Sarà curioso, ove possibile, vedere, un domani, l’album fotografico che sembra si stia realizzando in occasione delle attuali consultazioni elettorali.
Trattandosi di foto di persone se ne parla con molta discrezione, anzi si sussurra.
Forse per timore che qualcuno stia ascoltando.
Non sappiamo chi sia il fotografo( od i fotografi) e chi sia o siano i fotografati.
Né sappiamo a cosa servano queste foto( che dicono, anzi si sussurra, siano tante), e tantomeno a chi servano.
In fondo non sappiamo nemmeno se la notizia sia vera o sia solo supposta.
Più certa, invece, l’altra notizia sull’album video.
In particolare quello relativo ai comizi.
Addirittura, sembra che da uno di essi sia scaturita una denunzia-querela per porre fine al dileggio tra candidati.
Un dileggio dai toni talmente esplosivi da essere stato ritenuto non solo volgare ma soprattutto offensivo
Nessuna sorpresa. Anche in passato queste cose sono successe ed hanno dato luogo a fatti giudiziari che ancora non si sono conclusi.
Un dileggio che serve a tenere alta la attenzione dell’elettore e ad orientarlo nel voto, sulla base dell’assunto che se il dileggiato non si difende allora non si tratta di scherno, ma di verità.
Dileggiare significa deridere, schernire, con un tono di disprezzo e oltraggio che fuga qualunque nesso con la presa in giro giocosa.
Insomma il dileggio dal palco è, in fondo, Mors tua, vita mea, nel senso che la tua morte (è) la mia vita.
E’ una locuzione latina di origine medievale che si usa quando all'interno di una competizione ci può essere un solo vincitore e quindi l’insuccesso dell’uno significa il successo di un altro.
Certo che se fosse vera la notizia delle foto dovremmo aspettarci un book di un certo spessore e di una notevole importanza non tanto politica, quanto sociale ed altro.