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FIAMMEUna città in preda all’angoscia, tutto il verde che in anni avevamo apprezzato è andato tutto in fumo! Ore ed ore di lavoro di Canadair ed Elicotteri non bastano per domare l’incuria e la delinquenza locale nell’appiccare roghi in tutta la città, perché di atti delinquenziali si tratta, dove nessuno paga e soprattutto ci sarà qualcuno che ci specula sopra.

Abbiamo come VV.F. , potenziato l’organico con l’arrivo di 14 unità dalle regioni del nord perché il personale dopo giorni di lavoro nella sede centrale di Catanzaro è a rischio “infarto” senza possibilità di recupero psicofisico.

14 unità che servono solo come un candeggiarsi l’anima da parte del Governo, ma che in una situazione di emergenza come l’attuale diventano una goccia in mezzo al mare!

Una gestione del Ministero dell’Interno della campagna antincendio estiva RIDICOLA, affrontata con lo stesso personale in servizio, facendogli raddoppiare i turni di servizio con la promessa di un incentivo che arriverà dopo qualche anno da parte della regione Calabria.

Non un solo idoneo è stato richiamato dalla lunga lista esistente all’interno del Ministero di unità in attesa di diventare VV.F. permanenti - Il personale discontinuo, inoltre, può essere richiamato in servizio temporaneo in occasione di calamità naturali o catastrofi e destinato in qualsiasi località […] per un totale di 160gg lavorativi annui […]».

Nulla di tutto ciò, solo turni ininterrotti per il personale già in sottorganico da anni, per tamponare il disastro ambientale a cui stiamo assistendo.

E siccome nel capoluogo non ci facciamo mancare nulla, dobbiamo pure sciropparci le “corbellerie” che ogni amministratore scrive, ieri il Sindaco ci ha assicurato che l’incendio della pineta di siano un polmone verde invidiabile era stato domato!

In questo momento ancora Vigili del Fuoco impegnati a spegnimenti e Canadair che vanno e vengono per limitare i danni.

Ancora peggio il Dirigente di Catanzaro dei VV.F. che amministra le operazioni, sempre che sia presente in considerazione che lo si è visto in rare occasioni, con la “lavagnetta“ della scuola elementare! (alleghiamo foto) nel pieno della digitalizzazione mondiale a Catanzaro il dirigente si impegna con i disegnini.

Ultima considerazione e richiesta pubblica che facciamo come USB sempre al nostro Ministero dell’Interno, una indagine seria sul sistema delinquenziale che si è attivato nella città, l’individuazione da dove sono partiti i roghi identificando i responsabili, oggi non è difficile indagare e trovare le responsabilità, altrimenti ci costituiamo come comitato di persone che hanno a cuore il “green to breathe” (verde per respirare) e risolviamo come cittadini.

Italia paese delle emergenze: tutte i pericoli in questo paese li affrontiamo con altre emergenze soprattutto con la precarietà, - precarietà nella sanità... passerà il Covid e tutto ritornerà alla tranquillità - precarietà nelle pubbliche amministrazioni e passerà pure questa nel dimenticatoio - oggi emergenza incendi sfilerà pure questa ed il corpo nazionale rimarrà senza uomini e mezzi, come al solito, per poi vedersi nuovamente coinvolti in raddoppi di turni alle prime pioggia dove non ci sarà più un albero o un pezzo di macchia mediterranea a frenare la rincorsa dell’acqua!

                                                

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fuoco 000L'emergenza incendi sta mettendo a dura prova molte Nazioni mediterranee e le moltissime regioni italiane che hanno subito la perdita di migliaia di ettari di bosco con danni incalcolabili per l'ecosistema,  per l'economia di territori certificati dagli incendi e per il microclima  Anche in Calabria si stanno registrando numerosi incendi che hanno confermato ancora una volta come la struttura anticendio regionale e della protezione civile non sia adeguata - per numero e mezzi-  ad affrontare questo tipo di emergenze. Lo  dichiara il consigliere regionale Marcello Anastasi che ha fatto il grido d'allarme che ormai risuona ovunque  amplificato da ritardi e dalla difficoltà di interventi rapidi in tempi utili ad evitare l' espandersi del fuoco . Su questa grave carenza è necessario- ha dichiarato Anastasi - far si che si crei una rete efficiente di prevenzione e di pronto intervento per proteggere nelle aree maggiormente a rischio habitat e vite umane  In questo senso Anastasi ritiene fondamentale che venga incentivato  e premiato il personale responsabile di settori nei quali non si registrino incendi di alcun tipo.  Questo come premio per la fattiva vigilanza sui territori di competenza. Oltre a ciò -  dichiara Anastasi - occorre far ricorso alle più moderne tecnologie utili a prevenire gli incendi. In quest'ottica importantissimo è il ruolo da riconoscere all'utilizzo dei droni per una sorveglianza aerea coordinata da terra da parte di una rete di controllo che deve vedere impegnati in sinergia forze dell'ordine, Carabinieri forestali agenti della Forestale e Protezione Civile,  l'utilizzo dei droni in aree delimitate predeterminate consentirà di individuare la presenza delle fumarole; ovvero  i pennacchietti di fumo indicativi dello svilupparsi di un incendio e di prontamente intervenire per evitare il propagarsi del fuoco Oltre a ciò il consigliere Anastasi intende approfondire nei dettagli la questione legata alla necessità di dotare la regione Calabria di una propria struttura aerea dotata di Canadian Air: gli aerei antincendio o di elicotteri antincendio che siano gestiti in Home direttamente dalla struttura regionale utilizzando come basi gli aeroporti , oggi non utilizzati o sottoutilizzati . Questo perché la disponibilità di aerei antincendio appare gravemente insufficiente per fronteggiare i molteplici episodi che si stanno registrando in queste ore è   necessario conclude Anastasi prevenire, incentivare la prevenzione e la sorveglianza e creare condizioni per un pronto ed efficace intervento antincendio. In questo senso dichiara di voler approfondire in un pubblico dibattito con tecnici della materia questa problematica al fine di presentare al facente funzioni e alla sua giunta dati inconfutabili che non consentono alcuna forma di evasione dall'obbligo di intervento immediato per la tutela del nostro patrimonio. Difendere i nostri boschi - conclude Anastasi -  significa difendere la nostra vita, la vita dei nostri figli,-la cultura e la storia che i boschi nascondono e difendono.

 

Consigliere regionale e Capogruppo di "Io resto in Calabria"

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candela-luttoTra i soliti vecchi riti della politica non vi è alcuna prospettiva di ammodernamento per la S.S.106

In Lombardiaesiste, tra le tante, l’ormai nota autostrada Brebemi (Brescia - Bergamo –Milano). Costata 2,4 Miliardi di euro, doveva garantire 60-80mila i passaggi giornalieri. Secondo fonti Aiscat, sui 62 chilometri dell’autostrada viaggiano invece 15-20mila mezzi (una media molto al di sotto della Statale 106 “Jonica” in Calabria). Tanto è vero che da anni Brebemi Spa ha bilanci in perdita e c’è chi, come Legambiente, ha avuto una idea rivoluzionaria: "La Stato espropri la Brebemi per motivi di pubblica utilità, perché è meglio nazionalizzare e avere l'autostrada piena che pagare lo stesso tutti i costi ed avere l'autostrada vuota".A fare da contraltare a questo clamoroso eccesso lombardo vi è la Statale 106 che vede ormai da mesi al centro dell’attenzione l’intervento CZ388 – “Nuovo Asse di collegamento in variante alla S.S.106 Radd. fra il Viadotto Coserie (Rossano) e la S.S.534 (Sibari)”. Si tratta di un progetto – è bene chiarirlo – che ad oggi non ha alcuna copertura finanziaria ma di cui l’appalto dei lavori viene addirittura previsto nel secondo semestre del 2023 per il semplice motivo che tra 2 anni al governo non ci sarà più chi oggi fa questi annunci, perciò sarà più semplice rimpallare le responsabilità al governo successivo.Il fatto che il progetto ad oggi non ha alcuna copertura finanziaria (anche parziale), è stato ben chiarito dal Ministero delle Infrastrutture attraverso una comunicazione pervenuta lo scorso 7 giugno all’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” che ne ha dato subito notizia. La conferma è poi arrivata nel summit che ha avuto luogo lo scorso 24 luglio a Villapiana nell’ambito del quale la stessa Anas ha confermato quanto ormai era risaputo: al momento sull’intervento “CZ388” non c’è nemmeno un centesimo di euro.A ciò si unisce un dato indicativo: nei tre Comitati Interministeriali per la Programmazione Economica (CIPE), avuti fin qui sotto il Governo Draghi sono stati approvati diversi finanziamenti per realizzare opere pubbliche ma neanche un centesimo di euro è stato destinato alla S.S.106. Compreso l’ultimo CIPE del 27 luglio scorso nell’ambito del quale il Governo ha deliberato il finanziamento di 9,4 miliardi di euro per l’altra velocità/alta capacità ferroviaria Salerno – Reggio Calabria.In questo quadro – estremamente mortificante per la dignità di tutti i cittadini jonici in Calabria – colpisce che venga presentato/annunciato in pompa magna a Corigliano-Rossano un intervento che non esiste e che non ha alcuna copertura economica (ricordo che il Megalotto 3 fu mandato in gara nel 2007 solo dopo essere stato finanziato con 534 milioni di euro), il cui costo stimato ammonta a 484 milioni.Sia chiara una cosa: il sottoscritto pur di avere una quattro corsie con spartitraffico centrale farebbe passare il nuovo tracciato su entrambe le vie nazionali presenti nelle stazioni di Rossano e di Corigliano. Però mi chiedo: il tracciato proposto/annunciato è il più sicuro?A questa domanda risponde Simonini, Amministratore Delegato di Anas Gruppo FS Italiane e “Commissario per la Statale 106” di fresca nomina governativa. Proprio Simonini, nel summit dei giorni scorsi a Villapiana, ha chiarito nella sua presentazione che l’unica criticità presentata da questo tracciato è data – cito testualmente – dal fatto che “per gran parte della sua lunghezza è in affiancamento alla linea Ferroviaria e attraversa aree urbanizzate”. Ciò – ha spiegato– “rende il percorso molto insidioso sul piano della sicurezza stradale”.A questo punto viene da chiedersi: come mai si è deciso di proporre/annunciare un tracciato che ancora deve essere progettato, se c’è già un progetto per il tratto Sibari – Mandatoriccio (Megalotto 8), discusso e poi approvato dopo anni da tutti i consigli comunali del territorio 20 anni fa? Qui da noi il progetto c’è già bello pronto da 20 anni. Bisogna solo finanziarlo e completarlo. Se poi sono disponibili solo i fantomatici 484 milioni di euro (che non ci sono!), allora si può realizzare solo una parte del progetto ed il resto si completerà quando saranno disponibili altre risorse. È chiaro che tutta questa vicenda è solo fantasia: ci sono le elezioni regionale alle porte! Però, mi chiedo: ammesso che tutto questo fosse vero perché dobbiamo accettare l’elemosina del Governo ed accontentarci di un progetto “molto insidioso sul piano della sicurezza stradale” quando potremmo rivendicare con dignità i nostri diritti facendo presente che questo nostro territorio in tema di viabilità stradale subisce ingiustizie e disuguaglianze da circa un secolo? Con i 2,4 miliardi di euro investiti per la Brebemi avremmo ammodernato a 4 corsie la Statale 106 da Sibari a Crotone. Con la metà dei 9,4 miliardi investiti sulla linea ferrata AV/AC Salerno – Reggio Calabria avremmo ammodernato la Statale 106 da Sibari fino a Locri.

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