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fuoco 000L'emergenza incendi sta mettendo a dura prova molte Nazioni mediterranee e le moltissime regioni italiane che hanno subito la perdita di migliaia di ettari di bosco con danni incalcolabili per l'ecosistema,  per l'economia di territori certificati dagli incendi e per il microclima  Anche in Calabria si stanno registrando numerosi incendi che hanno confermato ancora una volta come la struttura anticendio regionale e della protezione civile non sia adeguata - per numero e mezzi-  ad affrontare questo tipo di emergenze. Lo  dichiara il consigliere regionale Marcello Anastasi che ha fatto il grido d'allarme che ormai risuona ovunque  amplificato da ritardi e dalla difficoltà di interventi rapidi in tempi utili ad evitare l' espandersi del fuoco . Su questa grave carenza è necessario- ha dichiarato Anastasi - far si che si crei una rete efficiente di prevenzione e di pronto intervento per proteggere nelle aree maggiormente a rischio habitat e vite umane  In questo senso Anastasi ritiene fondamentale che venga incentivato  e premiato il personale responsabile di settori nei quali non si registrino incendi di alcun tipo.  Questo come premio per la fattiva vigilanza sui territori di competenza. Oltre a ciò -  dichiara Anastasi - occorre far ricorso alle più moderne tecnologie utili a prevenire gli incendi. In quest'ottica importantissimo è il ruolo da riconoscere all'utilizzo dei droni per una sorveglianza aerea coordinata da terra da parte di una rete di controllo che deve vedere impegnati in sinergia forze dell'ordine, Carabinieri forestali agenti della Forestale e Protezione Civile,  l'utilizzo dei droni in aree delimitate predeterminate consentirà di individuare la presenza delle fumarole; ovvero  i pennacchietti di fumo indicativi dello svilupparsi di un incendio e di prontamente intervenire per evitare il propagarsi del fuoco Oltre a ciò il consigliere Anastasi intende approfondire nei dettagli la questione legata alla necessità di dotare la regione Calabria di una propria struttura aerea dotata di Canadian Air: gli aerei antincendio o di elicotteri antincendio che siano gestiti in Home direttamente dalla struttura regionale utilizzando come basi gli aeroporti , oggi non utilizzati o sottoutilizzati . Questo perché la disponibilità di aerei antincendio appare gravemente insufficiente per fronteggiare i molteplici episodi che si stanno registrando in queste ore è   necessario conclude Anastasi prevenire, incentivare la prevenzione e la sorveglianza e creare condizioni per un pronto ed efficace intervento antincendio. In questo senso dichiara di voler approfondire in un pubblico dibattito con tecnici della materia questa problematica al fine di presentare al facente funzioni e alla sua giunta dati inconfutabili che non consentono alcuna forma di evasione dall'obbligo di intervento immediato per la tutela del nostro patrimonio. Difendere i nostri boschi - conclude Anastasi -  significa difendere la nostra vita, la vita dei nostri figli,-la cultura e la storia che i boschi nascondono e difendono.

 

Consigliere regionale e Capogruppo di "Io resto in Calabria"

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candela-luttoTra i soliti vecchi riti della politica non vi è alcuna prospettiva di ammodernamento per la S.S.106

In Lombardiaesiste, tra le tante, l’ormai nota autostrada Brebemi (Brescia - Bergamo –Milano). Costata 2,4 Miliardi di euro, doveva garantire 60-80mila i passaggi giornalieri. Secondo fonti Aiscat, sui 62 chilometri dell’autostrada viaggiano invece 15-20mila mezzi (una media molto al di sotto della Statale 106 “Jonica” in Calabria). Tanto è vero che da anni Brebemi Spa ha bilanci in perdita e c’è chi, come Legambiente, ha avuto una idea rivoluzionaria: "La Stato espropri la Brebemi per motivi di pubblica utilità, perché è meglio nazionalizzare e avere l'autostrada piena che pagare lo stesso tutti i costi ed avere l'autostrada vuota".A fare da contraltare a questo clamoroso eccesso lombardo vi è la Statale 106 che vede ormai da mesi al centro dell’attenzione l’intervento CZ388 – “Nuovo Asse di collegamento in variante alla S.S.106 Radd. fra il Viadotto Coserie (Rossano) e la S.S.534 (Sibari)”. Si tratta di un progetto – è bene chiarirlo – che ad oggi non ha alcuna copertura finanziaria ma di cui l’appalto dei lavori viene addirittura previsto nel secondo semestre del 2023 per il semplice motivo che tra 2 anni al governo non ci sarà più chi oggi fa questi annunci, perciò sarà più semplice rimpallare le responsabilità al governo successivo.Il fatto che il progetto ad oggi non ha alcuna copertura finanziaria (anche parziale), è stato ben chiarito dal Ministero delle Infrastrutture attraverso una comunicazione pervenuta lo scorso 7 giugno all’O.d.V. “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” che ne ha dato subito notizia. La conferma è poi arrivata nel summit che ha avuto luogo lo scorso 24 luglio a Villapiana nell’ambito del quale la stessa Anas ha confermato quanto ormai era risaputo: al momento sull’intervento “CZ388” non c’è nemmeno un centesimo di euro.A ciò si unisce un dato indicativo: nei tre Comitati Interministeriali per la Programmazione Economica (CIPE), avuti fin qui sotto il Governo Draghi sono stati approvati diversi finanziamenti per realizzare opere pubbliche ma neanche un centesimo di euro è stato destinato alla S.S.106. Compreso l’ultimo CIPE del 27 luglio scorso nell’ambito del quale il Governo ha deliberato il finanziamento di 9,4 miliardi di euro per l’altra velocità/alta capacità ferroviaria Salerno – Reggio Calabria.In questo quadro – estremamente mortificante per la dignità di tutti i cittadini jonici in Calabria – colpisce che venga presentato/annunciato in pompa magna a Corigliano-Rossano un intervento che non esiste e che non ha alcuna copertura economica (ricordo che il Megalotto 3 fu mandato in gara nel 2007 solo dopo essere stato finanziato con 534 milioni di euro), il cui costo stimato ammonta a 484 milioni.Sia chiara una cosa: il sottoscritto pur di avere una quattro corsie con spartitraffico centrale farebbe passare il nuovo tracciato su entrambe le vie nazionali presenti nelle stazioni di Rossano e di Corigliano. Però mi chiedo: il tracciato proposto/annunciato è il più sicuro?A questa domanda risponde Simonini, Amministratore Delegato di Anas Gruppo FS Italiane e “Commissario per la Statale 106” di fresca nomina governativa. Proprio Simonini, nel summit dei giorni scorsi a Villapiana, ha chiarito nella sua presentazione che l’unica criticità presentata da questo tracciato è data – cito testualmente – dal fatto che “per gran parte della sua lunghezza è in affiancamento alla linea Ferroviaria e attraversa aree urbanizzate”. Ciò – ha spiegato– “rende il percorso molto insidioso sul piano della sicurezza stradale”.A questo punto viene da chiedersi: come mai si è deciso di proporre/annunciare un tracciato che ancora deve essere progettato, se c’è già un progetto per il tratto Sibari – Mandatoriccio (Megalotto 8), discusso e poi approvato dopo anni da tutti i consigli comunali del territorio 20 anni fa? Qui da noi il progetto c’è già bello pronto da 20 anni. Bisogna solo finanziarlo e completarlo. Se poi sono disponibili solo i fantomatici 484 milioni di euro (che non ci sono!), allora si può realizzare solo una parte del progetto ed il resto si completerà quando saranno disponibili altre risorse. È chiaro che tutta questa vicenda è solo fantasia: ci sono le elezioni regionale alle porte! Però, mi chiedo: ammesso che tutto questo fosse vero perché dobbiamo accettare l’elemosina del Governo ed accontentarci di un progetto “molto insidioso sul piano della sicurezza stradale” quando potremmo rivendicare con dignità i nostri diritti facendo presente che questo nostro territorio in tema di viabilità stradale subisce ingiustizie e disuguaglianze da circa un secolo? Con i 2,4 miliardi di euro investiti per la Brebemi avremmo ammodernato a 4 corsie la Statale 106 da Sibari a Crotone. Con la metà dei 9,4 miliardi investiti sulla linea ferrata AV/AC Salerno – Reggio Calabria avremmo ammodernato la Statale 106 da Sibari fino a Locri.

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808Nella corso della giornata di domenica,la Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina è stata impegnata su diversi fronti, sia in mare che lungo il litorale, nell’ambito della cornice più ampia dell’operazione nazionale Mare Sicuro organizzata dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera,coordinata a livello regionale dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria, al fine di assicurare la libera fruizione degli arenili da parte dei cittadini ed una balneazione e navigazione in sicurezza per bagnanti e diportisti.

La motovedetta CP 808della Guardia Costiera di Vibo Valentia, nella mattinata di domenica,congiuntamente ad una pattuglia terrestre, è prontamente intervenuta, a seguito di una segnalazione ricevuta tramite il numero blu per le emergenze in mare 1530, per prestare soccorso ad un bagnante in difficoltà nelle acque di balneazione antistantiil comune di Briatico, località Safò.

Tempestivamente intercettato, il giovane, stremato ma in buone condizioni di salute, è stato condotto in sicurezza a terra ed affidato alle cure dei genitori.

Nel tardo pomeriggio, lamotovedetta CP 808, sotto il coordinamento della sala operativa della Capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina, ha prestato assistenza ad unaimbarcazione da diporto alla deriva con sei persone a bordo nelle acque a largo del litorale di Capo Vaticano.

Gli occupanti, seriamente provati dai marosi, erano impossibilitati a mantenere il controllo dell’unità per un’improvvisa avaria al motoree all’impianti di timoneria..

I militari, dopo essersi sincerati delle buone condizioni di salute dell’equipaggio, hanno prestato la dovuta assistenza sino al rientro in sicurezza nel porto di Tropea.

Si consiglia, prima di intraprendere una navigazione con unità da diporto, di accertarsi su tutte le condizioni generali di sicurezza e, tra queste, che le condizioni metereologiche e marine siano idoneerispetto alle caratteristiche dell’unità navale e per la navigazione che si intende effettuare e che i mezzi di salvataggio, le dotazioni e i segnali di soccorso siano idonei ed efficienti, verificando lo stato di conservazione e la data di scadenza.

Prima della partenza, si consiglia di dedicare particolare attenzione alle condizioni meteorologiche, tramite emittenti radio-televisive, radio VHF/Fm canale 68, oppure rivolgendosi alla Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina al numero telefonico 0963/5739400 o via radio VHF/Fm canale 16.

Per qualsiasi emergenza in mare chiamate il numero blu 1530, gratuito da cellulare e da telefono fisso.

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