Pazienti definti "guariti", vengono poi controllati in un secondo momento e trovati positivi senza mostrare sintomi.
E' accaduto a Wuhan come ad Amantea, sono stremati, e vorremmo vedere il contrario, i nostri concittadini a cui va tutta la nostra solidarietà.
Hanno ricevuto la prima diagnosi di Covid-19 chi ad inizio marzo chi ad aprile, sono stati curati a casa loro, ora a due mesi di distanza hanno fatto altri tamponi, e hanno scoperto di essere ancora positivi al coronavirus.
Questi nostri concittadini, di diversa età, non sono gli unici a trovarsi in questa situazione, anche se anche in Italia come in Cina, i medici affermano che ci sono diversi casi in cui pazienti definti "guariti", vengono poi controllati in un secondo momento e trovati positivi senza mostrare sintomi.
Ben di più dei 14 giorni previsti dal periodo di isolamento raccomandato a livello globale.
In Corea del Sud 163 persone che sembravano ormai "libere" da Covid-19 si sono ammalate di nuovo.
E qualche caso di difficoltà a superare la malattia si registra anche in Italia, dove una ragazza di 23 anni ha superato i 70 giorni.
Non è ancora davvero del tutto chiaro il “comportamento” del virus.
Ci sono iniziative farmacologiche interessanti che sembrano avere efficacia nel tenere “sotto controllo“ l’infezione , ma non è infrequente il riscontro di positività al tampone anche a distanza di più di 60/70 gg dal contagio anche in assenza di sintomi e di alterazione dell’emocromo.
Ne capiremo sicuramente di più nei prossimi mesi, anche grazie a tutti i medici ed agli scienziati che stanno lavorando intensamente senza sosta.