Ricorderete tutti l’allarme suscitato dai tonnetti allitterati dalla spina bifida pescati in varie parti del Tirreno cosentino ( Fiumefreddo Bruzio, Campo ra San Giovan ni, Paola)
Per stemperare la paura fu inutile evidenziare che si tratta di pesci che nascono altrove e che giungono sulle nostre coste con la eventuale malformazione già determinata geneticamente.
Non solo ma secondo alcune analisi condotte da un laboratorio privato richiestone da Silvio Greco, già assessore regione al’ambiente, questi tonnetti sarebbero stati contaminati con Policlorobifelini (Pcb) e Idrocarburi policiclici (Ipa) aromatici.
Prese così il via un’altra grande indagine ambientale che si è svolta nel tratto di costa compreso tra Campora San Giovanni , in territorio di Amantea, e Tortora.
Una indagine condotta sui sedimenti marini e sui pesci
Sulle acque, come logico, è inutile, atteso che esse sono mobili
Bene. Per quanto i dati non siano stati resi pubblici ( e lo dovrebbero essere) sembra che tutto sia normale
Non è infatti risultata alcuna contaminazione chimico-fisica dovuta a metalli pesanti e pesticidi nei campioni di sedimenti, prelevati dagli uomini della capitaneria di porto a profondità variabili tra 0 e 30 metri.
Non solo ma in tutte e tre le località della costa presenza di Cesio 137 è stata riscontrata a valori decisamente molto bassi in e giudicata compatibile con il livello di contaminazione che interessa tutto il mar Mediterraneo.
Anomala la presenza di mercurio in un solo esemplare di pesce stanziale dell’alto tirreno cosentino per comprendere meglio il fenomeno, il procuratore capo ha disposto nuovi approfondimenti nella zona. Saranno, cioè, prelevati nuovi esemplari da analizzarsi sempre a cura dell'Istituto zoo profilattico di Napoli.
Anomala sarebbe anche la presenza di arsenico su alcuni esemplari di pesce.
Ovviamente e prima di allarmarsi occorrerà sapere se si tratti di arsenico organico che non è tossico, mentre l’arsenico inorganico è molto tossico anche a concentrazione di parti per miliardo.(1)
L'arsenico, che come noto non può essere distrutto una volta che entrato nell'ambiente, e' emesso dalle industrie produttrici di rame, ma deriva anche dalla produzione di piombo e zinco e dall'agricoltura.
Per meglio capire occorrerà anche sapere l’area di pesca.
Tutto sommato una situazione migliore di quella temuta.
(1) Contaminanti alimentari Parere dell'Efsa sull'arsenico
L'arsenico è un metalloide presente in diverse forme organiche e inorganiche, che si trovano nell'ambiente a causa sia di eventi naturali, sia di attività antropiche. Le forme inorganiche di arsenico sono più tossiche rispetto alle forme di arsenico organico, ma finora la maggior parte dei dati sulla presenza negli alimenti, raccolti nel contesto del controllo ufficiale degli alimenti, sono ancora segnalati come arsenico totale, senza distinguere tra le diverse specie di arsenico. La necessità di dati sulla speciazione è evidente, perché diverse indagini hanno dimostrato che, soprattutto nei frutti di mare la maggior parte dell’arsenico è presente nelle forme organiche che sono meno tossiche. Di conseguenza, una valutazione del rischio che non tiene conto delle diverse specie, ma considera l'arsenico totale presente esclusivamente come arsenico inorganico, potrebbe portare ad una notevole sovrastima del rischio per la salute connesso con l'esposizione all’arsenico con la dieta.
A seguito di un invito a presentare dati, 15 paesi europei hanno presentato più di 100.000 risultati relativi alle concentrazioni di arsenico nei vari prodotti alimentari. Due terzi dei campioni sono stati al di sotto del limite di rilevazione. Circa il 98% dei risultati sono stati riportati come arsenico totale, e solo poche indagini hanno differenziato tra le diverse specie di arsenico. I livelli più elevati di arsenico totale sono stati misurati nei seguenti prodotti alimentari: pesce e frutti di mare, prodotti alimentari o integratori a base di alghe, in particolare hijiki e cereali e prodotti a base di cereali, con concentrazioni particolarmente elevate nei chicchi di riso e nei prodotti a base di riso, e crusca e germe. Segue…..