Davvero il monologo dello scrittore Scurati che doveva andare in onda sabato sera 20 aprile su RAI 3 in occasione dell’anniversario del 25 aprile è stato censurato? Se ci fosse davvero una censura oggi in Italia, se l’Italia fosse governata da un regime totalitario, il monologo dello scrittore nessun giornalista, ma proprio nessuno, lo avrebbe potuto leggere in televisione e nessun cittadino italiano lo avrebbe potuto leggere sui giornali o ascoltarlo alla radio. Non solo il testo è stato letto da Serena Bortone, la giornalista RAI che conduce la trasmissione “Chesera” in onda su RAI3 alle 20:15, ma anche dal giornalista Gramellini e dal cantante Vecchioni nella trasmissione “In altre parole” su La7. Addirittura il testo del monologo che dura all’incirca un minuto e mezzo è stato postato su Facebook dal Presidente del Consiglio On. Giorgia Meloni per dimostrare il falso a chi grida al complotto e alla censura. Quello che scrivono i giornali contrari al governo sono soltanto fake news. In Italia non c’è nessuna censura e l’On. Meloni, per dimostrarlo, ha pubblicato lei il testo integrale che lo scrittore aveva preparato in occasione della celebrazione del 25 aprile. Sul fatto è intervenuta anche la RAI, la quale ha fatto sapere che non c’è stato nessun veto sul nome dello scrittore, ma accertamenti di materia economica e contrattuale. Il testo, intanto, è diventato virale e tutti hanno potuto leggere o ascoltare quello che lo scrittore aveva scritto. La scelta della RAI di annullare la presenza di Scurati nella trasmissione “Chesera” è stata subito criticata e biasimata dall’opposizione. Ha subito gridato allo scandalo: Telemeloni censura Scurati sul 25 aprile. Ma quale censura? Nel mirino ci sarebbe la richiesta economica da parte dello scrittore di 1800 euro. Per questo la RAI ha annullato la sua presenza nella trasmissione serale per non dover pagare tanti soldi per un minuto e mezzo di monologo. Vero o falso? Intanto è scoppiata la polemica e chi se ne è davvero avvantaggiato? Lo scrittore Scurati che si è fatta tanta propaganda gratuita e ha fatto conoscere al pubblico i suoi scritti sul fascismo che molto in Italia ignoravano tra cui il best seller e il Premio Strega “M. il figlio del secolo”.
Ora io mi chiedo: Era necessaria la presenza di Scurati in RAI? Quello che avrebbe dovuto leggere sono già nei libri di storia. Sull’uccisione del socialista On. Giacomo Matteotti e sulle stragi compiute dai nazifascisti durante il secondo conflitto mondiale ci sono centinaia di migliaia di libri che raccontano con dovizia di particolari quegli orribili episodi, che gli italiani ben conoscono e che non hanno dimenticato, perché poi dalle lotte antifasciste che si protrassero sino al 25 aprile 1945, giorno della Liberazione, è nata la Repubblica Italiana. Le accuse all’On. Meloni che non si è mai dichiarata antifascista lasciano il tempo che trovano. Viviamo in un regime totalitario? Il fascismo è ritornato? Con tanti problemi che ha l’Italia, con i vari partiti politici travolti da inchieste, arresti e indagini, con due guerre in corso, il piccolo e insignificante caso Scurati continua a tenere banco, e i nostri giornaloni a corto di notizie importanti riempiono le loro pagine sullapresunta censura della RAI e sul presunto rigurgito fascista. E la polemica non si placa, anzi viene cavalcata dall’opposizione. Ma dalla morte di Mussolini e dalla liberazione dell’Italia dal fascismo sono trascorsi 80 anni. E io, oggi, non vedo nessun rigurgito fascista, ombre nere, complotti, censure, MinCulPop, pericolo per la democrazia, fascisti col fez in giro per la città sulle camionette con manganelli e bottiglie di olio di ricino, Figli della Lupa, Balilla e Giovani Italiane. Inutili polemiche, come al solito, sul ritorno del Duce e del fascismo, in vista delle imminenti elezioni europee.
Molti sono morti e quelli che sono ancora qui vengono chiamati
"gli anziani.""
Siamo nati negli anni 40-50-60.
Siamo cresciuti negli anni 50-60-70
Abbiamo studiato negli anni '60-'70-'80.
Eravamo insieme negli anni '70-'80-'90.
Ci siamo sposati, altri no, e abbiamo scoperto il mondo negli anni '70-'80-'90.
Avventurarsi negli anni '80 -'90
Ci stiamo ambientando agli anni 2000.
Siamo diventati più saggi negli anni 2010.
E andremo forte nel 2020 e oltre.
Si scopre che abbiamo attraversato OTTO decenni diversi...
DUE secoli diversi...
DUE Millennials diversi...
Siamo passati dal telefono con operatore alle chiamate interurbane, alle cabine a pagamento, alle videochiamate in tutto il mondo.
Siamo passati dalle diapositive a YouTube, dai vinili alla musica online, dalle lettere scritte a mano alle email e a Whats App.
Giochi in diretta alla radio, TV in bianco e nero, TV a colori, poi TV HD 3D.
Siamo andati al negozio di video e ora guardiamo Netflix.
Abbiamo conosciuto i primi computer, le schede perforate, i dischi e ora abbiamo gigabyte e megabyte sui nostri smartphone.
Gigino A Pellegrini & G el Tarik
L’altro giorno, mentre passeggiavo sul lungomare di Amantea, insieme al mio amico di infanzia Beribà, mi sono fermato ad osservare un cinquantenne che pregava davanti ad una statua di Padre Pio. Questa immagine mi ha perseguitato fino al momento di sedermi, oggi, davanti al computer e scrivere ciò che segue.
Non esiste un’unica, completa, e universalmente accettata definizione di putrefazione sociale. Ogni tentativo in questo senso incontra inevitabilmente problemi di natura culturale, metodologica, disciplinare e normativa. A fronte di tale oggettiva difficoltà, si preferisce individuare un elenco di azioni illecite. Insomma, seguendo le orme lasciate dal cadavere, conosceremo la storia, le professioni, le azioni e i luoghi che sovrintendono il funerale meridionale.
Partiamo dunque dalla putrefazione, conseguenza istantanea dell’avvenuto decesso, non prima di aver fornito qualche concetto riguardante il corpo morto e le risposte culturalmente determinate alla sua decomposizione: nessi utili a comprendere l’atteggiamento e la psicologia del Tanatoprattore dotato di un bagaglio di conoscenze e competenze piuttosto ampio: tecniche di conservazione topiche e intravasali; principi basilari di psicologia, conoscenza di norme in materia di disciplina funeraria, principi di anatomia. Non dimentichiamo il funeral Director dinanzi al cadavere putrescente che andrà poi imbalsamato e imbellettato. Senza sottovalutare la tendenza alla stagnazione e alla putrefazione, propria del monopolio liberista e liberale che continua dal canto suo ad agire.
La caratteristica fondamentale di questa ultima fase del capitalismo è costituita dal dominio delle associazioni monopoliste dei grandi imprenditori. Tali monopoli sono specialmente solidi quando tutte le fonti di materie prime passano nelle stesse mani. Quanto più il capitalismo è sviluppato, quanto più la scarsità di materie prime è sensibile, quanto più acuta è in tutto il mondo la concorrenza e la caccia alle fonti di materie prime, tanto più disperata è la lotta per la conquista delle colonie.
Starebbe a noi, che viviamo nella liberal-democrazia, superare i limiti che ci hanno nel passato resi impotenti e ancora ci ostacolano nel mobilitare e far ragionare le masse popolari a organizzarsi e instaurare una società diversa da quella attuale.
Sotto l’influenza di pregiudizi inconsci, il più delle volte tendiamo a pensare che si tratti della stessa cosa o di due aspetti della stessa cosa, eventualmente l’una come conseguenza dell’altra, o magari di cancellare l’una per parlare soltanto dell’altra.
Si evince come, accanto ad un concetto meramente penalistico di disfacimento, si sia fatto spazio un concetto più “amministrativistico”, una nozione decisamente più ampia, che dovrebbe rinviare non solo a condotte penalmente rilevanti, ma anche a comportamenti che sono fonte di responsabilità di altro tipo, capaci di generare situazioni di illegittimità e di malfunzionamento amministrativo.
Abbiamo politicanti dalla politica insipiente, blaterante e indifferente, in quanto non ascoltano mai la "voce dal basso", si affannano nei contorsionismi verbali davanti ad una telecamera e senza contraddittorio, nel sorridere facendosi belli, nel promettere senza dare, scrollandosi di dosso le fuliggini e gli scheletri che gli si muovono accanto, pur di non rivedere il potere riconsegnato nelle mani di un individuo che incarna la sintesi di tutto quello che, di una Res Pubblica, è distruttivo.
La decomposizione nella nostra Città e della Calabria prevalentemente medievale, come tante altre realtà del Meridione, è diventata un male incurabile, le cui metastasi si sono allargate in modo generalizzato. Invasivo. Silenzioso. Difficile da debellare. Che uccide moralmente e fisicamente.
Una Regionopoli infinita, che cambia aspetto e si rigenera anno dopo anno. Che non scava soltanto voragini nei bilanci pubblici ma genera un pericoloso deficit di vita in una collettività e devasta l’ambiente in cui si vive fino a putrefarla con i suoi costi diretti e indiretti. E’ un fardello pesante per i disastrati bilanci di questa ex perla bagnata dal Mare di Ulisse, ancora più allarmanti sono i danni politici, sociali e ambientali: la delegittimazione delle istituzioni e della classe politica, il segnale di degrado del tessuto morale della classe dirigente, l’affermarsi di meccanismi di selezione che premiano depravati e depravatori nelle carriere economiche, politiche, burocratiche, il dilagare dell’ecomafia, attraverso fenomeni come i traffici di rifiuti e il ciclo illegale del cemento, che si alimentano quasi sempre anche grazie alla connivenza della cosiddetta “zona grigia”, fatta di colletti bianchi, funzionari e tecnici compiacenti, politici corrotti e benpensanti che non perdono mai l’occasione di farsi notare per le vie della città.
Il disfacimento della collettività ruba ai cittadini il futuro, in tutti i sensi. Una mega tassa occulta che impoverisce questa nostra Regione sul piano economico, politico, culturale e ambientale. Un male che comporta rischi per la credibilità della Calabria. Crea disuguaglianze, massacra le politiche sociali, e tiene in ostaggio una intera Regione. Un deterioramento presente in tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana. Una decomposizione che in alcuni periodi la si scopre di più e in altri meno, ma che resta il reato occulto e permanente della storia millenaria di questa terra!
"E’UN’EPOCA TERRIBILE QUELLA IN CUI DEGLI IDIOTI GOVERNANO DEI CIECHI E DEI SORDI! Guglielmo Scuotilancia
Gigino A Pellegrini & G el Tarik