Oggi, cari amici, ho ascoltato alla radio la canzone di Mario Merola “Torna” e mi ha spinto a scrivere questa letterina a Matteo Salvini. Trascrivo alcuni versi: Te voglio n’ata vota int’a stì braccia / Torna/ Sta casa aspetta a te/ Torna/ che smanie’e te vedè/ Torna/ ca si ce tuorni tu/ nun ce lassammu chiù.
Caro Salvini, stia attento, il vento sta cambiando, i sondaggi in suo favore sono in calo ( ha perso quasi 6 punti in due settimane) e gli elettori sono stufi delle sue sparate, dei selfie con le felpe delle Forze dell’ordine e con il mitra in mano. L’effetto Siri è solo in parte la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sono i conflitti giornalieri e le polemiche con i suoi alleati che hanno lasciato il segno. Ma anche le inchieste giudiziarie stanno minando la sua figura di leader. Le sparate sulla chiusura dei cannabis shop, sui grembiulini degli alunni nella scuola elementare, sui porti chiusi, sulla Tav, sul reddito di cittadinanza, su quota cento, sul decreto sicurezza hanno stancato gli elettori e alcuni le hanno già voltato le spalle. Molti elettori leghisti della prima ora non hanno gradito il suo allontanamento dal centro destra e da Berlusconi in particolare. Ancora è in tempo. Chieda scusa agli italiani e come il figliol prodigo ritorna a casa, il papà che lo ha foraggiato per tanti anni, che ha dato alla Lega poltrone in tanti Comuni e in tantissime Regioni, l’aspetta a braccia aperta. Torna e come dice la canzone: Nun ce lassammu chiù. Le scelte che ha fatto da un anno in qua sono state tutte sbagliate, si è troppo fidato di ragazzi che si sono improvvisati politici e ora, visti i risultati raggiunti, non le resta che mollare i compagni di viaggio che stanno facendo di tutto per affossarla. Tutto quello che lei ha fatto non ha prodotto risultati positivi. Alle polemiche talvolta accanite non sono seguiti i fatti. Gli elettori hanno avuto la sensazione che si è fatto tanto rumore per nulla. Sappia, caro Sig. Ministro, che gli italiani non sono poi tanto fessi, non amano la conflittualità politica permanente, scoccia, annoia, tantomeno se si alimenta tra due forze politiche, anche se diverse, che avevano dichiarato di voler cambiare il mondo e che partecipano al Governo. Le due forze politiche che ci governano hanno sempre litigato e non sono d’accordo su nulla. Per questo i suoi elettori sono preoccupati e hanno ingoiato il rospo del caso Siri a malavoglia. Romano Prodi non le dice niente? Romano Prodi era Presidente del Consiglio e il suo Governo era retto da due forze politiche e da due personaggi in conflitto giornaliero: Rifondazione Comunista e l’Udeur, Bertinotti e Mastella. Quel Governo improvvisamente cadde. La stessa cosa può capitare a lei oggi o domani. Tra due settimane andremo al voto e ci saranno i verdetti veri e definitivi. Sono sicuro che l’esecutivo giallo verde dal 27 maggio in poi si trasformerà da Governo del cambiamento e del contratto a quello dei separati in casa. Oggi, domenica 12 maggio,ci sono i ballottaggi in Sicilia e i riflettori sono puntati su alcune città siciliane che dovranno eleggere i sindaci. Ci sarà lo scambio di voti tra Lega e Movimento 5 Stelle? Io penso di sì, perché vi state comportando come i ladri di Pisa. Facevano finta di litigare di giorno, ma poi la notte insieme andavano a rubare.