
E’ un campo di oltre due ettari appartenente al comune di Milano.
Il campo è da anni affittato ad un’azienda agricola, che , però si dichiara estranea.
La incredibile scoperta è stata fatta dagli agenti del commissariato di Rho Pero.
Nel terreno, che affaccia sulla tangenziale Ovest e sorge tra via Ghisolfa di Rho e via Silla del capoluogo, i poliziotti hanno infatti trovato una vera e propria piantagione di marijuana, il cui proprietario è - ad ora - ignoto.
A portare alla luce la piantagione è stato il buon occhio di un agente, che - di passaggio accanto al campo - ha notato, tra le tante piante di mais presenti, una con foglie decisamente differenti.
Ai poliziotti è bastato un rapidissimo controllo per trovarsi di fronte a cinquanta piante di marijuana, tutte ormai alte un metro e mezzo e ben nascoste tra la piantagione di mais.
Il campo - spiega il commissariato di Rho in una nota - è stato isolato e le piante sono state disseminate e sottoposte ad un accurato processo di conservazione in attesa di essere analizzate e sottoposte a sequestro penale.
Gli stessi agenti hanno subito sentito i titolari dell’azienda agricola che gestisce il campo - una famiglia di Rho che lo utilizza per la coltivazione di cereali -, che hanno giurato di non saperne nulla di quelle piante di marijuana.
Il terreno, in effetti, non è recintato e chiunque può avere libero accesso al campo.
Ora le indagini continuano per identificare chi sia stato a piantare e coltivare la marijuana.
Incredibile. È successo ad Anna Cevasco di 75 anni.
È successo alle 10.30 a Sant'Alberto di Bargagli, nell'entroterra di Genova.
Tragedia a Bargagli, dove questa mattina la 75enne Anna Cevasco è mortainvestita dalla sua stessa automobile.
La donna, Anna Cevasco, dopo essere salita in auto per andare a fare delle commissioni, è scesa perché aveva dimenticato qualcosa in casa ma al momento di tornare verso l'auto è stata travolta e uccisa dalla macchina scivolata in discesa.
L'allarme è stato lanciato da alcuni vicini di casa.
Sul caso indagano i carabinieri di Bargagli, ma da quanto finora trapelato la dinamica è abbastanza chiara: la donna avrebbe parcheggiato la sua auto in cima a una strada, in discesa, dimenticandosi però di azionare il freno a mano.
L'auto si è dunque messa in movimento da sola, travolgendo la pensionata e uccidendola sul colpo.
Quando i medici del 118 sono arrivati per la donna non c'era niente da fare.
Mentre noi, qui, in San Pietro in Amantea, ci accingiamo a festeggiare la Vergine Maria, col meraviglioso titolo di Madonna delle Grazie, a Roma, anno del Signore 2017, 1 luglio, pensiline dell’ATAC, compaiono decine di manifesti blasfemi mai visti primi nella città eterna.
I manifesti blasfemi apparsi sotto le pensiline dell’ATAC; Azienda del trasporto pubblico, hanno creato a Roma un grande scandalo. Tutti i giornali ne hanno parlato e hanno sollevato una marea di proteste.
Cosa c’erano disegnati e cosa c’era scritto in quei manifesti così provocatori e blasfemi? C’era ritratto Gesù, il figlio di Dio, nostro Signore, con il pene in erezione davanti ad un bambino e la Madonna, la Vergine Maria, definita – Immacolata in vitro.
Incinta grazie all’utero in affitto-. Ancora nessuno degli autori della bravata palesemente provocatoria ha rivendicato il vile gesto a dire il vero di cattivo gusto.
Tutti hanno protestato perché quei manifesti sono altamente offensivi verso milioni di persone, non solo italiane ma di tutto il mondo, che professano la fede cattolica,
E se l’ATAC abbia consentito all’affissione dei manifesti dentro le teche predisposte per la pubblicità il dirigente responsabile di questa squallida vicenda dovrebbe per lo meno essere allontanato immediatamente.
Ma l’ATAC si è subito dissociata, nessuna autorizzazione è stata concessa. I manifesti sono stati affissi nelle teche abusivamente, tanto è vero che la società che gestisce le affissioni ha presentato denuncia all’autorità giudiziaria. Immediatamente ha provveduto ad oscurare quelle scritte blasfeme.
Non è la prima volta che ci dobbiamo occupare di queste iniziative blasfeme avvenute dentro i confini della Capitale d’Italia. Una vicenda che farà certamente discutere perché certamente gli autori appartengono ad uno schieramento politico ed i manifesti, ovviamente, hanno un risvolto politico.