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Una donna di 34 anni è ricove rata da oggi pomeriggio nel reparto di malattie infet tive dell’ospe dale di Santa Maria Annunzia ta dopo che è stata confermata dal laboratorio del Meyer la sua positività al meningocco di tipo C. 

La paziente, residente nel comune di Rufina, era arrivata ieri sera al pronto soccorso a causa di una febbre persistente.

I sanitari hanno quindi immediatamente avviato le indagini diagnostiche che hanno confermato la positività dell’infezione nel sangue ma non nel liquor.

Le condizioni cliniche della paziente alla stato attuale – riferiscono i sanitari- sono stabili ed è per questo che è stata data indicazione del ricovero in malattie infettive. 

La giovane donna ha riferito di non aver effettuato la vaccinazione contro il meningococco di tipo C.

A seguito della conferma dell’infezione è stata prontamente avviata dal dipartimento di prevenzione – igiene e sanità pubblica, l’inchiesta epidemiologica che è tutt’ora in corso.

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Il bambino di 14 mesi è ricoverato all'ospedale Meyer.

Le sue condizioni sono serie, ma la sua vita non è a rischio.

Ha un'intossicazione alimentare e una sindrome emolitico-uremica provocata da Escherichia coli.

Il piccolo, probabilmente, ha mangiato un formaggio a pasta molle contaminato, di origine romena.

Le ispezioni effettuate dall'Asl hanno chiarito che il bimbo aveva consumato formaggi della ditta SC Bradet s.r. l., che già dal il 9 marzo aveva iniziato a ritirare alcuni formaggi proprio a causa della presenza del batterio.

Si invita chiunque sia in possesso di prodotti a base di latte della ditta SC Bradet s.r. l. a non consumarli e riconsegnarli al più presto all'esercizio dove sono stati acquistati".

Secondo Coldiretti lo scorso anno sono raddoppiati gli arrivi in Italia di formaggi dalla Romania, giunti a quota 1,6 milioni di chilogrammi di prodotto, toccando un record storico. L'associazione di categoria chiede "che venga resa immediatamente obbligatoria l'indicazione di origine in etichetta di tutti i formaggi, ma anche l'indicazione delle loro caratteristiche specifiche a partire dai sottoprodotti. Non è un caso che l'89% dei consumatori ritiene che la mancanza di etichettatura di origine possa essere ingannevole per i prodotti lattiero caseari, secondo la consultazione pubblica on line sull'etichettatura dei prodotti agroalimentari condotta dal ministero delle Politiche Agricole che ha coinvolto 26.547 partecipanti".

La sindrome emolitico-uremica provocata da Escherichia coli O26:H11 colpisce in maniera seria i bambini mentre ha una sintomatologia più lieve e prevalentemente intestinale sugli adulti

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Winston Churchill scrisse che "In tempo di guerra la verità è così preziosa che bisogna nasconderla dietro una cor tina di bugie".

Sottintendeva , forse, che in tempo di pace, quindi, la verità dovesse essere saputa?.

 

E’ probabile ma sappiamo che non è sempre così, soprattutto se non si lotta per cercarla ed affermarla , questa verità!.

Lo conferma anche Arrigo Petacco ne “La nostra storia” quando ha detto che “Quando comincia una guerra, la prima vittima è la Verità”. Ma, poi, ripetendo il pensiero aristoteliano ha affermato che “ Quando la guerra finisce, le bugie dei vinti sono smascherate, quelle dei vincitori, diventano Storia”.

Eh, già Goering a Norimberga disse che “La storia la scrivono i vincitori”.

 

 

Insomma una delle cose più difficile da conoscersi è la verità. Per conoscerla occorre cercarla e diffonderla.

Ci è sembrata questa la ragione prima del convegno svoltosi in Longobardi nei giorni scorsi e nel corso del quale si è tentato di riaffacciare alla nostra attenzione la “VERA” storia dei briganti calabresi che subirono, insieme al meridione, l’eccidio da parte dell’esercito dei Savoia.

Ben al di là dei passionali interventi dei relatori ( Mannarino, Calderazzo, Parrotta , Santacroce, Cefalì, Gaudio) il convegno ha voluto contribuire a tenere viva la fiammella della dignità di un popolo, quello meridionale,

E non cercate la verità dagli storici perchè tanti di loro sono piegati al potere! Pochi sono quelli che hanno l’onestà di raccontare che “ gli inglesi mollarono il re di Napoli, la mafia e la camorra scesero in campo con Garibaldi e il re sabaudo, così come sarebbero scese in campo con gli americani che risalivano la penisola dalla Sicilia.( da “I conti con la storia di Paolo Miele)

Ogni tanto la verità emerge grazie a chi ha l’onestà di raccontarla!

Parliamo di Eugenio Scalfari che ebbe ad affermare che l’Unità d’Italia fu un’occupazione militare e non un’unione politica: «Non fu Unità! Fu occupazione piemontese, e se l’avesse fatta il Regno di Napoli, che era molto più ricco e potente, sarebbe andata diversamente. La mentalità savoiarda non era italiana. Cavour parlava francese. E gli italiani quel nuovo Stato l’hanno detestato.»

Parliamo di Anita Garibaldi ( pronipote di Giuseppe) che ebbe ad affermare, davanti ad uno sbigottito Bruno Vespa, che Ricciotti Garibaldi, secondogenito “ dell’eroe dei due mondi”, tornato dall’ Inghilterra dopo gli studi "Mio nonno tornato a Caprera, si indignò talmente tanto dello sfruttamento del Meridione da parte della nuova Italia, che andò a combattere con i Briganti".

 

Vediamo qualche nostro lettore storcere il naso vinto da uno “schizzinoso ribrezzo” per una storia non scritta , ma lo invitiamo a ricredersi.

I briganti falcidiati a migliaia non furono delinquenti ma eroi.

Ed al contrario i supposti eroi della Unità d’Italia appariranno nella loro vera efferatezza.

Il revisionismo storico porterà alla verità che diventerà poi patrimonio comune della gente.

Solo così la nostra dignità di popolo meridionale sarà salva.

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