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Investimenti-in-cyber-securityLa società contemporanea è sempre più informatizzata. L’utilizzo delle tecnologie è ormai declinato in ogni ambito e settore della nostra vita, dal lavoro ai servizi, dall’intrattenimento allo shopping.

E pensare che siamo solo agli inizi. Basta guardare come sia diventato ormai cruciale il dibattito sulla transazione tecnologica di quei settori, come la pubblica amministrazione, che erano rimasti indietro.

Facciamoci caso, quando ci si chiede di stampare dei moduli, riportare a penna i nostri dati, nome, codice fiscale, compilare per iscritto dei questionari, un certo fastidio ci assale. Perché ovviamente da ormai alcuni decenni i nostri dati viaggiano in rete, è lì che li inseriamo ed è lì che li ritroviamo magari salvando accessi e password per un determinato portale o servizio. Un po’ come quando una volta i numeri di telefono si componevano girando la rotella, oggi sfidiamo chiunque a ricordarsi a memoria il numero di cellulare dell’amico o dell’amica del cuore che sente tutti i giorni.

Ecco, quando ci troviamo a compilare a penna un modulo, la sensazione è un po’ come se si venisse costretti a comporre il numero su un vecchio apparecchio della Sip.

Il settore dell’intrattenimento, che in temadi user experience, ovvero di relazione tra interfaccia e utente, è tra i più all’avanguardia sa bene che per offrirci un’esperienza di svago, deve in tutti modi rendere quell’esperienza fluida e piacevole. Ecco perché la sicurezza è l'altro dei temi principali legati alle offerte di intrattenimento. Ovviamente non solo a quel settore, ma lì di certo c’è un’attenzione molto alta.

Se quindi si parla di cibersecurity e svago, la prima cosa a cui pensare e mettere in salvo, sono i nostri dati sensibili, quelli della carta di credito, del conto o della prepagata, quelli relativi al nostro nome e ai nostri contatti mail e telefonici. Diventa quindi fondamentale scegliere i portali e le piattaforme che in materia di protezione dei dati sono in grado di assicurarci il massimo della copertura.

I big sono già di per sé una garanzia, vista la mole di utenza devono continuamente aggiornare la loro sicurezza. Quando invece non si conosce bene un sito è meglio sempre verificare la sua reputazione, cioè assicurarsi che sia in regola con la legge, che abbia una sezione dedicata alla sicurezza dei dati nella quale vengono riportate tutte le norme e i numeri utili in caso di violazione. Questo vale tanto per i siti di shopping quanto per quelli di divertimento o di svago, quali scommesse e casinò; chi ama il gioco non può che scegliere i casino online sicuriautorizzati e certificati dai Monopoli di Stato. Chi vuole acquistare un prodotto ha modo di verificare le recensioni degli altri utenti e l’effettiva esistenza del produttore che poi gli spedirà la merce: ha un sito? Ha dei contatti mail e telefonici cui rivolgersi?

Sono poche accortezze, che però ci mettono al riparo dai cyber attacchi e che è bene diventino un’abitudine per navigare tutelati.

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fascia-sindaco-tricolore-1280x720Amici carissimi, fare il Sindaco oggi è diventato un mestiere pericoloso. Ecco perché alle elezioni amministrative le persone più capaci e competenti non si vogliono candidare. E così abbiamo sempre i soliti candidati, sempre gli stessi. Fare il Sindaco oggi è anche difficilissimo, troppe leggi da fare rispettare, troppe cose da fare, troppi compiti. Il mestiere di Sindaco non è solamente indossare la fascia tricolore alle cerimonie ufficiali, alle feste patronali o quando si taglia un nastro tricolore in occasione dell’inaugurazione di una nuova scuola. E se in una città o in un piccolo paese le cose vanno male la colpa è sempre del Sindaco. La città è sporca perché i cittadini sono sporchi e gettano la spazzatura nelle strade la colpa è del Sindaco che non sa fare la raccolta differenziata. Se una mareggiata distrugge il lungomare o danneggia le case abusive costruite anche anni fa, la colpa è del Sindaco che non ha saputo fermare le onde costruendo validi frangiflutti. Se un autobus prende fuoco la colpa è del Sindaco che non ha saputo sostituire l’autobus vecchio e obsoleto con uno nuovo. Se negli Uffici comunali gli impiegati fanno i furbetti e non fanno il proprio dovere, la colpa è sempre del Sindaco che non sa controllarli. Se un cittadino distratto inciampa, cade per terra e si fa male, la colpa è sempre del Sindaco che non ha saputo mettere a posto la mattonella dissestata. Se una lampadina di un lampione non funziona, la colpa è del Sindaco che non ha comprato lampadine a led di lunga durata. Di questi tempi, amici miei carissimi, i Sindaci si trovano davvero in gravi difficoltà, causa coronavirus e non solo. I soldi da Roma non arrivano e quelli che sono in cassa sono pochi. E così dovranno aumentare le tasse e introdurne delle nuove. E le critiche, gli improperi, le minacce aumentano. Ma quello che è capitato ad un Sindaco di una città della Lombardia ha davvero dell’incredibile. Si trova nei pasticci, si trova indagato dalla Magistratura. Ha rubato? Ha commesso abusi d’Ufficio? Niente di tutto questo. Ha ricevuto un avviso di garanzia perché un bimbo che frequentava un asilo comunale, chiudendo una porta, si è fatto male ad un dito. Ora il bimbo sta bene. E’ ritornato all’asilo. E’ assurdo, vero, quello che vi ho raccontato. Indagare un Sindaco perché un bimbo si fa male a scuola è davvero ridicolo. Ma i magistrati non hanno più nulla da fare? Ecco perché la mafia, la camorra e la ndrangheta proliferano. Se perdono tempo e spendono i nostri soldi per indagare i Sindaci per simili sciocchezze, vuol dire che abbiamo davvero toccato il fondo. Ecco perché nessuno vuol fare più il Sindaco. Ecco perché chi ha un mestiere ben retribuito non lo lascia per fare il Sindaco. Nessuno si vuole più candidare per andare a rischiare. Se ogni volta che un Sindaco è costretto a firmare un atto d’ufficio rischia di commettere un abuso, e se non lo firma rischia l’omissione di atti d’ufficio, meglio stare a casa e lasciare agli altri il gravoso compito di Primo cittadino.

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romaaaaPaganini non ripete, ma io non sono Paganini e mi ripeto.Le gaffe della Sig.ra Virginia Raggi, Sindaco della città eterna, sono come le ciliegie, una tira l’altra. Ancora una gaffe e sempre sulla stessa targa del lungotevere Aventino affissa per ricordare l’ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Una gaffe clamorosa: Ciampi, Presidente della Repubblica 96 anni, dall’anno 1920 – 2016. Messa da parte la gaffe relativa alla scrittura del nome, ecco arrivarne subito un’altra, quella riguardante le date di nascita e di morte dell’ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Quando è stato eletto Ciampi Presidente della Repubblica? Quanti anni è durato il suo mandato Presidenziale? E’ stato eletto in prima votazione come decimo Presidente della Repubblica Italiana il 13 maggio 1999. Aveva 79 anni. Il suo mandato è durato 7 anni. E’ deceduto il 16 settembre 2016. Tutto semplice. Ma davvero? Tutto si complica quando c’è di mezzo il Sindaco di Roma e i suoi dipendenti e consiglieri. Osserviamo attentamente la targa del lungotevere Aventino: Carlo Azeglio Ciampi Presidente della Repubblica (1920-2016). Uno straniero che legge e non conosce la vita e la storia del nostro caro Presidente scomparso, che non conosce la storia d’Italia, secondo quella targa Carlo Azeglio Ciampi ha battuto tutti i record. E’ vissuto oltre 150 anni e ha ricoperto la più alta carica istituzionale per 96 anni. Una stronzata simile non l’ho mai letta in nessuno libro di storia. Ma ormai ci siamo abituati a leggere ogni giorno simili corbellerie. Scomparsi come d’incanto il fascismo e Mussolini (magari fosse stato vero), Einaudi, Saragat, Gronchi, Pertini, Cossiga, Scalfaro. Possibile? Sotto l’Amministrazione di Virginia Raggi tutto è possibile. Nulla è impossibile. E quanti anni aveva Ciampi quando è stato eletto Presidente della Repubblica? Era un ultra centenario. Quanti anni è vissuto? Oltre 150 anni. Che vita, amici. Sempre lucido e in grande forma. Ma al Comune di Roma non c’è nessuno che sappia leggere e scrivere e fare di conto? Possibile che non ci sia un semplice maestro di scuola elementare ancora in giro? Prima l’imprecisione sulla scrittura del nome, ora l’errato posizionamento della data di nascita e di morte, che avrebbero dovute essere posizionate sotto il nome e il cognome. Altrimenti, come abbiamo visto, sembra che Ciampi abbia esercitato il ruolo di Capo dello Stato per 96 anni. Virginia, svegliati! Ora di chi è stata quest’ultima gaffe? Chi è il colpevole? Avanti un altro, un semplice impiegato si trova facilmente, sono migliaia. Nel primo caso la Sig.ra Sindaco ha dato la colpa ad una oscura funzionaria incaricata di contrattare l’azienda per realizzare la targa. Ma Ora? Hanno trovato il vero colpevole? Sì, lo hanno trovato. E’ uno solo: la Sindaca Raggi. E’ lei il Sindaco della città eterna e lei dovrebbe controllare ogni cosa. Prendersela col marmista e con qualche oscuro impiegato è davvero ridicolo e puerile.

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I Racconti

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