L’eterna guerra tra uomini e donne. Un argomento tanto attuale che sarà approfondito in una commedia greca di Aristofane, ‘Lisistrata’. In scena il 27 gennaio, alle ore 21, e il 28 gennaio alle 21, al Teatro Comunale di Catanzaro, lo spettacolo vedrà Amanda Sandrelli nel ruolo della protagonista, animata dal desiderio di avere un mondo senza uomini che si fanno la guerra tra loro.
L’evento segna la ripartenza della stagione teatrale di AMA Calabria, ideata e diretta da Francescantonio Pollice, che accoglie una delle opere più importanti scritte dal commediografo greco nel 411 a.C.
Una nuova produzione di Arca Azzurra che, per questo spettacolo, sceglie un’opera di estrema attualità. ‘Lisistrata’ racconta la società del suo tempo, quel dualismo tra uomini e donne che ancora oggi persiste e ci porta a credere di poter risolvere le diseguaglianze solo attraverso la violenza, la corruzione, lì dove l’irrazionalità umana la fa da padrone. È Amanda Sandrelli a dar voce e volto all’ateniese Lisistrata, precorritrice dell’emancipazione femminile e del pacifismo, creando un personaggio moderno, dalla battuta vivace e dall’intelligenza in grado di far riflettere chiunque assisterà allo spettacolo.
Un adattamento teatrale reso attuale e sagace, quello messo in atto da Ugo Chiti, che rende l’opera diretta, senza fronzoli, e al contempo dotata di un sarcasmo che si fa beffa di quella stupidità, arroganza, vanità, superficialità perpetrate dagli esseri umani, talvolta senza alcun senso logico, senza alcuna ambizione. Solo per il gusto di mettere in atto una guerra, una lite.
Un viaggio tra classicità e attualità che rappresenta la più che trentennale collaborazione tra Arca Azzurra e Ugo Chiti, con cui la stessa Sandrelli ha portato la sua Mirandolina in giro per i teatri di tutta Italia, dalla Sicilia al Trentino.
I biglietti dello spettacolo ‘Lisistrata’ potranno essere acquistati presso la biglietteria del Teatro Grandinetti di Lamezia Terme e del Teatro Comunale di Catanzaro, oppure s’invita a consultare il sito www.amaeventi.org, per l’acquisto on line. Per ulteriori informazioni ci si potrà rivolgere alla segreteria al numero telefonico 0968.24850 o contattandoci alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
AMA Calabria si atterrà alle misure disposte dalle autorità nazionali in ordine all’emergenza pandemica consentendo, fino a esaurimento posti, l’ingresso esclusivamente agli spettatori in possesso del Super Green Pass e con l’obbligo di indossare la mascherina FFP2.
OPERAZIONE ALIBANTE Estorsioni e voto di scambio 17 arresti
Sette in carcere, 10 ai domiciliari e per due persone è scattata la misura interdittiva
da gazzettadelsud.it
Nelle prime ore di oggi, in provincia di Catanzaro, nei comuni di Lamezia Terme, Nocera Terinese, Falerna e Conflenti, e nelle città di Aosta, Arezzo e Cosenza, i carabinieri di Lamezia Terme, in collaborazione con i comandi Arma territorialmente competenti e con lo Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di misura cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 19 soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione di tipo mafioso, scambio elettorale politico-mafioso, corruzione, estorsione, consumata e tentata, intestazione fittizia di beni, rivelazione di segreti d’ufficio e turbativa d’asta.
Le indagini dell' “Operazione Alibante” sono state avviate a seguito della presentazione, da parte di imprenditori lametini, di denunce relative a estorsioni poste in essere da appartenenti alla cosca “Bagalà”, operante sulla zona costiera compresa tra i comuni di Nocera Terinese e Falerna. Gli elementi acquisiti con l’ausilio di attività tecniche ed accertamenti patrimoniali, hanno consentito di delineare gli assetti e l’operatività sul litorale tirrenico-lametino dell’articolazione territoriale di ‘ndrangheta capeggiata da Carmelo Bagalà, già attiva fin dagli anni ’80, evidenziando la presenza egemone sul territorio del predetto sodalizio, manifestata attraverso la commissione di delitti, aggravati dal metodo mafioso, finalizzati alla gestione diretta o indiretta delle attività economiche del luogo, con particolare riferimento alle imprese attive nel settore turistico-alberghiero. Nel corso delle indagini sono emersi, altresì, rapporti illeciti tra la cosca ed alcuni esponenti delle amministrazioni comunali di Falerna e Nocera Terinese, con capacità di influenza su processi decisionali, amministrativi ed elettivi.
Nello specifico, per 7 indagati, è stata disposta la misura cautelare della detenzione in carcere, per 10 indagati la misura cautelare degli arresti domiciliari e 2 indagati la misura interdittiva, rispettivamente, del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, e del divieto di rivestire uffici direttivi delle persone giuridiche.
Ci sono anche due ex sindaci e un vicesindaco in carica tra le persone coinvolte nell’operazione «Alibante», condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e dai carabinieri. Agli arresti domiciliari sono finiti Giovanni Costanzo, 54 anni, già sindaco di Falerna e in passato anche consigliere provinciale, e Luigi Ferlaino, 53 anni, ex sindaco di Nocera Terinese, entrambi comuni del Catanzarese. E’ in servizio a Catanzaro, nella Legione Calabria dell’Arma (e non ad Amantea come si era appreso da fonti investigative), Francesco Cardamone, 40 anni, attuale vicesindaco di Nocera Terinese (Cz), arrestato stamane nell’ambito dell’inchiesta «Alibante» contro il clan Bagalà. Per Cardamone, che comunque non ha funzioni operative ma è in forza ad uffici amministrativi, sono stati disposti gli arresti domiciliari. È indagato anche l’ex sindaco di Nocera Terinese, Pasquale Motta, giornalista e direttore del network "LaC", nell’ambito del'inchiesta «Alibante» condotta dalla Dda di Catanzaro contro la cosca Bagalà attiva sul Tirreno catanzarese. Secondo quanto emerge dall’ordinanza di misura cautelare del Gip di Catanzaro, Motta è accusato di aver «assunto il ruolo di concorrente "esterno"» della cosca Bagalà, «in quanto, pur non potendosi ritenere inserito stabilmente nella struttura organizzativa del sodalizio, di fatto svolgeva in maniera preponderante la funzione di referente politico del boss Carmelo Bagalà, con cui - si legge nel provvedimento - aveva condiviso e programmato la predisposizione della lista "Unità popolare Nocerese" sfruttando sia il bagaglio relazionale legato al fatto di essere stato ex sindaco di Nocera Terinese, sia il legame particolarmente forte con Ferlaino Luigi (a sua volta è sindaco di Nocera Terinese, ndr), leader politico sostanziale della lista civica "Unità popolare Nocerese", nel corso della campagna elettorale per le elezioni amministrative di Nocera Terinese del 10 giugno 2018, lista - riporta ancora l’ordinanza del Gip - ideata e strutturata per l’infiltrazione, o meglio per preservare l’infiltrazione, del clan nell’amministrazione comunale». Nei confronti del giornalista il Gip non ha comunque ritenuto sussistente l’esigenza di un provvedimento di custodia cautelare
In carcere
Carmelo Bagalà, 80 anni, di Gioia Tauro;
Alfredo Carnevale, 37 anni, di Nocera Terinese;
Alessandro Gallo, 32 ani, di Lamezia Terme
Mario Gallo, 57 anni, di Falerna;
Vittorio Macchione, 70 anni, di Nocera Terinese;
Vittorio Palermo, 63 anni, di Ischia;
Eros Pascuzzo, 34 anni, di Lamezia Terme
Ai domiciliari
Maria Rita Bagalà, 52 anni, di Lamezia Terme residente ad Aosta;
Francesco Cardamone, 40anni, residente a Nocera Terinese;
Giovanni Costanzo, 54 anni, residente a Falerna;
Vincenzo Dattilo, 65 anni, di Lamezia Terme;
Francesco Antonio De Biase, 50anni, di Lamezia Terme;
Luigi Ferlaino, 53 anni, di Falerna;
Raffaele Gallo, 26 anni, di Conflenti;
Giovanni Eugenio Macchione, 70 anni, detto “Cagino o Calimero”, di Lamezia Terme;
Antonio Rosario Mastroianni, 74 anni, detto Tonino “u milanese” o “postino” di Nocera Terinese;
Antonio Pietro Stranges, 68 anni, di Conflenti.
Misure interdittive
Antonio Cario, 51 anni, di Lamezia Terme, divieto di contrarre con la pubblica amministrazione per un anno;
Antonio Gedeone , 53 anni, divieto di rivestire uffici direttivi delle persone giuridiche per un anno
Indagati a piede libero
Domenico Aragona,32 anni, residente a Nocera Terinese;
Ferdinando Aragona, 51 anni di Nocera Torinese;
Rosario Aragona, 46 anni di Nocera Terinese;
Michele Aragona; 69 anni, di Nocera Terinese,
Francesca Bagalà, 49 anni, di Nocera Terinese;
Emilio Barletta, 50 anni, di Lamezia Terme;
Ugo Barletta, 80 anni, residente a Falerna;
Peppino Calidonna, 77 anni, di Lamezia;
Paolo Cosentino, 50 anni, di Lamezia;
Renzo Cardamone, 59 anni, residente a Celico;
Luciano Gerardo Esposito, 65 anni, di Nocera Terinese;
Luca Furgione, 39 anni, residente ad Amantea;
Umberto Gedeone, 48 anni, di Cosenza;
Andrea Gino Giunti, 55 anni, di Aosta;
Salvatore Grandinetti, 32 anni, residente a Nocera Terinese;
Mahamoudou Guebre, 34 anni residente a Falerna;
Bruno Malvaggio, 50 anni, residente a Nocera Terinese;
Pasquale Motta, 56 anni, di Nocera Terinese;
Enzo Pandolfo,48 anni, residente a Nocera Terinese;
Benito Provenzano, 60 anni, residente a Lamezia;
Alessandro Rubino, 44 anni, residente a Montalto Uffugo;
Giuseppe Scandinaro, 59, di Rosarno;
Gino Strangis, 52 anni, di Lamezia Terme;
Maria Rosaria Virardi, 47 anni, residente a Falerna.
Qualcuno mi diceva che i TAR andrebbero aboliti, sono una indemocratica democrazia, visti gli ultimi eventi, compresa sentenza sulla riapertura delle scuole pubbliche, non posso dargli torto, a Lamezia Terme accade l'inverosimile, si dovrà rivotare in 4 sezioni: 2, 44, 73 e 78.
Sia per il sindaco che per i consiglieri comunali.
E' quanto deciso dal Tar Calabria-Catanzaro al termine della discussione di merito, che si è tenuta oggi davanti alla seconda sezione presieduta da Giovanni Iannini.
Il prefetto di Catanzaro, ricevuta la notifica della sentenza di accoglimento del ricorso, dovra provvedere immediatamente allo scioglimento del Consiglio Comunale di Lamezia Terme e l’Amministrazione comunale cesserà a tutti gli effetti.
La prefettura nominerà un Commissario Prefettizio che guiderà il Comune fino a nuove elezioni che dovranno tenersi entro 60 giorni dallo scioglimento.
Gli atti saranno trasmessi anche alla Procura di Lamezia.
Non sono esclusi anche risvolti penali.
La vicenda ha avuto inizio col ricorso presentato dai candidati a sindaco, Massimo Cristiano con alcuni candidati consiglieri delle sue due liste civiche e il candidato a sindaco del Movimento Cinquestelle, Silvio Zizza avverso il risultato elettorale scaturito dalle elezioni comunali del 10 novembre 2019.
All'esito dell'odierno dispositivo si è giunti dopo le verificazioni effettuate dalla prefettura (48 sezioni su 78) che, in un passo del verbale conclusivo di 10 pagine inviato al Tar, scriveva "Le operazioni di verificazione si sono regolarmente svolte e, pur rimandando al contenuto dei verbali delle sedute per i dettagli delle attività e i relativi risultati, si dà atto in questa sede che quasi ogni incongruenza, errore o vizio dedotto nei ricorsi introduttivi ha trovato riscontro nell’esame dei verbali e, ove si sia proceduto in tal senso, nel riconteggio delle schede".
Vi è da dire in particolare che è stato accolto il ricorso nelle sezioni indicate da Massimo Cristiano.
Un lavoro che è durato per molti mesi e che oggi, dunque, ha trovato parziale conferma nella, decisione del Tar di accogliere in parte il ricorso avverso il dato elettorale scaturito nel novembre dello scorso anno.