Sambiase. Nel giorno in cui si festeggiano gli innamorati i carabinieri sono stati costretti ad intervenire per evitare che una lite furibonda potesse degenerare in qualcosa di peggio.
La chiamata alla centrale operativa è arrivata intorno alle 18 con una segnalazione di forti urla provenienti da un’abitazione nel centro di Sambiase.
I Carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme si sono affrettati a giungere sul posto ed al loro arrivo la furibonda lite era ancora in corso tra J.M., cl.87, marocchino, e la moglie.
L'uomo già noto agli operanti per i suoi precedenti in materia di reati contro il patrimonio ed anche poiché, già lo scorso 26 giugno, era stato arrestato per maltrattamenti in famiglia nei confronti della giovane moglie.
A seguito del suo arresto, poi, gli era stata applicata la misura del divieto di avvicinamento alla donna.
Malgrado ciò nel giorno di San Valentino i militari, dopo essere riusciti ad entrare nell’abitazione malgrado le resistenze dello stesso, lo hanno sorpreso nuovamente mentre, in evidente stato di ebbrezza, discuteva animosamente con la moglie la quale, invece, appariva profondamente impaurita e presentava segni di percosse su tutto il corpo mentre nell’abitazione c'erano i segni inequivocabili del litigio avvenuto alla presenza della loro figlia minore.
La donna in un primo momento ha dichiarato agli operanti di essere caduta in casa ma all'insistenza degli uomini delle forze dell'ordine ha raccontato delle botte e dei maltrattamenti, mostrando tutti i segni che da questi ne erano derivati.
Il giovane straniero, pertanto, è stato nuovamente arrestato con l'accusa di “maltrattamenti in famiglia e lesioni personali”.
Da Ilquotidiano
Che strana questa Italia!
I PM si preoccupano dei minorenni incredibilmente e vergognosamente abbandonati dalle loro famiglie ed avviati verso l’Italia intendendo imporre il loro sbarco dalle navi che hanno raccolto a mare.
Altri chiedono il nobel per la pace a Lucano che ha accolto profughi nelle sua Riace a spese dello Stato.
Solo i Carabinieri ai accorgono che una bambina di 11 anni e la di lei madre 32 a Filogaso vivono tra i rifiuti.
Il problema è che poi questa donna è stata anche denunciata.
Poi la bambina è stata affidata ad un familiare.
E nientemeno sul posto sono giunti anche il sindaco e personale dell’Asp. per procedere alla disinfestazione dei locali, invasi da spazzatura, escrementi e sporcizia.
Istituzioni queste che probabilmente non sapevano niente di quanto stata accadendo.
Per fortuna la situazione di degrado totale è stata denunciata da alcuni vicini di casa insospettiti per la provenienza di cattivi odori dall'abitazione della 32enne, separata dal marito e che da cinque anni viveva da sola con la figlia.
La donna è stata anche affidata ai servizi sociali per seguire uno specifico percorso riabilitativo.
Ma è credibile uno STATO che si preoccupa dei migranti e non del SUO POPOLO?
Secondo noi no!
Ed io mi vergogno di essere italiano!
Lamezia Terme – Sono 11 gli indagati per l’occupazione del teatro Grandinetti avvenuta lo scorso 7 giugno e tra loro sarebbero rimasti coinvolti anche tre ex consiglieri comunali dell’ amministrazione Mascaro.
Il teatro infatti, proprio in quella giornata, fu occupato anche se risultava chiuso.
Tante dopo il commissariamento le manifestazioni di protesta e gli incontri sul sipario calato per inagibilità che coinvolse in particolare le associazioni di danza, preoccupate per un possibile mancato svolgimento dei saggi di fine anno.
Quel 7 giugno infatti, ex consiglieri, cittadini e associazioni si incontrarono dentro e fuori il teatro per chiedere una celere soluzione che potesse consentirne l’apertura, tra cartelloni di protesta scritti dalle scuole fino all’occupazione notturna dello stabile.
Ad 11 persone sono stati così recapitati undici avvisi di conclusioni indagini preliminari.
Tra gli indagati ex consiglieri comunali ed alcuni legali rappresentanti delle associazioni sportive dilettantistiche della città.
Secondo gli inquirenti, coordinati dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, Sostituto Procuratore dottoressa Giulia Maria Scavello, ‘gli undici indagati risponderebbero a vario titolo di porto d’armi ed oggetti atti ad offendere, danneggiamento aggravato, invasione arbitraria di un luogo pubblico e per l’aver promosso una riunione in luogo pubblico o aperto al pubblico senza darne preavviso all’autorità di P.S.
Negli undici avvisi di conclusioni indagini risultano indagati: Tonino Sirianni, Federico Grandinetti, Gennaro Domenico Gianturco, Francesco Ruberto, Sergio Servidone, Rosy Pagnotta, Vincenzo Popello, Massimo Cristiano, Pasquale Valentino, Michele Torcasio, Aldo Gramuglia.
Gli indagati sono difesi dagli avvocati Armando Chirumbolo, Michele Cerminara e Fabrizio Falvo.
L’Avvocato Armando Chirumbolo, nell’interesse dei suoi assistiti, ha depositato memorie difensive con le quali gli indagati contestano ogni addebito a loro carico ed ha richiesto per gli stessi interrogatorio di garanzia.