Una Calabria senza speranza.
Se appare incomprensibile l’abbandono di rifiuti sulle strade da parte dei cittadini certamente vergognoso quello di decine e decine di eco balle
Tanto più se davvero provengono da fuori regione.
Ecco cosa ha scoperto il Nucleo Ecologico della Polizia Locale lametina.
Lamezia Terme - Una discarica abusiva di 34 ecoballe di plastica, alluminio, Pvc e derivati è stata scoperta e posta sotto sequestro.
Si tratterebbe di materiali smaltiti illegalmente tramite abbandono sul territorio comunale, e precisamente in località Trigna, lungo un'arteria stradale di proprietà della Provincia.
L'imponente carico di rifiuti di circa 35 tonnellate si presentava perfettamente composto ed imballato, preselezionato e pronto ad essere avviato alle ditte di recupero e riciclaggio.
Per cause in corso di accertamento sarebbe invece stato abbandonato all'interno del territorio comunale a pochi metri dall'alveo del fiume Amato.
I primi sommari accertamenti finalizzati all'identificazione dell'autore del fatto, avrebbero lasciato ipotizzare che il carico possa provenire dalla Regione Campania.
Possibile che nessuno abbia fermato e controllato il tir?
La discarica (circa 20 metri di fronte per 4 di larghezza) è stata sottoposta a sequestro giudiziario ed affidata in custodia a personale dell'Ente proprietario della strada.
Della scoperta è stata data informativa alla locale Procura della Repubblica.
Fotodalweb
La foto è emblematica della situazione dei rifiuti di Lamezia terme.
Una vera e propria emergenza.
Tutti ad attaccare la Multiservizi l’unica azienda sopravvissuta tra quelle nate dalla esperienza amara del Commissario per la emergenza ambientale in Calabria, solo perchè pubblica!
Ed ecco cosa risponde in una nota l’amministratore unico della Lamezia Multiservizi, Eliseo Bevivino: “Non è colpa nostra”
“La Lamezia Multiservizi effettua per il Comune di Lamezia e per altri comuni soci il servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani conferendoli agli impianti di trattamento e smaltimento regionali secondo disposizioni che le vengono impartite riguardanti le quantità e la località degli impianti.
I disservizi che si stanno verificando (cumuli di rifiuti e irregolarità nella raccolta) non sono pertanto imputabili alla Multiservizi che in queste situazioni affronta maggiori costi di trasporto e problemi organizzativi nel ripristinare situazioni di normalità nonché anche se impropriamente una perdita di immagine”.
In sostanza la società spera che “vengano risolti velocemente da chi di competenza i problemi riguardanti la disponibilità degli impianti di smaltimento e che possa cessare il grave disagio subito dai cittadini e dalla società stessa”.
Chi sarà mai questo “ chi di competenza?”
Forse il comune o la regione?
E’ però evidente a chiunque perfino agli scemi, che se non si sa dove buttare i rifiuti è difficile sapere dove poi conferirli.
Pochi infatti sanno che tutte le discariche calabresi sono in mano ai privati, che la quasi totalità è ormai esaurita e che la regione Calabria “esporta” centinaia di tonnellate di rifiuti con gravi costi che si riverberano sugli utenti.
Grazie allora alla nostra regione!
Riceviamo e pubblichiamo:
"Una città che doveva diventare “la California” della Calabria. Che fosse un sogno o un inganno di chi ha progettato l’unione degli ex tre Comuni che hanno formato Lamezia Terme c’erano pochi dubbi. Ma ormai la realtà ha superato anche le più scettiche previsioni.
Tra i tanti problemi presenti vogliamo soffermarci su alcuni che rendono invivibile la città per i nostri figli, ormai sempre più desiderosi di abbandonarla.
La chiusura di tutte le strutture sportive, che oltre a penalizzare i giovani impedisce di vivere anche a chi ha fatto dello sport la propria professione, fa male soprattutto perché dopo 50 anni di tolleranza dei più efferati abusivismi edilizi ed urbanistici ora vede il Comune impuntarsi su cavilli burocratici che dovrebbero portare alla chiusura di quasi tutte le strutture pubbliche di Lamezia Terme, scuole comprese. Invece l’unica scuola chiusa è la sede lametina del Conservatorio di Nocera Terinese al quale si è negato il rinnovo della sede, costringendo tanti giovani a recarsi a Nocera Terinese o a Catanzaro per frequentare le lezioni. Il servizio pubblico degli autobus ha ormai raggiunto il fondo, con corse che spesso saltano, orari non rispettati, autobus di mattina stracolmi di studenti, pochissime persone che pagano il biglietto. Parchi pubblici poco sicuri o impraticabili a causa della scarsa manutenzione ed infine cumuli di spazzatura in vari punti della città che la rendono poco appetibile per chi dovesse decidere se rimanere o scappare in altri luoghi per vivere una vita più civile.
Ma la colpa è solo dei Commissari, dei Dirigenti comunali e dei politici lametini? Forse è vero il motto che ognuno ha quello che si merita, considerate le varie discariche abusive, le buste di spazzatura disseminate nel territorio, la continua violazione delle più banali regole della convivenza civile, l’elezione puntuale in Consiglio Comunale di esponenti della malavita locale. E allora cosa chiedere a quei giovani che decidono di andare via da questo schifo, di turarsi il naso o di cercare una speranza di vita migliore? Ognuno si dia una risposta, i Commissari burocrati, i dirigenti e gli impiegati comunali, i politici ignavi, i tanti filosofi imperversanti sui media e sui social, gli elettori dei mafiosi, ed i cittadini, primi e veri artefici di tanto diffuso malessere nonché primi a lamentarsi e ad osannare il fantoccio di turno. E nessuno si lamenti per l’immobilismo dei lametini: moltissimi sono contenti così.
MERIDIONALISTI DEMOCRATICI
SEZIONE “FEDERICO II”