
Non c’è pace ad Amantea.
Quello che appariva incredibile sta avvenendo.
Sembra un gioco a rimpiattino.
Una prima busta con due proiettili a Franco Chilelli assessore al personale, poggiata sul suo Fiorino con il quale lavora.
Poi un’altra busta poggiata sulla Lancia Musa della quale si serviva il sindaco Monica Sabatino ma di proprietà della madre
E non basta. Ecco un’altra busta sull’auto di Felice Scudiero amico da tempo del vicesindaco GB Morelli.
Ed ora una quarta busta nella buca delle lettere dell’abitazione dell’assessore al bilancio ed ai lavori pubblici Sergio Tempo in via Tevere.
Erano le ore 13.00 circa di oggi 4 novembre , una giornata solare, quando la moglie dell’assessore Tempo ritorna a casa e trova nella cassetta delle lettere una busta con 2 proiettili.
Immediata la denuncia del fatto agli investigatori ed in particolare al comandante della locale
“I militari dell’Arma, come già fatto nelle scorse occasioni, hanno trattenuto la busta con il relativo contenuto per inviarlo alla scientifica, sperando che possano essere rinvenute tracce utili alle indagini.
Contemporaneamente è stato avvisato della questione anche il procuratore capo di Paola Bruno Giordano che conduce l’intera attività investigativa.
L’assessore, oltre a fornire la massima collaborazione alle forze dell’ordine ed alla magistratura, ha cercato di ricostruire i movimenti degli ultimi giorni per capire con esattezza il momento in cui la missiva è stata consegnata”.
E’ utile sapere quando la busta è stata consegnata.
Non può essere escluso in via di principio, infatti, che l’intimidazione possa essere stata fatta contestualmente alle altre se non prima.
Nella serata di ieri era stato lo stesso sindaco ad avanzare la correlazione tra le intimidazioni e le case sequestrate ed il TG3 aveva riportato la ipotesi di una “gola profonda”che avrebbe portato all’esterno il fatto che l’amministrazione comunale avrebbe firmato la lettera per la richiesta di assegnazione delle stesse case alle Forze dell’ordine.
Gola profonda perché la lettera non sarebbe stata ancora spedita alla Prefettura.
Chi sarebbe stato se non qualche amministratore od al massimo qualcuno che lavora nel comune, magari potrebbe essere un semplice dattilografo?
Oggi invece il comunicato stampa emanato dall’amministrazione comunale sposta in avanti la valutazione sui fatti occorsi sostenendo che “ a questo punto, data la ripetitività dell’azione, la tesi più accreditata sembra essere quella di un disegno criminoso che vorrebbe destabilizzare, attraverso il terrore e la paura, l’attuale assetto amministrativo”.
Non solo, ma questa ultima azione intimidatrice , se ultima sarà, accresce l’interesse delle autorità che domani 5 novembre si riuniranno per trattare “della questione “Amantea” e della recrudescenza criminale che sembra nuovamente avvolgere la città”.
Conclude il comunicato stampa che “L’amministrazione comunale intende proseguire nel suo compito, senza piegarsi ad un agire malavitoso, come voce e presidio delle persone perbene e della gente onesta”.
Intanto la comunità è preoccupata e si chiede “ cui prodest”?
A chi interessa sollevare questo enorme vespaio ?
E sopratutto perché?
Ed infine chi c’è dietro queste intimidazioni?
Domande alle quali dovranno rispondere gli inquirenti?
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa:
E l’Amantea degli onesti reagisce. Stringendosi intorno al sindaco Monica Sabatino e a tutti gli altri membri dell’esecutivo. Il telefono del centralino del comune, così come il cellulare del primo cittadino e la casella di posta elettronica, è stato letteralmente invaso da messaggi e da attestati di stima e di solidarietà. Andare avanti, con la schiena dritta, facendo del proprio meglio per supportare la comunità che intende crescere e svilupparsi nella trasparenza e nella legalità. Due princìpi che hanno illuminato fin dal momento dell’insediamento l’esperienza di governo del sindaco Sabatino e che evidentemente non sono stati ben accetti da coloro che non hanno rispetto del vivere civile e che ritengono di poter gestire il territorio non per la crescita della collettività, ma per tornaconto personale.
La magistratura farà il suo corso. La Procura della Repubblica di Paola ha già aperto un fascicolo che racchiude i tre atti intimidatori subiti non solo dal sindaco, ma anche dal vice Giovanni Battista Morelli e dal consigliere Franco Chilelli. Anche il prefetto di Cosenza Gianfranco Tomao si è messo in contatto con la Sabatino, non soltanto per manifestare la propria vicinanza, ma per comunicare che della questione “Amantea” si discuterà in maniera approfondita in una riunione convocata ad hoc nella mattinata di mercoledì 5 novembre. Un primo ma significativo segnale che segue la convocazione del consiglio comunale aperto e straordinario che avrà luogo sabato 8 novembre alle ore 10.30 presso la sala consiliare di corso Umberto I. Un civico consesso diverso dal solito, aperto ai contributi della cittadinanza e della gente perbene, ma anche delle scuole, con gli studenti che potranno assistere in prima persona ad una pagina quanto mai significativa di democrazia partecipata e di tutela della legalità.
Agli atti anonimi della criminalità organizzata l’amministrazione comunale ha dunque deciso di rispondere partendo dalle istituzioni e da quelli che sono i simboli che essa rappresenta e che devono essere difesi non soltanto da chi occupa ruoli di responsabilità ma da ogni componente onesto della società civile. L’assemblea consiliare sarà un’occasione di confronto tra la classe politica e la comunità, tra giovani e adulti, tra uomini e donne nel rispetto della convivenza civile e, soprattutto, delle regole.
Uguale sensibilità è stata mostrata dal mondo politico che, a prescindere dal colore e dagli schieramenti, ha incoraggiato l’amministrazione a non demordere e a proseguire nell’azione di governo. Anche i rappresentanti delle forze politiche saranno presenti alla seduta di sabato prossimo.
La nota stampa del comune di Amantea
Dopo il sindaco Monica Sabatino ed il consigliere di maggioranza Franco Chilelli anche al vice sindaco Giovanni Battista Morelli è stata fatta recapitare una busta contenente due proiettili, anch’essi calibro 9.
Il ritrovamento è avvenuto nel corso della mattinata di oggi, domenica 2 novembre, in via Roma.
Sul parabrezza dell’autovettura di uno degli amici più cari dell’assessore al turismo è stata collocata una busta contente le pallottole.
Sulla busta era riportato a chiare lettere il nome di Morelli quale destinatario della particolare missiva. Anche in questo caso, come per i precedenti, la vettura si trovava parcheggiata all’aperto ed era facilmente raggiungibile da chiunque.
Il vice sindaco, prontamente avvisato dell’accaduto, si è recato dai Carabinieri della locale stazione, guidata dal comandante Massimiliano Diamanti sotto il coordinamento del tenente Antonio Villano della Compagnia di Paola. e forze dell’ordine hanno requisito sia l’involucro, sia i proiettili per poi inviare il tutto al reparto d’investigazioni scientifiche ed individuare possibili elementi utili alle indagini.
Di quello che sembra essere l’ennesimo avvertimento ai danni degli amministratori è stato messo a conoscenza anche il procuratore capo di Paola Bruno Giordano che dovrà fare luce sull’intera vicenda.
Come già evidenziato sia da parte del primo cittadino, sia del delegato al personale ed ai servizi cimiteriali, anche il vice sindaco ha offerto massima collaborazione alle forze dell’ordine ed alla magistratura, tenendosi a disposizione per ogni esigenza.
Gli inquirenti nelle prossime ore passeranno al setaccio l’attività amministrativa posta in essere dall’esecutivo e dall’intero consiglio comunale.
L’obiettivo è individuare non solo gli esecutori, ma anche i mandanti dell’azione criminosa.
Da questo punto di vista qualche risposta potrebbe giungere dalle registrazioni effettuate dalle telecamere dell’impianto di videosorveglianza che sono già state acquisite per essere visionate nel dettaglio.
Nelle prossime ore il primo cittadino incontrerà i componenti dell’esecutivo per strutturare le iniziative politiche e sociali da contrapporre a quella che potrebbe configurarsi come un’offensiva chiara e diretta da parte della criminalità organizzata.
Il sindaco ha dichiarato: «Francamente non abbiamo idea di chi può aver messo in atto questi gesti. Noi - ha aggiunto - non ci lasceremo intimorire. Andremo avanti nel nostro lavoro e nella nostra azione amministrativa»