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san pietroArriva un sollecito anche dalla direttrice del Dipartimento giustizia minorile del Ministero segnalando che nella nostra regione permane un grave pregiudizio nei confronti di questi minori.

COSENZA, 26 MAGGIO 2021 -Intoppi e lungaggini burocratiche continuano a ritardare l’apertura e il funzionamento di servizi sanitari territoriali adeguati alle esigenze dei cittadini.

Pratiche virtuose restano chiuse nei cassetti. Ci siamo battuti per anni per fare in modo che l’immobile di San Pietro In Amantea venisse adibita a struttura riabilitativa per minori con problemi psichiatrici e/o sottoposti a procedimento minorile. Ma ad oggi nulla è cambiato. La questione è stata sollecitata in questi giorni anche dalla direttrice responsabile del Dipartimento Giustizia minorile e di comunità del Ministero della giustizia, Isabella Mastropasqua, che ha inviato una lettera mettendo in evidenza come “tale situazione sia estremamente lesiva dei diritti dei minori con sofferenza psichica di questa regione sanciti anche dalle Convenzioni internazionali e dalle raccomandazioni UE”.

Già nel 2016avevamo fatto in modo che l’Asp di Cosenza finanziasse la ristrutturazione dell’immobile – costruito negli anni Novanta con finanziamenti del Ministero della Salute (Legge 67/1988, ex articolo 20) - per destinarlo a struttura terapeutica riabilitativa per minori con problemi psichiatrici e/o sottoposti a procedimento minorile. Abbiamo seguito l’iter dei lavori e, insieme anche al sindaco Gioacchino Lorelli, ho fatto in modo che venissero accelerate le procedure per l’attivazione della struttura.

Ricordo ancora che, con DCA n.65 del marzo 2020, il commissario ad acta per la sanità individuò l’immobiledi San Pietro in Amantea idonea alla realizzazione della struttura per dieci posti letto. Il Ministero della giustizia, Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, in data 2019 sollecitava l’Asp di Cosenza all’apertura dell’istituenda struttura terapeutica riabilitativa per minori/giovani adulti sottoposti a provvedimenti di autorità giudiziaria.

Il direttore del distretto sanitario Tirreno dell’Asp di Cosenza, Angela Riccetti, aveva proposto, a dicembre 2020, una delibera al commissario dell’Asp di Cosenza per la presa d’atto della conversione della struttura di proprietà dell’Asp in struttura terapeutica riabilitativa per minori con problematiche psicopatologiche e/o sottoposte a procedimento minorile. Ma questo atto non è stato preso in esame.

Ora arriva una nuova lettera della direttrice responsabile del Dipartimento Giustizia minorile e di comunità del Ministero della giustizia, Isabella Mastropasqua,nel quale segnala che nella nostra regione permane ancora un grave pregiudizio nei confronti di quei minori per la quale è stato riscontrato un disturbo della personalità o risultano in carico ai servizi NPI per una diagnosi in corso di valutazione e che sottoposti a provvedimenti dell’autoritàgiudiziaria minorile necessitano di una collocazione presso una struttura terapeutica riabilitativa. Struttura che risulta essere inesistente sul territorio calabrese. Gli effetti di tale carenza hanno portato all’emigrazione forzata in strutture comunitarie di altre regioni.

Numerose sono state le nostre sollecitazioni per l’apertura di questa struttura di San Pietro in Amantea, dove l’Asp ha investito tra l’altro ingenti risorse per il ripristino funzionale della struttura. Anche il sindaco ha sollecitato più volte l’Asp di Cosenza e la Regione Calabria ma ad oggi non è stato fatto nessun passo in avanti.

Ci aspettiamo ora che il commissario ad acta, Guido Longo, e l’Asp di Cosenza facciano in modo che venga immediatamente bandita la gara per la gestione di questa importante struttura sociosanitaria. Non possiamo perdere altro tempo, sarebbe davvero paradossale che l’Asp di Cosenza dopo aver ristrutturato la struttura per adibirla a centro minori non riesca a concludere l’iter amministrativo e burocratico per renderla operativa. Si eviterebbe così un danno a tanti minori che vengono mandati fuori regione per mancanza di posti letto, con un notevole aggravio dell’emigrazione sanitaria passiva.

Carlo Guccione

Consigliere regionale Pd

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FOTO VLLa storia politica recentedi Amantea ai cittadini è fin troppo nota; siamo reduci da uno scioglimento anticipato dello scorso consiglio comunale e da un dissesto di oltre 40 milioni di euro che, come effetto combinato, hanno trascinato il nostro comune in una situazione decisamente critica.

Negli ultimi anni è strato tracciato un solco che ha portato al mancato sviluppo, mancato benessere, mancata qualità della vita per tutti i cittadini e, ancora più tristemente, una mancanza di una prospettiva per i nostri giovani.

Ebbene la nostra amata Amantea rischia grosso a questo punto, perché è ferma, anzi arretra. Da tutti i punti di vista.

Avevamo una perla scintillante, adesso se ne intravede solo un bianco pallore.

Il momento impone a tutti noi, dunque, un grande senso di responsabilità verso la nostra città; in questo periodo storico è necessario che scenda in campo una classe dirigente, che possa finalmente portare aquel salto di qualità che in passato è sempre mancato.

Bisogna invertire rotta e questo lo si può fare solo se alziamo il livello sulle risorse da spendere per il prossimo futuro amministrativo della nostra città.

Ecco perché l’obiettivo principale da raggiungere è quello di stimolare l’impegno prima culturale e poi politico delle nostre persone migliori e più appassionate. Necessita lavorare con grande determinazione per costruire un laboratorio di idee che non sia il campo di gioco dei soliti “burattinai” del passato, ma che possa fare esprimere le energie mentali e la proattività di tutti i volenterosi che vorranno cimentarsi con spirito di servizio e nobilissimi intenti. Un laboratorio in cui si dovranno identificare i bisogni veri della città a breve, medio e lungo termine e se ne dovranno anche indicare le soluzioni.

Il laboratorio sarà la fase preliminare di una vera e propria Costituente che, con il consenso dei cittadini, dovrà affrontare i problemi di Amantea alla radice e mettere in moto un rinascimento morale e culturale.

Prima dei pensieri e delle azioni, a mio avviso, sarà necessario mettere bene in chiaro i valori di riferimento a cui bisognerà rimanere fortemente agganciati durante tutta la nuova azione politica.

Per guardare al futuro con spirito di rinnovamento e costruire davvero una speranza, che non rimanga come al solito solo sulla una parola scritta sulla carta, dovremo aggrapparci ad un’idea etica della politica, misurandoci sulle competenze e sulla trasparenza delle azioni, sul rispetto dei ruoli e sulla ricerca del bene comune.

Questi i valori principali, a mio avviso, che devono essere le fondamenta della nostra nuova Città, intesa finalmente e, ripeto, “nuovamente” come una vera comunità che si incammina, senza lasciare mai nessuno indietro, verso un furo migliore.

È, dunque, oramai anacronistico chi pensa al solito “rassemblement” da proporre alla città, finalizzato solo alla conquista del potere; oggi bisogna iniziare a pensare innanzitutto a come “mettere a terra” una serie di progetti strategici per Amantea.

Per questa ragione, tutte le forze sane di Amantea, dovranno sedersi attorno ad un tavolo, mettendo da parte personalismi per parlaredi programmi, da mettere in cantiere per il bene collettivo dell’intera città.

Lo ricordo innanzi tutto a me stesso; Amantea ha bisogno strategicamente di iniziative chiare e soprattutto realmente attuabili, finalmente da uomini e da donne competenti.

Bisognerà mettere al centro della discussione la programmazione di quanto vorremo fare per il prossimo futuro ad Amantea; non bisogna più fare l’errore di accontentarsi dell’ordinario, oggi bisogna buttare le basi per portare Amantea a riprendersi quel posto di prestigio che merita.

Oggi di questo bisogna parlare, perché per il nostro paese dobbiamo avere l’ambizione di pensare alla grande alzando finalmente l’asticella dell’impegno politico; pertantol’invito che rivolgo alle forze sane della città è quello di sposare questa linea coraggiosa, per ridare nuova speranza e per garantire un futuro migliore alla nostra amata cittadina.

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pano esternoNel mese di novembre 2020 quello che è visto dalla popolazione di Amantea come uno dei simboli più importanti e identificativi del territorio è stato intaccato dal punteruolo rosso, che ne ha decretato la morte, unaforte raffica di vento, che ha interessato la zona in quei giorni, ha poi spezzato la parte alta della piantae dunque gli operai del comune sono stati costretti a tagliarla, e così che della storica Palma, antistante il Duomo della città, è rimasto solo il tronco.

Da allora movimenti spontanei di cittadini si sono mobilitati in vario modo, sollecitando altresì l’ufficio tecnico del comune per far si che, per tempo, lo scorcio del centro storico tanto caro agli Amanteani e non solofosse ripristinato.

I cittadini di Amantea, animati dal grande senso di appartenenza e per l’amore per la propria città, hanno fatto il possibile, infatti si sono adoperati per trovare la pianta sostitutiva, ma anche le maestranze e i mezzi meccanici necessari per la messa a dimora, ovviamente però senza l’ufficio comunale competente non è possibile procedere, poiché bisogna intervenire su suolo pubblico.

Sono trascorsi ormai diversi mesi, l’ing. Stellato, che regge l’ufficio tecnico, aveva manifestato, in più occasioni, l’impegno a voler predisporre quanto necessario per garantire nei tempi previsti, maggio giugno, il ripristino dei luoghi e dunque la sistemazione della nuova palma, ma il mese di maggio volge al termine e il problema non è stato risolto, la chiesa Matrice non ha ancora la nuova palma.

Bisogna fare presto, è necessario procedere subito altrimenti si dovrà attendere l’anno prossimo, poiché gli esperti hanno consigliato questo come il periodo ideale per la messa a dimora.

Come partito, raccogliendo il grido d’allarme dei nostri concittadini, attraverso la presente nota, ci rivolgiamoall’ufficio tecnico, in persona dell’Ing. Stellato, al quale chiediamo, qualora non abbia ancora predisposto quanto necessario, di provvedere prima che sia troppo tardi, e lo invitiamo altresì a valutare la possibilità di un coinvolgimento dell’ente regionale Calabria Verde, intervento che noi stessi, attraverso i nostri dirigenti ed esponenti della Giunta regionale, possiamo sollecitare.

Il circolo di Fratelli d’Italia dunque si pone al fianco dei tanti cittadini e comitati spontanei che chiedono il recupero del suggestivo angolo del centro storico e si mette a disposizione dell’ufficio tecnico del comune di Amantea qualora sia necessario un intervento politico a livello regionale.

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