
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Marco Minniti, ha deliberato lo scioglimento, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL), dei Consigli comunali di Marina di Gioiosa Jonica (RC), Lamezia Terme (CZ), Cassano all’Ionio (CS), Isola di Capo Rizzuto (KR) e Petronà (CZ), nei quali sono stati accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata.
Innegabile la sorpresa per tutti.
Ora scopriamo che a restare sorpresa è sarta anche Enza Bruno Bossio che ha inviato il seguente comunicato stampa
"Appena sono entrata nella Commissione parlamentare antimafia mi sono posta il problema della procedura sugli scioglimenti dei Comuni che e' collegato al Tuel (testo unico enti locali, ndr). Volevo capire come avvenisse.
La prima questione da chiarire e' che lo scioglimento di un Comune per mafia non e' un atto penale, ma amministrativo.
Viene sciolto alla luce di atti amministrativi scorretti.
Tant'e' che quando si fa ricorso a questo atto ci si rivolge al Tar.
Ci sono stati alcuni casi di ricorsi al Tar andati a buon fine, penso a quello di Amantea (CS), sul quale il ministero dell'Interno ha dovuto pagare non pochi soldi per questo episodio.
Per cui fare il collegamento: comune sciolto per mafia e quindi tutti gli amministratori sono mafiosi, tutti i cittadini sono mafiosi, non va bene".
Cosi' all'agenzia Dire la parlamentare calabrese, Enza Bruno BOSSIO (Pd) componente della Commissione parlamentare antimafia, commentando la notizia dello scioglimento per mafia di cinque Comuni calabresi: Lamezia (CZ), Cassano allo Ionio (CS), Marina di Gioiosa Jonica (RC), Isola Capo Rizzuto (KR) e Petrona' (CZ).
"Ci sono degli atti amministrativi - ha aggiunto Bruno BOSSIO - che, prima la Commissione d'accesso, il Comitato per la sicurezza, il prefetto e poi il ministro decidono di portare a compimento per questa decisione.
In questo senso mi e' sembrata un po' irrituale la dichiarazione della presidente della Commissione antimafia Bindi perche' la documentazione sulla proposta di scioglimento non puó arrivare in Commissione, prima che il Consiglio dei ministri prenda la decisione sullo scioglimento.
E quindi nessuno di noi ha la possibilità di accedere a nessun documento ufficiale".
"Ora dobbiamo capire bene e leggere le carte, cosa che farò per ciascun Comune interessato. L'unica cosa che voglio dire con certezza - ha concluso Enza Bruno BOSSIO - ancor prima di aver letto le carte, poichè conosco Papasso personalmente, che il sindaco di Cassano allo Ionio e' una persona perbene".
NdR. Che cosa dobbiamo capire, allora? Che la Bindi parla a vanvera o che aveva letto “le carte” prima degli altri componenti della Commissione parlamentare antimafia,il spregio ad ogni regola politico amministrativa?
O forse la Bindi sapeva tutto perché deputata eletta in Calabria?
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato del Comune di Amantea sulle acque nere che hanno riempito il mare amanteano.
Ecco il testo integrale
“Comunicato l'esito delle analisi effettuate dall'Arpacal sui campioni prelevati presso il fiume Licetto
Carissime cittadine e carissimi cittadini, sono pervenute, in data odierna, le analisi effettuate dall'Arpacal sui campioni prelevati presso il fiume Licetto in data 7 ottobre 2017.
Dalle analisi effettuate è risultata una bassa concentrazione di metalli pesanti comunque al di sotto dei limiti previsti per i suoli ad uso verde pubblico e residenziale.
Gli altri inquinanti ricercati sono risultati assenti ad eccezione del fenantrene e del naftalene che si possono formare in occasione di processi di combustione.
Anche questi, tuttavia, risultano inferiori ai limiti di concentrazione per i suoli ad uso verde pubblico e residenziale proposti dall’Istituto Superiore di Sanità nella “Banca Dati Bonifiche”.
Per quanto riportato nel verbale di campionamento e per quanto visibile dalla documentazione fotografica acquisita in loco, infine, Arpacal rende noto l’evidenza di come il sedimento campionato fosse composto da fanghiglia di sedimentazione con aggiunta di materiali di colore scuro trascinati dalle acque del fiume, e che aveva conferito una colorazione scura al sedimento accumulatosi nel letto e sulle rive.
L’esito delle analisi effettuate dall’Arpacal appare, dunque, compatibile con l’ipotesi avanzata in prima battuta ovvero che si trattasse di un dilavamento di materiali combusti provenienti da una collina interessata da incendi nel corso della scorsa estate.
Le istituzioni sono sentinelle dell’ambiente ed hanno il dovere di operare in sinergia con le altre istituzioni e con le forze dell’ordine.
La responsabilità istituzionale ci imponeva di attendere l’esito delle analisi per informare.
Sulla vicenda, purtroppo, abbiamo dovuto registrare illazioni avventate che hanno prodotto solo un danno alla città.
La nota dell’Arpacal fa chiarezza e mette a nudo quelle improvvisazioni da impatto mediatico che hanno ottenuto quale unico risultato quello di offendere Amantea.
I nostri ringraziamenti vanno alle forze dell’ordine prontamente intervenute, al dott. Caruso Comandante dei Vigili Urbani, al Luogotenente Avolio dell’Arma dei Carabinieri Forestali, al Maresciallo Cianci della Capitaneria di Porto.
Con i più cari saluti.
Il Sindaco Mario Pizzino Il Portavoce dell’Amministrazione Enzo Giacco
E’ stata pubblicata la delibera n 65 del 14 novembre 2017, quella con la quale la Giunta ha deciso di costituirsi in giudizio davanti al TAR per resistere nella causa promossa da Manfredi Ginevra.
Si tratta, come ben noto, di una casa popolare che è stata recuperata all’ente comune con ordinanza, n 73 del 19.7.2017 emessa dal responsabile dell’ufficio urbanistica.
Perché diciamo che nessuno le legge?
Semplice.
In nessuna parte della delibera è stato indicato il nome dell’avvocato incaricato della difesa del comune.
Perché questo mistero?
Scelta o dimenticanza?
Crediamo dimenticanza, anche perché nella delibera leggiamo che il legale “ si è reso disponibile all’incarico stesso per un compenso di euro 500….”
Segnaliamo, però, una cosa positiva quale è quella che questa delibera non ci sembra che rechi le solite “farfalle” ortografiche.
Ovviamente la delibera dovrà essere integrata.
Non vorremmo, però, che questo possibile ritardo incida sulla difesa.