
Era il 1985, l’altro secolo, il millennio scorso, quando la passione per la ornitologia di alcuni amanteani dava inizio ad una mostra ornitologica annuale.
Alcuni di loro non ci sono più.
Parliamo di Tito Morelli e di Antonio Ortenzo, che la associazione ornitologica nepetina ricorda il primo con il XIII memorial, il secondo con il XII trofeo.
Altri sono sempre sulla breccia, anno dopo anno, sindaco dopo sindaco, fino a raggiungere quasi 5 lustri.
Quest’anno è cambiata la location.
Non più la palestra della scuola media Mameli, ma la palestra della scuola primaria G Pascoli.
Forse più bella.
Oggi giovedì 26 ottobre l’ingabbio( dalle 09.00 alle 19.00)
Domani venerdì 27 ottobre la parola ai giudici(dalle 08.00 alle 16.00)
Dopodomani sabato 28 ottobre alle ore 09.00 l’apertura al pubblico( ma le prime persone volevano entrare già oggi!)
Domenica 29 ottobre alle ore 11.00 la premiazione ed alle ore 17.00 lo sgabbio
Lunedì dopo le pulizie comincia la mostra di pittori ed artigiani
A concorso 100 gabbie di canarini di forma e posizione lisci
600 gabbie di canarini di colore
100 gabbie di L.E.I.
Contestualmente si terrà la mostra scambio. Gratuitamente per gli espositori e con un contributo di euro 10 per tutti gli altri
Le classifiche ufficiali non saranno pubblicate da questo sito per espresso divieto della organizzazione( vedi pagina 19 dell’opuscolo).
Non comprendiamo il perchè ma ne prendiamo atto
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La dichiarazione di Francesca Policicchio alla rinuncia della consistente indennità di assessore e di Robert Aloisio che ha anche rinunciato alla indennità di consigliere comunale sono rimaste, al momento, lettera morta.
Perché nessuna presa d’atto, nessuna accettazione?
Forse dipende dalla mancanza del segretario?
Riteniamo di poter escludere che ci siamo ragioni di ordine politico, come è stato inopinatamente sussurrato, ma non possiamo escludere che , al contrario, come si dice, dietro questo ritardo ci siano problemi di ordine contabile, amministrativo e fiscale.
Sappiamo che il dlgs 267/200 nei suoi articoli 82 comma 1( Indennità) e seguenti stabilisce che spetta una indennità di funzione per il sindaco nonché per i componenti degli organi esecutivi dei comuni.
E sappiamo ancora che ai sensi del comma 2 i consiglieri comunali hanno diritto di percepire, nei limiti fissati dal presente capo, un gettone di presenza per la partecipazione a consigli ed alle commissioni.
Anche il regolamento di cui al comma 11 del citato articolo laddove dispone che esso ne stabilisce termini e modalità, lascia intuire che si impone la adozione di un atto, atteso che il regolamento non dispone in ordine alla rinuncia
Il successivo articolo 84 dispone inoltre che Agli amministratori che, in ragione del loro mandato, si rechino fuori del capoluogo del comune ove ha sede il rispettivo ente, previa autorizzazione del capo dell'amministrazione, nel caso di componenti degli organi esecutivi, ovvero del presidente del consiglio, nel caso di consiglieri, è dovuto esclusivamente il rimborso delle spese di viaggio effettivamente sostenute nella misura fissata con decreto del Ministro dell'interno e del Ministro dell'economia e delle finanze, d'intesa con la Conferenza Stato-città ed autonomie locali.
Ora occorre decidere.
La Policicchio e l’Aloisio intendono rinunciare a monte alle loro indennità evitando che le stesse costituiscano reddito e quindi siano assoggettate ad irpef?
Bene. Se è così le somme stesse restano nella piena e totale disponibilità dell’ente che disporrà come e dove utilizzarle.
Se invece l’obbiettivo è rigido, e cioè, davvero, la Policicchio e l’Aloisio vogliono direttamente utilizzare le somme stesse per le esigenze di solidarietà sociale, esiste, ci sembra, una sola alternativa che è quella che per poter disporre delle somme corrispondenti alla loro indennità dovranno prima incassarle sottoponendole così alle ritenute Irpef.
Questo significa che in tal modo si ridurrà l’importo afferibile al sociale.
Ma in tal modo dovranno poi rendere il conto morale del loro operato.
Insomma un bel pasticcio!
Restiamo in attesa di nuove da parte dell’amministrazione , felici di essere eventualmente smentiti.
Su Tirreno News giovedì 19 ottobre è apparso un articolo:-Per la prima volta lo Stato commissaria un centro di accoglienza per migranti-.
Mi è piaciuta assai l’espressione “mbrazz’a Maria” usata dalla Redazione, che poi è una espressione che dalle nostre parti viene spesso usata: Ccu sa fame e pezzentia… simu tutti ‘mbrazza a Maria.
Il Ministro Minniti ha commissariato tre centri a Briatico per presunta infiltrazione mafiosa.
Ora mi chiedo, possibile che fino ad oggi nessuno si era accorto di nulla?
E se le cose non vanno poi così bene presso i centri di accoglienza come si vuol far credere, perché 140 comuni calabresi hanno aderito al progetto SPRAR?
Anche il Comune di Amantea ha aderito agli SPRAR e pure il comune di Aiello Calabro e il comune di Carolei che sono molto vicini al nostro.
Tutti i Sindaci, per l’occasione, si sono presentati a Taverna di Catanzaro indossando per l’occasione i vestiti migliori e naturalmente la fascia tricolore.
Questa non manca mai, come diciamo dalle nostre parti .-E’ petrusino ad ogni minestra.
Ma non ci sono già i migranti ad Amantea e a Carolei?
Certo che ci sono e ci sono da diversi anni.
E noi li vediamo scorazzare per le nostre piazze e per le nostre vie in vecchie biciclette, ma spesso li vediamo con bicchieri di plastica in mano a chiedere l’elemosina davanti ai supermercati.
I Sindaci si sono presentati tutti come abbiamo detto con le fasce tricolori perché rappresentavano l’autorità ed hanno firmato il protocollo d’intesa alla presenza del Ministro Minniti e del Governatore della Calabria On. Oliverio.
Ma i Sindaci prima di firmare il documento d’intesa hanno consultato i loro Consigli Comunali, i loro cittadini e i loro elettori che li hanno votati?
E se fino ad ieri eravamo ‘mbrazza a Maria, da oggi in poi saremo ‘mbrazza al Figlio e allo Spirito Santo.
Anche il mio Comune San Pietro in Amantea aveva aderito con delibera di Giunta n.7 del 28 marzo 2017 al progetto di accoglienza, integrazione e tutela a favore dei richiedenti protezione internazionale e beneficiari di protezione umanitaria.
Il progetto, per il momento non è stato accolto.
Non c’è nella lista dei 140 Comuni calabresi.
San Pietro in Amantea era pronto e disponibile ad accogliere gli immigrati.
Il progetto aveva per finalità, tra le altre cose, avviare percorsi di inserimento socio economico; inserimento scolastico; apprendimento della lingua italiana;assistenza socio sanitaria; orientamento al territorio e ai suoi servizi.
Poiché il comune non aveva strutture proprie in grado di gestire il progetto avrebbe dovuto individuare un soggetto di comprovata esperienza e competenza nei servizi a favore dei destinatari del bando.
Il progetto prevedeva l’organizzazione dei servizi per N. 20 ospiti.
Il Comune avrebbe garantito il 5% quale quota di cofinanziamento del progetto, la fornitura elettrica, il servizio idrico, la raccolta rifiuti, etc.
Il progetto aveva un costo complessivo di 282 mila euro per complessivi 12 mesi.
Se il progetto fosse stato accolto il Comune avrebbe dovuto reclutare personale da impiegare stabilmente nella struttura che nel paese non ci sono, fatta eccezione per il personale per la pulizia, come: Operatori sociali, interpreti, operatori legali, assistenti sociali, psicologi.
Non conosco il progetto presentato dal Comune di Amantea, quindi non so quanti richiedenti asilo e rifugiati verranno ospitati, quanto è il costo complessivo del progetto e quanti addetti ai lavori verranno impiegati.
Se per San Pietro in Amantea, Comune di appena 500 abitanti, i richiedenti asilo da collocare erano in numero di 20, in Amantea, Comune di 14 mila abitanti, i richiedenti asilo saranno almeno duecento.
E dove verranno collocati?
L’ex Sindaco Sabatino era molto preoccupato dell’alto numero di profughi presenti in Amantea, ora invece a distanza di pochi mesi Amantea si accinge ad accogliere altri profughi.
Perché?
Evidentemente i Comuni aderenti al progetto si aspettano dallo Stato incentivi economici e occupazione per decine e decine di ragazzi e ragazzi disoccupati che in tempo di elezioni si trasformeranno poi in voti.
E come disse l’ex sindaco di Acquaformosa:- L’integrazione è una straordinaria opportunità-
Sì, davvero. Per qualcuno è un vero business.
Che tradotto in italiano significa commercio, affari.
Ecco perché lo Stato ha commissariato alcuni centri di accoglienza e messo in galera alcuni personaggi.
Ma Babbo Natale e la Befana non sono ancora arrivati.