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Se fossi sindaco di Amantea andrei sul pianoro del castello e porterei con me la giunta, tutti i consiglieri comunali, i big politici che vogliono davvero bene ad Amantea ed anche tutti quelli che dicono di volere bene alla nostra città, i presidi, gli insegnanti, le associazioni, i colti e pseudo colti, la gente comune, quella che davvero ama Amantea

Per fare cosa? Semplice.

Per vedere, ora che il fuoco ha fatto piazza pulita delle erbacce che lo infestavano, le tante cose finora nascoste dalla vegetazione

Ma anche le distruzioni provocate dal fuoco, dalla incuria, dalla disattenzione, dall’abbandono.

Su quel pianoro è scritta la storia della nostra città

Una storia che deve essere conosciuta, perché solo conoscendola si può amare Amantea

Abbiamo visto il grande muro lato ovest spaccato ed inclinato verso avanti e la cui sommità è inclinato di circa 30 centimetri rispetto alla base.

Sarà il prossimo crollo. Basta un piccolo terremoto od un po’ di vento e crollerà

Abbiamo visto i muri lato nord ed aggettanti sul crollati all’interno del fossato e la cui mancanza porterà a crolli successivi

Abbiamo visto pietre pendule pronte a cadere sul sottostante centro storico

Insomma di tutto e di più

Ma occorre vedere con i propri occhi

Le foto non sono sufficienti a dare la dimensione del disastro che incombe.

Abbiamo avuto difficoltà a salire l’erta che dal pianoro di San Francesco porta alla porta nei pressi della torre civica

Abbiamo visto la torre civica sempre più malmessa e prossima a cadere

E poi abbiamo visto i resti dell’insediamento urbano esterno al castello.

Quello che resta di piccole e grandi stanze con muri intonacati

L’assessore competente dovrebbe, secondo noi, urgentemente convocare specialisti atti a comprendere l’epoca della loco costruzione , la funzione , le tecniche costruttive e quant’altro utile alla conoscenza della nostra storia civica. Amantea ha tanti amici che la hanno amata. Troppi per poterli elencare tutti.

Si tratta di vani dentro od all’esterno dei quali si trovano cocci di ogni tipo, forma, dimensione, colore, da studiare

Alcuni di questi vani mostrano veri e propri forni dei quali deve essere capito la logica e l’uso civile.

Insomma un patrimonio che si sta perdendo e della cui scomparsa qualcuno dovrà rispondere.

Un bene capace di attrarre turismo e soprattutto cultura.

Un bene che non deve essere perso.

Non resta che intimare la sua messa in sicurezza a spese del legittimo proprietario non come fatto in passato a spese del comune( pardon del devoto)!

Giuseppe Marchese

Muro prossimo a cadere

Crollo Fossato

Pietre cadenti

La Torre

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Riceviamo e pubblichiamo

E quando pensi di averne viste tante e sentite anche troppe ecco che arriva la ciliegina che ti fa capire che la realtà supera la fantasia, anche la più fervida.

Abbiamo da poco rotto il silenzio e osserviamo con attenzione l’operato dell’amministrazione Pizzino soprattutto per monitorare l’andamento di ciò che la nostra amministrazione aveva lasciato in sospeso suo malgrado.

Abbiamo letto ciò che hanno fatto nei primi cento giorni ma abbiamo trovato un’incongruenza di fondo: il titolo della nota al passato e il corpo del testo al futuro, con un uso preponderante del termine “probabilità”.

Capiamo che ci sia la necessità di comunicare alla città ma è inutile vendere fumo, è un’offesa all’intelligenza dei cittadini.

Di tutte le opere che erano pronte a partire non ne è partita nessuna a cominciare da Via Nuova, dal completamento di Piazza San Francesco e dalla costruzione dei nuovi lotti di loculi al cimitero di Campora San Giovanni, il campo di calcetto a Campora, il Lungomare con l’iter procedurale arrivato alla gara d’appalto per l’assegnazione dei lavori, che se venisse fatta immediatamente (siamo già in ritardo) potremmo sperare di avere un lungomare adeguato per la prossima estate.

Tutte queste opere, e tante altre, sono frutto del nostro impegno e del nostro lavoro e il non aver avuto il tempo di portarle a termine è il nostro rammarico più grande.

Ma c’è un opera più importante, meno appariscente ma fondamentale per la sopravvivenza dell’Ente che abbiamo perseguito, per la quale abbiamo lottato e che eravamo riusciti a completare: la riorganizzazione dell’Ufficio Tributi.

Anche le nostre opposizioni ci avevano dato atto dello sforzo compiuto e dei risultati raggiunti. Con l’amministrazione Sabatino erano partiti una serie di capillari controlli sull’evasione tributaria che avevano portato evasori totali a versare all’Ente il dovuto, anche con piani di rientro e rateizzazioni per poter dare ossigeno alle casse comunali.

Perché, è bene sottolinearlo e ribadirlo, il dissesto è stato causato dall’incapacità dell’Ente di riscuotere i tributi e i circa 24 milioni di euro stralciati non sono altro che le tasse che i cittadini non hanno versato al comune pur avendo ricevuto i servizi.

E dopo neanche tre mesi di Governo, il primo vero atto politico che compie questa amministrazione è distruggere completamente tutto ciò che avevamo creato.

La domanda che sorge spontanea è perché?

Abbiamo per caso toccato interessi particolari?

Uno delle prime figure che sono state tolte da questa amministrazione è stato l’idraulico addetto ai controlli che aveva scoperchiato il vaso di Pandora, portando alla luce la triste realtà nella quale viviamo. (nella foto)

Cosa ha in mente il Sindaco Pizzino (perché voci di palazzo sussurrano che lui decida in completa autonomia)?

Un’amministrazione che deve rientrare dal dissesto finanziario dovrebbe concentrare la maggior parte dei propri sforzi all’efficientamento del settore maggiormente strategico dal punto di vista non solo economico ma anche sociale.

Anche perché per uno strano paradosso tutto italiano da qui a breve ciò che gli enti non riusciranno a riscuotere dai cittadini verrà rispalmato su chi invece paga puntualmente.

Non è che il Sindaco (o chi per lui) ha in mente di esternalizzare il settore tributi affidando il servizio a qualche società che possa assumere amici, parenti, compari o conoscenti?

La storia non ha insegnato nulla a chi come lui ha “esperienza” amministrativa?

Chiediamo all’amministrazione di rivedere questa rivisitazione dei settori e di potenziare(e non depauperare) l’ufficio tributi perché un’esternalizzazione decreterebbe il definitivo collasso dell’Ente senza alcuna possibilità di ripresa.

Non si utilizzi il comune come mezzo per fare i propri interessi , non ce lo possiamo permettere!

Inoltre chiediamo all’esecutivo di risparmiare alla città l’ennesima mortificazione con il settore del disservizio.

Un’amministrazione attenta e lungimirante dovrebbe potenziare i settori più importanti per fare in modo che i disservizi siano una eccezionalità, prevedere uno specifico settore con tanto di dirigente con rispettiva indennità per il disservizio comunica al mondo intero che il disservizio ad Amantea è talmente normale che necessità di uno specifico settore.

È una mortificazione per i cittadini e per chi ha lavorato tutti i giorni con impegno in questo comune, sacrificando affetti e salute, ritrovarsi a dirigere tale settore ricevendo un trattamento simile ad una ghettizzazione.

Ci riserviamo di tornare sulla nuova pianta organica dopo le nomine ufficiali dei responsabili, sarà sicuramente utile un ulteriore approfondimento.

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«I have a dream» («Io ho un sogno») è il titolo del discorso tenuto da Martin Luther King il 28 agosto 1963 davanti al Lincoln Memorial di Washington, al termine di una marcia di protesta per i diritti civili, nota come Marcia su Washington per il lavoro e la libertà.

In esso esprimeva la speranza che un giorno la popolazione di colore avrebbe goduto degli stessi diritti dei bianchi. Questo discorso è sicuramente uno dei più famosi del ventesimo secolo, ed è diventato simbolo della lotta contro il razzismo negli Stati Uniti.

L ricordiamo e la utilizziamo per evidenziare che “anche io” ho un sogno

Quello che Amantea si rialzi dal profondo stato di inedia nel quale giace da troppo tempo e risalga dal profondo burrone nel quale è caduta.

Uno stato di inedia morale, etico, sociale, economico , culturale.

Un burrone dal quale non si vede né il c ielo,né il futuro.

Perchè chiedo che non sia demolita la Mameli ma rifunzionalizzata?

Semplice.

Perché questo straordinario stabile potrebbe diventare un vero e proprio “incubatore economico, sociale e culturale” ed essere il luogo fisico per la prima conoscenza dei tanti valori che la nostra città possiede ma non esprime, ed essere utile se non indispensabile ai nostri giovani, alle nostre mamme e donne, ai nostri anziani, agli artisti, diventando, quindi, una vetrina di Amantea.

Elenchiamo alcune proposte, senza pretesa di averle enucleate tutte.

La biblioteca.

E’ relegata in Campora San Giovanni. Se la vedeste ( ma scommetto che pochissimi amanteani l’hanno vista negli ultimi 10 anni) vi scandalizzereste per lo stato in cui versa. Quando vi ho accompagnato un docente universitario italo americano, il “poverino” ha chiesto della sezione della storia patria ( in America che ha una storia infinitamente più breve della nostra, le biblioteche sono piene di libri della loro storia!)

Si impone che sia riportata nel capoluogo, che sia affidata ad un bibliotecario, che abbia adeguati mezzi finanziari almeno per dotarsi della sezione della storia patria da mettere appena possibile in rete

La biblioteca è lo strumento indispensabile per diffondere cultura.

Basta con la pseudo cultura di chi mantiene nella propria biblioteca privata i testi che parlano di Amantea senza diffondere la conoscenza.

Peraltro una sezione potrebbe essere destinata alla biblioteca della scuola media Mameli che è ancora nei locali. Almeno fin tanto non sia costruita la nuova scuola media.

La mediateca.

Sono anni ed anni che la mediateca aperta in quel di San Bernardino, posto che sia rimasto qualcosa, è chiusa.

La cineteca.

Amantea non ne ha mai avuto una, anche se Amantea era famosa per avere tre cinema, l’Impero, i Bruni e l’Arena estiva

Ed anche se Amantea ha una storia di promozione del cinema grazie all’amore per tale arte espressa di Cortese che costituì la associazione intestata a François Truffaut, e che potrebbe, stante la sua passione, a continuare a “porgere” il cinema alla città

Non solo, ma la nascente cineteca potrebbe ospitare i film recentemente offerti al comune da Vita.

Audioteca

Amantea non ne ha mai avuto una e ci sembra importante

Come per tutte le altre proposte ne abbiamo discusso con tanti amici. Qualcuno ci ha osservato che forse sarebbe inutile considerato che ormai il web offre di tutto, ad ognuno.

Non lo so, però, se tutti hanno un pc od un tablet ma soprattutto se lo hanno o lo sanno usare le persone anziane che amano le canzoni degli anni 20-30-40 e quelle degli anni 50-60-70 eccetera e che potrebbero ogni tanto incontrarsi per ascoltare insieme la musica che amano.

Magari in un ambiente insonorizzato dove potrebbero anche fare karaoke.

Pinacoteca

Amantea ha una pinacoteca. Oltre un centinaio di quadri sono esposti nelle stanze del comune , la sala consiliare compresa.

Si tratta del risultato ottenuto da 4 estemporanee da me organizzate quando lavoravo per il comune di Amantea e dalle quali sono derivate 98 opere pittoriche di pregevole fattura e di valore( alcune di essere superano la quotazione di 10 mila euro)

Le grandi opere collocate nella sala consiliare sono figlie di un concorso da me organizzato ma fortemente voluto da GiovanBattista Morelli( onore al merito)

Molti artisti locali sono disponibili ad arricchire gratuitamente la sezione che potrebbe essere destinata a pinacoteca.

Non solo, ma molti di loro sarebbero anche disponibili a dare lezioni gratuite di disegno ai giovani amanteani

I nostri artisti non si smentiscono mai e mostrano sempre, in tal modo, la grandezza della vera cultura amanteana.

Ovviamente la pinacoteca raccoglierebbe anche le opere degli artisti indimenticabili ed indimenticati del passato.

Museo dell’artigianato

Amantea non ne ha mai avuto uno.

Eppure la cittadina ha avuto bravi artigiani che hanno creato opere di estremo lignaggio

Oggi che l’artigianato si è quasi spento e conta solo pochi rappresentanti, sembra imporsi non solo un museo che ricordi le qualità dei nostri artisti ma anche che ne stimoli la produzione.

Anche in questo caso diversi artigiani si sono dichiarati disponibili a dare lezioni gratuite di ai giovani amanteani

Alcuni vani potrebbero essere destinati alle associazioni che operano sul territorio amanteano

Museo del mare e della navigazione

Ricordare che Amantea è un po’ come Venere, nata dal mare, non è una follia

E comunque Amantea ha una storia che è un tutt’uno con il mare.

Il mare ne ha permesso i commerci senza i quali, forse, la città non sarebbe esistita o comunque non sarebbe diventata importante

Il mare ha portato culture da tutto il mediterraneo

Il suo dialetto è un dialetto ricco di parole greche, romane, bizantine, arabe, spagnole, francesi, eccetera

La sua gastronomia è ricca di piatti e di sapori di tutto il mediterraneo

Il mare ha favorito lo sviluppo economico della sua popolazione. Un tempo Amantea aveva centinaia di imbarcazioni e di marinai.

Non è certamente un caso se può vantare che un suo marinaio, Antonio Calabres, abbia partecipato alla scoperta dell’America

Dal mare sono giunti i viaggiatori che l’anno rappresentata e fatta conoscere

Tra i tanti Millin e Catel ai quali si devono le stampe poste in fondo al presente articolo e che porgiamo ai nostri lettori

Ma il mare di Amantea offre tantissimi tesori naturalistici alcuni dei quali sono posti anche essi in fondo al presente articolo e che ci sono stati offerti da Cenzino Giambra proprio per far parte del futuro museo del mare

Ma tanto altro è disponibile per il museo come il raro polpo palla(Ocythoe tubercolata) conervato dal dr Franco Gaudio, noto esperto amanteano laureato in scienze della maricoltura, pesca e igiene dei prodotti ittici, che ne è venuto in possesso perché interessato dal pescatore del rarissimo polpo e che ci ha offerto la foto.

E poi eccezionali foto degli scogli e testimonianze di ancore romane ancora conservate dal mare.

Per non parlare delle zone ricche di fori litotomici così da creare un ponte tra territorio museo

Un tesoro indescrivibile nella sua entità e nel suo splendore.

Il museo del lavoro e dell’agricoltura

Mai esistito fatta salva una provocatoria proposta portata avanti molte decenni fa da Enzo Fera di cui non è rimasto niente salvo poche memorie.

Foto del lavoro amanteano in Amantea, in Italia e nel mondo saranno la base del museo

Foto degli attrezzi e delle tecniche di lavoro il corredo.

Selezionate attrezzature gli elementi di pregio

Parliamo in particolare di attrezzature dell’agricoltura e della pesca

Il mondo della scuola diverrà il traino di questa sezione

L’area per gli anziani

Non esiste un luogo che non siano le panchine di piazza Commercio, di Piazza Cappuccini e qualche altra in giro sul lungomare , dove i nostri anziani possano incontrarsi per scambiarsi notizie, per farsi una partita a carte, per giocare a dama od a scacchi

Perché non destinare qualche locale alle loro esigenze magari durante le grigie e fredde giornate invernali?

E perché non creare un paio di campetti di bocce sui lati esterni della Mameli?

Il museo del paesaggio, dei panorami, dell’ambiente

Una parte della Mameli sarà destinata a raccogliere le immagini del paesaggio e dell’ambiente di Amantea ed a rappresentare le tematiche ambientali.

Tra il tanto possibile i percorsi per il birdwatching, il cammino dei mulini, le grotte, la geologia, i fiumi, eccetera ,eccetera

Sintesi

L’incubatore in sostanza sarà la novità del XXI secolo, uno spazio innovativo ed aperto ai cittadini, un luogo di cultura, conoscenza e socialità che vuole dare vita momenti collaborativi capaci di valorizzare il territorio amanteano e produrre benessere per la comunità.

Si tratta di un progetto strategico a regia pubblico privata che intende migliorare la qualità di vita degli abitanti e degli ospiti della città.

Ovviamente siamo di fronte ad un progetto ambizioso visto che vuole essere il punto di incontro tra il passato ed il futuro

Un luogo fisico finalizzato a promuovere il patrimonio ambientale, agricolo, culturale, artistico e storico del territorio

Una strada aperta verso e per la popolazione.

L’incubatore diventerà luogo di incontro tra locali ed ospiti.

Ma soprattutto un luogo di incontro per gli storici, gli ambientalisti, il sistema turistico, le aziende locali,le associazioni, i privati, i piccoli artigiani, gli artisti , gli emigranti e quanti altri vogliono operare per la propria città, i propri figli e nipoti

Un luogo di verità e di sogno.

Nell’incubatore sarà possibile proporre, realizzare e vivere incontri, mostre, laboratori didattici, presentazioni, workshop, escursioni, proiezioni, dibattiti, degustazioni, fiere e mercati, eventi a tema ricreativi e culturali.

“In altre parole, un luogo per tutti e di tutti, un presidio del cittadino in cui sviluppare e scambiare idee, conoscere il territorio e crescere assieme.

Il comune, gli sponsor privati e le associazioni potranno contribuire alla copertura dei costi

Ed in particolare alla copertura delle borse di studio che saranno bandite annualmente per lì arricchimento dell’incubatore.

Particolare attenzione sarà data alla formulazione di idee e progetti per lo sviluppo della città.

….continua….

Rara conchiglia trovata davanti ad Amantea

Stampa di Amantea del 1812( lato nord)

Stampa di Amantea del 1812 (lato sud)

Grande corallo di Amantea

Raro Polpo Palla pescato davanti ad Amantea

....continua.....

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