All’interno del cosiddetto “Patto per la Calabria”, Sezione ambiente, sicurezza e territorio, siglato recentemente dal Presidente del Consiglio Renzi e dal Presidente della Regione Calabria Oliverio, è presente anche il Comune di Amantea (in qualità di Ente capofila del progetto) che con altri dieci Comuni (Belmonte Calabro, Longobardi, Falconara Albanese, San Lucido, San Pietro in Amantea, Serra d'Aiello, Cleto, Aiello Calabro, Nocera Terinese e Gizzeria) sarà destinatario di un finanziamento iniziale di circa 13 milioni di euro, finalizzato all’ottimizzazione dell’intero ciclo depurativo dei territori di competenza.
Con tale importante azione, se gestita al meglio, si renderà il bacino del basso tirreno cosentino (e dunque le sue acque marine) fra i più puliti della Calabria, con costi di gestione decisamente accettabili per le capacità contributive dei cittadini interessati.
Il lavoro che ha portato all’ottenimento del cospicuo finanziamento è stato lungo e meticoloso, fatto di estrema conoscenza dell'orografia dei territori, delle infrastrutture per la depurazione (adduzione, raccolta e depurazione) utilizzate dalla popolazione residente e fluttuante e dalle attività commerciali e produttive. Tale lavoro ha impegnato tutti i Consigli comunali, le Giunte municipali e gli Uffici tecnici dei Comuni interessati, il cui raccordo e sintesi progettuale sono stati affidati al Prof. Giuseppe Mendicino (Dipartimento di Ingegneria per l’ambiente e il territorio e Ingegneria chimica dell'UNICAL).
Si è trattato di un’esperienza di politica della gestione del territorio entusiasmante, già considerata modello regionale di gestione dell'azione depurativa per vaste aree della nostra Regione e più volte consigliata dai tecnici dell'Assessorato regionale all'ambiente ad altri territori.
Il buon esito del progetto finanziato consentirà quindi l’ottimizzazione delle reti presenti e delle infrastrutture depurative sull'intero bacino considerato, la riduzione dei costi di gestione (soprattutto dell'energia elettrica con la notevole riduzione delle attività di sollevamento delle acque), la previsione di realizzazione d’impianti di “fitodepurazione” nelle aree interne difficilmente “collettabili” e la possibilità di riutilizzo, a fini d'irrigazione, della risorsa idrica depurata.
Il processo di progettazione, partito dall'Amministrazione comunale di Amantea, cui sono stato delegato dal compianto Sindaco Franco Tonnara, è iniziato con la deliberazione di Consiglio comunale di Amantea del dicembre 2012 e si è concluso con la consegna degli elaborati e dei deliberati all'Assessorato all'ambiente della Regione Calabria nel mese di maggio 2013.
Lavorare per avere 11 delibere di Consigli comunali, oltre 40 delibere di Giunta municipale, infiniti scambi d’informazioni, dettagli tecnici e progettuali con gli uffici tecnici e anagrafici dei singoli Enti comunali, è stato uno sforzo di politica di gestione del territorio reso possibile dalla grande sinergia messa in atto da tutti gli 11 Comuni interessati, con il coordinamento del nostro Comune.
Il risultato è stato raggiunto grazie alla fiducia e alla caparbietà dell'allora Sindaco Franco Tonnara e al sostegno ricevuto in primis dal mio Gruppo consiliare d’appartenenza costituito dagli amici Michele Vadacchino, Gianfranco Suriano e Biagio Miraglia e poi dall'intera maggioranza che all’epoca governava il Comune di Amantea.
La prima fase dell'importantissimo lavoro, grazie anche all’apporto dell’ufficio tecnico del Comune di Amantea, è stata brillantemente superata dall’Amministrazione comunale precedente. Ora bisogna fare il resto del lavoro.
L’auspicio è che anche l’attuale Amministrazione comunale di Amantea si adoperi con la stessa competenza tecnica e conoscenza della politica territoriale per come avvenuto nella prima fase dell’iter amministrativo.
Pasquale Ruggiero