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Riccardo Clemente

Collaboratore dal 2009, da tempo ormai realizza insieme alla redazione articoli su Amantea, ma di fondamentale importanza è il ruolo di "informatore".
Splendidamente, infatti, raccoglie informazioni preziose su vicende locali ed in numerose  occasioni ha permesso la realizzazione di veri e propri scoop di cronaca locale realizzati dallo Staff del portale TirrenoNews.Info

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LEONARDO-TRENTO 1LETTERTA APERTA AL PRESIDENTE MATTEO RENZI "NON PUÒ NON FARSENE CARICO, LA BASE VUOLE CAMBIARE POLITICHE E UOMINI"

 

Gentile Presidente RENZI,

sulla questione Calabria Lei rischia ormai di giocarsi tutta la credibilità riformatrice e rottamatrice costruita e consolidata fino ad oggi. L’idea ormai che tanti calabresi intellettualmente onesti si sono fatti è che, sulla immutabilità dei vizi incancrenitisi nelle dinamiche politiche ed istituzionali di questa regione, debba fatalmente scontrarsi e perire qualsiasi ansia e volontà di rinnovamento nazionale. – Mi domando, può continuare ad andare così? Può, ovunque in Italia, essere issata la bandiera del cambiamento generazionale e della classe dirigente, tranne che in Calabria? Anche noi Calabresi possiamo finalmente sperare in una inversione di rotta anche in questa terra maledetta e refrattaria ad ogni stimolo e suggerimento di novità?Io penso di sì, Presidente RENZI. E come me tantissimi Calabresi, giovani e meno giovani che ancora credono, sperano e si impegnano affinché la bella ventata di rinnovamento che sta accompagnando e spiegando molte delle sue iniziative politiche e di governo possa infrangersi contro il vero e proprio muro di gomma politico che ancora resta in piedi dal Pollino allo Stretto. – Non può fallire e morire in questa regione, già distrutta da un ventennio di scelte sbagliate e dagli ultimi cinque anni di fallimento plateale del centro destra, il sogno di incamminarci, insieme alle altre regioni del Sud, su quella strada del rinnovamento, dell’efficienza, dell’ammodernamento e della competitività del Paese sulla quale Lei non sta lesinando sforzi contro ogni ondata conservatrice. – La Calabria ed i calabresi hanno bisogno di confrontarsi sui contenuti, sulle grandi emergenze ereditate e da governare, sulle grandi sfide europee ed opportunità mediterranee da cogliere e da anticipare, sulle grandi direttrici di sviluppo sostenibile e durevole per troppo tempo piegate alle logiche asfittiche di una classe e di una generazione politica che non ha saputo guadare oltre il proprio naso!Eppure di tutto ciò, di contenuti e programmi non si parla in questa regione. E si assiste da mesi ad un duello muto su nomi, diktat e tatticismi del tutto sganciato dalla realtà e dalle esigenze quotidiane di quanti, imprenditori, associazioni, professionisti e studenti vivono, lavorano e hanno deciso, nonostante tutto, di restare e provare ancora, forse per una ultima volta, a credere in futuro diverso e migliore per questa terra; nelle sue mille potenzialità, inespresse, latenti e spesso sottovalutate da chi aveva la possibilità di cambiare (e non l’ha saputo fare!) le sorti di questa regione e di frenare l’emorragia di intelligenze, energie e forza lavoro.In una regione senza alcun governo, con un esecutivo di fatto decaduto ed una maggioranza di centro destra che non c’è più, con un apparato burocratico ormai allo sbando è assurdo dover assistere all’autolesionismo del PD invischiato in estenuanti balletti di nomi, all’indecisionismo di un centro sinistra incapace di spiegare ai calabresi la sua idea alternativa di Calabria ed all’autodistruzione del capitale di consenso e fiducia nella voglia di rinnovamento che i calabresi hanno già dimostrato alle ultime europee. – Qui e adesso si vuole cambiare pagina e passo da tutti i punti di vista, Signor Presidente. E LEI NON PUÒ NON FARSENE CARICO! La Calabria, quella della gente e della base, ha bisogno di voltare pagina ed il Pd deve essere in grado di dimostrarsi capace di rappresentare a tutti gli effetti questa insopprimibile ansia di rinnovamento degli uomini e delle politiche. Altrimenti sarà il fallimento finale della Calabria e, con essa, l’avvio al fallimento della straordinaria stagione di rinnovamento politico da Lei incarnata.

Cosenza, 11 luglio 2014

Leonardo TRENTO

Assessore provinciale governo territorio Provincia di Cosenza

Sonia Angelisi

"Sonia Angelisi: Indignata Speciale da Amantea (Quando la costruzione diventa distruzione)"

Le parole di Sonia Angelisi alla luce del comunicato stampa ProLoco e dell'articolo sull'evento "All'arrumma...sull'onda delle tradizioni" in programma per questa estate ad Amantea

 

Il prossimo 13 agosto  si svolgerà presso il centro storico di Amantea la kermesse dal titolo "All'arrumma...sull'onda delle tradizioni".

La manifestazione è stata proposta da Antonio Poli, il quale ha chiesto via facebook e non, la collaborazione di chiunque volesse offrire il proprio contributo nell'organizzazione dell'evento.

La sottoscritta si è proposta suggerendo di pianificare la festa secondo un percorso che avrebbe permesso di conoscere Amantea attraverso i cinque sensi (nella nota a piè di pagina la descrizione).

L'idea è piaciuta molto ad Antonio Poli e alla prima riunione in cui erano presenti altre persone (rappresentanti istituzionali, di associazioni, di enti ed altro) è stata proposta a tutti i presenti i quali hanno gradito e hanno deciso di improntare l'intero evento su Amantea attraversata dai cinque sensi.

Pochi giorni dopo arriva comunicazione della bozza dell'articolo scritta da Ernesto Pastore riguardante l'evento, in cui si menzionavano soltanto Luigi Suriano presidente della Pro Loco, Elena Arone, delegato al centro storico, e Antonio Poli quale coordinatore di numerose associazioni.

Nessuna umile menzione per Sonia Angelisi che ha fornito al gruppo l'idea principale su cui si sarebbe svolta l'intera manifestazione.

Oltretutto, nella bozza dell'articolo, l'idea di Amantea attraverso i cinque sensi era presentata dalla rappresentante comunale in virgolettato come se fosse stata proposta direttamente da Lei in prima persona. La sottoscritta, allora, ha chiesto di modificare l'articolo secondo i seguenti criteri:

A) incentivare il gioco di squadra iniziando dal riconoscimento degli apporti costruttivi di ciascuno,  riconoscendo quantomeno la paternità dell'idea principale dell'evento con un'umile menzione (magari anche tra parentesi). E' chiaro, se la mia collaborazione all'evento fosse stata allestire uno stand non avrei chiesto menzione ma visto che ho fornito l'idea portante di cui gli altri si presentano come principali promotori...è tutto un dire.

B) citare tutti o non citare nessuno, visto che il presidente della Pro-Loco Luigi Suriano (peraltro indicato nel pezzo) ribadiva l'impossibilità di fare il nome della sottoscritta nell'articolo per questioni di spazio.

 

La risposta della Arone alla richiesta legittima della sottoscritta è stata:

"Iniziate a partecipare alle riunioni e a condividere anche i lavori da fare per questa festa. Per le polemiche costruttive ci vediamo domani"

Tale risposta non mi sembra nè pertinente nè di aiuto ad un dialogo utile e rilassato. Dopo una serie di botta e risposta, giunge un'altra strana puntualizzazione del presidente Pro-Loco Luigi Suriano il quale precisa:

"Antonio Poli è il coordinatore del gruppo di lavoro nominato nel direttivo Proloco in quanto socio della stessa. Ricordo, comunque, che bisogna essere iscritti alla Proloco per far parte di un gruppo di lavoro. I comunicati stampa sono affidati ad Ernesto Pastore in quanto Addetto stampa della Proloco."

Bene, cari Amanteani, allora sappiate due cose importanti:

1)  che è inutile mettere a disposizione della comunità le vostre idee, la vostra voglia di fare, il vostro spirito collaborativo, perchè se non siete iscritti alla Proloco non potete far parte di nessun gruppo di lavoro!!!

2) Inoltre, se non siete Presidenti di qualche associazione, Assessori o Delegati di non so che, insomma se non avete una carica e non fate parte di nessuna associazione ma parlate solo con l'umile nome che vi portate cucito addosso dalla nascita, non aspettatevi che il vostro nominativo appaia nemmeno in minuscolo e tra parentesi su un articolo.... NEMMENO SE LA VOSTRA E' L'IDEA PORTANTE CHE PERMETTE A TUTTI QUESTI SIGNORI DI ORGANIZZARE QUESTO BELLISSIMO EVENTO.

Sono stata attaccata di esibizionismo e di voglia di apparire...ma mi sembra che per l'iniziativa "Amantea si colora della sua storia" voluta dall'assessore Giovanni Battista Morelli, non è stato chiesto ai nostri artisti locali di dipingere  e disegnare murales senza firmarsi. Mi pare che tutti abbiano  orgogliosamente lasciato la propria firma per il frutto del loro lavoro.

Mi sarebbe piaciuto impegnarmi ancora e sempre con maggior forza in questa iniziativa che considero di rilievo per il nostro centro storico, perchè io il mio paese LO AMO, ma alcuni dei miei interlocutori mi hanno fatto capire ben altro, è come se mi avessero detto:

"Sulle copertine c'è posto solo per noi, tu lavora dietro le quinte e stai zitta, altrimenti vattene."

 E io me ne vado. Fiera. Perchè queste regole non mi appartengono!

Per chiunque, ad onor del vero, volesse visionare tutta la comunicazione che c'è stata via whattsup può richiederla a tutti gli aderenti al gruppo che è stato creato.

Grazie dell'attenzione.

NB: questo non è un tentativo di boicottaggio alla manifestazione in oggetto, tant'è che sarò la prima a parteciparvi e invito tutti i miei concittadini a farlo. Ringrazio sinceramente Antonio Poli per avermi coinvolta.

Cambia Paola: un incontro con le parti sociali Sabato 12 luglio

Mercoledì, 09 Luglio 2014 20:30 Pubblicato in Paola

cambia paola

Nota stampa di Cambia Paola e invito ai cittadini, alle parti sociali, ai comitati di quartiere, alle associazioni, ai movimenti e ai partiti politici all'assemblea che si terrà il 12 luglio alle ore 19 presso il Dopolavoro Ferroviario.


La nostra città è allo sbando: legalità e sicurezza, disoccupazione, lavoratori non pagati, mala gestione dei servizi essenziali (rifiuti e acqua in primis), clientele, iniquità fiscali, inquinamento del territorio, dissesto idrogeologico, economia e turismo, trasparenza amministrativa e finanziaria, sono problemi prioritari che richiedono uno sforzo straordinario da parte di chi ha a cuore il benessere dei cittadini.
In due anni e mezzo abbiamo elaborato decine di proposte e progetti per il bene comune. Proposte e progetti costruiti con i suggerimenti ricevuti da singoli, associazioni, comitati, attraverso strumenti informatici e incontri diretti nelle piazze. Ne è scaturito un programma a maglie larghe, appositamente concepito per arricchirsi del contributo di ciascuno.

Ciascuno nel proprio lavoro, nel proprio quartiere conosce meglio di chiunque altro i problemi veri ed è in grado di indicare le soluzioni più efficaci.


Tutto ciò è nato dal profondo disgusto per le manovre che hanno caratterizzato la formazione dei blocchi alle passate elezioni amministrative del 2012: alchimie “politiche” concepite in penombra, nel chiuso di laboratori in cui la città non entrava; promesse blindate e preconfezionate che soffocavano la partecipazione e mortificavano i bisogni reali. Per settimane i giornali raccontarono di coalizioni che si facevano e si disfacevano solo in funzione del nome di chi avrebbe dovuto gestire il potere per garantire gli interessi della casta locale, senza che nessuno si preoccupasse degli interessi reali dei cittadini.
Allora proponemmo di “Cambiare metodo e di cambiare facce” e riteniamo che questa debba essere ancora la parola d’ordine di una città che vuole cambiare passo: un metodo politico nuovo, che parte dal basso e valorizza le persone, il loro talento, la loro sensibilità. Devono essere i cittadini in prima persona a indicare le priorità, scegliendo come deve essere la Paola di tutti. Basta con i candidati scelti dall’alto che chiedono il voto pretendendo una delega in bianco.

Devono essere i cittadini a proporre nomi e cose da fare, riguadagnando la propria sovranità e realizzando finalmente quella democrazia partecipata che è l’unico modo per restituire ai paolani il controllo delle proprie scelte. Occorre dimostrare ai figuranti incapaci, buoni solo a gestire interessi privati e clientele, che la società civile paolana è in grado di assumersi le proprie responsabilità, di tornare a bordo della nave e di guidarla fuori dalle secche del malaffare. Le forze competenti e rispettabili della città devono dimostrare di saper diventare protagoniste del proprio presente per ricostruire il proprio futuro.
Siamo di fronte ad una crisi senza precedenti: una crisi di valori, economica, occupazionale, progettuale. Occorre uno scatto di reni cui l’attuale classe politica, troppo spesso sganciata dai problemi reali, dimostra ogni giorno di essere inadatta.


Le idee principali del nostro progetto sono note (https://www.facebook.com/groups/cambiapaola/466068053520949/) e sono ancora una volta messe a disposizione di quanti siano interessati a perfezionarle. A tal fine proponiamo ai cittadini, alle parti sociali, ai comitati di quartiere, alle associazioni, ai movimenti e ai partiti politici di partecipare ad un’assemblea pubblica che si svolgerà sabato 12 luglio alle ore 19 presso il dopolavoro ferroviario di Paola per verificare se sia possibile riportare al centro dell’attività politica le persone e le loro esigenze, con un’analisi attenta e fredda dei bisogni e dei diritti, con la formulazione trasparente, meditata e condivisa di un’articolata ipotesi di via d’uscita. Consapevoli che se resteremo inattivi poi non potremo neppure lamentarci.


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