
L’arpacal in Calabria va bene solo quando dichiara eccellenti le acque del nostro mare?.
Guai, invece, se trova anche solo eccesso di Escherichia coli ed Enterococchi intestinalis.
Guai perché, in questi casi, occorre vietare la balneazione.
Il commissario straordinario come conseguenza al riscontro della“non conformità ai parametri rispetto alla tabella di riferimento” delle acque di balneazione denominate “300 mt. Marina dell’Isola e Lido Le Roccette”, (fuori limite entrambi per Escherichia coli) ha emanato una ordinanza di divieto di balneazione.
Immediate le reazioni negative.
Il turismo a Tropea non si tocca!
Ed infatti il presidente della Consulta delle Associazioni di Tropea e del Territorio, avv. Ottavio Scrugli, in uno con il Suo Direttivo, su sollecitazione da parte della società civile e delle associazioni di volontariato iscritte alla Consulta, ha chiesto chiarimenti in merito al Commissario Straordinario dr. Salvatore Fortuna.
Fortuna ha assicurato che la terna commissariale si è subito attivata nell’immediatezza della notizia sollecitando l’Arpacal ad effettuare nuovi esami delle acque, da effettuarsi entro e non oltre martedì 23 maggio.
L’urgenza di nuove analisi è strettamente connessa all’imminente inizio della stagione turistica a cui l’economia di Tropea e del suo comprensorio è legata.
In verità è stato contestato che l’Arpacal abbia eseguito i prelievi il giorno dopo un violento acquazzone che ha portato a mare quanto avviato nel fiume limitrofo da paesini non collettati alla rete fognaria.
Come dire altri non rispettano la legge e Tropea paga il conto !
Una storia molto comune in Calabria.
Ieri è stata portata via la Fiat Panda di don Piero Furci, parroco della “Sacra Famiglia” di Vibo e della chiesa di Triparni.
Sacerdote celebra la messa e nel frattempo gli rubano l’auto
Non si arrabbi don Piero Furci ma istintivamente ci è venuto in mente il detto “Parigi val bene una messa”
E lo abbiamo cambiato in “Una messa va bene una panda”
Ed abbiamo anche pensato che il ladro stava tranquillo perché ben sapeva che il parroco non poteva certo lasciare l’altare per salvare l’auto, intento, come era, semmai a salvare le anime
Il furto è avvenuto ieri intorno alle ore 19 mentre il sacerdote celebrava la messa.
L’auto – una Fiat Panda – era stata parcheggiata all’interno di una recinzione vicino al suo garage. Don Piero Furci è anche parroco della chiesa di Triparni e responsabile pastorale sociale e del lavoro.
Dopo il furto, il sacerdote ha presentato denuncia ai carabinieri che hanno avviato le indagini.
E mi raccomando non cominciate a pensare “Questa è la Calabria”
Due mesi fa, infatti in Piemonte,. nella chiesa parrocchiale di Castiglione Tinella, un ladro ha rubato il portafoglio, compreso il bancomat, ad un prete mentre diceva la messa!
“Robin Hood” è quella inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro che nel febbraio scorso ha portato in carcere l’ex assessore regionale al Lavoro, Nazzareno Salerno e Ortensio Marano, due dei principali indagati dell`inchiesta, entrambi sono accusati di essersi appropriati indebitamente dei fondi del Credito Sociale.
Nazzareno Salerno da ex assessore regionale al Lavoro avrebbe infatti favorito Marano e una sua società nella gestione dei fondi del Credito sociale in cambio del versamento di denaro a titolo di tangenti.
Emanati nuovi avvisi di garanzia nell’ambito dell’inchiesta.
Si tratta di un troncone investigativo relativo alle assunzioni di Saverio Spasari e Damiano Zinnato, entrambi di Nicotera, in un progetto della Regione Calabria.
Indagini che già avevano portato a muovere delle specifiche contestazioni sia nei confronti di Damiano Zinnato, (cognato del boss Luigi Mancuso di Limbadi), sia nei confronti di Saverio Spasari di Nicotera in merito alla loro inclusione in un progetto.
I nuovi indagati sono:
Michele Parise,
Patrizia Nicolazzo e
Maria Francesca Cosco,
componenti della commissione selezionatrice di un progetto per il Dipartimento “Politiche sociali” della Regione Calabria e
Antonella Torchia,
Sonia Libico e
Eugenio Mercuri,
componenti della commissione per i progetti di verifica degli standard normativi delle strutture sanitarie calabresi.
Sono tutti accusati di aver abusato del loro ufficio per favorire determinati candidati a scapito di altri in concorso con Pasqualino Ruberto, ex guida della fondazione Calabria Etica (ente in house della Regione Calabria), dell’ex consigliere ed assessore regionale Nazzareno Salerno, dei vibonesi Claudio Isola, Damiano Zinnato (cognato del boss Luigi Mancuso di Limbadi), Vincenzo Spasari e del figlio Saverio Spasari, gli ultimi due di Nicotera.