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Redazione TirrenoNews

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Catanzaro. Tutti i gruppi dirigenti del Pd catanzarese si sono autosospesi dagli incarichi ricoperti all'interno del partito, inviando - tra l'altro - una lettera al candidato premier del centrosinistra, Pier Luigi Bersani, per invitarlo a rivedere le scelte del partito.

Una scelta clamorosa «ma doverosa», fanno sapere il candidato a sindaco della città Salvatore Scalzo, il consigliere regionale Piero Amato e i vari consiglieri provinciali, soprattutto se si considera che «la nostra città non esprimerà nessun candidato».

Alla camera ,resta,infatti, confermata la seguente lista

Rosy Bindi

D'Attorre

Enza Bruno Bossio

Nico Stumpo (indicato direttamente da Bersani)

Demetrio Battaglia

Ernesto Magorno( renziano &)

Bruno Censore (Vibo)

Nicodemo Oliverio(Crotone)

Stefania Covello

Franco Laratta

Al primo dei posti per i quali non si prevede la nomina a deputato

Consuelo Nava

Al Senato la lista viene completata con l’aggiunta del siciliano Angelo Argento, vicino al vicesegretario Enrico Letta, e della molisana Micaela Fanelli( renziana)

In sostanza ecco l’elenco completo:

Minniti

Doris Lo Moro

Bruno Villella (vicino a Mario Oliverio e Carlo Guccione)

Angelo Argento

Micaela Fanelli

Al primo dei posti per i quali non si prevede la nomina a senatore Francesco De Nisi (Ex presidente provincia di Vibo) .

Restano fuori dai posti certi gli altri nomi che si erano sprecati nella settimana ( Carmine Donzelli, Luisa Torchia, Giuseppe Gatto, Donatella Monteverdi)

Poche o nessuna speranza per Luigi Incarnato : Nencini non lo ha messo tra i posti sicuri alla Camera.

Se vuole essere deputato deve conquistarsi i voti : cosa realmente difficile!

Nencini aveva chiesto 10 posti e tra questi sarebbe entrato Incarnato.

Ne ha avuto solo7 e tra questi molto probabilmente non ci sarà l’ex assessore regionale Incarnato.

Resta il Senato. Ora la parola resta ad Incarnato, ma non è stato ancora deciso se il PSI presenterà liste autonome anche in Calabria come già deciso in Sicilia, Campania e Basilicata.

 

Una delle informazioni utili eppure sconosciute è quella che le persone di età pari o superiore a 75 anni con reddito basso possono essere esentati dal pagamento dell’iniquo canone RAI.

Lo prevede l’art. 1, comma 132, legge 24 dicembre 2007, n.248.

Per avere diritto all'esenzione occorre:

- aver compiuto 75 anni di eta’ entro il termine di pagamento del canone;

- non convivere con altri soggetti diversi dal coniuge titolari di reddito proprio;

- possedere un reddito che unitamente a quello del proprio coniuge convivente, non sia superiore complessivamente ad euro 516,46 per tredici mensilita’ (euro 6.713,98 annui).

Per reddito si intende la somma:

• del reddito imponibile (al netto degli oneri deducibili) risultante dalla dichiarazione dei redditi presentata per l’anno precedente; per coloro che sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione, si assume a riferimento il reddito indicato nel modello CUD;

• dei redditi soggetti ad imposta sostitutiva o ritenuta a titolo di imposta, quali, ad esempio, gli interessi maturati su depositi bancari, postali, BOT, CCT e altri titoli di Stato, nonché i proventi di quote di investimenti;

• delle retribuzioni corrisposte da enti o organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche e consolari e missioni, nonché quelle corrisposte dalla Santa Sede, dagli enti gestiti direttamente da essa e dagli enti centrali della Chiesa cattolica;

• dei redditi di fonte estera non tassati in Italia.

Viceversa, sono esclusi dal calcolo:

1) i redditi esenti da Irpef (ad esempio pensioni di guerra, rendite INAIL, pensioni erogate ad invalidi civili);

2) il reddito dell’abitazione principale e relative pertinenze;

3) i trattamenti di fine rapporto e relative anticipazioni

4) altri redditi assoggettati a tassazione separata.

NB.: Il requisito del reddito deve essere riferito all’anno precedente a quello per il quale si intende fruire dell’agevolazione.

La domanda di esenzione per il 2013 deve essere presentata utilizzando il modulo rinvenibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate

www.agenziaentrate.gov.it

oppure chiedendo via email al ns sito il Modulo tv 1

La domanda deve essere spedita tramite raccomandata al seguente indirizzo:

Agenzia delle Entrate

Direzione Provinciale I di Torino

Ufficio territoriale di Torino 1

Sportello S.A.T.

Casella postale 22

10121 - Torino (To)

oppure consegnata agli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate.

Per avere diritto all’esenzione annuale per l'anno 2013 e’ necessario aver compiuto 75 anni (o un età superiore) entro il 31/01/13.

Per avere diritto all’esenzione del secondo semestre del 2013 è necessario compiere i 75 anni di età entro il 31/07/13

L’Agenzia delle Entrate effettuerà i dovuti controlli per verificare le condizioni di età e di reddito.

La domanda di rimborso per gli anni 2008-2009-2010-2011-2012, nel caso in cui siano presenti i requisiti, dovrà’ essere effettuata tramite l’apposito modulo rinvenibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate

www.agenziaentrate.gov.it

oppure chiedendo via email al ns sito il Modulo tv2

La domanda deve essere spedita tramite raccomandata al seguente indirizzo:

Agenzia delle Entrate

Direzione Provinciale I di Torino

Ufficio territoriale di Torino 1

Sportello S.A.T.

Casella postale 22

10121 - Torino (To)

oppure consegnata agli uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate.

 

Cosenza. Il nuovo terremoto che scuote dalle fondamenta Futuro e libertà questa volta ha come epicentro la provincia di Cosenza. E rischia di provocare seri danni a un partito che già nelle scorse settimane ha dovuto fare i conti con l'abbandono della parlamentare Angela Napoli. A lasciare il partito di Gianfranco Fini è il coordinatore provinciale cosentino Fabrizio Falvo. «I vertici romani – spiega l'avvocato da sempre schierato politicamente a destra – non rispettano il nostro territorio. Aveva ragione la Napoli. Mi dispiace per quanti, come me, avevano creduto in Fli sin dalla sua nascita, ma devo prendere atto di non potere restare in un partito che non ha regole e che non considera i dirigenti sul territorio calabrese». La scelta di Falvo è stata subito condivisa dai massimi rappresentanti del partito di Cosenza e Rende ma ad horas potrebbero arrivare altre defezioni dalla provincia. Sul piede di guerra ci sarebbero i circoli di San Giovanni in Fiore, Scigliano, Bisignano, Acri e Torano Castello. Se le indiscrezioni dovessero trovare conferma, per Fini, Bocchino e soci sarebbe davvero una brutta notizia, soprattutto perché arriva a pochi giorni dalla presentazione delle liste per le elezioni. Che in Calabria dovrebbero vedere come capolista alla Camera l'attuale presidente dell'assemblea di Montecitorio. Alle sue spalle, al numero due della lista Fli, è pressoché certa la presenza del dirigente lametino Francesco Grandinetti. Poi, forse, a seguire gli altri coordinatori provinciali tra cui quello di Crotone Salvatore Cosimo. Sbaglia, comunque, chi pensa che l'addio di Falvo possa essere legato a una mancata candidatura: «Le mie aspirazioni non contano nulla in questa fase. Nell'ultima riunione con gli altri rappresentanti calabresi del partito ho solo provato a far valere le ragioni della mia provincia, che è la più grande della Calabria». Su una cosa, tuttavia, non ci sono dubbi per Falvo: «Fli è finito in questa regione nel momento in cui ha lasciato andare via Angela Napoli».

Nemmeno il tempo di metabolizzare la decisione, che scoppia la polemica. A innescarla è una dura nota firmata dai coordinatori di Fli delle province di Catanzaro, Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria. Il gotha del partito finiano va giù duro: «La decisione presa dall’amico Fabrizio che va rispettata ci lascia attoniti e impietriti, infatti lo scorso 7 gennaio ha partecipato alla riunione per la definizione dei nominativi proposti al partito per la Camera e il Senato. Appare davvero strano il comportamento non politico ma umano frutto forse della paura di dover rendere conto con i fatti del radicamento del partito da lui gestito sul territorio cosentino. Da diverso tempo serpeggiava nella base del Fli di quella provincia un malcontento dovuto proprio all’inerzia e alla pigrizia politica dell’ex coordinatore». Secondo i quattro coordinatori «l’abbandono studiato ad orologeria era orientato a creare scompiglio nel partito e rientra nella logica che altri esponenti (il riferimento abbastanza chiaro è ad Angela Napoli ndr) che credevano di essere indispensabili hanno assunto qualche mese fa. L’ex coordinatore forse auspicava ricoprire qualche casella vuota». In ogni caso, «il partito su Cosenza sarà affidato a persone che hanno la passione politica adeguata per la sfida che ci attende, noi amiamo pensare in positivo e nulla accade per caso, pertanto crediamo che la fuga di chi doveva rappresentare Futuro e Libertà nella provincia bruzia possa solo rappresentare uno stimolo in più per tutte le persone che hanno veramente incarnato il messaggio politico di Gianfranco Fini che è quello di costruire una idea della politica come autentico servizio per la collettività attraverso un’azione politica seria, responsabile e lungimirante, lasciando ai soliti noti il populismo la clientela e l’arroganza politica».Il Corriere della Calabria

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