
E’ noto che il TAR di Catanzaro con una sentenza pubblicata il 20/12/2018 (N. 02168/2018 REG.PROV.COLL. N. 00880/2018 REG.RIC) ha ribaltato il risultato elettorale che aveva eletto sindaco di Serra d’Aiello la d.ssa Giovanna Caruso, al suo posto proclamando eletto Sindaco Antonio Cuglietta
ed alla carica di Consigliere comunale Piero Longo, Gaetano Cappelli, Margherita Perri, Posteraro Gianluca, Filippo Aloe, Fulvio Roppo Valente, Raffaele Camastra, per la maggioranza e Giovanna Caruso, Vincenzo Paradiso e Walter Pirillo, per la minoranza.
In conseguenza il sindaco attuale di Serra d’Aiello è il dr Antonio Cuglietta.
Senonchè l’ex sindaco Giovanna Caruso ha proposto ricorso al Consiglio di Stato chiedendo anche la sospensione della sentenza del TAR Calabria.
Il sindaco Antonio Cuglietta è ancora un volta difeso dall’avvocato Oreste Morcavallo (nella foto).
La udienza si è svolta ieri ed il CdS ha fissato la valutazione nel merito alla udienza del 14 marzo 2019.
Discende da quanto precede, e senza dubbio alcuno, che il CdS abbia rigettato la richiesta di sospensione della sentenza del TAR Calabria e che quindi il comune di Serra d’Aiello continuerà ad essere governato dalla maggioranza composta dal Sindaco Antonio Cuglietta e dai Consiglieri comunali Piero Longo, Gaetano Cappelli, Margherita Perri, Posteraro Gianluca, Filippo Aloe, Fulvio Roppo Valente, Raffaele Camastra.
Giovanna Caruso, Vincenzo Paradiso e Walter Pirillo, restano invece consigliere di minoranza.
Quell’ uom tu sei che trent’anni or sono
cader facesti il muro di Berlino;
nel mondo diffondesti gran bel suono,
perché l’età finía di divisione.
Immemore or di festa universale,
muri piú alti costruisci ancora,
spartendo il mondo in modo diseguale,
che a te non ha donato la Natura.
Ti sei dimenticato che la guerra
figlia è dell’odio e della divisione.
Sappi che all’uom la sorte è sempre alterna
quand’Ares porta l’armi e Diche pena!
Separa un muro terre che per caso
abita una gente, ma potrebbe
un’altra possedere se il Caso
l’avesse favorita come avrebbe
voluto l’alternarsi del Destino
che toglie oggi a quei cui pria ha donato.
Sappi che altro Muro di Berlino
potrebbe a casa tua venire alzato
fra te e i figli tuoi e la consorte
amata cui vederti non sia dato!
Questo è il futuro che ti tocca in sorte
se la zizzania metti in seminato.
Non puote il colore della pelle,
lingua diversa o fede in altro dio
suscitar l’odio, generar procelle
e il bene e il bello porre nell’oblio.
Se questo accade, divisioni e guerra
porta e finiscon convivenza e pace;
gli uomini tutti un gran contrasto atterra
e dove pria scorréa la vita or tace.
Se invece in cuor di comprension la luce
s’accende e terre e mar son porti e ponti,
gli uni sarem degli altri membra e foce
sarà di umano amor la Terra e fonte.
Cleto, 20 gennaio 2019
Franco Pedatella
Blog: francopedatella.com
Gioia Tauro.Come si poteva temere ,doveva essere cannabis light, invece solo uno dei prodotti commercializzati rientrava nei limiti previsti di principio attivo.
La scoperta è stata fatta durante una serie di controlli effettuati dai carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme nei negozi nati per la vendita di cannabis light.
I controlli hanno riguardato anche un uomo di Lamezia Terme, M.P.A., 32 anni, titolare di un esercizio a Gioia Tauro, nel Reggino.
I carabinieri hanno controllato sia il negozio che l’abitazione dell’uomo, scoprendo che in un garage adiacente la sua casa, protetto con un sistema di videosorveglianza, erano stati conservati sacchi e barattoli in vetro, di varie dimensioni, contenenti infiorescenze di canapa per un peso complessivo di circa 11 chilogrammi, suddivise per tipologia e denominazione, oltre a materiale utile sia per il confezionamento che per il consumo.
Nell’abitazione sono stati rinvenuti anche 52.000 euro in contanti.
La perquisizione è stata allargata anche all’autovettura del trentaduenne dove sono stati rinvenuti 25 campioni di inflorescenze dichiarate con percentuale di principio attivo sotto i limiti di legge consentiti.
Nel negozio di Gioia Tauro, invece, sono state sequestrate 322 bustine di cannabis light per un peso complessivo di 800 grammi circa militari, al fine di sottoporre il tutto ad opportuni accertamenti.
Tutto il materiale è stato sottoposto ad accertamenti, scoprendo che solo due campioni risultavano rispettare la soglia limite di principio attivo fissata per legge allo 0.6%, mentre tutti gli altri campioni analizzati si attestavano su percentuali ben più alte, oscillanti fra il 3.8% ed il 20.3%. Davanti ai nomi stravaganti con cui venivano identificate le varie sostanze (Teresa, Martina, Dinamed, Caterina, Mariangela, Triborllasi, Augusta, Luciana, Brigitte ed altri ancora), meno di un chilogrammo degli undici sequestrati era a norma di legge.
Ulteriori accertamenti effettuati dai militari, inoltre, hanno permesso di appurare come per gli anni 2016 e 2017 l’uomo non avesse prodotto alcuna dichiarazione reddituale sebbene la sua ditta fosse attiva dall’aprile 2016.
Nei suoi confronti è stata quindi emessa dal Tribunale di Lamezia Terme un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, eseguita dai carabinieri di Lamezia Terme.