
Non ne “incarra” una il nostro governatore!
La Corte Costituzionale boccia per la seconda volta un ricorso della Regione Calabria sul decreto sulla sanità.
“Quando una Regione viola gravemente e sistematicamente gli obblighi derivanti dai principi della finanza pubblica, come nel caso che conduce alla nomina del commissario ad acta, allora essa patisce una contrazione della propria sfera di autonomia, a favore di misure adottate per sanzionare tali inadempimenti da parte dello Stato” chiariscono i giudici.
E ancora “L’introduzione di una disciplina temporanea, avente come unico destinatario la Regione Calabria, non costituisce, dunque, un intervento discriminatorio, ma ha la finalità di realizzare un necessario riallineamento della gestione della sanità locale rispetto agli standard finanziari e funzionali operanti per la generalità degli enti regionali”.
In poche parole hanno portato la sanità calabrese nel baratro e invece di chiedere scusa per questo disastro e sparire dall’agone politico, hanno anche il coraggio di buttar via altri soldi dei cittadini in inutili ricorsi.
Adesso dobbiamo velocizzare le cose per far funzionare l’unico strumento in grado di risollevare la sanità calabrese.
Deputato Alessandro Melicchio (M5s)
Gli strutturati e costanti servizi di controllo del territorio disposti dalla Questura di Reggio Calabria, permettono di registrare importanti risultati per la prevenzione ed il contrasto ai reati più pericolosi per la collettività.
Gli agenti delle volanti del Commissariato di P.S. di Villa San Giovanni, nell’ambito di tali servizi, hanno arrestato F.M. di anni 41, reggino con piccoli precedenti di polizia, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, che deteneva oltre 4 kg di cocaina.
In particolare, il personale del Commissariato, nell’ambito di controlli effettuati presso gli imbarcaderi della società “Caronte & Tourist” di Villa San Giovanni, hanno fermato una Smart ForTwo a causa dell’atteggiamento di agitazione e insofferenza manifestato dal conducente che ha indotto i poliziotti a procedere ad un’accurata perquisizione personale e dell’autovettura.
All’interno del veicolo, sotto il sedile del conducente, sono stati rinvenuti 3 involucri tipo panetti di una sostanza polverulenta, e un altro panetto è stato trovato in uno zaino in pelle riposto sul sedile posteriore.
Quanto rinvenuto, per un peso di 4,295 kg, è stato sottoposto ad analisi da parte del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica di Reggio Calabria, e la sostanza è risultata essere stupefacente del tipo cocaina che sul mercato al dettaglio avrebbe fruttato agli spacciatori oltre 300.000 euro..
La Polizia di Stato ha pertanto tratto in arresto l’uomo, e l’autorità Giudiziaria competente ha disposto la traduzione presso la Casa Circondariale di Arghillà di Reggio Calabria.
L’uomo, che era in procinto di imbarcarsi per Messina, non ha rilasciato dichiarazioni.
I successi che si registrano attraverso i servizi di controllo del territorio dimostrano l’attenzione che gli operatori della Polizia di Stato prestano ogni giorno per garantire alla giustizia gli autori di quei reati che minano la pace sociale, ed i risultati in materia di contrasto allo spaccio delle sostanze stupefacenti permettono di impoverire il relativo mercato illegale, per la prevenzione dei danni che agli assuntori arrecano a sé stessi, alle proprie famiglie e alla collettività in generale.
Strill
COSENZA 9 NOVEMBRE 2019 – E’ beneficiario del reddito di cittadinanza ma lavorava abusivamente con una ditta boschiva. A denunciare l’operario, un trentatreenne di San Benedetto Ullano, il personale della Stazione Carabinieri Forestale di Montalto. I militari lo hanno scoperto durante un controllo volto alla tutela degli ecosistemi boschivi di un lotto boschivo privato realizzato in località “Timpone Colombo” nel comune di San Benedetto Ullano. Oltre ad eseguire le verifiche esclusive di polizia forestale, i controlli hanno riguardato il contrasto al lavoro irregolare ed alle violazioni commesse in materia di sicurezza sui luoghi del lavoro. Tale verifiche hanno permesso di constatare che uno degli operai della ditta boschiva presenti prestava la propria opera abusivamente, sprovvisto di ogni copertura previdenziale e assicurativa, nonostante fosse beneficiario del reddito di cittadinanza. Gli immediati controlli e le verifiche eseguite, hanno fatto emergere che il lavoratore, aveva richiesto il reddito di cittadinanza ottenendo un sussidio del valore complessivo di 500,00 euro fino al corrente mese. Si è pertanto proceduto a segnalare il tutto alla direzione provinciale dell’INPS, nonché alla Procura della Repubblica di Cosenza per l'omessa comunicazione della variazione del reddito e/o del patrimonio al fine di accedere al beneficio del reddito di cittadinanza. A carico del datore di lavoro, invece, al termine delle dovute verifiche, da parte del competente Ufficio che si occupa di ammortizzatori sociali, saranno applicate le sanzioni amministrative previste.