
E’ incomprensibile che Mario Oliverio possa pensare di avere successo ove si presentasse alla competizione elettorale regionale
Mille le ragioni
L’ultima è il Corap che è probabile finirà davanti alla magistratura penale e non solo alla Cote dei Conti!
Contestuale la mancata Approvazione del bilancio 2020, donde l’esercizio provvisorio lasciando così la patata bollente al prossimo governatore che potrà operare solo per dodicesimi.
E senza dimenticare che la Regione è stata già “avvisata” il 23 ottobre scorso dalla Corte dei conti che ha evidenziato un buco di 266 milioni di euro.
Ecco perché Oliverio impegna ottantamila euro per cinque convegni“da svolgersi nella giornata del 9 dicembre 2019, in contemporanea, nei comuni di Squillace, Corigliano-Rossano, Pizzo, Scilla e Santa Severina, in location da definire”.
Rosso Calabria si chiama l’iniziativa, una campagna finalizzata a valorizzare le produzioni viticole locali.
E non è certamente incolpevole Oliverio se la Calabria ha il reddito pro capite più basso d’Italia( se non dell’Europa) sideralmente più basso delle altre regioni italiane ed europee.( Banca d’Italia Economie regionali L’economia della Calabria Numero 18 - giugno 2019)
Ed ancora non è incolpevole Oliverio se la Calabria insieme con la Puglia è la regione con il maggior numero di disoccupati
Ed inoltre non è certo incolpevole Oliverio se la calabria ha la peggiore sanità italiana
Potremmo continuare a lungo
Chiudiamo con una riflessione: che i calabresi che hanno avuto benefici da Oliverio lo votino pure, ma che nessuno pensi che “palla palla” possa dare posti di lavoro e prebende nel 2020 perché non sarà certamente governatore .
Gratteri a parte………..
Reggio Calabria - Le ragioni del perché la Giunta ieri ha approvato il disegno di legge relativo all’esercizio provvisorio del Bilancio regionale per l’anno finanziario 2020 sono tante ed evidentemente abbiamo fatto poco per evitare di impedire che la Corte dei conti arrivasse a questo giudizio.
Già nel corso di un’audizione in Commissione il dirigente generale del Bilancio, De Cello, aveva preannunciato un bilancio restrittivo.
La legislatura era iniziata con l'annuncio di una rivoluzione, quella di fare i bilanci in tempo, oggi quell'annuncio si scontra con la dura realtà.
Chiudere la legislatura con questa richiesta di esercizio provvisorio è un altro segnale di fallimento.
Dobbiamo dircelo francamente, ed è evidente che si è agito in modo tale da chiudere questa legislatura senza l’approvazione del Bilancio.
Mi sarei aspettato una riunione di maggioranza, invece su una scelta così grave e importante si è deciso di andare in Consiglio a cose già fatte senza alcun confronto.
Mi sembra una grave mancanza di rispetto e si persevera con la logica dell'uomo solo al comando.
Ritengo sia stato un errore non provare ad approvare il Bilancio e politicamente ciò suona come una ritirata dalle responsabilità.
Non sono abituato a sparare sulla Croce Rossa.
So solo che l’attuale governatore dell'Emilia Romagna ha deciso di votare il 26 gennaio permettendo così di approvare il Bilancio ed evitare l’esercizio provvisorio; in Calabria, invece, dopo cinque anni si rinvia l’approvazione del Bilancio alla prossima legislatura con tutte le conseguenze economiche che comporta questa decisione.
La tecnologia, si sa, ha modificato in modo importante le nostre vite, di conseguenza ha un'influenza non da poco sull'intera società.
Alla luce di questo, non stupisce il fatto che anche le più diffuse tipologie di reato si stiano modificando: se da un lato si riduce il numero di reati "tradizionali", come possono essere ad esempio i furti in casa, dall'altro si registra una forte crescita per quel che riguarda i delitti informatici.
Delitti informatici in Italia
I dati presentati dall'Istat, il noto istituto statistico, lasciano poco spazio a dubbi: prendendo in considerazione il lasso temporale compreso tra il 2014 e il 2018, l'ammontare dei delitti informatici è cresciuto in modo importante.
Nello specifico, nel 2014 essi sono stati 10.846, nel 2015 9.857, nel 2016 10.828, nel 2017 10.586 e nel 2018, ultimo anno relativamente a cui si conosce un dato ufficiale, ben 13.282.
Osservando queste statistiche, colpisce l'autentica impennata che si è registrata tra il 2017 e il 2018, e tutto lascia immaginare che nel 2019 il numero di questi reati sia cresciuto in modo ulteriore.
Truffe e frodi informatiche in Italia
I numeri sono ancor più pesanti per quel che riguarda i reati catalogati nella categoria truffe e frodi informatiche, delle vere e proprie cifre da capogiro che lasciano riflettere.
Nel 2014, tali reati sono stati più di 133.000, nell'anno seguente hanno toccato quota 145.000, nel 2016 hanno superato quota 151.000 e ancora nel 2017 si sono superati i 164.000 episodi e nel 2018 i 184.000.
C'è peraltro da sottolineare un ulteriore aspetto: le statistiche presentate dall'istat fanno inevitabilmente riferimento ai soli episodi per i quali le vittime hanno sporto regolare denuncia, dunque includendo i reati non denunciati, il numero di crimini realmente verificatisi è probabilmente ancor più alto.
A differenza di reati quali le aggressioni e i furti domestici, peraltro, nei reati informatici accade più frequentemente che non si sporga denuncia, di conseguenza ci sono ottime ragioni per credere che le statistiche indicate vadano riviste al rialzo.
La situazione relativa alla Calabria
Analizzando i dati forniti da Istat è possibile scoprire anche quale sia la situazione relativa alla Calabria, la quale sembra confermare i trend che stanno verificandosi su scala nazionale.
Per quanto riguarda i delitti informatici si è passati dai 180 casi del 2015 ai 247 del 2018, la crescita è inequivocabile anche per quel che concerne truffe e frodi informatiche: nel 2014 si registrarono, in questa regione, 4.133 episodi, mentre nel 2018 sono stati ben 5.944.
La necessità di una maggior sicurezza
Davanti a simili numeri, e soprattutto davanti a un trend di crescita così marcato che non sembra affatto destinato ad arrestarsi nel prossimo futuro, è sicuramente indispensabile innalzare i livelli di guardia.
Le aziende devono sicuramente essere molto attente in quanto tali reati possono comportare dei danni economici davvero catastrofici i quali potrebbero, in taluni casi, compromettere persino il prosieguo dell'attività.
Le imprese che operano in rete o comunque che utilizzano sistemi informatici, ovvero la grande maggioranza, devono adottare sistemi di sicurezza specifici; quelle che necessitano di elevati livelli di protezione, si pensi ad esempio a grosse società che archiviano molti documenti in cloud, oppure ad aziende che vendono attraverso e-commerce, è più che opportuno dotarsi di sistemi di sicurezza proattiva proposti da aziende specializzate quali Lanewan.
Anche i comuni cittadini, tuttavia, devono prestare attenzione, soprattutto per quel che riguarda le truffe.
Tra i rischi più concreti si segnala il phishing, ovvero il furto di dati personali eseguito attraverso vari tipi di raggiro, l'invio di email con comunicazioni false e truffaldine, il furto di identità nell'ambito dei Social Network e perfino delle vere e proprie forme di ricatto che avvengono tramite email, in cui i malviventi dichiarano di avere informazioni personali o materiale compromettente riguardante la vittima e richiedono appunto, per la sua distruzione, un vero e proprio riscatto.
Ci sono davvero pochi dubbi sul fatto che in futuro la grande maggioranza di reati si consumeranno in rete, di conseguenza è importantissimo che tutti, sia le aziende che i comuni cittadini, innalzino i livelli di guardia, anche migliorando i livelli di alfabetizzazione informatica.