
Le leggi che non hanno finanziamento servono solo a prendere in giro i calabresi?
Rispondete voi.
Certo è che la Corte dei Conti di Catanzaro ha analizzato le coperture finanziarie e le tecniche di quantificazione degli oneri delle leggi approvate dal consiglio regionale nel primo semestre del 2013.
Lo ha fatto il giudice Natale Longo.
E ne ha parlato il Presidente della Corte Giuseppe Ginestra.
Tra le leggi esaminate ci sono anche quelle relative alla stabilizzazione dei precari nel settore della sanità (legge 12 del 29/3/2013), alla disciplina transitoria delle competenze regionali e strumenti operativi dopo lo stato di emergenza nel settore dei rifiuti (legge 18 del 12/4/2013), agli interventi di inclusione sociale, integrazione socio-sanitaria e contrasto alla povertà (legge 19 del 02/05/2013) e all'istituzione dell'azienda regionale per la forestazione e le politiche per la montagna (legge 25 del 16/5/2013).
Ed il magistrato Longo ha affermato che «Effetti finanziari in termini di maggiori spese o minori entrate sono ascrivibili sostanzialmente alle leggi regionali 2, 5, 8, 10, 11, 12, 15, 18, 19, 21, 24, 25, 26 e 27. In via preliminare e salvo successivi approfondimenti specifici, si osserva, sul terreno metodologico, che si è talora registrata la totale assenza di relazione tecnico-finanziaria ovvero più frequentemente la sua inadeguatezza sul terreno tecnico-contabile della quantificazione degli oneri. Inoltre, si precisa che non sono stati trasmessi (né sono stati rinvenuti su internet) i pareri della commissione bilancio e programmazione economica presti dall'articolo 72 del regolamento del consiglio regionale».
Insomma secondo la CdC esiste il rischio che non esista sufficiente copertura finanziaria degli impegni assunti con le leggi adottate.
Chissà se mai i politici calabresi di destra e di sinistra( ma che cosa significherà, poi, sinistra e destra ) ed in particolare Loiero, e gli assessori e consiglieri della sua amministrazione, e Scopelliti , e gli assessori e consiglieri della sua amministrazione, leggeranno queste righe.. .
Noi le scriviamo comunque perché siano, almeno, lette da qualche calabrese che avrà modo di apprezzare la nostra classe politica di ieri e di oggi. Parliamo del rapporto Svimez per il 2012.
Un primo dato: il PIL annuo individuale.
La Calabria è ultima con 16.460,00 euro. La precedono:
La Campania con 16.462,00 euro
La Sicilia con 16.546,00 euro
La Puglia con 17,246,00 euro
La Basilicata con 17.647,00 euro
La Sardegna con 19.244.00 euro
Il Molise con 19.845,00 euro
L’Abruzzo con 21.244,00 euro
Il Lazio con 29.171,00 euro
L’Emilia Romagna con 31,210,00
Il Trentino AA con 33.058,00 euro
La Lombardia con 33.433,00 euro
La Val d’Aosta con 34.415,00 euro
Insomma il PIL medio nazionale è stato di 25.713,00 euro, il PIL medio del Nord Italia è stato di 30.073,00 euro e quello medio del sud è stato di 17.263,00.
Praticamente la Calabria è la regione più povera d’Italia ed il suo PIL è poco meno del 64% del PIL medio nazionale, più di un terzo in meno .
In sostanza il PIL italiano nel 2012 è sceso del 2,1% mentre quello del mezzogiorno è sceso del 3,2%. Il PIL calabrese quindi è sceso del 2.9% in un anno!
Invece, e da qui gli apprezzamenti per Loiero e Scopelliti, il PIL del Mezzogiorno nel periodo dal 2007 al 2012 è sceso del 10%.
E pensare che l’economia calabrese è insufflata dei fondi europei per quasi 600 milioni di euro all’anno per sostenere la sua economia.
Figurarsi quale sarebbe stato il PIL senza questi fondi europei!
In sostanza parliamo di una situazione drammatica nella quale:
- La popolazione si riduce a 1.958.200 abitanti ma crescono gli immigrati
- Il tasso di mortalità( 9,9) è maggiore del tasso di natalità(8,7).Non succedeva dal 1918 quando la popolazione maschile giovanile si ridusse per i morti in guerra!
- Residenti che lavorano fuori dalla regione 11.770
- La disoccupazione è altissima( il tasso di disoccupazione ufficiale è del 19,3%, quella corretta è del 30,2%, quella dei giovani entro i 24 anni è del53,5%)
- Sempre nel 2012 la disoccupazione in agricoltura in Calabria è diminuita del 5,6% e se avessimo i dati attuali la diminuzione sarebbe ancora maggiore ( ci riferiamo alle migliaia di finti braccianti scoperti dalla GdF)
L’export calabrese è pari a 374 milioni di euro ed è cresciuto dello 0,1% nel 2012. In Italia nel 2012 le esportazioni di vino sono cresciute del 14,3% ( in Puglia il 25%,in Campania il 16%, in Sardegna il 9,5%). Eppure ne sono stati spesi soldi per aumentare la esportazione !
Ed ancora non abbiamo i dati del crollo del turismo( arrivi e presenze) misteriosamente ( non è la prima volta) scomparsi nei cassetti delle province e della regione.
Insomma una situazione realmente difficile quella della Calabria per la quale certamente non possiamo non ringraziare i nostri politici, chiunque essi siano, di centro, di destra o di sinistra.
Al povero Troisi forse si accapponerà la pelle se dovesse leggere questo titolo che gioca un po’ sul suo meraviglioso “Ricomincio da tre”.
Ma forse se ricordate quel bellissimo dialogo tra Troisi e Lello Arena vedrete che sposa benissimo la drammatica situazione di Casini:
« Troisi: Chell ch’è stato è stato... basta, ricomincio da tre...
Arena: Da zero!...
Troisi: Eh?...
Arena: Da zero: ricomincio da zero.
Troisi: Nossignore, ricomincio da... cioè... tre cose me so' riuscite dint'a vita, pecché aggia perdere pure chest? Aggia ricomincià da zero? Da tre! »
Ma se l’UDC è solo in Calabria, allora forse è corretto dire che “ ricomincio da t…e” .
Da questa Calabria che grazie a Scopelliti che ha ceduto un pezzo di potere all’UDC, rispettando il patto d’onore e cedendo quanto doveva cedere, resta la sola finestra per la Unione di centro, ex casiniana e cesiana.
Certo, ora solo Casini ed il suo solido rapporto con i Trematerra, perché Cesa, in Calabria, non è che sia ben visto dopo che ha “ fregato” (ci veniva in mente anche una parola alla Troisi” fottuto” ) Roberto Occhiuto.
Tanto più che ormai di Casini chi ne parla più? (Ed allora ecco la foto di Troisi che chiede un passaggio come Casini)
Ed allora ecco che l’UDC “sposa” morganaticamente la Calabria e di nuovo Occhiuto, pronto come già successo a non accreditarlo nell’asse ereditario( di Cesa il mondo è pieno e Casini non è meno Cesa di Cesa!)
Un matrimonio che serve , comunque, a consolidare il bilancio dell’UDC a dargli quella credibilità che dopo la vicenda di Monti, sia ieri che oggi, non ha più( in Calabria diremmo “ca un tene chiù cridenza”
Che poi Casini venga a Cosenza con il suo abito da priore generale della Confraternita uddiccina per celebrare con Roberto Occhiuto il “nuovo corso”, come dicono alcuni giornali molti prossimi ( stavo dicendo dipendenti) a quella politica che avendone bisogna sa colme ingraziarseli, non appare credibile ad alcuni.
Tutti hanno capito ( e la vicenda delle dimissioni di Mario Monti è li a provarlo) che l’UDC dopo essersi lavata( o “pittata”) la faccia( non le mani , certamente) intender avviarsi verso l’area del PPE nella quale entrerà anche il PDL e parte del PD-L in quello che si intravvede essere il grande porto nel quale confluiranno tutte le imbarcazioni politiche alla deriva, quelle malmesse e non più capaci di navigare autonomamente, per giungere a formare un equipaggio a parata, non per far viaggiare la nave Italia ma solo per salvarsi su di essa quando fra breve l’Italia si inabisserà.
E purtroppo non potremmo essere sulla banchina ad assistere al loro inabissamento se non riusciremo noi stessi prima a farli salire di forza sulla nave.
Di chi parlo? Della intera classe politica calabrese ( senza tante eccezioni, per favore) , di tutti i mass media al loro soldo, di tutte le mafie garantite da questo terribile “ sistema calabria” che spoglia il nostro oggi ed uccide il futuro dei nostri figli!