
Cosenza 29 ottobre 2018 - I militari della Stazione Carabinieri Forestale di Cosenza e del N.I.P.A.A.F, Nucleo investigativo dei Carabinieri Forestale hanno denunciato per gestione illecita di rifiuti e discarica abusiva un uomo di Cosenza.
L’uomo, già noto alle forze dell’ordine, aveva realizzato in località “Caricchio” di Cosenza una vera e propria discarica abusiva al cui interno veniva effettuata una vera e propria attività di gestione non autorizzata di rifiuti al fine di ricavarne materiale metallico (ferro, alluminio,rame e acciaio) finalizzata alla rivendita ai centri autorizzati.
Oltre a questi rifiuti erano presenti anche altri provenienti da attività di demolizione.
All’interno dell’area i militari hanno anche rinvenuto dei recinti e un capannone con all’interno degli equidi, controllati dal servizio veterinario.
In uno di questi utilizzato come stalla per il ricovero dei cavalli sono stati rinvenuti, detenuti illegalmente, all’interno di alcune gabbiette degli esemplari di fringillidi (Cardellini,Verdone e Verzellino) la cui detenzione e cattura è vietata dalla normativa vigente.
Si è pertanto, come disposto dalla Procura della Repubblica di Cosenza, proceduto al sequestro dell’area oggetto della discarica abusiva e dei fringillidi dai in custodia giudiziaria all’ENPA Ente Nazionale Protezione Animali – Sezione di Cosenza, al fine di essere rimessi in libertà.
L’uomo dovrà rispondere pertanto anche del reato di detenzione di fauna protetta e di avifauna nei cui confronti la caccia è vietata.
Tra tante falsità ecco che emergono le verità, forse uniche, di Domenico Lucano.
I governatori di Calabria, Mario Oliverio, e Toscana, Enrico Rossi, si sono incontrati a Catanzaro nell’ambito di un progetto per "salvare" il "modello Riace".
Per farlo hanno deciso di unire le forze.
Ed hanno invitato anche il parroco di Vicofaro (Pistoia), don Massimo Biancalani, che - così come Lucano - ha realizzato una comunità d’accoglienza di entità ridotta rispetto a quella di Riace ma che, da circa una settimana, si ritrova dinnanzi esperienze analoghe a quelle riacesi.
Nel suo intervento in conferenza stampa, Lucano ha aggiunto: «Ho conosciuto qui le persone più sensibili, più umane, che guardano agli aspetti legati al cuore e non come sta avvenendo in Italia, dove prevale solo quello che riesce a produrre consensi elettorali, una propaganda, una lotta tra poveri».
I governatori sicuramente parlano di finanziare il modello Riace con fondi regionali, sollevando il Ministero dell’interno da una grave ambascia finanziaria.
Ed infatti Lucano ha affermato:«Possiamo essere ad una svolta, oggi, in Italia, almeno come messaggio politico. Può nascere qualcosa di importante, con il contributo delle Regioni Calabria e Toscana che possono aprire un orizzonte nuovo che segna un’apertura verso una civiltà basata sui rapporti umani, di rispetto della dignità umana, e non come sta succedendo adesso in Italia con una deriva verso una società delle barbarie, del fascismo e del razzismo».
Rispetto alla questione economica, vista anche la legge 18 del 2009 della Regione Calabria che favorisce l’accoglienza degli immigrati, Lucano si è augurato che «si possa trovare una dotazione finanziaria, magari anche attraverso i fondi europei», sottolineando che la legge prevede «quello che Riace ha messo in pratica in maniera spontanea, facendo in modo che dall’accoglienza derivasse anche una opportunità per il territorio».
Ed ecco un’altra verità di Lucano che formula accuse circostanziate dichiarando: «Le aggressioni ad una esperienza nata spontaneamente, in una delle aree interne della Calabria, non ci sono solo da quando c’è in carica questo governo, perché erano iniziate prima», confermando di fatto le tesi di verifiche avviate già dal precedente ministro dell'Interno del PD, il calabrese Marco Minniti.
Non solo ma Lucano ha sottolineano che «le aggressioni riguardano anche le Ong e chi era impegnato in soccorsi umanitari. Riace è stato individuato come una punta avanzata di un sistema che non è per niente come viene descritto».
Forte l’impegno di Oliverio che ha dichiarato che «La forma di un progetto come quello dell’accoglienza di Riace deve continuare a crescere e non ci saranno ostacoli capaci di farlo morire».
Insomma un invincibile ed inarrestabile “ghe pensi mi”!
Una ferma condanna al governo nazionale che Lucano dichiara” Inumano”.
Da un lato il Prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari dopo l'ordinanza del Tribunale del Riesame che, revocando gli arresti domiciliari per il primo cittadino, ha emesso un provvedimento di divieto di dimora nella cittadina calabrese, ha confermato il provvedimento di sospensione dalla carica del sindaco di Riace, Domenico Lucano.
Lucano era stato arrestato il 2 ottobre scorso con le accuse di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e d abuso d'ufficio, in relazione ala celebrazione di matrimoni "di facciata" fra immigrati e cittadini del posto al fine di assicurare la permanenza in Italia di ragazze straniere, ed all'affidamento del servizio di raccolta rifiuti ad alcune cooperative.
All'indomani dell'arresto era stato messo un provvedimento di sospensione dalle funzioni confermato ora con un nuovo provvedimento dal prefetto.
Il sindaco tornato in libertà, ha dovuto lasciare il paese, trascorrendo la notte in un'abitazione della vicina Caulonia.
Dall’altro lato il sindaco di Napoli Luigi De Magistris lo ha invitato ad andare a Napoli.
E lo stesso Lucano, ai microfoni di Radio Crc, durante la trasmissione Barba e Capelli, ha risposto favorevolmente all'invito rivolto «Accetto con il cuore l’invito del sindaco de Magistris».
«De Magistris - ha aggiunto Lucano secondo quanto riferisce una nota - è uno dei sindaci che ammiro di più e che conosce bene la nostra terra.
Mi trovo in una condizione che non avrei mai immaginato, ma non faccio un passo indietro.
Oltre a dimostrare la mia innocenza personale, credo che questa vicenda, in un momento storico particolare, possa dare un contributo ad un’idea di politica che va in direzione opposta rispetto a ciò che sta accadendo in questo Paese».
«Il problema di Riace - ha detto de Magistris - non è l'immigrazione, ma l’emigrazione, lo spopolamento di quella terra.
Solo chi non conosce Riace non capisce cosa sia accaduto lì in questi anni.
Lucano è stato punito perché considerato socialmente pericoloso.
Riace deve diventare la roccaforte della resistenza del nostro Paese, per l’attuazione dei valori costituzionali.
Questa lotta la vinceremo insieme».