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#andateviasubito#

Ma se ci hai nominato tu?

E che c’entra?

Sembra un dialogo tra sordi quello che simuliamo tra Brancati ed Oliverio

Leggiamo che il governatore ha inviato una missiva al direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria, manager Giacomo Brancati., che tra l’altro aspira alla guida del dipartimento Salute, segnalando «inadeguatezze e disfunzioni» nei servizi e difficoltà nei rapporti con Prefettura e sindaci. «Un clima di diffusa sfiducia»

«Egregio Direttore , è da più tempo che, quotidianamente, si manifestano tensioni e conflitti con diversi attori che operano con il Servizio sanitario provinciale.

Anzitutto vanno richiamate le sofferenze che testimoniano gli utenti per diffuse inadeguatezze e disfunzioni nei servizi che, pur se trovano radici antiche, non mostrano segnali concreti di inversione di tendenza».

Ma poi Oliverio richiama poi i rapporti evidentemente tutt’altro che idilliaci con le «istituzioni provinciali», a partire dalla Prefettura, per proseguire con «la quasi totalità dei sindaci della provincia e le forze sociali», che «segnalano difficoltà nell’interlocuzione con l’Azienda e persino soluzioni concordate che nei fatti rimangono senza alcuna attuazione».

Quasi come se Oliverio dovesse andare ricandidarsi alle elezioni ed abbia timore di essere sconfessato dai sindaci “proprio” per la inadeguatezza del direttore dell’ASP.!

Strano invece che-come sembra- si preoccupi dei servizi sanitari!

Infatti aggiunge : «Le stesse attività ordinarie, faticosamente definite (procedure di reclutamento, attuazione dell’atto aziendale, etc.) segnano il passo, o non risultano ancora attivate.

Tale situazione, sommata alle gravi conseguenze determinate sul sistema sanitario regionale dalla gestione commissariale del Piano di rientro, ha determinato nella realtà territoriale di riferimento l’indebolimento dei servizi sanitari erogati, l’isolamento dell’Azienda e un clima di diffusa sfiducia. Alla luce di quanto sopra, ritengo necessaria, come ho avuto modo di esprimerTi più volte nelle settimane scorse, la presa d’atto di tale grave situazione, con le conseguenti Tue determinazioni in ordine alla cessazione dell’incarico di direzione dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria».

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Il presidente dell’Anci Calabria Gianluca Callipo:è intervenuto nel corso della riunione regionale dell’associazione che raggruppa i Comuni calabresi: «C’è intenzione di proseguire ma con maggiori garanzie»

Dice Gianluca Callipo «I Comuni vogliono proseguire il percorso per la stabilizzazione del Lsu-Lpu, ma hanno bisogno di maggiori garanzie e certezze».

Lo ha affermato a margine dell’odierna riunione del consiglio regionale dell’associazione che raggruppa i Comuni calabresi.

Poi prosegue «Abbiamo evidenziato le problematiche che a tutt’oggi permangono rispetto alla prosecuzione del percorso di stabilizzazione, perché vari Comuni hanno proceduto alla contrattualizzazione dei lavoratori seguendo l’indirizzo della Regione assumendosi anche una responsabilità maggiore di quella che hanno.

Pero’ ci sono nodi che arriveranno al pettine se non si chiariranno alcuni aspetti, quelli sulle deroghe dei fabbisogni e quindi sulle possibilità di turn over per i Comuni: su questo è necessario che ci sia chiarezza da parte del governo nazionale, l’assessore regionale Robbe ci ha dato rassicurazioni sul confronto con il governo nazionale, ma aspettiamo di avere elementi e documenti certi».

Secondo Callipo «inoltre bisogna capire quali saranno le risorse finanziarie che saranno messe a disposizione: ancora non è uscito il Dpcm, ancora non è stata varata la legge regionale che era stata promessa mesi fa per aiutare il percorso di stabilizzazione degli Lsu.

Su tutto questo i Comuni esprimono preoccupazione per il tempo che sta trascorrendo da quegli annunci, quindi solleciteremo per avere risposte.

I Comuni vogliono proseguire il percorso per la stabilizzazione del Lsu-Lpu, ma hanno bisogno di maggiori garanzie e certezze, che oggi ancora non ci sono.

Stiamo evidenziando delle problematiche perché i Comuni non vogliono fare assolutamente passi indietro sul percorso, ma sono preoccupati per i passi in avanti da fare, e i passi in avanti non saranno possibili se non si chiariranno tutti questi aspetti».

Sig Callipo, ci perdoni le insolenti domande:

  1. Come faranno i comuni in dissesto che non possono fare assunzioni a stabilizzare- pur volendoli- gli LSU ed LPU?.
  2. Chi pagherà i loro stipendi?
  3. Cottarelli finanzierà la stabilizzazione degli LSU ed LPU?
  4. Perché De Luca dice che la regione non può stabilizzare gli LSU ed LPU e dichiara il timore di pagare di tasca sua ed in Calabria tutti pensano possa farlo la regione di Re Oliverio?
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Riceviamo e pubblichiamo una poesia di FABIO STRINATI(* vedi biografia in fondo all’articolo)

Grazie a questo giovane poeta abbiamo l’occasione di ricordare uno sconosciuto eroe calabrese.

 

 

“Onesto fino in fondo

come la primavera che arriva lesta

e nei campi pronti e dormono intorno,

ancora gli eleganti gigli

come grilli ai confini di una notte pesta

che arriva in fretta come serpenti

viscidi, nell’ombra del peggior inganno...,

come la morte maligna che lavora sempre,

senza riposo nemmeno quando il sole presta

quel suo raggio alla domenica in festa,

e le campane, che rintoccano il tuo nome buono

senza chiederti nemmeno

un soldo di mazzetta!”

Ecco chi è Rocco Gatto:

“L’Omicidio.

Il 6 novembre 1976 il capoclan Vincenzo Ursini rimane ucciso in un conflitto a fuoco con i carabinieri e la 'ndrina pensa ad un'esecuzione quindi reagisce violentemente e impone il coprifuoco in tutto il paese in onore del boss defunto. Vennero rispediti a casa i commercianti ambulanti giunti fino a Gioiosa Ionica per il mercato e venne imposta la chiusura di tutti gli esercizi commerciali, ma Rocco Gatto non ci sta e si ribella nuovamente denunciando il tutto con nomi e cognomi ai carabinieri e alla magistratura. La 'ndrangheta però non tollera il suo operato e il 12 marzo 1977 si muove violentemente. Rocco era alla guida del suo furgone di lavoro lungo la strada provinciale per Roccella Ionica; i killer lo attendono sotto un ponticello e al suo passaggio gli sparano tre colpi di lupara uccidendolo.

Il sostegno della società

All'omicidio seguirono numerose manifestazioni di piazza contro la 'ndrangheta, il padre di Rocco portò avanti la sua battaglia di civiltà e nel 1978 venne creato un murale a Gioiosa Ionica in piazza Vittorio Veneto da militanti del PCI di Milano e da artisti locali in onore di Gatto e di tutte le vittime delle cosche. Il murale è stato restaurato nel 2008 grazie al contributo finanziario della Provincia di Reggio Calabria su proposta del consigliere provinciale di Rifondazione Comunista Omar Minniti, in risposta ad un appello lanciato dal Comitato pro-murales di Gioiosa Ionica e dall'Associazione daSud. In questa occasione si sono ritrovati gli stessi artisti che lo realizzarono a dar gli stessi colori sull'angolo del Cinema di allora e "Teatro Gioiosa" oggi.

« Alto è l'esempio che ha dato questo cittadino contro questo male che serpeggia nell'Italia meridionale. Il coraggio di questo calabrese deve essere d'esempio per tutti, per resistere alla mafia che rappresenta un affronto per il popolo calabrese. »

(Il Presidente della Repubblica Italiana Sandro Pertini alla consegna della medaglia d'oro al valore civile a Rocco Gatto

Il processo

Per l'omicidio di Rocco Gatto vengono indagati e rinviati a giudizio Mario Simonetta e Luigi Ursini ('ndrina Ursini) accusati di omicidio ed estorsione aggravata ma il 22 luglio del 1979 vengono assolti per insufficienza di prove dalla Corte d'assise di Locri, in Appello il 6 maggio 1986 vengono nuovamente assolti dall'accusa di omicidio per insufficienza di prove ma condannati per Estorsione aggravata Mario Simonetta a sette anni di reclusione e Luigi Ursini a Dieci anni di reclusione più due milioni di lire di multa, sentenza che viene confermata dalla Corte Suprema di Cassazione il 14 aprile 1988.

Onorificenze

Medaglia d'oro al valor civile

«Pur consapevole dei pericoli cui andava incontro, non esitava a collaborare ai fini di giustizia nella lotta contro la mafia e a reagire con audacia alle intimidazioni di cui era fatto oggetto. Cadeva sotto i colpi d'arma da fuoco in un vile e proditorio agguato tesogli da due appartenenti alla suddetta organizzazione. Mirabile esempio di spirito civico e di non comune coraggio.»
— Contrada Armo di Gioiosa Jonica, 12 marzo 1977

(*)Biografia di Fabio Strinati ( Esanatoglia 1983 ) Poeta, artista, e compositore.

Sue poesie sono state tradotte in romeno e in spagnolo.

È inoltre il direttore della collana poesia per Il Foglio Letterario e cura una rubrica poetica dal nome Retroscena, proprio sulla Rivista mensile del Foglio Letterario, dove ogni mese, ospita poeti di fama nazionale ed internazionale.

Strinati è uno studioso dell’olismo, della patafisica, della poesia visiva, sonora, elettronica e concreta.

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