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sedia-rotelleRiceviamo da Gianfranco Suriano (Segretario regionale UNISIN Calabria) e pubblichiamo.

COMUNICATO STAMPA DELLA SEGRETERIA NAZIONALE UNISIN

“NOI DIVERSAMENTE UGUALI”

PROGETTO ITINERANTE PER UNA SOCIETÀ PIÙ INCLUSIVA

TAVOLA ROTONDA DI RENDE ORGANIZZATA DA UNISIN-CONFSAL

Disabilità e Pari Opportunità nel mondo del lavoro, assistenza e supporto alle famiglie. Questi i temi su cui verterà la tavola rotonda “NOI DIVERSAMENTE UGUALI Famiglia, lavoro, società” organizzata dal Sindacato UNISIN Falcri-Silcea-Sinfub aderente a CONFSAL che si svolgerà il prossimo 22 marzo dalle ore 9.30 alle ore 13.30 al “Palacultura Giovanni Paolo II”, in via Rossini a Rende (CS).

Si tratta del secondo appuntamento di un progetto itinerante che farà tappa nelle principali città italiane, che prende spunto dalla presentazione del rapporto “Guida ai diritti delle persone con disabilità” edito sempre dal Sindacato UNISIN. Il dibattito, dopo il saluto di Mario Occhiuto (Sindaco di Cosenza) e Marcello Manna (Sindaco di Rende), sarà moderato dalla giornalista Mariella Zezza (Capo Redattore Società RAI NEWS). Parteciperanno, fra gli altri, l’onorevole Vincenzo Zoccano (Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alla Disabilità), il deputato Massimo Misiti, l’Eurodeputato Fulvio Martusciello, Daniela Foschetti (Segretario Nazionale Donne & Pari Opportunità di Unisin), Francesco De Maria (Direttore Associazione Gianmarco De Maria), Gennaro Cosentino (Giornalista Rai TGR Calabria), S.E.R. Monsignor Francescantonio Nolè (Arcivescovo Metropolita di Cosenza - Bisignano), Antonio Marsella (Docente di Sociologia Università di Lecce), Maria Pia Funaro (Fondazione Lilli Funaro), Salvatore Cimmino (A Nuoto Nei Mari del Globo), Maria Grazia Cianciulli (Dirigente scolastico) e Gino Crisci (Rettore UNICAL). Il dibattito permetterà di analizzare la legislazione italiana in tema di sostegno alla disabilità e le garanzie lavorative per le donne in maternità. Verranno anche analizzate le normative dei vari Paesi europei in materia e le proposte di riforma e miglioramento delle leggi allo studio in Parlamento.

Il Segretario Generale UNISIN – aderente a CONFSAL – Emilio Contrasto, che chiuderà i lavori del convegno, dichiara: “Come Sindacato impegnato anche sui temi trattati, attraverso questo confronto, riproporremo un supporto operativo e normativo in favore dei lavoratori disabili, delle persone che li assistono e delle famiglie; il sostegno a gruppi di lavoro attualmente in prima linea nell’affrontare nuovi progetti legislativi volti a ridurre/sanare il gap esistente tra l’Italia e gli altri Paesi europei; la creazione di una piattaforma per un Tavolo permanente di studio di nuovi modelli legislativi”.

“La nostra Organizzazione – conclude Contrasto – è da sempre impegnata su tali temi e la scelta di fare questa importante tavola rotonda in diverse località, dal nord al sud Italia, ha anche la finalità di coinvolgere il maggior numero di attori e di rappresentanti delle Istituzioni su un unico progetto in grado di fornire un contributo veramente concreto su tale problematica”.

Pubblicato in Calabria

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota stampa di Biagio Miraglia, Pasquale Ruggiero e Gianfranco Suriano

“E' difficile, ormai, seguire le vicende amministrative relative al riequilibrio del bilancio del nostro Comune.

Appare inverosimile che un Comune, che dovrebbe reggere le sorti di servizi primari per quasi quindicimila abitanti, non riesca a rendicontare alla cittadinanza lo stato dell’arte relativo all’iter di definizione del bilancio stabilmente riequilibrato.

Eppure sono passati quasi due anni dalla dichiarazione di dissesto finanziario dell’Ente, avvenuta il 28 aprile 2017. Dunque, dopo quasi due anni dal dissesto, la nostra Comunità non conosce neanche l’ipotetica data di rientro alla normalità amministrativa e finanziaria.

- Allora, quando sarà possibile prospettare ai cittadini una uscita dalla procedura di dissesto finanziario?

- Fin quando la Comunità potrà sostenere il peso delle tasse con aliquote elevate al massimo (senza avere in cambio adeguati servizi)?

- E per quanto tempo ancora la Comunità dovrà pagare i commissari dell’Organo straordinario di liquidazione (OSL)?

Per ogni Amministrazione comunale dovrebbe essere prioritaria l’azione di programmazione degli interventi sul territorio governato che inevitabilmente è subordinata alle risorse finanziarie a disposizione, costituite in gran parte dai soldi dei contribuenti.

Non comprendiamo, quindi, quali siano i reali obiettivi di questa maggioranza in carica, oltre quello ormai conclamato della propria sopravvivenza.

Stentiamo a credere che gli Amministratori comunali della “Lista Azzurra” disconoscano il danno che si sta arrecando alla Città tutta con il persistere di un bilancio in dissesto.

E' come se il futuro e la programmazione non potessero più appartenere alla nostra Comunità, considerato che chi ci governa ormai è capace solo di gestire (peraltro con grandissima fatica e confusione) il quotidiano e non ha una ben che minima visione (e l’idea di un piano d’interventi concreti) di sviluppo socio-economico-culturale del territorio.

Sia chiara una cosa: è preciso compito di chi oggi ci amministra fare in modo che le tasse siano ricondotte a livelli accettabili il prima possibile e che ripartano velocemente, e nella misura consentita, i servizi e gli investimenti. Tale punto è indiscutibile!

Viceversa questo Sindaco e la sua Giunta è come se fossero “assuefatti”, contenti di poter rispondere, alle istanze che provengono dai diversi settori della Comunità, sempre e solo con la frase: “siamo in dissesto”.

E' triste solo pensare che questo Consiglio comunale non abbia le capacità di procedere al definitivo riequilibro di bilancio: se ciò accadesse, ci ritroveremmo nuovamente sulle cronache nazionali anche per questo primato quasi unico in Italia.

In tal senso non aiutano le notizie provenienti dal Ministero dell’Interno che sembrerebbe aver rilevato – in risposta alla seconda (la prima è stata già bocciata dal Ministero) ipotesi di bilancio riequilibrato proposta da questa maggioranza – gravissime e sostanziali carenze documentali e consistenti dubbi sulla previsione di fondamentali poste di bilancio (la nota del Ministero parrebbe essere stata notificata al Comune il 21 gennaio scorso).

Ma magari ci sbagliamo.

Fatto sta che ogni giorno che passa le già disastrate casse comunali dovranno sostenere il costo dei componenti dell’OSL insieme alle indennità di Sindaco, Assessori e Presidente del Consiglio.

Il tutto senza avere minimamente contezza di quando si potrà tornare a programmare nuovi e ottimali servizi, investimenti per la crescita del paese, aiuti alle persone in grave difficoltà e così via.

Sembrerebbe che non ci sia la determinata volontà di uscire da questo “buio” amministrativo, anzi parrebbe che l'obiettivo è solo quello di “razzolare” nell'ombra e che questo “andazzo” sia perseguito proprio da chi aveva promesso, in campagna elettorale, di fare ogni luce sul bilancio comunale, sbandierando competenze, capacità e grandissimi rapporti politici e istituzionali.

La Città oramai stanca attende notizie dagli Amministratori comunali, dal revisore dei conti, dal Segretario comunale e dai componenti dell’OSL (la cui attività risulta essere largamente in proroga rispetto ai termini di legge), figure tutte adeguatamente retribuite con i soldi dei cittadini.

Cari Amministratori comunali della “Lista Azzurra”, qualcuno in Città inizia a pensare che il dissesto sia un “affare” per poche persone, “affare” pagato a carissimo prezzo dai cittadini/contribuenti che per contro non ricevono i sacrosanti benefici in termini di servizi e sostegno al territorio.

Amantea, 31 gennaio 2019                                      

Biagio Miraglia, Pasquale Ruggiero e Gianfranco Suriano

Ci siamo!

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Gianfranco Suriano sulla vicenda tra l’Associazione Artigiani e Commercianti di Campora e l’amministrazio ne comunale:

 

 

“Ho letto con molta attenzione la nota stampa diffusa in data odierna dall’Associazione Artigiani e Commercianti di Campora e indirizzata all’Amministrazione comunale di Amantea.

La nota stampa esprime tutto il disagio che la comunità camporese oggi vive per effetto di una discutibilissima azione amministrativa posta in essere dalla maggioranza targata Pizzino. Per ragioni di brevità, non entro nel merito delle singole questioni lamentate dai cittadini della popolosa e importante frazione di Campora San Giovanni, questioni gravissime e, peraltro, note a tutta la cittadinanza di Amantea.

Voglio soffermarmi piuttosto su un aspetto che riguarda il rapporto che hanno inteso istaurare il Sindaco, la sua Giunta e tutta la maggioranza con la cittadinanza.

Raccolgo in giro per Amantea e Campora, tra le tante lamentele, quella relativa all’assenza totale di dialogo, di presenza, di confronto tra chi è chiamato ad amministrare e, appunto, la comunità amministrata. E’ voce unanime in Città il fatto che questi amministratori mostrano nei confronti della cittadinanza lontananza e disinteresse verso le problematiche comuni. Il loro interloquire con la comunità è demandato solo a qualche apparizione sui social network attraverso post sui profili personali degli amministratori o a rari comunicati stampa.

E’ questa, evidentemente, una scelta comunicativa, ma non solo, posta in essere dal Sindaco e dalla sua maggioranza di governo all’interno della quale ci sono assessori e consiglieri eletti di cui non si sente più parlare oramai da mesi e mesi, in pratica come se non svolgessero più alcun mandato elettorale.

E’ certo questa una grande anomalia, per lo più in una fase di dissesto finanziario dell’Ente Comune dove il buon senso vorrebbe che amministratori e cittadinanza debbano stringersi in una collaborazione costante per tentare di superare le mille problematiche che attanagliano la Città. Niente di tutto ciò, gli amministratori comunali hanno deciso di chiudersi nelle loro stanze del potere per discutere non si sa di cosa.

E allora diventa inevitabile che il disagio dovuto alle innumerevoli inadempienze amministrative cresca a tal punto che i cittadini diligenti di questa nostra Città si organizzano per discutere, per urlare civilmente anche la loro rabbia, per chiedere conto del lavoro svolto da Pizzino e dalla sua maggioranza. Mi sembra un fatto assolutamente democratico, del tutto normale in una comunità civile che si definisce tale.

E come rispondono gli amministratori della Lista Azzurra dal chiuso delle loro stanze ai cittadini che si organizzano per discutere dei problemi che ogni giorno devono affrontare? Non andando incontro a questa esigenza di partecipazione democratica ma gridando ai gilet gialli e minacciando di riferire (immagino alle Forze dell’Ordine) eventuali azioni ingiustificabili.

Bene, il classico atteggiamento di chi pensa di essere onnipotente perché eletto, di chi pensa che la gestione del potere vada esercitata e manifestata in modo assolutamente autoritario perché tale atteggiamento affievolisce ogni velleità democratica di partecipazione e di verifica sulla gestione pubblica.

Cari amministratori comunali, gli artigiani e i commercianti di Campora San Giovanni con la loro dignitosissima iniziativa hanno messo a nudo, non solo la vostra totale incapacità a governare una Città importante come Amantea, ma soprattutto l’idea che avete di democrazia che grazie al cielo non trova più riscontro da anni nella stragrande maggioranza di chi vive ad Amantea e Campora.

E’ stata questa una grande lezione impartita dagli artigiani e dai commercianti di Campora agli amministratori della nostra Città. Dalle lezioni di solito s’impara ma ho l’impressione che anche questa volta gli amministratori tireranno dritto sulla strada dell’inedia.

Amantea, 12/1/2019                                  Gianfranco Suriano  

1Apprendo dal Sindaco Pizzino che il mercato ortofrutticolo non è a rischio chiusura e mi complimento con lui e con la sua Amministrazione per la determinata presa di posizione in tal senso.

Detto ciò, mi sorprende l’inopportuno sproloquio contenuto nella dichiarazione mediante la quale il Sindaco comunica di non aver intenzione di chiudere il mercato ortofrutticolo. Mi sorprende in quanto il Sindaco (ed evidentemente qualche analfabeta di ritorno, nonché amministratore comunale eretto a suo suggeritore) non ha compreso bene quando da me rappresentato con la nota pubblicata sui siti web della nostra Città il 4 novembre 2018. Nella succitata mia nota non è riportata da nessuna parte l’affermazione che l’Amministrazione comunale intende chiudere il mercato ortofrutticolo. E semmai riportata la seguente circostanza (comunicatami dallo stesso SINDACO MARIO PIZZINO, si, stiamo parlando proprio della stessa persona!): una figura apicale che presta servizio presso il Comune di Amantea, in una riunione avvenuta presso il Palazzo comunale, ha dichiarato che “IL MERCATO ORTOFRUTTICOLO, NON ESSENDO UN SERVIZIO ESSENZIALE, PUO’ ESSERE CHIUSO”. Se questa versione dei fatti, ripeto rappresentatami personalmente dal SINDACO MARIO PIZZINO, è menzognera chiedo scusa a tutti i miei concittadini per essermi fidato di un Sindaco menzognero.

Mi auguro che questo mio intervento disincentivi una volta per tutte le dichiarazioni pubbliche di Amministratori comunali che non hanno, evidentemente, altro da fare e pensare.

Tanto basta in quanto i cittadini hanno già tanti problemi da affrontare quotidianamente e non meritano di essere tediati da queste infantili e ridicole discussioni.

Amantea, 6 novembre 2018

                                                                           Gianfranco Suriano

Pubblicato in Politica

Riceviamo e pubblichiamo

"Oramai è chiaro a tutti: Amantea sta attraversando uno dei momenti più neri della sua gloriosa storia. Le difficoltà economiche dell’Ente, la crisi della politica e, purtroppo, delle Istituzioni comunali si stanno riversando negativamente anche sul tessuto economico e sociale della Città, minando, inesorabilmente, giorno dopo giorno, ogni possibilità di sviluppo e crescita del nostro territorio.

La triste (e non solo per il cattivo meteo) “Fiera di Ognissanti” volge al termine e, forse, un ulteriore “peso” per l’Amministrazione comunale è scivolato via.

Ho citato la crisi della politica e dell’Istituzioni comunali non a caso.

Nei giorni scorsi ho appreso da fonti comunali autorevolissime un fatto gravissimo che rappresenta forse la fotografia più nitida dell’abulia cui è stato ridotto il Palazzo comunale.

Tra i mille problemi che attanagliano il Comune, ora se ne aggiunto un altro: la gestione del mercato ortofrutticolo comunale di Amantea.

Infatti, da un mese, come avranno potuto notare, in primis, i contadini e i cittadini che abitualmente si recano al mercato per vendere o acquistare i prodotti ortofrutticoli della nostra terra, la struttura è abbandonata a se stessa ed evidenzia gravissimi problemi soprattutto di carattere igienicosanitario. La struttura non ha più un addetto alla sua apertura/chiusura, al presidio durante la sua utilizzazione, alla raccolta differenziata dei rifiuti, alla segnalazione del malfunzionamento di parti della stessa, alla pulizia dei bagni (se bagni si possono definire…) e allo spazzamento delle vie adiacenti.

A seguito di varie segnalazioni e proteste indirizzate a diversi Amministratori comunali, la problematica è stata oggetto di discussione presso il Palazzo comunale.

Nel mezzo di una delle tante riunioni e discussioni ecco uscire la soluzione: “CHIUDIAMO IL MERCATO ORTOFRUTTICOLO PERCHE’ NON E’ UN SERVIZIO ESSENZIALE!” La proposta sembra essere stata avanzata da una figura apicale in servizio presso il nostro Comune e adeguatamente retribuita con i soldi dei cittadini/contribuenti di Amantea.

Nell’apprendere il fatto, ripeto comunicatomi da fonti autorevolissime interne al Comune, ho dovuto contare fino a cento prima di rispondere e commentare questa proposta amministrativamente scellerata.

Non so come finirà questa bruttissima vicenda, ma mi domando: è possibile mostrare tanto “menefreghismo” al cospetto di una Città intera in enorme difficoltà?

E’ possibile solo pensare di chiudere il mercato ortofrutticolo, realtà commerciale e contadina storica di Amantea che, in ogni caso, offre da vivere a numerose famiglie?

E’ possibile che questa proposta non sia stata subito oggetto di attenta valutazione da parte di un solo Amministratore comunale?

E’ possibile che chi è retribuito con i soldi dei cittadini e che ha quale compito quello di far funzionare al meglio la macchina comunale possa proporre queste soluzioni ai problemi?

Ho sempre pensato che il buon funzionamento del Palazzo comunale debba essere finalizzato al benessere della comunità di riferimento e che chi ci lavora dentro (Dirigenti, Dipendenti e Amministratori pubblici) deve lavorare per questo.

Oramai sono assente dalle stanze di quel Palazzo da circa cinque anni ma so che dentro ci sono anche Lavoratori onesti e di valore.

Quando incontro per strada qualcuno di questi, nei loro occhi intravedo senso di rassegnazione e impotenza. Ora capisco cosa mi vogliono “dire” più approfonditamente i loro occhi!

Amantea, 4/11/2018                                     Gianfranco Suriano  

A chi non riesce a comprendere perché il nostro territorio non decolla

In una recentissima uscita pubblica a mezzo stampa, l’Amministrazione comunale di Amantea si pone la seguente domanda: “non si riesce a comprendere come con il nostro mare cristallino e 13 km di costa incontaminati, il nostro territorio non riesca a decollare”.

Tenterò di rispondere alla domanda dei nostri Amministratori comunali.

A mio modesto avviso non potrà mai “decollare” un territorio dove le sue bellezze sono tenute nell’abbandono più assoluto e mi riferisco, ad esempio, alla Chiesa di San Francesco d’Assisi, al Parco comunale della Grotta, al Centro storico di Amantea e al sito dell’antica Villa romana (Temesa) in località Principessa.

Non potrà mai “decollare” un’area urbana dove il degrado regna sovrano: mancanza di pulizia delle strade, condotta fognaria ridotta ad “un colabrodo” e assenza di un’adeguata manutenzione del verde.

Non “decollerà” mai una Città che non cura i suoi luoghi di formazione e promozione della cultura: dopo due anni, gli studenti e il personale tutto della Scuola Media Mameli continuano a vivere enormi disagi, senza speranza alcuna, a tutt’oggi, di trovare una sistemazione solo “decente”.

Il Campus Temesa è destinato a degradarsi velocemente considerato che gli Amministratori comunali hanno deciso di non procedere nemmeno alla sua manutenzione ordinaria.

Non “decollerà” mai una Comunità che non incentiva la pratica sportiva dei suoi giovani: il palazzetto dello sport è chiuso e rischia anch’esso di degradarsi senza mai essere stato aperto alle Associazioni sportive della nostra Città.

Il terreno di gioco dello stadio di calcio di Amantea è ridotto ad “un campo di patate” e molte delle ringhiere della tribuna coperta sono pericolosamente arrugginite e cadenti.

Non “decollerà” mai un territorio non tutelato per quanto più possibile dal rischio idrogeologico e i segnali purtroppo ci sono già: vedi località Acquicella.

Infine, non potrà mai “decollare” una Città dove la sua Amministrazione non riesce a comprendere che ogni risultato di crescita economica, e quindi sociale, è raggiungibile, in un paese come il nostro, soprattutto attraverso l’attuazione di una progetto complessivo capace di attrarre turismo mediante interventi prioritari, mirati, credibili e realizzabili che non possono certamente essere rappresentati dal solo “Back To School festival”.

So bene cosa vuol dire governare la nostra Città e le enormi difficoltà, non solo economiche, che si possono incontrare sul percorso amministrativo, ma proprio per tali ragioni, oggi più che mai, occorrono Amministratori comunali capaci, competenti e disposti al sacrificio quotidiano.

Non me ne voglia il Sindaco e amico Mario Pizzino ma la riproposizione del progetto amministrativo della “Lista Azzurra” è stato uno sbaglio clamoroso che stanno pagando i cittadini, perché i tempi cambiano e una delle qualità che deve avere l’Amministratore pubblico non è solo quella di evolversi con i tempi, ma anzi è quella di saper ben prevedere il cambiamento per poterlo governare al meglio.

Amantea, 17 settembre 2018

                                                                                  Gianfranco Suriano

Pubblicato in Cronaca

Riceviamo e pubblichiamo

Non ho, ovviamente, la presunzione di poter fare analisi compiute ed autorevoli come sanno fare altri che attraverso pensieri “altamente” filosofici tendono a nascondere i propri fallimenti politici e che con “faccia tosta” quasi insinuano nell’opinione pubblica addirittura l’idea che a perdere non sia stato il PD, ma quei cittadini che non lo hanno votato in quanto non avrebbero compreso le tante cose buone fatte dal partito al governo del Paese, al governo della Calabria e forse anche al governo di Amantea che, negli ultimi anni, ha annoverato e annovera tra i propri amministratori diversi aderenti allo stesso PD.

Nonostante ciò, voglio esternare qualche pensiero sull’ultimo risultato elettorale ottenuto in Calabria e ad Amantea dal Partito Democratico, partito al quale appartengo (e ancora apparterrò perché non sono stato mai abituato, al termine di una consultazione elettorale, a lasciare il carro dei perdenti per salire su quello dei vincitori).

Non avendo capacità filosofiche mi affiderò ai numeri.

Nel 2008 all’elezioni politiche il PD otteneva in Calabria il 32,6% delle preferenze e ad Amantea il 36% (a governare la Regione c’era il centrosinistra con Agazio Loiero);

-nel 2013, sempre all’elezioni per il parlamento italiano il PD otteneva nella nostra Regione il 22,4% dei voti e ad Amantea il 23,4% (Governatore della Calabria era invece Giuseppe Scopelliti del centrodestra);

-alle ultime elezioni politiche il PD ottiene in Calabria il 14,3% delle preferenze e ad Amantea il 13,6% (a guidare la Regione c’è Mario Oliverio del PD).

Le predette percentuali di voti ottenuti, per esigenze di semplificazione, sono tutte riferite alla camera dei deputati.

Negli ultimi dieci anni il PD ha, dunque, perso in Calabria 212.079 voti!

Come si potrà notare, la caduta di consensi del PD in Calabria è verticale e se si considera che il punto più basso è stato raggiunto ora, nel mentre al governo della Regione c’è proprio il PD, il dato dovrebbe indurre i principali dirigenti del partito calabrese ad una profonda analisi che dovrebbe portarli responsabilmente a rivedere il proprio ruolo di guida del partito.

Chi tiene alla buona politica, chi fa politica come servizio e non per interessi individuali, chi si richiama al senso comunitario del partito, come minimo avrebbe già dovuto presentare le proprie dimissioni dagli incarichi di partito visto che lo scollamento tra il partito e la gente è giunto quasi ad un punto di non ritorno (dobbiamo essere franchi: i pochi voti ottenuti dal PD in Calabria sono, in grandissima parte, i voti di chi dal partito ha ricevuto qualcosa … il voto di opinione ha premiato altre liste).

In qualità di segretario dell’allora PPI di Amantea, il sottoscritto presentò immediatamente le dimissioni dall’incarico all’indomani (giugno 1999) della sconfitta alle elezioni comunali.

Mi sembra che finora, in Calabria, questo non sia successo, cosa che mi preoccupa fortemente perché d’ora in avanti quello che sarà in gioco è proprio il futuro del PD calabrese, ad iniziare dalla sua stessa esistenza.

Non è che in altre Regioni d’Italia le cose vadano meglio ma almeno gli uomini di punta del partito hanno già preannunciato il loro passo indietro.

In Calabria, invece, dove il tracollo è stato quasi totale tutto tace, forse nella speranza che si dimentichi presto il fallimento e si possa continuare a mantenere il posto di comando.

La sensazione, però, questa volta è diversa… si potrà mantenere il sedile di guida della macchina, ma di una macchina che, continuando cosi, non avrà più motore, ruote e carrozzeria.

Idem per Amantea, ovviamente.  

                                                                                                    Gianfranco Suriano

Gianfranco Suriano ( a destra) è il primo ex politico che ha la correttezza di parlare della situazione del nostro comune. Ed il titolo è emblematico “Amantea, un Paese senza democrazia partecipativa”

Dice Suriano:

“Non è mia intenzione partecipare al “teatrino pubblico” di questi giorni che vede “azzuffarsi” a destra e a manca personaggi politici, peraltro senza fornire proposte concrete per la soluzione dei vari problemi che interessano la nostra Città.

Ma voglio, in questa sede, cercare di partecipare ai miei concittadini qualche spunto di riflessione su cosa dovrebbe essere la “buona” politica ad Amantea.

Il nostro Comune è oggi un Ente in dissesto finanziario, un Comune non più in grado di assolvere alle funzioni ed ai servizi indispensabili e incapace a far fronte al pagamento dei crediti vantati da terzi.

In un Paese dove la politica è vissuta con onestà e altruismo, con competenza e umiltà, in poche parole con autentico senso di responsabilità, oggi il dibattito politico doveva essere per lo più incentrato sull’azione amministrativa finalizzata al riequilibrio del bilancio comunale (rapporto sostenibile tra entrate e spese).

Nulla di tutto ciò!

L’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato è stata approvata dal Consiglio comunale lo scorso mese di dicembre nel silenzio più assoluto.

Eppure si trattava di atto amministrativo tra i più importanti forse della storia democratica della nostra Città in quanto definisce la “nuova” capacità finanziaria dell’Ente e, conseguentemente, i livelli dei servizi primari d’ora in avanti sostenibili, le risorse finanziare da destinare agli investimenti, alla promozione sociale, culturale ed economica del territorio e così via.

Mi sarei aspettato da parte dell’Amministrazione comunale e dalla politica in generale un serrato e trasparente confronto su questo tema, un coinvolgimento della cittadinanza in linea con la tanto decantata democrazia partecipativa.

Anche perché poteva ritornare utile agli stessi amministratori far comprendere a tutta la cittadinanza le difficoltà economiche dell’Ente.

Da questo punto di vista, nessuno si offenda, penso sia stato commesso un errore politico macroscopico che credo si ritorcerà pesantemente e forse irrimediabilmente sull’attuale Amministrazione comunale.

A dire il vero, nel corso delle “zuffe” politiche di questi giorni un cenno a qualche elemento di bilancio è stato fatto dall’Amministrazione comunale e riguarda il taglio del costo dei servizi annui da 1.450.000,00 a 600.000,00 euro.

Considerato che chi ha dato “in pasto” ai cittadini/contribuenti tali numeri non si è preoccupato di specificare quali e quanti sono i servizi in capo al Comune (Amantea conta una superficie totale di quasi 30 Km quadrati e circa 13 km di costa), credo sia utile elencarli così capiamo bene di cosa stiamo parlando.

Al netto del servizio raccolta rifiuti, parliamo di: manutenzione rete idrica, fognaria, elettrica, stradale, manutenzione verde pubblico, taglio erba strade interpoderali, spazzamento, pulizia e manutenzione cimiteri, mercati, uffici pubblici, pulizia canali di scolo acque, pulizia arenile, interventi in prossimità dei fiumi, manutenzione scuole di competenza comunale, gestione porto, manutenzione e riparazione automezzi comunali, mensa scolastica, trasporto scolastico e supporto manifestazioni. Sicuramente mi sarà sfuggito qualche altro servizio.

Bene, alcune domande: con 600.000,00 euro tutti questi servizi saranno garantiti dal Comune? Al dichiarato taglio del costo dei servizi seguirà, a regime, l’abbassamento dei relativi tributi a carico dei cittadini?

La buona politica ha il dovere di rispondere, con serietà e dati oggettivi alla mano, a queste domande.

Non vi è dubbio, quindi, che tali argomenti rivestono un importanza primaria in quanto attraverso la destinazione oculata delle risorse disponibili in bilancio che si programma una buona azione amministrativa atta a garantire ai cittadini, tra l’altro, un livello accettabile della qualità di vita.

Un ultima riflessione. In giro per l’Italia noto che gran parte dei servizi comunali è svolto dalle cooperative sociali che, oltre a costituire una soluzione a più basso costo, sono anche un modo per allievare il grande problema dell’occupazione.

Mi pare di capire, ma spero tanto di essere smentito, che ora si vogliono percorrere altre strade per coprire i suddetti servizi.

Speriamo che le altre strade non arrivino ad un vicolo cieco con grave e ulteriore danno per i cittadini/contribuenti.

Dopo il dissesto sarebbe veramente troppo per la nostra Città.             

Amantea, 16 gennaio 2018                                                   Gianfranco Suriano  

Ndr: Ci permettiamo di integrare la nota di Gianfranco segnalando che è vero che i cittadini dopo “il taglio del costo dei servizi annui da 1.450.000,00 a 600.000,00 euro” non sapranno quali servizi saranno richiesti ed ottenuti, ma che, nello stesso modo, i cittadini non hanno saputo quali erano i servizi richiesti ed ottenuti con 1.450.000 euro!

Ciclo staffetta itinerante 25 giugno 2017 – 19 luglio 2017

Dal prossimo 25 giugno e sino al 19 luglio 2017 si svolgerà la ciclo staffetta itinerante.

Una importante iniziativa nazionale promossa, nell’ambito del progetto “L’Agenda Ritrovata”,

dall’Associazione Culturale Orablù che vuole ricordare e testimoniare che esiste un Paese che non ha dimenticato quanto accaduto ai magistrati Falcone e Borsellino e ai tanti uomini dello Stato che hanno perso la vita a difesa dei principi di legalità e giustizia, pilastri di un sistema di convivenza civile e democratico.

Dichiarazione di Gianfranco Suriano

Segretario Regionale UNITA’ SINDACALE Falcri-Silcea - CALABRIA

<< Anche la nostra Organizzazione Sindacale ha voluto fortemente sostenere tale importante e significativa iniziativa di sensibilizzazione sui temi della legalità e della giustizia, traendo spunto da quanto accaduto ai magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

“L’Agenda Ritrovata” è un progetto che va sostenuto in quanto tiene sempre vivo il comune sentimento di chi ritiene che non possa esserci sviluppo sociale ed economico in una società che dimentica il sacrificio fatto da tantissimi uomini dello Stato a difesa del vivere civile e per il mantenimento di un “Sistema Paese” democratico, giusto e solidale.

La ciclo staffetta partirà il prossimo 25 giugno da Ivrea e terminerà il 19 luglio a Palermo e farà tappa anche in Calabria.

Precisamente il 12 luglio a Rossano Calabro (CS),

il 13 luglio a Fiumefreddo Bruzio (CS) e

il 14 luglio a Pizzo Calabro (VV).

Unità Sindacale, proprio in occasione dei 25 anni da tragici eventi che hanno interessato i due magistrati e gli uomini della loro scorta, vuole mostrare quanto più possibile sensibilità verso i temi della legalità e della giustizia e, pertanto, invita anche i cittadini calabresi, oltre alle proprie Iscritte e ai propri Iscritti, a partecipare agli eventi promossi sui territori percorsi dalla ciclo staffetta de “L’Agenda Ritrovata”. >>  

Pubblicato in Campora San Giovanni

Ad Amantea impera il silenzio delle festività, come se politici e partiti fossero troppo impegnati a scambiarsi gli auguri per poter valutare il crollo verticale della città e della sua economia e come se fosse impossibile fermare questa mannaia che quotidianamente si alza e si abbassa spesso solo sui nemici ma, in questa folle corsa verticale, talvolta anche sugli amici. Come se fosse un destino obbligato dalla storia e non, come è, dagli uomini e dai oro comportamenti,anche omissivi.

 

Ma ecco che si alza una voce, pur composta e delicata, ma ferma, quella di Gianfranco Suriano.

 

Ecco cosa scrive:

“Un altro anno è appena trascorso anche per la nostra Amantea e purtroppo sembra lasciarsi dietro gravi problematiche irrisolte e crisi economica, istituzionale e della politica cittadina, anzi.  

In questo periodo di feste, le parole di conforto che l’Amministrazione comunale in carica avrebbe dovuto rivolgere ai concittadini hanno ceduto il passo alle invettive e alle polemiche tutte interne a questa maggioranza che ci governa oramai da oltre due anni e mezzo.

Eppure, in questo momento di grave difficoltà una parola per quella parte (non piccola) di Città che soffre andava spesa almeno per darle un segnale di speranza e di fiducia per il futuro.

Niente di niente, l’Amministrazione comunale ha preferito, invece, il regolamento dei conti all’interno della lista Rosa Arcobaleno con accapigliamenti degni del migliore far west, stilettate e accuse pesantissime che danno l’idea di Amministratori con il coltello tra i denti disposti a difendere sino all’ultimo la poltrona che occupano.

 

E poi ci domandiamo perché il cittadino non ha più fiducia nelle Istituzioni, ci domandiamo perché i giovani si allontanano dalla politica, ci domandiamo del perché alcune spinte populiste e “forcaiole” avanzano.

Recuperiamo allora, o almeno tentiamo di farlo, un filo logico che possa descrivere il quadro politico-istituzionale nella nostra Città.

Con il recente passaggio, dai banchi della maggioranza a quelli della minoranza, dell’Assessore Sergio Tempo e della Consigliera Elena Arone, e con l’analoga decisione presa a suo tempo dall’altro Consigliere Alessandro Salvatore, di fatto chi oggi ci amministra rappresenta in Consiglio comunale un’esigua fetta di elettorato (2.318 voti) non paragonabile minimamente a quella rappresentata nel complesso dai gruppi d’opposizione presenti nello stesso Consiglio (6.231 voti). Per carità, per tale motivo nessuna legge impone l’interruzione del mandato elettorale in capo al Sindaco Sabatino ma un grande problema politico e di rappresentanza si pone.

Dovrebbero sapere i componenti della lista Rosa Arcobaleno, rimasti tra le file della maggioranza, che ogni loro atto deliberativo oggi è preso in rappresentanza del 27% circa dei cittadini che si sono recati alle urna nel mese di maggio del 2014.

Se poi il dato si focalizza solo su Campora San Giovanni, il divario diventa enorme e forse anche per queste ragioni l’importante centro abitativo di Campora è adesso relegato al ruolo marginale di contrada.

Questo stato di cose dovrebbe indurre tutti i componenti dell’attuale maggioranza a un’analisi seria e attenta che presuppone però un minimo di capacità politica per trarre le dovute conseguenze. Questa capacità politica dovrebbe intanto far giungere questa maggioranza a una rinnovata e ulteriore assunzione di responsabilità che come minimo dovrebbe tramutarsi in un atteggiamento più dialogante con le opposizioni, evitando di sputare fango su chi ha legittimante deciso di non condividere più gli obiettivi e la gestione amministrativa del Sindaco Sabatino.

A tal proposito, per onestà intellettuale, devo riconoscere che l’ex Assessore al Bilancio e ai Tributi Sergio Tempo ha sempre fatto presente in più occasioni la criticità relativa alla rete idrica della nostra Città a tal punto da proporre l’installazione di un sistema di telelettura su tutta la rete cittadina.

Inoltre, tale anomalo quadro sulla rappresentatività in Consiglio comunale, dovrebbe consigliare alla risicatissima maggioranza in carica di attivare reali ed effettive forme di partecipazione democratica dei cittadini alle scelte amministrative, magari rivedendo fin da subito la decisione presa (in spregio alle 1.609 firme raccolte dal comitato cittadino presieduto da Antonio Perricone) di non procedere più alla ristrutturazione del lungomare di Amantea.

Se l’attuale maggioranza non intenderà porre rimedio a tale enorme problema di rappresentanza sarà allora chiaro l’intento con cui tali persone si sono candidate alle ultime elezioni comunali e che nulla ha a che vedere con il bene della collettività da loro tanto sbandierato sui palchi nel mese di maggio 2014.     

Lì, 2 gennaio 2017                                                   Gianfranco Suriano

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