
Il diverso ha fatto sempre paura, l'innovazione porta sempre timore e il veder le cose cambiare, mutare negli anni ti lascia un vuoto dentro che è possibile colmare solo con il ricordo. Vedo tutto intorno a me prendere un forma negativa e triste. Molti miei coetanei sono in giro per il mondo, cercano una speranza, una nuova vita in un nuovo paese che non è il loro. Ho sentito dire che la Calabria non merita la presenza di giovani menti, non le sa e non le vuole sfruttare. Vedo la mia piccola cittadina svuotarsi, le strade essere deserte e sentire solo le voci di vecchi uomini che raccontano quando ancora quelle strade erano vive e quando ancora si respirava aria di serenità. Mesi fa andai a trovare un amico di famiglia trasferitosi da giovane a Torino. Appena incrociò lo sguardo di mio padre si emozionò, sembrava di aver visto nei suoi occhi la Calabria, sembrava di aver visto il suo tanto amato mare. Gli portammo la salsiccia, pianse. Per lui non era solo bello vedere il prodotto tipico della sua regione di nascita, ma ritrovava in quella pietanza la sua giovinezza, il suo sangue ‘terrone’. In quel momento il cibo oltre a essere un fatto nutritivo era anche diventato un fatto sociale e culturale. Arrivati nella sua piccola casa, disse: ‘’ io qua cu la famiglia mia mi siantu bene, ma quando esco da casa mi ripeto sempre se sono stato io lo sbagliato che me ne sono andato o sono gli altri gli sbagliati che sono rimasti’’. Tale citazione non la scorderò mai. Leggendo il libro ‘Pietre di Pane’ mi rimbombava sempre nella testa, ritrovavo quella frase in ogni racconto presente in esso. Il suo andarsene si può tradurre come un falso spostamento: fisicamente non è presente nella sua terra, ma gli basta chiudere gli occhi per sentire l’ odore del mare e per immaginare di essere protagonista in uno dei principali riti del paese. Le giornate dei migranti sono piene di malinconia che cessa di essere negativa quando si trasforma in attesa. Il viaggio, infatti, è bello solo perché c'è sempre qualcuno che dall'altro lato ti aspetta. Cristina, Amantea, 19 anni, studentessa all'Unical in Lettere e Beni Culturali.
Le foto di Amantea sono state inviate da Cristina.
Memoranda. Memorie, riflessioni, racconti per il futuro
Questa rubrica è coordinata dall’antropologo e scrittore Vito Teti e ha lo scopo di raccogliere le “memorie” della vita quotidiana delle giovani generazioni e delle persone di ogni età nel tempo presente.
La sezione si colloca nell’ambito del progetto “Il mio spazio vissuto”.
Tutte le immagini a cui i testimoni fanno riferimento nei loro testi sono disponibili nella sezione Memoranda – Media.
Un Appuntato ed un Brigadiere sono per il paesino di Aiello Calabro i nuovi eroi della città, chiari esempi di virtù civiche e non comune senso del dovere.
I nomi non si possono fare, altrimenti li avremmo scritti in maiuscolo a caratteri cubitali.
Sappiamo solo che sono Calabresi, Cosentini ed eroi, con eccezionale senso di abnegazione e generoso altruismo i due carabinieri non esitavano a prestare immediato soccorso ad un anziano in difficoltà lo scorso venerdì.
Un anziano, poco più che sessantenne, tra le colline di Aiello Calabro con il proprio motorino accusa un malore, un passante si accorge della sofferenza dell'anziano e chiama in maniera solerte la caserma dei Carabinieri di Aiello Calabro.
I militari intervenuti tempestivamente si rendono conto della difficoltà a respirare dell'anziano e contattano il 118 di Amantea.
Mentre un carabiniere va incontro all'ambulanza, data la zona impervia e difficilmente raggiungibile, l'altro militare si rende conto dell'improvviso assenza del battito dell'anziano e, senza pensarci su due volte, inizia la rianimazione ed il massaggio cardiaco, pochi minuti che, probabilmente, gli varranno la vita.
Poi, man mano, col passare dei minuti l’uomo ha iniziato a riprendersi scampando alla morte.
E’ stato il tempestivo intervento del carabinieri a salvare l’anziano, l'ambulanza, sul posto, contatterà l'elisoccorso per il trasferimento dell'anziano all'ospedale civile di Cosenza.
La morte improvvisa ha colpito una donna di Falerna, deceduta davanti gli occhi del personale dell'asl e dei propri familiari.
La tragedia che ha colpito una famiglia di Falerna ha scosso l'intera comunità Amanteana che ha appreso del decesso improvviso di una donna 89enne avvenuto stamattina.
La donna, dopo aver effettuato un prelievo di sangue presso il laboratorio di analisi della struttura sanitaria nepetina, si stava recando in auto per far ritorno a casa, ma lungo il tratto che separa l'autovettura dall'uscita dell'asp si è accasciata, colpita da un violento arresto cardiaco.
Immediatamente il personale della ASP e successivamente, in breve tempo, i sanitari del 118 hanno effettuato per lungo tempo un massaggio cardiaco, per far riprendere i sensi alla signora, ma purtroppo non c'è stato nulla da fare.
La morte cardiaca improvvisa avviene in maniera rapida entro un'ora dalla comparsa di sintomi acuti che, pur tuttavia, talvolta non si manifestano, rendendo difficile, se non impossibile, identificarne l'imminente insorgenza.
Le cause alla base della morte cardiaca improvvisa possono essere molteplici: dall'ostruzione delle arterie coronarie, fino ad arrivare ad anomalie congenite, purtroppo non sempre diagnosticate.
In alcuni casi, la morte cardiaca improvvisa può essere evitata intervenendo in maniera tempestiva con specifiche manovre di primo soccorso.
Purtroppo, però, nonostante il soccorso tempestivo, non sempre la morte dell'individuo può essere evitata
La redazione esprime sentite condoglianze alla famiglia della signora deceduta nella struttura cittadina.