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Grande successo e soddisfazione per l’appena conclusa campagna d’inverno in favore della ricerca per Telethon a Soveria Mannelli.

telethon-ricerca

La Pro Loco cittadina aderendo alla proposta del Coordinatore Telethon Raffaele Marasco di Torretta di Crucoli, unendosi al coro nazionale, ha rinnovato l’impegno di sensibilizzare la popolazione alla donazione per incentivare la ricerca sulle malattie genetiche e la loro risoluzione.

Come ogni anno la popolazione del Reventino ha risposto con generosità all’invito di donare per la ricerca scientifica.

“La nostra Associazione”, ha voluto sottolineare il componente del Consiglio Direttivo Bruno Villella, “credendo nei valori sociali di Telethon, ha versato in data 9 gennaio 2017 la somma di € 1.044,00, importo rilevante per una piccola cittadina di circa 3.000 abitanti, riuscendo ad esaurire tutti i prodotti solidali consegnati”.

Il lavoro di promozione della Città di Soveria Mannelli che la Pro Loco mette in campo (anche grazie a queste iniziative di carattere solidale e sociale), nonostante la mancanza di fondi che vede l’Associazione sprovvista di aiuti economici da parte degli Enti preposti dal 2012, è importante ed encomiabile.

I soci hanno messo a disposizione il loro tempo durante le domeniche e le feste per portare avanti un obiettivo ben più alto di quello che si può vedere.

Da sottolineare la collaborazione con i commercianti della Città, che hanno messo a disposizione i propri spazi, accogliendo i prodotti Telethon e raccogliendo le offerte, dando così un concreto aiuto ai soci. Niente di meglio che unire le forze.

Il Presidente Antonio Ferrante ha espresso, a proprio nome e del gruppo affiatato di soci volontari che hanno collaborato all’iniziativa, Andrea Astorino, Bruno Villella, Antonio Abbruzzese, Mario Velino, Angela Bianco, Emanuel Giovanni Cardamone, Raffaelina Pane, Santina Colosimo, Robertino Sirianni, AnnaMaria D’Orazio, Patrizia Marasco e Domenico Colosimo, un “GRAZIE DI CUORE” per aver acquistato i prodotti Telethon. Una catena di solidarietà fantastica!

Anche quest’anno si è creata una importante rete con la Pro Loco di Santo Stefano di Rogliano, rafforzando il legame fra paesi e province. I Volontari di Soveria sono stati presenti, insieme agli organizzatori, la famiglia Pucci e gli atleti del D.P.S “Calabrici”, al “III Memorial Giuseppe Pucci”, gara di pesca alla trota in lago svolta nella splendida cornice del laghetto “Calabrici” di Santo Stefano di Rogliano.

I banchetti sono stati allestiti anche sia durante il convegno “Alcolismo: possibilità di recupero. Il C.A.T. a Soveria Mannelli”, organizzato dalla Pro Loco insieme all’A.R.C.A.T. Calabria, che prima dell’incontro con Domenico Piraina, Direttore di Palazzo Reale di Milano, evento promosso dall’Amministrazione Comunale di Soveria Mannelli.

Altro impegno importante per i Volontari di Soveria Mannelli, nel quale si è potuto evidenziare le peculiarità e la generosità della cittadina del Reventino, è stata la partecipazione all’incontro con i volontari delle province di Catanzaro e Vibo, tenutosi a Vena di Maida nei giorni scorsi.

“Una bellissima serata”, ha commentato Antonio Abbruzzese, che ha rappresentato la Pro Loco di Soveria Mannelli, “nella quale ci si è potuti conoscere e condividere le esperienze maturate in questi anni. Ovviamente tutto grazie all’organizzazione dell’instancabile e brillante Coordinatore Raffaele Marasco, persona capace, cortese e dinamica, che costantemente ci segue nelle nostre manifestazioni, fornendo supporto, aiuto, idee e vicinanza.”

“Prossimamente”, continua Abbruzzese “ci sarà una visita a Soveria del nostro Coordinatore, dove oltre a fargli conoscere la nostra splendida realtà, pianificheremo una grossa manifestazione Telethon che coinvolgerà le Scuole del territorio, l’Amministrazione Comunale e le Associazioni”

A breve i Soci della Pro Loco di Soveria Mannelli saranno impegnati anche con la nuova Campagna di Primavera Telethon.

Pro Loco Soveria Mannelli

ufficio stampa

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È successo ad un automobilista palermitano finito in tribunale per aver lasciato la sua auto in un'area riservata ai portatori di handicap per 16 ore e adesso condannato in Cassazione.

 

In sostanza chi parcheggia nel posto dei disabili rischia la condanna per violenza privata.

A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione, chiamata a decidere sulla vicenda di due cittadini palermitani.

Una complessa vicenda giudiziaria.

Un automobilista palermitano era finito in tribunale per aver lasciato la sua auto in un’area riservata ai portatori di handicap per 16 ore.

Pochi giorni fa condannato la Cassazione lo ha condannato a 4 mesi di carcere.

La vicenda ha avuto inizio ben 8 anni fa, nel maggio 2009.

Il protagonista è il sig Mario Milano di 63 anni.

La donna che lo ha querelato è una disabile di 49 anni, che aveva un parcheggio sotto casa assegnato nominalmente (con il suo numero di targa).

E' successo tutto di mattina, quando la donna, stanca, decide di rientrare a casa(ha problemi fisici gravi).

Individua il suo parcheggio ma trova il suo posto occupato.

Erano circa le 10.30.

Telefona ai vigili che però non possono intervenire perché sono tutti impegnati in una riunione.

Poi si rivolge ai carabinieri di zona.

Passano le ore, finisce il giorno, arriva la notte.

Soltanto alle 2.30 del mattino l'auto "abusiva" viene finalmente caricata sul carroattrezzi e portata via.

La donna decide di querelare il proprietario della macchina.

Parte un iter processuale infinito. Un iter che si è concluso adesso.

Parcheggiare nello spazio per i portatori di handicap è un reato.

Violenza privata.

È la prima volta che accade.

Una sentenza destinata a fare scuola.

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Carte d’identità false per persone di origine brasiliana finalizzate all’ottenimento della cittadinanza italiana con documenti che attestavano che erano figli di persone residenti già da anni in Italia.

Si tratta di duecento finte carte di identità emesse da un comune

Ad assumersi le responsabilità della vicenda è stato un dipendente che aveva le redini dell’ufficio anagrafe in mano pur non essendo lui il responsabile.

Si tratta Michele Di Maio, 59 anni, uomo molto stimato in città .

La vicenda è emersa in seguito alle indagini condotte a Terni su un brasiliano coinvolto in una vicenda giudiziaria che ha spinto la Procura a investire la Digos.

In pratica la Procura voleva far luce sulla carta d’identità dell’extracomunitario che insieme anche a quelle di un altro gruppetto di brasiliani risultavano emesse dal comune di Brusciano.

Dietro il traffico di false pratiche per il conseguimento della cittadinanza italiana, alimentato dal funzionario dell’anagrafe e dello Stato civile del Comune di Brusciano potrebbero esserci le difficoltà economiche.

Un debito contratto nel 2007 che non sarebbe riuscito ad onorare entro i tempi stabiliti.

Il dipendente comunale avrebbe dovuto restituire entro il 2014 la somma avuta in prestito dalla finanziaria, non avendolo fatto era finito in mano una società di recupero crediti.

È quanto emerge dalle 115 pagine dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale firmata dal Gip del tribunale di Nola, Daniela Critelli.

L’ipotesi sarebbe avvalorata dal fatto che sarebbe proprio il 2014 l’anno zero dall’attività illecita. Ma come sono arrivati nel centro del napoletano i giocatori brasiliani?

E soprattutto come ha fatto Vanderlei Luis Sonda, il titolare italo brasiliano dell’agenzia di disbrigo pratiche di Terni ad agganciare Di Maio?

Chi ha fatto conoscere il dipendente comunale al “talent scout” di funzionari infedeli che aveva agganci anche in altri Comuni italiani?

Domande alle quali i carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna, coordinati dal capitano

Di Maio però ha smentito di aver ricevuto soldi e ha dichiarato che tutti gli atti prodotti dal suo ufficio erano regolari e che puntualmente venivano notificati al consolato di riferimento.

Unica mancanza l'accertamento della effettiva residenza da parte dei vv. uu.

"Il giorno dopo l'arrivo dei carabinieri in Comune, nel luglio del 2016, ho provveduto personalmente all'immediata sospensione dell'impiegato".

Così il sindaco di Brusciano (Napoli), Giuseppe Romano, commenta con l'ANSA l'operazione dei carabinieri che oggi ha portato agli arresti domiciliari anche un dipendente dell'Ufficio Stato Civile coinvolto in un'inchiesta su false cittadinanze concesse a centinaia di cittadini brasiliani, tra cui figurano anche calciatori professionisti.

Romano ha voluto sottolineare che alla rimozione dell'impiegato è seguita anche quella di tutti gli altri lavoratori di quell'ufficio.

"Ho rimosso il responsabile e tutti gli altri impiegati, assegnandoli ad altre mansioni". "Contestualmente da quel giorno - dice ancora il primo cittadino - ho anche avviato un'indagine interna analizzando tutte le pratiche sottoposte all'ufficio anagrafe nel periodo in cui la persona arrestata vi ha lavorato".

"Oggi, con le notizie del coinvolgimento di alcuni giocatori professionisti che hanno ottenuto illecitamente la cittadinanza, - conclude Romano - ho capito e compreso la cautela e la blindatura delle notizie adottata fin dal 2016 dagli investigatori".

Circa 300 i cittadini brasiliani che avrebbero pagato per diventare italiani in base allo ius sanguinis, senza però averne i requisiti.

C'è anche Corsini Bruno Henrique(nella foto), del Palermo, tra i calciatori che hanno ottenuto illecitamente il passaporto italiano.

Gli altri sono: Gabriel Boschilia, del Monaco (Ligue 1 francese), impegnato in Champions League; Silva Eduardo Henrique, dell'Atletico Mineiro (Serie A Brasile); Colcenti Antunes Eduardo e Ferrareis Gustavo Henrique dello Sporting Club Internacional (Serie A Brasile); Dos Reis Lazaroni Guilherme Henrique, del Red Bull (serie B Brasile) e Vancan Daniel, del Gil vicente FC (Serie B portoghese).

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