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VenerdìSanto2016AmanteaStrano paese è l’Italia. Carissimi amici lettori di Tirreno News, se oggi il Commissario Prefettizio di Amantea emanasse una circolare e inviasse un fax ai parroci delle varie parrocchie comunicando loro che per la Processione del Venerdì Santo che si svolge lungo le vie principali di Amantea dovranno pagare una tassa per occupazione di suolo pubblico come reagirebbero i parroci, i fedeli, i cittadini e i turisti che per l’occasione vengono numerosi ad assistere alla processione delle Varette, del Cristo morto, del Cristo in Croce e della Madonna? Scoppierebbe certamente una rivoluzione e il Commissario sarebbe costretto a lasciare il Municipio in fretta altrimenti sarebbe linciato. Mio padre, originario di Cannavina, emigrato in America all’età di 15 anni, due cose ricordava della sua terra natia: il mercato ortofrutticolo che si svolgeva alla “Chiazza” e la processione del Venerdì Santo. Nel suo portafoglio conservava con cura l’immagine dell’Addolorata. Questo che sto per raccontarvi è successo davvero a Roma, non è uno scherzo o una notizia inventata o come la chiamano oggi “una fake news”. E’ un caso eclatante che farà molto discutere, a Roma e nelle altre città italiane, dove in occasione del Venerdì Santo si svolgono le manifestazioni religiose. Il fatto curioso e strano è accaduto proprio a Roma dove risiede il Santo Padre e precisamente nel IV Municipio, zona Pietralata. Ancora Roma è salita agli onori della cronaca per il putiferio scatenato dalla incredibile e sconcertante notizia. All’improvviso spunta una tassa per le processioni religiose. Fatto senza precedenti violando perfino alcuni articoli della nostra Costituzione e il Concordato tra Stato e Chiesa. Il Comune di Roma chiede per i riti della Via Crucis una tassa di 86 euro più il canone di occupazione. Avete letto bene, amici lettori, la processione del Venerdì Santo che si svolge lungo le vie del quartiere sarebbe una occupazione di suolo pubblico equiparata ai gazebo dei bar.

Don Fabrizio Biffi, parroco di San Fedele da Signoringa a via Masula, con ironia ha risposto al fax arrivato in parrocchia, ma senza rinunciare ad alcune efficaci stoccate:- Non temete e non vi preoccupate perché la nostra parrocchia non farà richiesta per la processione. Ci disturba un po’ relegare una processione del Venerdì Santo ad attività commerciale, con occupazione di suolo pubblico. Anzi vi promettiamo che saremo attenti a non consumare ulteriormente le strade. Dopo le nostre processioni con tutti i danni che fanno le scarpe con il loro attrito,e con le preghiere che pesano sull’asfalto, come potremmo dormire sonni tranquilli? Complimenti, siete riusciti a eliminare il problema. Non facendo processioni, certamente ci saranno meno buche e voi avrete meno spese -. Come risponderebbe Padre Francesco ad una simile provocazione? Rinuncerebbe per quest’anno alla processione del Venerdì Santo per le vie principali di Amantea come sempre si è fatto sin dalla notte dei tempi? Non rinuncerebbe mai. Risponderebbe al Commissario con ironia facendogli notare che la processione religiosa non é assolutamente configurabile come occupazione di spazio pubblico, dato che i fedeli si limitano a percorrere una strada in un dato tempo. E come per tutte le manifestazioni si limiterebbe a darne comunicazione agli organi competenti e che hanno nella Costituzione Italiana una analoga garanzia. Nelle feste parrocchiali che prevedono l’uso di palchi sui sagrati delle chiese o sulle piazze, in questi casi si paga l’occupazione del suolo. Perciò cara Sindachessa e caro Presidente del IV Municipio, mettevi il cuore in pace, perché la Via Crucis si svolgerà regolarmente come previsto e non verrà pagata nessuna tassa per l’occupazione di suolo pubblico.

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Il festival della canzone italiana è terminato da alcuni giorni e non si placano le polemiche innescate dalla esclusione dalla finale dei cantanti Gigi D’Alessio e Albano Carrisi.

 

 

I due cantanti non hanno nascosto la loro amarezza e il loro disappunto per l’eliminazione e la sonora e inaspettata sconfitta brucia ancora.

Come ogni anno il Festival di Sanremo alla fine ha lasciato degli strascichi vuoi per le polemiche innescate sul compenso del conduttore Carlo Conti, vuoi per i componenti della giuria di qualità e sull’accusa di plagio di Fiordaliso nei confronti di Fiorella Mannoia.

Gigi D’Alessio non si aspettava l’eliminazione prima di accedere alla serata finale e così ha voluto togliersi un sassolino dalle scarpe sfogandosi in una lunga intervista al settimanale “Chi”.

Ha accusato apertamente il Festival che quest’anno ha voluto far fuori cantanti esperti come lui e come Albano per far vincere ad ogni costo i giovani.

I vecchi sono serviti da esca per far fare audience.

Senza di loro il programma di RAI 1 non avrebbe mai raggiunto 11 milioni di telespettatori. Il cantante è davvero furioso e lo dice apertamente:-

Non sono rimasto contento nei confronti del sistema Sanremo -. Fiordaliso accusa apertamente la Mannoia perché la canzone presentata a Sanremo “Che sia benedetta” è un plagio.

Lo ha spiegato nella trasmissione televisiva Pomeriggio Cinque. Per lei la canzone seconda classificata è identica alla sua “Accidenti a te” composta dal famoso maestro Bigazzi e presentata al Festival di Sanremo nel 2002 classificatasi al nono posto.

Per quanto riguarda i componenti della giuria di qualità e la partecipazione di Greta Menchi le polemiche non si sono ancora placate.

La sua partecipazione ha scatenato un vero e proprio putiferio ed è stata molto criticata non solo perché è molto giovane ma anche perché non possiede una vera e propria cultura musicale. Avrebbe fatto meglio restarsene a casa e dare agli altri, più esperti di lei, la possibilità di partecipare come giurati al Festival.

La scelta di inserirla nella giuria di qualità accanto a nomi famosi ed esperti di musica ha fatto storcere il naso a molti telespettatori e ai cantanti esclusi dalla finale.

Anche Albano c’è rimasto male. Tutti sono rimasti stupiti a partire dalla platea dell’Ariston che ha accolto il verdetto tra boati e fischi.

Non se lo aspettava davvero.

E’ rimasto deluso ma non ha innescato nessuna polemica.

Sono scesi in piazza, invece, i suoi vecchi amici e sostenitori di Cellino San Marco i quali hanno inscenato un sit-in.

Uno di loro addirittura per protesta ha incominciato lo sciopero della fame.

Ma fra pochi giorni tutto si placherà e nessuno ricorderà le polemiche e le diatribe dimenticando perfino chi è stato davvero il vincitore della gara canora che dura da più di 67 anni.

Calerà il silenzio su Sanremo, i ricordi si affievoliranno e Gigi D’Alessio e Albano potranno continuare a cantare come hanno sempre fatto.

E ora noi possiamo anche andare al supermercato a fare la spesa e comprare il Dash.

La sera guarderemo la TV come del resto fanno tutti.

di Francesco Gagliardi

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terremotoC’ è un passo del Vangelo di Matteo che dice:- Mentre fai l’elemosina non sappia la tua sinistra quel che fa la tua destra-. Fra pochi giorni sarà tempo di Quaresima e noi cristiani dovremmo prestare più attenzione alle tante famiglie che soffrono, agli ammalati, ai bisognosi, ai marginati, ai terremotati, a chi è nel bisogno. Dovremmo fare il bene, sissignore, però in silenzio, senza sbandierarlo ai sette venti, a farlo sapere a tutti in modo che dicano:- Ma che bravo! Come è buono lei! Anche gli altri dovrebbero fare così!-. No, non così si fa il bene. Il Vangelo ci dice che se cerchiamo approvazione, roviniamo tutto..Dobbiamo fare il bene e basta, senza vantarci. La notizia non deve circolare, nessuno deve sapere che abbiamo offerto una certa somma di denaro anche se in fin di bene. Dice il Vangelo:- Il Padre mio che sa ti ricompenserà-. Ci basta la ricompensa del Padre Celeste, quella degli uomini è frivola, è passeggera, non ha nessuna importanza. Se facciamo sapere che abbiamo fatto del bene ai nostri fratelli in difficoltà nel nostro gesto c’è solamente vanità. Quando fai l’elemosina, dice il Vangelo, non suonare la tromba davanti a te per essere lodato. L’elemosina o la donazione è un fatto segreto e quindi deve restare segreto e il nostro Padre che è nei cieli e che sa tutto e che vede tutto,ci ricompenserà. Perché mi sono soffermato sul Vangelo di Matteo e sull’opera di pietà:-L’elemosina?- Perché non mi è piaciuto Carlo Conti, l’indiscusso vincitore dell’ultimo Festival della Canzone Italiana, che nella serata finale del Festival di Sanremo ha fatto sapere al pubblico televisivo di aver donato alla Protezione Civile 100 mila euro da destinare ai terremotati dell’Abruzzo. Non mi è piaciuto e lo critico perché il bene che si fa deve essere una cosa segreta, non deve essere visto dagli altri. Questo atteggiamento è criticato anche da Gesù. Gesù non vuole che le opere di pietà siano usate come mezzo di autopromozione dinanzi alla comunità. Davanti al pubblico televisivo di RAI 1, circa 10 milioni di spettatori, Carlo Conti ha voluto fare una grande pubblicità del bene che ha fatto ai terremotati. Non c’era alcun bisogno di suonare questa grancassa. Il bene deve essere fatto in silenzio, con discrezione. Ogni opera buona, e quella di Conti è stata certamente un’opera buona e meritevole, dovrebbe essere fatta per pura generosità e non per apparire di animo nobile agli occhi degli altri. Ha donato parte del suo cachet ai terremotati? Ha fatto bene. Perché vantarsi? Si è comportato come gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade per essere lodato dagli spettatori televisivi. Aver donato parte del suo cachet di Sanremo è stato senza dubbio un bel gesto, altri conduttori dovrebbero imitarlo, averlo divulgato è stato un gesto di pessimo gusto. Si è comportato così per essere lodato e applaudito dagli uomini e dalle donne sedute in poltrona e dalla platea dell’Hotel Ariston di Sanremo. Lo ha fatto per compiacere se stesso davanti agli uomini, ma non davanti a Dio dal quale non riceverà certamente alcuna ricompensa. La carità, il bene, l’elemosina devono restare segreti e il Padre Nostro che vede nel segreto, ci ricompenserà. Mi dispiace per Carlo Conti che stimo e ammiro, ma questa volta ha sbagliato. Il bene fatto lo doveva tenerlo per sé, non doveva renderlo al pubblico, anche se sul suo cachet ci sono state assurde polemiche

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