
La guerra è davvero incominciata. Ne ha dato annuncio in televisione questa mattina lo stesso Presidente Putin. L’attacco russo lo ha chiamato “ una operazione militare per proteggere il Donbass”. Non vuole assolutamente la guerra, ha ribadito, chiede soltanto la smilitarizzazione dell’Ucraina. Forti esplosioni ci sono state nelle varie città Ucraine che hanno già causato rovine e morte non solo tra i militari ma anche tra i civili inermi e innocenti. Suonano le sirene e i cittadini non abbandonano le loro case o si rifuggono nei sotterranei da tempo preparati. Paura sui mercati internazionali. Vola il prezzo del gas e del petrolio. La benzina ha superato alla pompa i 2 euro al litro. Sale lo spread, sale a massimi da un anno anche l’oro. E il peggio deve ancora avvenire. E noi non siamo preparati. L’Italia fa parte della Nato e quindi è coinvolta nella guerra Ucraina. Principalmente coinvolta da un punto di vista energetico, perché se la Russia chiude i rubinetti da stasera in poi ci faremo da mangiare col fuoco e non con il gas, riscalderemo le nostre case non più con i termosifoni ma con il braciere. Ma l’Italia, facendo parte della Nato, ospita aerei, droni e missili americani. Infatti i droni ospitati a Sigonella in Sicilia sono già volati sull’Ucraina.
Fino a poco tempo fa per noi italiani l’Ucraina era un paese molto noto perché moltissime donne ucraine erano e sono a servizio delle famiglie italiane. Erano e sono bravissime nelle faccende domestiche e ad accudire le persone anziane. Nella maggior parte dei casi si occupano di welfare, assistenza familiare, come baby sitter e colf. Ma era pure nota per le meravigliose chiese ortodosse. E per il grano che esportava e riempiva i nostri granai da molto tempo vuoti perché le nostre campagne sono da tempo abbandonate. L’Ucraina è il granaio d’Europa e la mano d’opera lì è pure a basso prezzo. Noi, invece, le campagne le abbiamo abbandonate e le terre sono diventate incolte. Non si ara più, non si semina, non si raccoglie, non si trebbia, non si macina. Scomparso il grano, sono scomparsi pure i mulini. Nel mio paese San Pietro in Amantea ce ne erano due, uno elettrico e uno ad acqua. Nessuno più semina il grano e quindi sono scomparse pure le trebbiatrici che davano lavoro a diversi contadini del luogo. L’ultima fu quella di Mastro Eduardo Perri. Sarebbe il caso che si tornasse a coltivare la terra e che si tornasse a privilegiare l’aratro al posto del cemento. Il primo ci dava da mangiare, il secondo non si può mangiare. Il grano dovrebbe essere prodotto dalle nostre campagne come una volta. Ogni famiglia ne produceva in quantità. Bastava per fare il pane durante tutto l’anno. L’energia elettrica dovrebbe essere prodotta dalle nostre industrie, il gas dalle nostre trivelle. Solo così non avremo più nulla da temere dai venti di guerra provenienti dall’Est europeo.
Oltre alle belle donne e al grano che l’Ucraina esporta in Occidente, l’Ucraina è ormai nota perché il suo territorio è attraversato da un lungo gasdotto che trasporta il gas dalla Siberia all’Europa. Non solo ne trae grossi guadagni la Russia che lo produce, ma anche l’Ucraina che è attraversata dal gasdotto. Ogni anno arrivano dalla Russia milioni e milioni di metri cubi di gas che riescono a soddisfare una buona parte della richiesta europea e dell’Italia in particolare. Se il gas russo venisse a mancare si verificherebbero conseguenze catastrofiche. Provocherebbero la crescita dei prezzi del gas, l’aumento delle bollette familiari e industriali, l’aumento dell’inflazione, la chiusura di alcuni stabilimenti, l’aumento della disoccupazione, il licenziamento degli operai.
Malgrado tutto ciò e che ci dovrebbe preoccupare, una vittoria noi cittadini italiani l’abbiamo ottenuta. Finalmente la televisione di Stato e quelle private hanno smesso di romperci le scatole che ad ogni ora del giorno e della notte ci rompevano i timpani bombardandoci col Covid 19, coi vaccini, col green pass e non si sono visti più quei virologi e pseudovirologi che smentivano quello che avevano affermato il giorno prima. Ora i Tg ci parlano dell’Ucraina, di Putin, di Biden, della Nato, del gas che manca, della benzina che aumenta ogni giorno, delle bollette della luce, delle industrie che chiudono, dei trasportatori che protestano e bloccano le autostrade. Non ci dicono però il perché di tutto questo. Come mai siamo arrivati a questo punto? Ma se andiamo un po’ a ritroso ci accorgiamo che l’Italia e chi ci governa ha sbagliato di molto in questi 30 anni trascorsi. Abbiamo smantellato il nucleare, però compriamo la corrente elettrica prodotta dalle centrali nucleari ubicate nelle vicinanze dei nostri confini. Non vogliamo le trivelle, alcune sono ferme da decenni, oltre ottanta, perché ci hanno fatto credere che la trivellazione del suolo provocherebbe lo sprofondamento delle città della costa adriatica. Niente pale eoliche perché il giro delle pale danneggerebbe il volo degli uccelli. La Germania, la Francia, l’Inghilterra pullulano di centrali nucleari ma nessun tedesco, francese e inglese si è mai lamentato. Solo noi ci siamo lamentati e con un referendum abbiamo bocciato il nucleare. Ed ecco le conseguenze sopra citate. Ben ci sta, mi verrebbe la voglia di dire. Ma non lo dico, perché anche io mi sono accorto che le bollette della luce e del gas sono triplicate, che per fare il pieno di benzina ora occorrono 80 euro, che il pane, lo zucchero, la pasta, la frutta, la verdura, il latte, il formaggio, e tutti i generi alimentari di prima necessità, stanno andando alle stelle, ma lo stipendio mensile è sempre lo stesso e che alcuni Comuni italiani, malgrado la grave crisi economica,vogliono aumentare le tasse comunali e lo Stato centrale vuole rivedere le rendite catastali delle case compresa la prima abitazione.
L'insonnia è un problema che affligge molte persone, giovani e meno giovani. Spesso contraddistingue chi supera i 60 anni ma non è detto. Oggi la vita molto attiva e frenetica, i continui stimoli che riceviamo, gli innumerevoli impegni che occorre incastrare nell’arco della giornata, fanno sì che il sonno, alla sera, venga disturbato.
Quando parliamo di insonnia, infatti, non si intende solo la difficoltà ad addormentarsi ma anche un riposo pessimo, ad intermittenza, nervoso, che non ci permette di ricaricare le pile ad hoc per essere pronti al mattino seguente, ad affrontare una nuova giornata. C’è chi ci mette un’eternità ad arrivare nelle braccia di Morfeo, chi si sveglia continuamente durante la notte e chi, invece, dopo essersi svegliato non si addormenta più. Insomma ognuno ha la propria insonnia, conseguenza di fattori diversi che influenzano le nostre giornate.
Non solo una vita fin troppo attiva, ma anche un’alimentazione non corretta assumendo cibi troppo grassi e difficili da digerire che disturbano l’addormentamento. E ancora l’eccessiva esposizione alla luce solare come anche quella agli schermi dei device, dai pc ai telefonini fino agli orari sballati per l’addormentamento.
Insomma, anche le cattive abitudini quotidiane influiscono negativamente sulla qualità del sonno. E allora come combattere l’insonnia in modo naturale? Andando a regolarizzare proprio quelle mosse diurne che disturbano il sonno: regolarizzare gli orari giornalieri, praticare attività fisica in modo uniforme e senza esagerare, mettere da parte lo smartphone prima di andare a letto, coccolarsi con qualche tisana rilassante e scegliere un’alimentazione adeguata.
Molto importante, in questi casi, è assumere alimenti a base di magnesio che favorisce il sonno. In aggiunta, si può dare all’organismo una spinta in più assumendo questo specifico sale minerale tramite gli integratori alimentari, sostegno utile per il benessere fisico e mentale e opzione mirata per bisogni specifici come quelli legati al sonno.
Tra i punti di riferimento del settore in Italia troviamo VitaVi che tra i suoi integratori efficienti e specifici, propone anche il magnesio per dormire tramite V / Dream, il prodotto a base di ingredienti mirati e selezionati, specifici per conciliare il sonno e dormire meglio, favorendo un addormentamento rapido. Nella sua formulazione trova spazio, infatti, anche il magnesio che insieme alla vitamina B6 si occupa di sostenere il buon funzionamento del sistema nervoso e della normale funzione psicologica ed in accordo con la melatonina riduce il tempo richiesto per prendere sonno.
Gli ETF conquistano sempre più l'attenzione degli italiani. Perché? Semplice, si tratta di fondi che riprendono in maniera esatta le performance di un indica o di un paniere di prodotti.
Questo li rende appetibili e anche gestibili in maniera autonoma. Per questo motivo, questi fondi quotati in Borsa sono più allettanti di altri.
Alla luce di quanto detto, però, è utile capire il funzionamento degli ETF così da coglierne le potenzialità più interessanti.
Parliamo di un fondo quotato in Borsa che dà la possibilità di investire in maniera differenziatae che può essere rinegoziato nel corso di una sessione di Borsa. Una serie di vantaggi che di certo non passano inosservati e che iniziano a fare gola anche in Italia.
Ecco, quindi, qualche utile nozione per chi è interessato ad approfondire l'argomento e a investire in ETF. Del resto la conoscenza degli strumenti finanziari aiuta non poco quando ci si vuole orientare in questo mondo.
In Italia si parla di ETF Plus quotati in maniera permanente in Borsa e acquistabili e vendibili in ogni singola sessione. Qui la prima differenza con i fondi tradizionali il cui valore patrimoniale viene negoziato al netto del giorno. Gli ETF, quindi, risultano più semplici e veloci da gestire e permettono anche una gestione autonoma del patrimonio. Si rifanno, infatti, a indici o panieri di beni e ne riprendono l'andamento.
Per capire se si tratta o meno dello strumento finanziario più in linea con le proprie esigenze è utile approfondire andare a individuare i migliori ETF così da riuscire a sfruttarne al meglio le potenzialità.
Come sempre è necessario andare a individuare vantaggi e svantaggi degli ETF così da capire se sia lo strumento migliore per le proprie esigenze.
Possiamo dire che con gli ETF è possibile investire in un intero mercato sfruttando una reale possibilità di diversificare il portafoglio. Questo non accade, invece, quando si deve andare a effettuare una scelta su titoli singoli.
Anche i costi sono bassi e a questo si deve unire la possibilità di scambiare gli ETF durante le sessioni di Borsa. Una serie di vantaggi che hanno portato a un vero e proprio boom degli ETF durante il 2021. Del resto, si tratta di un trend in costante crescita e che farà registrare delle percentuali interessanti anche in questo 2022 appena iniziato.
Naturalmente si deve anche ricordare che, essendo legati a un indice, gli ETF risentono delle fluttuazioni di quest'ultimo. Questo è senza dubbio uno svantaggio con cui i potenziali investitori dovranno fare i conti.