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Marocco-bimbo-caduto-in-un-pozzoRayan, bambino marocchino, caduto in un pozzo, ha lottato per cinque giorni a 32 metri sotto terra. Non ce l’ha fatta. E’ morto per le ferite riportate. Un dramma che a noi italiani ha ricordato quello di Vermicino nel lontano 1981. 40 anni sono trascorsi ma è ancora vivo in noi, non lo abbiamo dimenticato. Anche allora un bambino, il piccolo Alfredino, cadde in un pozzo artesiano e i soccorritori non sono stati abili a salvarlo. E’ morto. E c’è voluto più di un mese per estrarre il suo corpicino martoriato dal pozzo. I soccorritori, subito accorsi, hanno lottato giorno e notte per salvare il bambino marocchino, non ci sono riusciti. Subito si era calato nel pozzo con una lunga corda un vicino di casa, ma non è riuscito ad andare giù dove era incastrato il piccoletto, perché il pozzo era troppo stretto. Era riuscito a vederlo, a parlargli, a confortarlo, nulla più. Il bambino era ancora vivo. Allora gli calarono un telefonino con una telecamera accesa. Si lamentava, chiamava la mamma. Sono arrivati altri soccorritori, hanno scavato per ore anche con le mani nude, hanno costruito un tunnel. Dopo cinque lunghi giorni il bambino è stato finalmente raggiunto e portato via prima in autoambulanza e poi in elicottero all’ospedale. L’enorme folla di spettatori e di curiosi ha gridato al miracolo, ha ringraziato Allah. Urla di gioia, canti, applausi. Sembrava che ci sarebbe stato un lieto fine. Poco dopo, però, è arrivata la brutta notizia che ha troncato ogni gioia. Il Bambino era morto a causa delle ferite riportate durante la caduta. Come il nostro Alfredino, nemmeno il piccolo marocchino Rayan ce l’ha fatta.

La storia del piccolo Rayan ci ha fatto ricordare come abbiamo visto quella del piccolo Alfredino Rampi che morì in un pozzo a Vermicino, nel Lazio, e che per oltre due giorni le operazioni di recupero trasmesse ininterrottamente in diretta televisiva dalla RAI, tennero tutta l’Italia paralizzata notte e giorno davanti alla televisione e con il fiato sospeso. Anche allora si sperava, si pregava Iddio, una folla commossa aspettava in silenzio. Si mosse finanche Pertini, l’amato Presidente della Repubblica. Si recò personalmente sul posto e in silenzio e immobile aspettava il salvataggio del piccolo Alfredino. Salvataggio che non ci fu. Alfredino era già morto per le ferite riportate nella caduta. Anche lui, come il piccolo Rayan verrà estratto dal pozzo che era già morto. Solo che per Alfredino c’è voluto più di un mese. Sono passati 40 anni e quella tragedia è ancora viva. Non l’abbiamo dimenticata.

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poliureaPer sfruttare al massimo i vantaggi offerti dalla poliurea per l’isolamento termico e acustico degli edifici è possibile fare riferimento ai servizi garantiti da Poliureaitalia, azienda lombarda che mette a disposizione competenza e professionalità, ma soprattutto le tecnologie più all’avanguardia in questo settore. La poliurea viene impiegata per i rivestimenti protettivi destinati ai manufatti industriali ed edili, e garantisce risultati ottimali anche per le impermeabilizzazioni. Negli Stati Uniti viene usata già dalla fine degli anni Ottanta, mentre in Italia è giunta solo all’inizio degli anni Duemila.

La poliurea a spruzzo

Poliurea Italia propone servizi di applicazione a spruzzo, una tecnica con la quale la poliurea può essere distribuita in maniera continua e omogenea. Questo consente, tra l’altro, di beneficiare di standard di qualità molto elevati per il risultato finale. Inoltre, la tecnica a spruzzo offre la possibilità di trattare con successo anche zone che in teoria non sarebbe semplice raggiungere, per di più senza che vi sia bisogno di eseguire demolizioni o di smontare macchinari. La poliurea viene spruzzata in modo costante, e quella che si ottiene è una superficie monolitica, priva di giunti: insomma, uno strato uniforme e unico, senza soluzione di continuità.

Le applicazioni di poliuretano espanso

Anche le applicazioni di poliuretano espanso rientrano nel novero dei servizi messi a disposizione da Poliurea Italia. questo polimero viene utilizzato in misura significativa in ambito edile grazie alle sue doti di isolante termico. Uno spessore minimo è sufficiente per assicurare risultati molto importanti. Anche in questo caso si può prevedere l’applicazione a spruzzo, ma un’altra modalità a disposizione è rappresentata dai pannelli, che poi vengono fatti aderire tramite colle speciali o adesivi alle superfici su cui devono essere applicati. Nel caso in cui venga applicato con la tecnica a spruzzo, il poliuretano è in forma liquida. Dopodiché si verifica una reazione chimica, a causa del contatto con l’aria, per la quale compaiono tante bolle che favoriscono l’incremento del volume. Sono sufficienti pochi minuti, poi, per fare in modo che il tutto si solidifichi.

Come opera lo staff di Poliurea Italia

L’applicazione del poliuretano espanso è un tipo di intervento che richiede la massima attenzione e una preparazione meticolosa del supporto: obiettivi che possono essere raggiunti grazie alla competenza e alla professionalità del team di operatori di Poliurea Italia. Vale la pena di precisare che la poliurea a spruzzo e il poliuretano espanso sono due materiali differenti, e destinati a scopi diversi, anche se fanno entrambi parte della categoria dei poliuretani.

Incapsulamento eternit

Anche l’incapsulamento eternit è una proposta di Poliurea Italia. Grazie alla poliurea, in particolare, si ha l’opportunità di sigillare le pericolose coperture in amianto: ciò avviene grazie alla formazione di una pellicola di protezione per effetto della quale il supporto può essere inglobato all’interno di uno strato monolitico, senza giunture. Così il materiale diventa innocuo. L’incapsulamento può essere considerato a buon diritto la soluzione meno dispendiosa in termini economici quando si deve procedere con la messa in sicurezza; non ci sono costi legati ai mezzi di elevazione.

Che cos’è l’incapsulamento

Molto semplicemente, l’incapsulamento prevede il ricorso ad apposite sostanze per effettuare una verniciatura grazie a cui le fibre possono essere inglobate e, di conseguenza, non si sprigionano nell’aria: ecco, quindi, che l’ambiente diventa sicuro per tutti.

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bilLa scorsa settimana il tema del giorno è stato: Votazione in Parlamento per l’elezione del Presidente della Repubblica. Questa settimana, finita la sbornia delle estenuanti votazioni, il tema è il Festival della Canzone Italiana. I giornalisti della carta stampata e della televisione si sono spostati in massa da Roma a Sanremo. E tutti a commentare le serate del Festival condotto da Amadeus spalleggiato da Fiorello la prima serata e da Checco Zalone la seconda serata. Risate e applausi e milioni di telespettatori appiccicati alla TV, primo canale, tanto negli altri c’era solo zavorra. Non sono mancate le critiche, e ti pareva? Queste sono sempre all’ordine del giorno. Non si possono accontentare tutti, c’è sempre qualcuno che protesta, che critica l’esibizione dei cantanti o delle soubrette. Anche quest’anno il cantante Achille Lauro ha voluto esagerare. L’ha fatta un pochino grossa. Non c’era alcun bisogno, tanto tutti lo conoscono già ed è molto apprezzato e seguito dai giovanissimi. Noi no, siamo troppo vecchi per amare il suo look e le sue esibizioni e come si presenta tutto nudo sul palco. Alcuni sono rimasti un po’ scandalizzati. Non c’era davvero alcun bisogno di presentarsi a torso nudo e solo con un pantalone di pelle addosso. E poi tutta quella pelle tatuata. I marinai una volta si tatuavano, ora è di moda, specialmente le fanciulle. Ma non è per questo suo look che sono un po’ deluso e un po’ arrabbiato. Ognuno è libero di vestirsi come meglio crede e di esibirsi come meglio piaccia. Ma quando ha voluto banalizzare il Santo Battesimo, solo per guadagnare qualche punto di share in più, mi sono arrabbiato. Achille Lauro mi ha dato fastidio. Quando frequentavo il catechismo, don Giovanni Posa, il sacerdote della parrocchia di San Pietro in Amantea, mi ha insegnato che il Battesimo è un Sacramento.E’ dunque una cosa seria. Per il Cardinale Ravasi il Battesimo è il più bello e magnifico dei doni di Dio. Esagerare sul palco dell’Hotel Ariston, sulla prima rete RAI quando milioni di telespettatori la guardano e la seguono, è stata una cosa sbagliata. Amadeus ha pure riso e si è congratulato che il cantante sfoggiava un corpo atletico. Ma forse lui è fatto così. Vuole esagerare per fare parlare poi di sé. Vuole esagerare per attirare l’attenzione dei telespettatori. E ci è riuscito. E noi, come tanti milioni di telespettatori e centinaia di giornalisti e musicisti, stiamo commentando la sua esibizione a Sanremo 2022. Ma per me è stato un copione già visto e rivisto. E’ stato un gesto che è servito per creare solo fastidio. E sono piovute le critiche. Non solo da parte dei Vescovi e dei cardinali. E non è piaciuta neppure la sua canzone, tanto è vero che dopo le due serate figura al nono posto. Il suo pubblico, però, ha apprezzato la sua performance. Vedremo come andrà col televoto.

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I Racconti

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