
Il 25 dicembre si celebra in tutto il mondo la nascita di Nostro Signore Gesù Cristo. E’ Natale. Ma come mi permetto di scrivere Natale! Non si può. Non è politicamente corretto. E’ severamente vietato pronunziare la parola Natale e dire Vacanze di Natale, perché la parola Natale offende chi non è cristiano e dunque non tutti nel mondo usufruiscono delle vacanze di Natale. Questa è l’ultima assurdità contenuta in una comunicazione ufficiale della Commissione Europea. Questo Natale, dunque, potrebbe essere l’ultimo in cui festeggiamo la nascita di Gesù e allestiamo il presepe. Niente più auguri di Buon Natale. Solo auguri per le vacanze d’inverno. E come se ciò non bastasse la Commissione raccomanda di non usare più nomi cristiani come Maria e Giovanni. Cari amici lettori di Tirreno News, stiamo toccando davvero il fondo. A Bruxelles invece di preoccuparsi di problemi seri che affliggono l’umanità, come l’emigrazione, la disoccupazione, le perdite di lavoro, la fame, la miseria, le malattie, le guerre, si preoccupano di cancellare i simboli della tradizione cristiana. Continuando di questo passo spalancheremo le porte all’Islam e obbligheremo le nostre mogli ad indossare il burqa e costringeremo le nostre figlie a subire l’infabulazione. Ai sacerdoti sarà proibito indossare l’abito talare, ai Vescovi di portare il Crocifisso al collo. E dai campanili delle nostre chiese sarà abbattuta la croce. Amici, siamo arrivati per davvero allo sprezzo del ridicolo. Stiamo diventando una società sempre più ipocrita e politicamente corretta. Vorrei scrivere altro ma è superfluo. Forse è anche pericoloso. Ma dal momento che a scuola le maestre sostituiscono nelle canzoncine natalizie la parola Gesù con Perù, proibiscono agli alunni di costruire il presepe e l’albero di Natale, tolgono il crocifisso dal muro delle aule scolastiche, io mi ribello e poiché la Commissione Europea non mi vede e non mi legge, voglio augurare a tutti voi, amici vicini e lontani, pronunciando ad alta voce la parolaccia: NATALE! Buon Natale a tutti.
La partita di calcio Empoli – Fiorentina era appena terminata con la vittoria della squadra di casa per 2 a 1 e gli appassionati sportivi stavano uscendo dallo stadio, felici e contenti, perché la squadra del cuore aveva vinto la partita in rimonta contro una squadra di prima grandezza. Una giornalista sportiva, una bella ragazza, Greta Beccaglia, all’esterno dello Stadio Castellani, col microfono in mano, fermava e intervistava gli sportivi per conto di una televisione privata “Toscana Tv”. Durante la diretta, però, un tifoso, invece di fermarsi per essere intervistato, le palpeggia il culetto. E’ la prima volta che mi capita di assistere ad una cosa vergognosa di questo genere. La giornalista, si è di scatto girata, non ha perso la calma, si è rivolta al maleducato molestatore con queste parole:- Scusami, non puoi fare questo -. Il conduttore del programma Tv, dallo studio, che ha visto tutto e sentito le parole pronunciate dalla giornalista, invece di condannare con parole forti l’accaduto increscioso e volgare, le dice:- Non prendertela -. L’increscioso e sconcertante episodio è stato poi trasmesso da altre televisioni e ripreso dai social, scatenando vibrate proteste. La polemica non si è fatta attendere. Ma le molestie alla giornalista non sono state solo quelle riprese dalla telecamera. Alla fine della diretta anche un altro individuo si sarebbe avvicinato alla bella ragazza e avrebbe incominciato a toccarla più volte nelle parti intime. E’ dovuto intervenire il cameramen per allontanare quel bruto molestatore. – Mai visto nulla di simile – il commento stupito di quest’ultimo. Lo sconcertante episodio è stato da tutti condannato e l’Ordine dei Giornalisti della Toscana ha espresso piena solidarietà alla giornalista. Ma cosa vogliamo farci. Purtroppo contro la stupidità di qualche individuo anche Iddio lotta invano.
ROMA – «Dopo l’approvazione della Direttiva sul salario minimo europeo è giunto il momento di compiere un passo decisivo anche in Italia per restituire dignità ai cittadini sottopagati e sfruttati». È quanto dichiara la parlamentare del Movimento 5 Stelle, Elisa Scutellà, che aggiunge: «Il voto favorevole espresso a Strasburgo anche da altri partiti italiani deve inevitabilmente portare ad un atto di coerenza nel Parlamento italiano. Il via libera di ieri costituisce una vittoria per il Movimento 5 Stelle che pose il salario minimo come condizione per il voto a Ursula Von der Leyen e che non ha mai rinunciato a difendere una misura di civiltà e di contrasto alle diseguaglianze». «La nostra battaglia – dice ancora la portavoce M5S - sul salario minimo ha radici profonde nell’identità stessa del nostro Movimento nella consapevolezza di dover combattere per i diritti dei lavoratori e tutelare i sacrifici di una vita. Mentre in Germania, infatti, si aumenta il salario minimo a 12 euro l’ora noi siamo ancora uno dei pochi Paesi a non averlo adottato e a permettere che i cittadini vengano pagati per 3 o 4 euro l’ora. L’Italia è l’unica in Europa dove i salari sono diminuiti rispetto a 30 anni fa, è pertanto davvero incomprensibile che si stia ancora a discutere se il salario minimo sia necessario o meno. La nostra proposta di legge è pronta, mi aspetto che tutte le forze politiche agiscano secondo la strada tracciata in Europa dando seguito al loro voto ed approvando la nostra proposta sul salario minimo al fine di restituire finalmente dignità ai lavoratori italiani». (26/11/21)
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Ufficio Stampa politico Elisa Scutellà - Portavoce del Movimento 5 Stelle alla Camera dei Deputa