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Ora litigano in Vaticano per il palazzo comprato a Londra con i soldi delle elemosine

Si surriscalda lo scontro in Vaticano sullo scandalo del palazzo comprato a Londra con i proventi delle elemosine.

L’inchiesta interna alla Santa Sede ha già portato alla sospensione di cinque dirigenti dell’Aif  (Autorità di Informazione finanziaria).

 

 

 

Tra questi, ironia della sorte, anche Tommaso Di Ruzza, responsabile per la lotta al riciclaggio.

Palazzo comprato a Londra, è scontro ai vertici vaticani

L’ordine “dall’alto” è categorico: fare chiarezza.

Il segretario di Stato Pietro Parolin ha parlato di «un’operazione opaca sulla quale ora si chiarirà tutto».

Parole che non sono piaciute al cardinale Giovanni Angelo Becciu.

All’epoca dei fatti sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato. Oggi è prefetto della Congregazione delle cause dei santi.

«Contro di me — ha detto all’Ansa — accuse infanganti che respingo in modo fermo e sdegnoso. Ho la coscienza a posto.

E so di avere agito sempre nell’interesse della Santa Sede.

Sono stato dipinto come uno che ha giocato e manomesso i soldi dei poveri.

Ma l’Obolo non è solo per la carità del Papa ma anche per il sostentamento del suo ministero Pastorale».

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CANTAIl Presidente del Consiglio Italiano Prof. Giuseppe Conte, detto Giuseppi, così lo ha chiamato il Presidente americano Trump, è nato in Puglia a Volturara Appula in provincia di Foggia. Essendo un pugliese doc è un ammiratore del famoso cantante pugliese Domenico Modugno e conosce tutte le sue canzoni. L’altro giorno, dopo la debacle del candidato del centro sinistra nelle elezioni regionali umbre e il crollo del Movimento 5 Stelle, superato addirittura da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, i giornalisti, a margine dell’evento “Sindaci d’Italia” organizzato da Poste Italiane, lo hanno intervistato. Uno gli ha chiesto se il voto di domenica avrebbe avuto ripercussioni sulla tenuta del Governo da lui presieduto e se l’alleanza tra Pd e M5Stelle sarebbe stata messa in discussione. Dopo il risultato negativo lui si sente messo in discussione? In discussione il Professore? Macché! Si ferma, stringe mani e canta la famosa e bellissima canzone del grande Modugno:” Meraviglioso”. Ha il sole, il cielo, il mare . Cosa vuole più dalla vita? Un po’ di pace, un po’ di tranquillità, un governo meno bellicoso e riottoso su tutto. Un lucano, dicono quelli della propaganda televisiva. No, magari un Cynar contro il logorio della sua sgangherata coalizione che lo tiene incollato alla poltrona di Premier senza mai essere stato eletto e senza mai affrontare una competizione elettorale. O magari un bel pacchetto di voti o una quarantina di parlamentari che lo metterebbero al sicuro da eventuali tranelli e pugnalate alle spalle per disarcionarlo, utili alla sua sopravvivenza a Palazzo Chigi. I parlamentari ce li ha Matteo Renzi che li ha strappati al Pd e i voti ce li ha quell’altro Matteo, quel Matteo Salvini che per 14 mesi è stato il Ministro dell’Interno del suo governo giallo verde. Canta che ti passa recita un antico e popolare detto. Passa un bel niente e il giorno dopo non è affatto meraviglioso. Ora, dopo la debacle in Umbria, è alle prese con uno scandalo finanziario vaticano, che se venisse davvero confermato, basterebbe da solo a mandarlo a casa. Ma lui è tranquillo, imperturbabile, un po’ teso a dir la verità, ben aggrappato alla poltrona, segno che quel cielo, quel mare, quel sole caldo forse gli ha dato un po’ alla testa. E’ stata una elezione regionale, ripete come un mantra. E poi l’Umbria è come la provincia di Lecce.. Quel paragone ha offeso i cittadini Umbri e anche per questo lo hanno bocciato nelle urne. Le affermazioni del Premier non solo hanno fatto arrabbiare sia gli Umbri che i Leccesi, ma sono di una gravità inaudita. Non sono state pronunciate da un pinco pallino qualsiasi in piazza durante un comizio elettorale, ma da un Professore che ricopre la carica di Presidente del Consiglio di una nazione importante come l’Italia. Una regione di circa un milione di abitanti per lui ha una scarsa importanza. I voti umbri non contano. Contano, eccome. Domenica, però, nel segreto delle urne, con una matita copiativa e con un semplice segno di croce, gli Umbri zitti zitti senza fare troppo rumore gli hanno dato una bella risposta che ricorderà a lungo. Canta che ti passa. Eppure per Conte, per il Governo, per la maggioranza giallo rossa c’è poco da cantare. L’aria che tira dopo l’Umbria è da guerra atomica. Sono incominciati già i litigi in Emilia Romagna e in Calabria per la scelta dei candidati a Governatore. Ma Vi sembra normale, amici, che il Premier ha cantato “Meraviglioso” di Domenico Modugno? Siamo seri.

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Umbria: solo per incominciare di Francesco Gagliardi

Ieri, domenica 27 ottobre, si è votato in Umbria per eleggere il Consiglio Regionale e il nuovo Governatore.

Il Governo dell’inciucio è stato sonoramente sconfitto ed ora i maggiori esponenti politici responsabili di questo clamoroso flop si leccano le ferite.

Doveva aprirsi una nuova stagione politica invece tutto è naufragato e tutto tornerà in discussione. Umbria solo per cominciare avevano proclamato i leader del centro destra e i grillini a Narni durante la campagna elettorale.

E’ incominciata davvero bene l’avventura giallo-rossa- Tuonavano Zingaretti e Franceschini: Avanti insieme in tutte le Regioni.

E’ un percorso che deve durare nel tempo. Il percorso, purtroppo, è durato la spazio di un mattino e si è sciolto come neve al sole d’aprile.

La sonora e umiliante sconfitta del centro sinistra e la strepitosa vittoria del centro destra in Umbria è importante, perché in questa Regione aveva vinto sempre la sinistra.

Fino ad ieri era ritenuta una fortezza inespugnabile, invece, come avevano previsto i sondaggisti, è in mano al centro destra. E la pesante e umiliante sconfitta del Pd e del M5Stelle potrebbe avere ripercussioni ben oltre i confini locali.

Il forte vento pro Lega ha creato uno smottamento epocale.

Sono sicuro che il voto in Umbria avrà una valenza nazionale e la vera e propria alleanza politica giallo-rossa auspicata in tutte le Regioni e in tutti i Comuni italiani subirà un drastico stop. Zingaretti, Di Maio, Franceschini, Speranza, Conte non avranno più frecce nei loro archi e si limiteranno a campare.

La sconfitta, però, scuoterà gli assetti nazionali e le sorti del Governo Conte saranno definitivamente segnate.

Ora anche Renzi avrà le mani libere per menare fendenti e per fare la voce grossa.

Era contrario alleanza Pd-M5Stelle e adesso dopo il clamoroso flop gongola.

Si è guardato bene di farsi vedere in Umbria e farsi fotografare a Narni insieme ai quattro sonoramente sconfitti. Franceschini, Zingaretti, Speranza, Conte, Di Maio hanno capito che ormai la sorte del Governo è segnata.

Le litigiosità ad appena due mesi dalla sua nascita sono all’ordine del giorno e la sconfitta in Umbria non farà altro che acuirle.

Però non hanno nessuna intenzione di lasciare le comode poltrone che occupano, hanno timore di trovare Salvini a Palazzo Chigi.

E allora, contro il parere della maggioranza del popolo italiano che vuole andare a votare al più presto, faranno di tutto per tenere ancora per un po’ a Palazzo Chigi Giuseppe Conte, Renzi permettendo.

 

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I Racconti

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