“Ho lottato contro gli atteggiamenti dittatoriali in seno all’ente”. E’ questo il sub titolo dell’Ora della Calabria di oggi domenica 13 ottobre.
Un sub titolo sorretto da una precisa affermazione dell’ex assessore, della ex giunta Tonnara, della ex grande città del Tirreno cosentino, “ In questi anni sono cosciente di aver agito per il meglio, cercando di combattere un sistema di potere consolidato che è presente da tempo nella casa comunale e che non cessa mai di esercitare il proprio predominio. Questi atteggiamenti di stampo dittatoriale allontanano sempre di più la gente onesta dalla politica”.
Una affermazione nella quale si legge molta amarezza, ma anche quello che viene identificato come un vero e proprio sistema “ di potere consolidato”, non nato certo ieri ma duraturo nel tempo “ in questi anni” (quanti non lo dice, ma si presume che siano tanti) , e che non molla mai di esercitare il suo predominio, di “ stampo dittatoriale”.
Ma chi è questo dittatore onnipotente di cui Carratelli non riesce a fare il nome? Chi in questi anni ha realmente governato la città? Non certamente Tonnara visto che la esautorazione dell’assessore Carratelli è avvenuta solo dopo che Tonnara è morto! Deve essere sicuramente qualcun altro!
A meno che non esista da tempo al governo di Amantea una teocrazia, cioè un governo in cui la sovranità è esercitata da una o più persone, in genere appartenenti ad una casta di “sacerdoti” che si ritiene sia investita di poteri sovrannaturali.
Dittatori espressione di “Dio”!!. Ma quale Dio? Forse quello onnipotente, universale e trasversale al mondo, cioè i SOLDI?
Se è così quella di Carratelli è una battaglia che non può essere vinta da solo! Una battaglia che abbisogna dell’entrata in campo di tutta quella gente che non vuole dittatori & dittature. Ma ce n’è gente simile ad Amantea o gli amante ani sono incapaci di alzare la schiena e tenere il capo eretto?
Anche in questo caso concludiamo dicendo : vedremo!
Difficile ma non impossibile che possa essere attendibile la voce che alle prossime elezioni amministrative possa esserci un listone nel quale confluiranno tanti grandi e vecchi elettori interessati al governo totale del paese e della sua economia.
Un listone che si imbarcherebbe su una grande nave piena di pennoni e bandiere colorati tali da abbagliare il popolo ancora più di quanto sia adesso impedendogli di vedere anche quando volesse ( e spesso non vuole!) e da convincerlo che il suo destino diventerebbe positivo se solo riuscisse salirvi sopra o quantomeno a farsi amico, magari con un voto o più voti ( non di scambio, certo, ma di piacere!) , uno di quelli che si vedono salire a bordo o si pensa saliranno a bordo.
Poco importa se poi la nave resterà alla fonda perché l’imboccatura del porto è insabbiata.
Poco importa se poi la nave resterà attraccata alla banchina perché manca la nafta per far partire i motori
Poco importa se il comandante non ha il brevetto di pilota, se gli ufficiali di bordo hanno solo il cappello che si vede da lontano e non sanno niente della navigazione.
Quelli che sono sulla banchina non sognano grandi viaggi verso isole lontane dove si alza la mano per cogliere banane e si abbassa nell’acqua per prendere aragoste, no.
Hanno la sola speranza di salire sulla nave dove sanno che bene che vada toglieranno la polvere o laveranno i pavimenti in cambio di un tozzo di pane garantito e di un futuro, ove la nave lo abbia.
La nave porterà sulla fiancata il nome “PNP & PNS”, un acronimo mai letto, noto solo agli addetti e sconosciuto a tutti gli altri. Un acronimo che affascina fintanto può significare tutto.
Certo qualche persona dotata anche di media intelligenza ma che voglia usarla se si applica potrà scoprirne il significato recondito con il rischio di restarne deluso e di abbandonare l’idea di salire sopra questo grande albergo del listone.
Un rischio che si corre normalmente quando si vuole scoprire la politica amanteana.
Noi pensiamo che occorra applicarsi a scoprirlo anche se poi si dovesse sapere la verità del listone e dei suoi componenti.
Ed ai primi 10 che ci comunicheranno la traduzione dell’acronimo offriremo in pubblica piazza un caffè- premio, ovviamente aprendo una intensa discussione dalla quale potrebbe derivare ………….
(capirete appena tradotto l’acronimo)
La “questione” Carratelli può diventare esplosivamente “politica”
I commercianti di Via Margherita, “feriti” da tasse, quantomeno, stabili se non in crescita e da incassi sempre meno remunerativi dei loro investimenti e dei loro alti costi gestionali , hanno dato al problema sollevato e portato avanti da Tonino Carratelli, una valenza certamente ultronea a quella che obiettivamente ha. Non è ,infatti, “la soluzione”
E per quanto non si veda chi sia davvero in grado di trasformare le loro ragioni in ragioni generali e come intenda fare, né ancora meno, si veda una trasformabilità di un malumore in orientamento politico tale da sviluppare candidature di posizione, la vicenda potrebbe avere qualche sia pur minimale risvolto elettoralistico.
Intorno il silenzio dell’amministrazione comunale che non difende la sua posizione come oggettiva e di interesse sociale.
Ma la “questione” Carratelli sembra orientarsi verso un posizionamento fortemente politico.
Si dice che intanto ricorderà a Marcello Socievole ed a Mario Pizzino, soprattutto, nella sua qualità di presidente di una commissione consiliare, l’appartenenza ad un medesimo “gruppo” che avrebbe dovuto comportare la loro presa di posizione quantomeno individuale se non di gruppo.
Se davvero Carratelli dovesse entrare in questo circuito si potrebbero anche avere reazioni politiche.
Si dice poi che Carratelli voglia parlare alla città e dire la “sua verità” sulla vicenda del suo esautoramento , che sarebbe figlio non della difesa da parte sua delle ragioni dei commercianti della principale via amanteana, ma di ben altro
Le voci che circolano parlano di un regista occulto di cui sarebbe espresso il nome ed il cognome.
Le voci che circolano porterebbero ad uno specifico reato di “lesa maestà”.
Le voci che circolano offrirebbero il quadro di un Carratelli ,unico assessore capace di pretendere cambiamenti radicali ed indispensabili per garantire lo sviluppo della città e di come queste pretese corrette e necessarie siano la possibile ragione del suo esautoramento
E questo nel silenzio della restante politica, opposizione compresa, e di come si sia colpito Carratelli per inibire altri possibili conati di libertà!
Qualcuno addirittura è convinto che nella foga Carratelli possa raccontare alla città anche altro, tanto altro!.
Vedremo.