Ecco il testo della nota che Il circolo PD di Amantea ha inviato al Direttore Distretto Sanitario Tirreno Cosentino d.ssa Giuliana Bernaudo:
Preg.ma D.ssa, Giuliana BERNAUDO Direttore Distretto Sanitario Tirreno Cosentino
Oggetto : Richiesta dati esenti dal ticket sanitario per “malattie tumorali”
La stampa ha recentemente dato atto che l’associazione ambientalista Peacelink è entrata in possesso dei dati relativi ai tumori accertati della città di Taranto, peraltro distinti per zone, così da permettere il confronto tra quartieri della stessa città ed in specie tra quelli incisi dall’Ilva e quelli più lontani.
L’associazione ha ricavato tali elementi analizzando i dati sull’esenzione dal ticket sanitario per “malattie tumorali” (codice: 048)
Al di là del famoso e mai realizzato registro, esiste pertanto “almeno” un dato numerico indicativo della situazione dei tumori, comune per comune
Tanto richiamato, la situazione di Amantea e gli allarmismi posti in essere, anche recentemente, impongono un minimo di certezze.
Le chiediamo ufficialmente pertanto che ci vengano comunicati gli esenti dal ticket sanitario per “malattie tumorali” (codice: 048) del comune di Amantea, se possibile distinti per macro aree territoriali( Campora SG e capoluogo) e dei comuni del vecchio distretto di Amantea ovvero di tutto l’attuale distretto del tirreno cosentino
La richiesta riveste carattere di urgenza
Distintamente Il Segretario del Circolo del PD di Amantea Ing. Salvatore PIRILLO
Amantea 20.09.2013
Precisiamo, non è certo un ordine, è solo un consiglio, o meglio un suggerimento. Pensate il governatore Scopelliti ci fa l’onore di visitare Amantea . E non sarà solo. Affatto. Insieme a lui l’establishment del Pdl. Insomma una caterva di politici come mai Amantea si ricorda.
È vero che il Pdl sta per chiudere, ma, comunque sia, è una occasione unica. Chi ricorda da quando Scopelliti manca ad Amantea? E chi ricorda da quando ad Amantea mancano i politici regionali e nazionali?
Scopelliti ed i suoi sodali verranno a spiegarci cosa hanno fatto per la Calabria, cosa hanno fatto per Amantea.
E noi staremo lì ad ascoltarli.
Ovvio che, poi, faremo qualche domanda.
Per esempio, su cosa abbia fatto per la sanità nella nostra città. O cosa abbia fatto per la disoccupazione nella nostra città.
Ma dobbiamo confessare che la nostra curiosità si incentra soprattutto sul fatto di voler conoscere chi sono i “PD+ L o –L” di Amantea.
Sicuramente vedremo Lazzaroli. Forse proprio in vista dell’arrivo di Scopelliti e delle prossime elezioni vedremo Paolo le Rose, già coordinatore –almeno fino a gennaio di quest’anno-del Basso tirreno cosentino dell’MPA, forse vedremo Marcello Socievole che recentemente ha evidenziato di essere lui l’unico Pdellino di Amantea, forse vedremo Bruni&Romano per via della presenza dell’assessore Mancini, certamente vedremo, poi, coloro che da Scopelliti& c sono stati gratificati di incarichi e/o prebende.
Insomma scopriremo quel popolo diellino che è nascosto ormai da quando venne destinato sul rogo il buon Osvaldo Vadacchino nel suo ruolo di commissario ed in quello di commissario Biagio Miraglia, mentre la nutrita corte ormai defilatasi tentava di conquistare il comune.
Altri tempi. Anche se è vietato parlare del fallimento di Scopelliti sindaco di Reggio Calabria o del commissariamento per mafia di Reggio Calabria, oggi l’astro è spento e 100 piazze non lo aiuteranno certo a risorgere. Affatto.
Sono rimasto esterrefatto a leggere l’articolo di Maria Teresa Improta pubblicato oggi 13 settembre su “quicosenza.it”.
Un articolo dal titolo emblematico: “ Un bimbo muore, l'amichetta si ammala. Colpa della nave dei veleni?”. Ed ecco il testo integrale:
AMANTEA - Due casi di tumore in una scuola della piccola cittadina tirrenica.
Ad Amantea, un bambino che frequentava l'istituto Don Giulio Spada, è morto qualche mese fa. I genitori di sua compagnetta di scuola, invece, poche settimane fa ha scoperto che i malesseri della bimba sono legati, anche in questo caso, ad una patologia oncologica. Due casi, in un tempo brevissimo, nello stesso istituto. L'Arpacal, ricevute le drammatiche segnalazioni da parte di un gruppo di genitori, ha immediatamente disposto per la giornata di oggi l'effettuazione di alcuni rilievi radiometrici per accertare l'idoneità dei locali. L'edificio è nuovo di zecca. Inaugurato nel 2010. Costruito a norma di legge. Fortemente preoccupata la comunità del territorio che attende con ansia i risultati delle ricerche disposte dall'Arpacal per capire se il nuovo stabile sia collegato all'insorgenza di patologie oncologiche infantili. La scuola ha offerto la massima disponibilità all'Arpacal dichiarandosi favorevole ad eventuali carotaggi nei terreni. Le due famiglie, intanto, stanno cercando di individuare tutti gli elementi comuni agli sfortunati piccoli studenti: luoghi frequentati, cibi consumati, zona balneare prediletta. E proprio sul mare di Amantea che potrebbero convergere i sospetti. Che quella famigerata Jolly Rosso, arenatasi nella notte di Santa Lucia del 1990 non sia collegata con i tumori? Non è dato sapere. Ma non è da escludere. Proprio ad Amantea, ricordiamo, nella zona della spiaggia di Formiciche, dopo il naufragio dela Jolly Rosso, fu rinvenuta una cava dismessa, a pochi chilometri dal litorale, lungo una strada che conduce a Serra D'Aiello, dove furono segnalati pesanti tassi di residui radioattivi che, secondo misurazioni ufficiali, hanno causato l'aumento della temperatura del terreno di almeno 6° C. Le immagini satellitari, a tutt'oggi, rivelano una macchia rosso scuro nella stessa zona dove i tecnici dei Vigili del Fuoco e dell'Arpacal hanno accertato un aumento della radioattività fino a sei volte superiore rispetto ai valori di base consentiti dalla legge per la salvaguardia della salute. Ma c'è di più. Secondo quanto dichiarato dal Procuratore di Paola, Bruno Giordano, si tratterrebbe di "radionuclidi" non presenti in natura. L'agente inquinante si chiama Cesio 137, un prodotto inequivocabilmente legato alla lavorazione nucleare presente, di fatto, in rifiuti e scorie di tale lavorazione. Non c'entrano nulla, come inizialmente ipotizzato, i prodotti derivati dall'incidente della centrale ucraina di Chernobyl, che si sarebbero depositati solo in superficie, quindi non nei terreni. La presenza di sostanze radioattive nei pressi di Amantea testimonia che i traffici di rifiuti nucleari, non sono solo una leggenda metropolitana o una chiacchiera da bar. Le istituzioni ignorano gli avvertimenti e le denunce del comitato intitolato a Natale De Grazia, il capitano della marina morto per avvelenamento proprio mentre indagava sul caso. De Grazia infatti pare fosse vicino a sciogliere la matassa che avrebbe potuto fornire la verità sulle navi dei veleni e sulla cava dove sarebbe sepolto il materiale radioattivo, a circa 300 metri dal greto del fiume Oliva, in una zona chiamata "la Foresta" dove per diversi anni gli investigatori hanno cercato inutilmente il carico della Jolly Rosso. Si spera, che la morte del piccolo studente non sia collegata a quella notte di Santa Lucia che cambiò la vita e l'immagine di quella che fu una delle perle del Tirreno”
Ecco il senso dell’articolo:
Dovunque si può morire, ma se si muore ad Amantea è per causa della Jolly Rosso!
Chiunque può avere un tumore ma se abita ad Amantea è per colpa della Jolly Rosso!
Importa poco che siano passati quasi 23 anni dallo spiaggiamento, per i prossimi secoli( forse millenni) qualsiasi morte che ci sarà ad Amantea potrà essere legata alla Jolly Rosso!
Ognuno potrà dileggiare la verità e la storia e continuare a distruggere una città, tanto NESSUNO MAI LA DIFENDERA’!
Amantea ormai è FU! E’ morta, come la verità su questa vicenda!
Quello che mi offende come cittadino dell’ITALIA è la ignavia degli amanteani ed in primis dell’amministrazione comunale. A quest’ultima chiederò ufficialmente di chiedere ( ALMENO) una immediata e totale rettifica dell’articolo. Di questo e di quanti altri contribuiranno ad uccidere la nostra città che ha tre grandi colpe . Quella di una nave che poteva andare altrove, quella di una Amministrazione che manca al suo ruolo istituzionale di difendere la città, quella di un popolo che non ha né co…ioni nè dignità!
Giuseppe Marchese