
La “questione” Carratelli può diventare esplosivamente “politica”
I commercianti di Via Margherita, “feriti” da tasse, quantomeno, stabili se non in crescita e da incassi sempre meno remunerativi dei loro investimenti e dei loro alti costi gestionali , hanno dato al problema sollevato e portato avanti da Tonino Carratelli, una valenza certamente ultronea a quella che obiettivamente ha. Non è ,infatti, “la soluzione”
E per quanto non si veda chi sia davvero in grado di trasformare le loro ragioni in ragioni generali e come intenda fare, né ancora meno, si veda una trasformabilità di un malumore in orientamento politico tale da sviluppare candidature di posizione, la vicenda potrebbe avere qualche sia pur minimale risvolto elettoralistico.
Intorno il silenzio dell’amministrazione comunale che non difende la sua posizione come oggettiva e di interesse sociale.
Ma la “questione” Carratelli sembra orientarsi verso un posizionamento fortemente politico.
Si dice che intanto ricorderà a Marcello Socievole ed a Mario Pizzino, soprattutto, nella sua qualità di presidente di una commissione consiliare, l’appartenenza ad un medesimo “gruppo” che avrebbe dovuto comportare la loro presa di posizione quantomeno individuale se non di gruppo.
Se davvero Carratelli dovesse entrare in questo circuito si potrebbero anche avere reazioni politiche.
Si dice poi che Carratelli voglia parlare alla città e dire la “sua verità” sulla vicenda del suo esautoramento , che sarebbe figlio non della difesa da parte sua delle ragioni dei commercianti della principale via amanteana, ma di ben altro
Le voci che circolano parlano di un regista occulto di cui sarebbe espresso il nome ed il cognome.
Le voci che circolano porterebbero ad uno specifico reato di “lesa maestà”.
Le voci che circolano offrirebbero il quadro di un Carratelli ,unico assessore capace di pretendere cambiamenti radicali ed indispensabili per garantire lo sviluppo della città e di come queste pretese corrette e necessarie siano la possibile ragione del suo esautoramento
E questo nel silenzio della restante politica, opposizione compresa, e di come si sia colpito Carratelli per inibire altri possibili conati di libertà!
Qualcuno addirittura è convinto che nella foga Carratelli possa raccontare alla città anche altro, tanto altro!.
Vedremo.
Avevamo ragione ancora una volta a sostenere la impossibilità di un ritiro delle deleghe non previsto dalla legge e dallo Statuto.
L’occasione è stata la presentazione della Raccolta Porta a Porta e lo scambio di convenevoli a latere di un sia pur importante incontro.
“Nessuno ha ritirato le deleghe a Carratelli, Carratelli è stato revocato dal ruolo di assessore”.
Il provvedimento è stato firmato dal sindaco facente funzioni Michele Vadacchino dopo tre giorni di riflessioni ed è stato già notificato
Ovviamente il provvedimento sarà comunicato al Consiglio comunale ai sensi dell’art 25 dello Statuto del comune di Amantea che recita: “2. Il Sindaco può revocare uno o più Assessori dandone motivata comunicazione al Consiglio e deve sostituire entro 15 giorni gli Assessori dimissionari”.
Ora si accende per Vadacchino un’altra settimana( almeno) di passione.
Con chi sostituire Carratelli?
Con Gianfranco Suriano, amico di partito, “lasciato” sulla panchina delle riserve, riequilibrando così i rapporti tra partiti?
Con Mario Pizzino di cui si dice sia animo di imbarcarsi su un’altra portaerei pronta ad entrare in rotta di collisione con quella della attuale giunta?
Con Marcello Socievole sollecitando in questo modo l’auto allontanamento di Luciano Cappelli?
Con uno dei giovani pronti ormai da tempo a ruolo di responsabilità: parliamo di Vincenzo Pugliano e Biagio Miraglia, per esempio?
Assolutamente inattendibile l’aspettativa di qualche peones esterno che pretenderebbe un incarico politico così importante a pochi mesi dalle prossime elezioni.
Avevamo visto giusto: o meglio le voci che ci erano giunte erano attendibili: il vicesindaco Michele Vadacchino davvero era pronto a revocare le deleghe a Carratelli.
Una competenza, questa, che al Sindaco discende dal secondo comma dell’articolo 25 dello Statuto del comune di Amantea che recita: “2. Il Sindaco può revocare uno o più Assessori dandone motivata comunicazione al Consiglio e deve sostituire entro 15 giorni gli Assessori dimissionari.
Ma questo richiamo pone un problema rilevante quale è quello di un assessore senza deleghe.
L’art 46 del TUEL al suo secondo comma recita che :” 2. Il sindaco ……… nomina.. i componenti della giunta, tra cui un vicesindaco ………, e ne danno comunicazione al consiglio nella prima seduta successiva alla elezione.
Ovviamente,dalla nomina, quale atto connesso, la assegnazione delle deleghe, cioè delle competenze afferite al singolo assessore.
Nulla invece la legge e lo Statuto dicono in ordine alla revoca delle deleghe.
Sembrerebbe, cioè, che si tratti di atto non legittimo.
In sostanza lo svuotamento delle competenze dell’assessore lo porrebbe in una condizione di sostanziale differenza con il resto della Giunta, da cui la sua non previsione normativa e forse la sua illegittimità.
Peraltro, la revoca dell’assessore ex comma 4 dell’art 46 del TUEL presuppone la emanazione di uno specifico decreto sindacale da rimettere al Consiglio.
In verità nel sito web del comune non c’è traccia del decreto di revoca delle deleghe di Carratelli nè, e tantomeno, della revoca di assessore.
Un bel rebus, quindi.
Infine manca qualsivoglia riferimento alle ragioni della revoca delle deleghe.
Se come molti ritengono la delibera giuntale n 159 fosse illegittima arriveremmo al paradosso che l’unico che si è opposto ora rischierebbe di trovarsi fuori dal governo.
Ed allora?
Allora resta tutto da vedere. Eccome!!!
A cominciare da chi sta aspettando di prendere le deleghe, se non il posto di Carratelli.