
Il carnevale del 2018 sarà il carnevale delle osservazioni, delle contestazioni, dei mugugni e delle lamentele.
Sono in tanti, non solo gli storici organizzatori che quest’anno sono stati esautorati dalla gestione del carnevale amanteano, a contestare un carnevale, peraltro,”salvato” dal carro dei Romani di Campora San Giovanni.
Un carro dovuto alla pro loco camporese .
Senza quest’ultimo il carnevale amanteano sarebbe stato rappresentato da un solo carro.
E le contestazioni non sono solo relative alla scarsezza del “grande” carnevale nepetino.
NO!
Le principali osservazioni sono quelle relative al comportamento del comune.
Cominciamo dall’impegno di spesa per il carnevale 2018.
La prima determinazione è la n 47 dell’8 febbraio che impegna 700,01 euro per fornitura di materiale vario di ferramenta necessario per la preparazione del carnevale di Amantea
L seconda determinazione è la n 49 del 13 febbraio che liquida 1.187,06 euro sempre per fornitura di materiale vario di ferramenta necessario per la preparazione del carnevale di Amantea
Si tratta di 1.887,07 euro
Poi c’è la delibera n 18 dell’8 febbraio che impegna altri 6.541,40 così suddivisi
Siae 761,80 euro
Postazione mobile di soccorso CRI 300,00 euro
Servizio luci 1500,00 euro
Servizio audio luci 800,00 euro
Spettacoli di animazione ed artisti di strada 2.000,00 euro
Sommano 5.341,40
Iva su 5.341,40
Sommano euro 8.428,47
In tali atti mancano i costi per la sicurezza ed ovviamente i costi del personale di vigilanza
Le delibere non permettono di capire se le spese siano riferite a tutti i carri ed alle manifestazioni sia di Amantea che di Campora SG per cui aspettiamo un qualche chiarimento da parte dell’amministrazione
Prendiamo però atto che la situazione economia del comune di Amantea è nettamente migliorata perchè si spendono quasi 10 mila euro per il carnevale, certamente per l’estate saranno disponibili somme ben più notevoli.
Non come lo scorso 2017 la cui estate è stata fatta a costo zero!
Insomma tante riserve ed una sola cosa buona!
Era il mese di ottobre quando l’assessore al turismo Concetta Veltri a fronte delle difficili condizioni derivate dal dissesto finanziario ha proposta di istituire la tassa di Soggiorno , l’unica che non grava né sui cittadini né sulle imprese amanteane, e dalla quale derivare le disponibilità finanziarie aggiuntive necessarie per avviare lo sviluppo del nuovo turismo
Dopo qualche diffidenza interna la svolta nata dalla espressa sollecitazione inviata dal Ministero che segue la grave situazione del nostro comune
E così il primo incontro con gli albergatori , ed invero disertato dai titolari dei B&B e da quanti altri offrono ospitalità a pagamento, svoltosi il 7 febbraio .
Presenti pe il sistema alberghiero il Trevi Village, il Tyrreniam, Il Mediterraneo Hotel, La Principessa, Il Torrione, Le Canne, eccetera
Presenti per l’amministrazione comunale l’assessore al turismo Concetta Veltri, il consigliere delegato al centro storico Giuseppe Maria Vairo ed il sindaco Mario Pizzino
L’ampia relazione dell’assessore al turismo che richiama quante cose potranno essere fatte , nel tempo, ovviamente, con la tassa di soggiorno e tra queste : la promozione della immagine della città, vari progetti di sviluppo degli itinerari tematici e dei circuiti di eccellenza in ambito comunale, con particolare riferimento alla promozione del turismo storico, artistico, archeologico, ambientale, paesaggistico, enogastronomico ed in generale culturale, la editazione di testi finalizzati alla conoscenza e diffusione dei valori storici, artistici, archeologici, ambientali, paesaggistici, enogastronomici ed in generale culturali, la progettazione e realizzazione interventi di manutenzione e recupero dei beni culturali, paesaggistici ed ambientali ricadenti nel territorio comunale rilevanti per l'attrazione turistica, ai fini di garantirne una migliore ed adeguata fruizione, il miglioramento dei servizi pubblici locali connessi al turismo e legati alla fruizione del territorio, la tutela dei valori del centro storico e la qualificazione dell’accoglienza dei turisti, la tutela del mare , la creazione di sito web dedicato allo sviluppo della immagine turistica della città, la istituzione di punti di accoglienza ed informazione per i turisti, la istituzione di uno sportello di conciliazione per i turisti, la ricerca annuale della qualità dell’accoglienza turistica, la indagine annuale sui desiderata del turista, gli studi finalizzati alla formazione di un apposito piano annuale di sviluppo delle presenze turistiche, la progettazione di idee e programmi consortili da realizzarsi con il concorso di finanziamenti comunali, statali, regionali, provinciali, la implementazione di reti museali consortili, le ricerche archeologiche comunali e consortili da realizzarsi con il concorso di finanziamenti comunali, statali, regionali, provinciali, ha smosso il sistema alberghiero che ha mostrato forte attenzione alla proposta.
Ovviamente apposita normativa regolamenterà sia la partecipazione coerente e fattiva dei soggetti passivi e dei gestori delle strutture ricettive alle scelte degli obbiettivi, sia la verifica del loro raggiungimento, in una ottica di reale compartecipazione e di vitale concorso allo sviluppo del turismo.
Prossimi incontro definiranno il tutto.
Intanto da parte dell’amministrazione si è preso atto che essendo stati sottoscritti i contratti turistici per il 2018 sarà necessario rinviare la applicazione della tassa soggiorno ad un prossimo anno. Peccato! Amantea ha perso una occasione per avviarsi decisamente verso il futuro!
Quando alcuni sottolineano il fatto che gli “Amministratori” pubblici di Amantea sono dei “bravi ragazzi” (o ragazze), che “bisogna fidarsi di loro”, fin da subito enfatizzano la propria credibilità senza alcuna provocazione di alcun tipo, io suggerirei di diffidare di costoro! Gli abusatori amministrativi tendono a “risucchiare” nel loro vortice le vittime con dolci promesse, falso rimorso e parole vuote sulla loro intenzione di cambiare soltanto per abusare della loro vittima (una città intera) in modo ancora peggiore. Nella mente inferma dell’abusatore, questo testare i limiti è una punizione per aver reagito all’abuso. Quando un povero narcisista-amministrativo prova a schiacciare il bottone del “reset emotivo”, delimita con ulteriore forza i limiti dei propri concittadini piuttosto che farli retrocedere. Le persone tossiche ed abusive, nel vestire i panni amministrativi della cosa pubblica, amplificano nell’esaltare la propria capacità di essere gentili e compassionevoli dall’alto del loro “scranno”. Spesso chiedono ai cittadini di fidarsi delle loro capacità a prescindere, senza prima costruire una solida base di effettiva fiducia. Normalmente esibiscono un alto livello di empatia all’inizio del loro rapporto con i propri concittadini per prenderli per i fondelli, per togliersi la falsa maschera soltanto in un secondo momento. Nella fase di svalutazione del ciclo dell’abuso, quando la falsa maschera comincia pian piano a cadere, si scoprono come in realtà sono: terribilmente crudeli, insensibili e sprezzanti.
Sminuire e tentare di denigrare qualcuno è il punto forte del “politico” tossico, e il suo tono di voce è soltanto uno degli strumenti in suo possesso. Il sarcasmo può essere una via comunicativa divertente quando entrambe le parti sono d’accordo, ma i narcisisti agresti lo usano costantemente come metodo per manipolare la realtà e denigrare chiunque si dovesse azzardare a criticare il loro operato. Se si prova a reagire in qualsivoglia modo, infatti, è evidentemente perché “si è troppo sensibile”. Venendo costantemente trattato come un ingenuo e preso di mira quando osa esprimere se stesso. In una situazione del genere, il semplice cittadino dovrà stare particolarmente attento rispetto all’esprimere i propri pensieri e opinioni al fine di non venir rimproverato e punito. Questa autocensura permette all’abusatore di zittire le persone con sempre meno sforzo, perché purtroppo il cittadino comincerà a farlo, in autonomia.
I “political narcisi” tendono a ingigantire precauzionalmente qualsiasi cosa percepiscano come una minaccia alla propria superiorità e al proprio ruolo ricattatorio (un esempio su tutti: l’utilizzo delle cooperative). Nel loro piccolo mondo, i politici nostrani sono gli unici a poter avere sempre ragione e chiunque osi dire il contrario crea una ferita narcisistica che spesso sfocia in rabbia. Nei casi peggiori queste persone scelgono di esprimere la propria rabbia narcisistica attraverso gli insulti quando non riescono a trovare un modo migliore di manipolare l’opinione altrui o gestire le altrui emozioni. Gli insulti sono il loro metodo più semplice per buttare giù, umiliare e offendere l’altrui intelligenza, l’altrui aspetto e comportamento, invalidando allo stesso tempo l’altrui diritto ad essere un individuo con un proprio punto di vista e con una propria dignità. Narcisisti, sociopatici ed altre personalità tossiche tentano continuamente di testare i limiti delle persone per capire quali possono oltrepassare. Più violazioni riescono a commettere senza conseguenze, più porteranno le cose agli estremi.
I narcisisti patologici si sentono attaccati quando la loro percezione di avere diritto a tutto, il senso di superiorità e la loro autostima vengono messi in discussione in qualche modo, e piuttosto di affrontare i disaccordi attuando dei compromessi, preferiscono negare il diritto di avere un punto di vista, tentando di instillare paura negli altri rispetto alle conseguenze dell’essere in disaccordo con loro e del non rispettare le loro richieste. Per loro, la risposta a qualsiasi sfida è un ultimatum, e la formula “devi fare questo o io farò quest’altro” diventa un tormentone quotidiano.
Un segno chiaro di miseria è l’incapacità del piccolo politico Amanteano di rendersi conto delle proprie mancanze, e l’atteggiamento di usare ogni potere in suo possesso per evitare di esserne ritenuti responsabili. Questo comportamento è come una proiezione. La proiezione è un meccanismo di difesa utilizzato per deviare la responsabilità di un comportamento o un tratto negativo, attribuendolo a qualcun altro. Agisce come una digressione che porta a evitare le proprie responsabilità.
Gigino A Pellegrini & G el Tarik