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garriAMANTEA La campagna elettorale di Fratelli d’Italia e di Ernesto Rapani, entra nel vivo. Il membro dell’esecutivo nazionale del partito ha presentato la sua candidatura al Senato della Repubblica nel collegio uninominale Calabria 01 in un incontro tenutosi ad Amantea con dirigenti locali, amministratori ed elettori.

Tanti i temi all’ordine del giorno: dal turismo all’agricoltura, dal caro bollette ai trasporti. Rapani si è presentato con un excursus sulle battaglie a difesa dei diritti dei calabresi, intraprese negli anni. Il diritto alla mobilità, le opportunità di sviluppo derivanti dalla defiscalizzazione, gli aiuti alle imprese in un periodo storico delicato per le famiglie e le aziende. «Gli imprenditori che investono capitali, e quindi producono opportunità, ricchezza, lavoro, sono sempre meno. La crisi sta stritolando i pochi volenterosi che riescono a sopravvivere, ecco perché, come sottolinea spesso la nostra presidente Giorgia Meloni, c’è bisogno di sostegno e di aiuto da parte del governo, ma subito, senza perdere tempo ulteriore. Il tessuto produttivo del nostro Paese ha bisogno di aiuto subito», è stato uno dei passaggi di Ernesto Rapani.

All’incontro, molto partecipato, sono intervenuti in tanti per sottoporre al candidato di Fratelli d’Italia al Senato, in rappresentanza di tutte le forze di centrodestra problemi, prospettive ed aspettative. 

All’incontro, a cui era presente l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Vincenzo Sofo, sono intervenuti anche indigenti provinciali di Fratelli d'talia Fabio Garritano e Francesco Barone, Franco Arlia referente del partito di Belmonte, il sindaco di San Pietro in Amantea, Gioacchino Lorelli, il vicesindaco di Serra d’Aiello Gaetano Cappelli, il vicesindaco Vincenzo Montoro e l’assessore Carmine Bruno di Fiumefreddo Bruzio.

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LampioniContattando l’800909470 tutti gli utenti potranno segnalare problemi legati all’impianto comunale

CROSIA (Cs) – Venerdì, 26 Agosto 2022 – Efficientamento energetico, sicurezza e comfort urbano: attivato un numero verde per tutte le segnalazioni e richieste d’intervento che interessano la pubblica illuminazione. Grazie all’attivazione di questa linea speciale e gratuita, gli utenti potranno in tempo reale chiedere l’intervento dell’azienda appaltatrice del servizio di illuminazione pubblica per la sostituzione delle lampade o il potenziamento delle stesse.

È quanto fa sapere il responsabile dell’ufficio tecnico comunale, Arch. Luigi Lepera, annunciando il nuovo servizio attivato dalla società concessionaria Crosia Smart City e previsto dal capitolato d’appalto per la gestione dell’illuminazione pubblica.

Ogni utente potrà contattare autonomamente il numero di telefono 800 909 470, attivo h24, per la segnalazione di lampade spente e/o problemi legati alla pubblica illuminazione (pali pericolanti - cavi ecc ecc).

Tale servizio consentirà di avere un contatto diretto con il gestore della linea senza alcun filtro con gli uffici comunali che, a loro volta, monitoreranno l’impianto dell’illuminazione pubblica per verificare il regolare rispetto delle procedure d’appalto. Inoltre, grazie al contatto con il numero verde i cittadini residenti del Comune di Crosia potranno aprire un ticket di servizio con l’azienda e seguire la pratica attraverso gli uffici di Crosia Smart City.

©Ufficio stampa e comunicazione istituzio

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gigginoStavo pericolosamente riflettendo su tutte le denunce, fatte nei mesi precedenti alle ultime elezioni, riguardanti gli esempi di mala amministrazione. Fermarsi e pensarci ha un suo significatoe consiste, secondo me, nel fatto che esse vanno nel senso della moralità popolare: per la collettività penso che sia alquanto inammissibile che dei dirigenti amministrativi, quali essi erano, incluso chi li sosteneva, fossero privi di moralità.

Questo perché la collettività è sempre stata portata a credere veramente che essi agivano in suo nome, dato che a loro veniva affidato, attraverso il voto liberal-democratico, i pieni poteri amministrativi.

Quindi, la stessa collettività pensava che essi rappresentassero legittimamente i loro elettori. Se questi risultavano essere dei disonesti emergeva una bella contraddizione tra moralità e legittimità. Due elementi, questi, che infatti dovrebbero essere indivisibili.

Coro: Chi è colui che la rupe/ profetica di Delfi

disse avere compiuto delitti indicibili fra tutti/ con mani sanguinarie?

E’ tempo per lui di muovere,/ fuggendo, piede più gagliardo

che i destrieri veloci come procella./ Armato contro lui si scaglia

con fuoco e con fulmine il figlio di Zeus,/ e terribili insieme seguono/ i fati infallibili.

Il problema è che la collettività lavoratrice non riesce a vedere il proprio ruolo di “creatore” di movimento delle masse, di una rivolta necessaria. Probabilmente manca la capacità di ragionare, di analizzare le varie problematiche sociali e di arrivare ad una fusione di rivolte d’origine diversa in quanto vi sono variegate classi sociali che subiscono diverse forme di oppressione.

E’ evidente che ogni oppressione provoca inevitabilmente una resistenza, una ribellione, stimola cioè la creazione di un certo numero di valori. Il ruolo di una parte della collettività, cosciente della insoddisfazione generale e dal modo di gestire il potere in maniera cosiddetto“democratico”, deve essere quello di produrre un “linguaggio comune” comprensibile a tutti i componenti delle varie classi, in quanto tutte subiscono, anche se in misura diversa, questa o quella oppressione e abuso.

Oggi, dopo un po’ di acqua passata sotto i ponti, i vecchi capetti, di questa cittadina del Sud, non godono più della fama di un tempo, e sono guardati con qualche sospetto da una bella fetta di cittadinanza, che li ritengono – in parte anche a “ragione” – esageratamente truffaldini e privi di etica.

Ciononostante, rimane senza ombra di dubbio un passo fondamentale, dopo le ultime elezioni comunali, proporre tutta una serie di riflessioni che, negli ultimi decenni, dopo la fine della politica, stavano attraversando il Meridione, e per una volta non più solo a livello accademico, ma anche del sentire comune di tutta la “società” , se così possiamo chiamarla, degli pseudo-intellettuali di provincia e non solo.

Ho il terrore di venire a contatto con essi proprio come se fossero bestie feroci. Solo ora ne ho piena coscienza, a cominciare nel ricordare più adeguatamente ciò che ho provato l’altro giorno, quando tenevo in mano un ciottolo da spiaggia. Era una specie di nausea dolciastra, ciò che aggrediva le mie narici e proveniva da un profondo solco nel terreno bagnato dall’Ulisse!

Gigino A Pellegrini & G elTarik

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