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gigi0022Ho visto la passione in gabbia

l’ho vista nei vostri cuori.

Nella penombra, un indistinto uomo

ha visto le vostre pupille insegnare

ho visto le vostre zampe cercare.

Ho visto tante libellule nel prato, atterrare.

Ho sentito il loro volare sfiorare l’Ulisse.

Ho visto l’umano volto rabbrividire!

Sempre più alienazione. All’improvviso riemerse dalla mia mente una sera di qualche anno fa a Firenze. Invitato ad una cena insieme all’amica Viviana. Fra le persone presenti c’era anche l’architetto Leonardo Ricci, allora preside della facoltà di Architettura.

Avevo letto alcuni suoi articoli che mi avevano entusiasmato. Così mi ritrovai a chiacchierare con lui sul ruolo dell’architetto nell’era moderna. Lui stava per lasciare l’università e andarsene in pensione.

Mentre cercavo fortemente di concentrarmi su cosa stesse dicendo, venivo distratto, di tanto in tanto, dalla bellezza di una donna che si accompagnava ad un altro professore. Ciò che rimane di quella conversazione sono i frammenti di un suo sogno segreto. Poter progettare e costruire una sola casa.

Qualcosa che assomigliasse ad una chiesa ma nel suo significato primo di casa per tutti. Una casa aperta giorno e notte. Una casa in grado di permettere alle persone di socializzare e conoscersi. Un’ agorà, non certo virtuale, per rompere il cerchio di solitudine, alienazione e odio. Una casa per tutti coloro che vivevano nelle città e sentivano il desiderio di stare insieme in pace e con amore.

Era un sogno che per realizzarlo non poteva progettarlo e costruirlo da solo. Era il racconto di un grande irregolare della cultura italiana del secondo ’900, un intellettuale caratterizzato da un netto furore laico.

Le parole di Ricci mi risuonano ancora nelle orecchie:“…La forma è una conseguenza del potenziale di vitalità insito dentro l’oggetto che sta per nascere. Fare un’architettura vuol dire far vivere la gente in un modo piuttosto che in un altro”. Quello che invece sta succedendo nell’Occidente e non solo, avrebbe fatto inorridire il visionario Ricci e la sua idea di convivenza.

Gigino A Pellegrini & G elTarik

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Se si vede il nostro riflessocoreca6666

sulla pietra verde,

della collina di Corica,

la frana lo porterà giù!

La deformazione e l'instabilità del suolo rappresentano globalmente uno dei pericoli “naturali” (si fa per dire) più notevoli e diffusi in Calabria. Le frane, in particolare, sono riconosciute come uno dei rischi geologici più dannosi, per entità, impatto su infrastrutture e impianti, interventi di trasformazione dell'ambiente naturale da parte degli uomini e numero di vittime, registrando ogni anno gravi danni, in termini di costi diretti e indiretti.

Negli ultimi 50 anni, i sogni ricorrenti degli amministratori di una cittadina storica, come Amantea sulla costa tirrenica, avrebbero dovuto consigliare lor signori che, una frana in un sogno suggerisce che si dovrebbe lavorare sulla propria stabilità mentale ed emotiva e sulla propria paura del cambiamento.

Hanno certamente sognato di essere sporchi, eufemisticamente, di terra, questo avrebbe dovuto indicare loro che non stavano e non stanno operando secondo principi morali. Essere ricoperti di “terra” durante una frana potrebbe significare povertà in tutti i suoi significati.

Rigirarsi nella sporcizia di una frana dovrebbe essere allertante per la popolazione che ci sono intrighi e complotti contro di essa. Se poi qualche residente dovesse trovarsi lo sporco della frana sulla propria persona, i significati potrebbero essere due: affari sicuri o situazione disastrosa. Se poi la popolazione avverte di essere bloccata nella sporcizia proveniente da una frana, questo dovrebbe suggerire che la salute e il benessere sociale potrebbe essere in pericolo.

Annegare nella sporcizia, viene lasciata alla libera interpretazione della stessa popolazione. Tornando alla realtà di questi giorni. Il potenziale del danno da frana ad un sistema viario, ad esempio, può essere valutato considerando l'esposizione delle strade a diversi livelli di pericolo di frana e la vulnerabilità delle strade, non solo, ai conseguenti danni.

Gigino A Pellegrini & G elTarik

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giuseppina-giuliano-bidella-pendolareOggi vi voglio raccontare una storia che ha dell’incredibile. La notizia ha del bizzarro. Forse tratta dal libro Cuore di Edmondo De Amicis. Una ragazza napoletana lo scorso settembre è stata assunta in una scuola di Milano come operatrice scolastica ( bidella) nel Liceo artistico Boccioni, ma è rimasta a vivere a Napoli dove ci sono i suoi genitori, la nonna e i suoi cani. Perché non si è trasferita a Milano? Perché non ha trovato un monolocale nella vicinanza della scuola? Non lo ha fatto perché costano troppo e lo stipendio che percepisce non è sufficiente per l’affitto che è molto alto, per la luce e il gas e spese varie. E allora cosa fa? Cosa si inventa? E’ una ragazza che non vuole perdere il posto di lavoro tanto agognato e pur di lavorare fa enormi sacrifici mentre le sue compagne se ne stanno comodamente a letto perché hanno sul comodino la tessera gialla del reddito di cittadinanza. Si alza ogni giorno, sabato compreso, alle 4 di mattina e alle 5 prende il treno per Milano. Alle 18 riprende il treno per raggiungere Napoli alle 23. Passa dunque la maggior parte delle ore della giornata sui treni. E sui treni consuma la colazione e la cena. E sui treni fa anche lunghe dormite, perché le ore che trascorre nella sua abitazione sono a malapena 4. Questa è la storia di Giuseppina Giuliano, storia pubblicata per primo dal Quotidiano Nazionale e che ora è diventata virale e ha fatto chiacchierare tutta l’Italia. La ragazza, intervistata, ha così risposto:- Lo so che la mia storia sembra una follia però facendo i conti ho valutato che economicamente mi conviene. Certo, mi costa tanto sacrificio. Però ormai mi sono abituata-. Storia vera o è una fake news? Il popolo del Web è diviso. Fatto sta che questa storia alquanto bizzarra ha conquistato un grosso spazio sui giornali e sui social. Se la storia è vera, lancio un appello a tutte quelle brave persone che vivono a Milano nella vicinanza della scuola dove lavora Giuseppina e sono venute a conoscenza degli enormi sacrifici che fa questa ragazza del Sud a trovare un alloggio decente e che non costasse troppo. Non può continuare a lungo quello che sta facendo.

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