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barca2222Anche se non puoi scegliere i tuoi parenti biologici, hai il potere di scegliere con chi trascorrere il tuo tempo. Trascorrere del tempo con persone stimolanti, motivazionali e positive, in grado di fare molto per la tua visione della vita. Bisogna essere disposti a entrare a far parte di situazioni e incontrare nuove persone.

Scegliere da che parte stare, ovviamente. Scegliere tempi e spazi dell’agire, naturalmente. Ma scegliere tante altre cose, scegliere con chi e per andare dove. Scegliere l’abito, scegliere i gesti, scegliere i silenzi, scegliere i sessi, scegliere lo stile, scegliere di includere, scegliere di lottare, scegliere di rinnovare, scegliere di scontentare, scegliere di farsi da parte.

Scegliere le parole e scegliere il tempo. Sono solo alcune delle scelte che la persona dovrà compiere se ambisce a rappresentare qualcosa di più della propria conservazione e della propria sopravvivenza.

Sono secoli ormai che gli umani ha scelto di non scegliere: si sono nascosti in stanchi rituali o, peggio ancora, hanno pensato di trovare la loro essenza nel realizzarsi unicamente come una debole controparte ad un sistema oppressivo e dominante come quello che si sta vivendo in questo momento.

Un presente metamorfico, un conflitto esclusivo ai vertici di interessi e di relazioni apparentemente contrapposti. Una storia raccontata dal pensiero dominante. Da una parte l'establishment, la finanza, dall’altra gli individualisti, gli arrampicatori, i profeti, i riciclati e riciclabili e quelli, e sono tanti, non più necessari.

Non esiste più un blocco sociale compatto, ma un mondo sconosciuto, frammentato, disorganico, che fa fatica a percepire e percepirsi, che vive all’interno di una nuova composizione di classe. Milioni di persone in tutto il mondo che vagano senza garanzie e tutele: disoccupati, pensionati, non si sa per quanto tempo ancora e lavoratori a singhiozzo. In un vortice esistenziale siffatto, ci si muoverà sempre più con difficoltà alla ricerca di risposte.

L'ignoto, naturalmente, presenta sempre elementi che sono assenti in ciò che è familiare. Quantificare i rischi, soprattutto quelli intangibili, sarà complesso e complicato. Un obiettivo primario della matematizzazione delle scienze sociali che è un fenomeno piuttosto recente. Le percentuali di questo e di quello.

Lo scambio di sicurezza e "rischio" è diventato un filo costretto a passare attraverso molti dualismi creati dallo scegliere. Le scelte "sicure" si identificano con quelle familiari di una vita apparentemente tranquilla e che chiaramente mal si sposa con il nuovo e l'inusuale. Si intravede quasi sempre il cammino migliore da seguire, ma poi ci si incammina verso solo quello a cui si è abituati.

Scelte che si relazionano con uno status quo immobile, con il mantenimento dell'equilibrio e con la promozione della "profondità dell'esperienza". A tutto questo si contrappone l’ignoto, l’inesplorato, il dinamismo, il non bilanciato. Tutte cose, queste ultime, non molto gradite alla persona pacata con una forte avversione al nuovo e al rischio, così tipicamente e umanamente conformista.

Molte di queste persone neanche soffrono la perdita di tante opportunità, semplicemente perché' neanche le cercano e, quel che è peggio, raramente riescono a scoprire come sarebbero andate le cose. Per ampliare la propria conoscenza, la persona dovrebbe allontanarsi da tutto ciò che gli è noto e ricercare l’ignoto.

Sta arrivando il freddo dovrei, forse, cercare un riparo. Con un po’ di sorte forse troverò ospitalità in qualche rifugio lungo il sentiero della vita. Ma quando arriverà il gelo? E quanto intenso sarà? Come sopravvivrò alle rigide temperature dell’anima? Le paure si stanno avvicinando ad una velocità folle, come delle barche a vela spinte da un San Cristobalon. “C’è una crepa in ogni cosa/ ed è da lì che entra la luce.” Leonard Coen.

Gigino A Pellegrini & G elTarik

Gigino A Pellegrini & G elTarik

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turilloHo appreso stamattina la notizia della morte del caro Turillo Buffone e il cuore , per un attimo , si è raggelato . Turillo l’ho conosciuto tanti anni fa in una stagione della mia vita felice e spensierata . Abitavo allora nella via Baldacchini “ du vicu i l’erba “ , ero sposata da pochi anni e aspettavo il mio secondo figlio e nella famiglia Buffone, che abitava di fronte ,ho trovato un’altra famiglia con la signora Annina , donna dal cuore grande con il marito e i suoi figli sempre disponibili con tutti . Negli anni i ragazzi hanno preso strade diverse ma Turillo era rimasto ad Amantea e tutti quelli che lo conoscevano hanno apprezzato sempre il suo fare scanzonato , la sua simpatia, il suo modo di scherzare con quell’aria di spavalderia che ti induceva subito al sorriso . Turillo era una persona affabile , curiosa con uno spiccato interesse per libri antichi e oggetti particolari . Negli ultimi anni la malattia lo aveva minato nel fisico ma il suo sguardo pulito e sincero non si è mai spento . Caro Turillo mancherai alla tua famiglia alla quale hai dato tanto e che ti ha ricambiato in eguale misura e mancherai a tutti noi che ti volevamo bene .

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muro con vecchiaLa capacità di far fronte in maniera positiva agli eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, è la capacità di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza perdere la propria umanità. Una comunità come quella Amanteana, immersa in circostanze realisticamente avverse dovrà riuscire, nonostante tutto e talvolta contro ogni previsione, a fronteggiare efficacemente le contrarietà, a dare nuovo slancio alla propria esistenza e perfino a raggiungere mete importanti.

Questo concetto di adattamento positivo nonostante le avversità esiste praticamente da quando gli esseri umani hanno cominciato a riflettere sul proprio comportamento. Bisognerebbe porsi continuamente una domanda di fronte agli accadimenti della vita collettiva: “Cosa c’è di buono in quello che sta succedendo?”, ovvero “Qual è il miglior significato che si può attribuire a quanto sta accadendo?”. Inizialmente questo esercizio potrebbe sembrare la classica fregnaccia da “pensiero positivo”, ma se opportunamente applicato, potrebbe servire ai cittadini di Amantea nel riappropriarsi del timone della propria vita collettiva, tirando fuori il meglio da ogni evento e decidendo collettivamente quelle che saranno le proprie reazioni di fronte alle brutture e al non realizzato.

Gli Amanteani dovranno opporsi, come per un metallo, e resistere alle forze che vi vengono applicate. Così anche in campo sociologico: la persona che resiste è l’opposto di una facilmente vulnerabile. Come l’individuo anche una collettività deve sviluppare la capacità di persistere nel perseguire obiettivi sfidanti, fronteggiando in maniera efficace le difficoltà e gli altri eventi negativi che si incontreranno sul cammino.

Qualcuno in maniera superficiale deumanizza persone di cui parla, le rende un numero. A nessuno interessa guardare una persona negli occhi e vedere quanta sofferenza esprimano. Questo potrebbe essere definito un articolo contro l’indignazione. Ma come, replicheranno gli indignati, con tutto quel che accade per cui è sacrosanto indignarsi, stai a vedere che ora il problema è l’indignazione! Con gli scandali che germogliano a cadenza settimanale; la corruzione, le inefficienze, i disservizi, gli esempi d’inciviltà che affliggono i Calabresi ogni giorno – come sarebbe possibile non indignarsi?

Il verbo "persistere" indica l’idea di una motivazione che rimane salda. Avere un atteggiamento quasi ottimistico nel tendere a "leggere" gli eventi negativi come momentanei e circoscritti; ritenere di possedere un ampio margine di controllo sulla propria vita e sull’ambiente circostante; è fortemente motivato a raggiungere gli obiettivi che si è prefissato; tende a vedere i cambiamenti come una sfida e come un’opportunità, piuttosto che come una minaccia; di fronte a sconfitte e frustrazioni è capace di non perdere comunque il proprio sogno di una vita migliore per sé e per la propria Cittadina.

Gigino A Pellegrini & G elTarik

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