Il PD calabrese, per quanto diviso orizzontalmente e verticalmente, distinto nelle sue componenti, per taluni versi “fortemente fracumatu”, teso, come è, con i suoi rappresentanti da un lato alla conquista del potere e dall’altro alla tenuta del potere, fa comunque paura.
Chi altri se non l’unico pezzo di partito ancora esistente in un panorama che da oltre20 anni non permette alla gente di sapere da chi è governato?
Una paura forte che costringe Scopelliti a fare passi politici oculatamente finalizzati alla sua sopravvivenza.
La scomparsa politica, se non fisica, dei precedenti governatori calabresi ( parliamo di Loiero, di Chiaravalloti, eccetera) è maestra e terrorizza chi vive di immagine e di potere come Scopelliti.
Ad allora ecco la affermazione che “L’alleanza con l’UDC per la Regione è strategica e vitale».
Dai Governatore, non scherziamo. L’alleanza è vitale per te, per un PDL che ha provato a metterti all’angolo, al punto che hai dovuto fare un immediato passo indietro, forse perché come dice Francesco Manganaro, docente di Diritto Amministrstivo nell’Università Mediterranea di Reggio calabria, Corriere della Calabria: “La decadenza scatta immediatamente perché la nuova legge ha inserito una incompatibilità in un rapporto di durata”, così che in caso di condanna di Scopeliti anche in uno solo dei processi “Fallara” e “Sarlo” l’esperienza di “Peppe” si concluderebbe.
Ed allora è bene avere amici in alto loco.
Ed allora CESA , segretario nazionale dell'Udc ,guarda caso corso subito in Calabria, a Vibo Valentia, dopo la presenza di CASINI, non ha potuto non dire che "Siamo e resteremo alleati leali del governatore della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti.”
Un impegno importante , ma anche utile ( per loro, ovviamente).
Un impegno abilmente strappato da Scopelliti con la affermazione che: «C’è una squadra che lavora alacremente, che non ha mai avuto frizioni, che non ha mai dato la sensazione di essere allo sbando. E poi c'è questa sinergia con il presidente del consiglio regionale che la Calabria non ha mai avuto», come dire “l’UDC in Calabria non ha avuto mai il potere che ha oggi “e che forse,ormai, di UDC in Italia si parla solo per il ruolo che ha in Calabria: esistete solo perché siete vivi in Calabria!
Giunge a conclusione il processo per la morte di Federica Monteleone
Federica è morta il 26 gennaio 2007 a seguito di un black out elettrico in sala operatoria all’ospedale di Vibo Valentia mentre subiva un semplice intervento di appendicectomia.
Aveva solo 16 anni
Confermate le condanne per:
Francesco Talarico, ex direttore generale dell’Asp di Vibo ( 2 anni e 4 mesi);
Roberto De Vincentis, ex direttore dei servizi tecnici dell’Asp (2 anni);
Antonino Stuppia, titolare dell’impresa che ha realizzato l’impianto elettrico nella sala operatoria (2 anni);
Francesco Costa, anestesista (1 anno e 6 mesi);
Pietro Schirripa, ex direttore sanitario dell’ospedale di Vibo (1 anno e 4 mesi);
Antonino Bruni, ex consulente tecnico dell’Asp, incaricato di seguire i lavori nella sala operatoria (1 anno e 4 mesi);
Nicola Gradia, responsabile dell’area tecnica dell’Asp (1 anno e 4 mesi).
La Cassazione inoltre ha annullato con rinvio per un nuovo processo in Corte d’Appello, la condanna per Alfonso Luciano, ex direttore sanitario dell’Asp di Vibo che in secondo grado era stato condannato ad 1 anno e 4 mesi.
Tra le contestazioni mosse quella di bancarotta fraudolenta con la parte pubblica che risulta parte lesa nel procedimento.
L’inchiesta "Persefone" riferisce alla società mista a capitale pubblico/privato Proserpina Spa che si occupava del servizio di raccolta differenziata e dei rsu nel territorio della provincia di Vibo.
Le risultanze della inchiesta sono emerse oggi con il provvedimento di conclusione degli accertamenti investigativi a carico di 13 persone.
Ecco i nomi tra soci privati amministratori e commissario liquidatore:
- Domenico Antonio Naso
- Francesco Pantano
- Giandomenico Pata
- Giuseppe Betrò
- Giuseppe Ceravolo
- Michele Mirabello
- Marcella De Vita
- Gino Citton
- Ciro Orsi
- Domenico Scuglia
- Michelangelo Petrolo
- Giovanni Vecchio
- Natalina Cricelli
E’ stata preannunciata dal procuratore capo Mario Spagnuolo la trasmissione degli atti alla Dda, quanto meno per conoscenza.
Ne ha parlato il PM Spagnuolo, nel corso della conferenza stampa, presenti il pm Alessandro Pesce, titolare dell'inchiesta, il tenente colonnello della GdF Paolo Valle, il colonnello Michele Di Nunno e il tenente Oscar Olivieri.
L'Ufficio di Procura ipotizza l'ingerenza di soggetti legati alla criminalità organizzata.
Per intanto il Nucleo di Polizia Tributaria di Vibo Valentia ha effettuato il sequestro preventivo emesso dal Gip presso il Tribunale di Vibo Valentia, in accoglimento della richiesta del pm Pesce per concorso in bancarotta fraudolenta preferenziale e documentale commessa nell’ambito della gestione della società.
Secondo l'accusa gli organi societari della società hanno mancato di annotare la clausola del riservato dominio sui certificati di proprietà degli automezzi a favore dell’ufficio del commissario delegato, permettendo così che gli stessi, poco prima della dichiarazione di fallimento della stessa fossero fraudolentemente destinati al socio privato di maggioranza (titolare, a sua volta, di una ditta individuale e socia di un’ulteriore società operante nello stesso settore della raccolta di rifiuti e di proprietà del coniuge).