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Raramente ad Amantea si sono viste così tanto e così spesso le unità cinofile dei Carabinieri. Ed i risultati cominciano ad esserci.

E' il caso del giovane operaio quasi trentenne MF di San Pietro in Amantea, il piccolo borgo alle spalle di Amantea che aveva impiantato una vera e propria serra per la produzione di marijuana.

Diverse decine di piantine appena  germogliate e nascoste in un case di un pc.

Piantine che poi sarebbero dovute essere trapiantate in pieno campo  per potersi sviluppare e dalle quali  si potevano ottenere diversi kg di sostanza stupefacente

Non quindi droga per autoconsumo.

Peraltro nella casa del giovane è stato trovato anche un bilancino di precisione

Da qui l'arresto, poi, convalidato dal giudice, il quale ha anche disposto per l’imputato la misura dell’obbligo della firma.

L'operazione è stata condotta dagli uomini della caserma dei Carabinieri di Amantea  guidati dal maresciallo Diamanti.

Pubblicato in Basso Tirreno

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi ha firmato il decreto di attuazione della legge Sblocca Italia che assegna altri 100 milioni al programma “6000 Campanili” per opere infrastrutturali nei comuni sotto i cinquemila abitanti.

Con questo terzo stanziamento sale a 250 milioni di euro il totale erogato per questo tipo di interventi e a 293 il numero delle opere finanziate.

Tra i beneficiari in Calabria i Comuni di :

Bianchi 995 . 353,12 euro ,

Cervicati 602 . 359,45 euro,

Conflenti 985 . 000,00 euro ,

Palermiti con 995 . 000,00 euro,

San Pietro in Amantea 974 190,00 euro   ,

Serra D'Aiello 739 .314,00 euro ,

Vallelonga 750 .300,00 euro ,

Totale € 6.041.516,57 euro

I finanziamenti sono stati assegnati per la realizzazione e la manutenzione di reti viarie e infrastrutture accessorie e funzionali alle stesse o reti telematiche.

Pubblicato in Calabria

Chiusa l’indagine sui mattatoi del Tirreno indagati 4 veterinari.
L’indagine ha riguardato i mattatoi di Fuscaldo e San Pietro in Amantea

 

Ora la chiusura delle indagini a carico di 5 persone tra cui 4 veterinari.
Tra le contestazioni il mancato controllo su quanto stava accadendo agli impianti.

Secondo la procura di Paola Giordano diversi i reati, tra cui omissioni, inosservanze nei controlli, violazioni delle normative ambientali tra cui lo scarico di reflui non autorizzato, con correlato imbrattamento dei luoghi. Ed ancora, in un caso, falso materiale ed ideologico.

Un lungo l'elenco come si nota che il procuratore capo Bruno Giordano – titolare dell'inchiesta sulle anomalie ai mattatoi del Tirreno cosentino dei reati che la Procura della Repubblica di Paola – contesta a cinque persone , tra cui quattro veterinari dell'Azienda sanitaria provinciale cosentina, a carico delle quali è stato emesso il provvedimento di chiusura delle indagini preliminari.

Una vicenda complessa partita dal 2013 che ha visto operare sui due mattatoi in funzione a Fuscaldo e a San Pietro in Amantea gli uomini del nucleo Ambiente della stessa Procura, i carabinieri di varie stazioni dislocate sul territorio, carabinieri del Nas di Cosenza, uomini della Guardia costiera, personale ispettivo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro dell'Asp di Cosenza.

la Procura avrebbe stimato oltre 4 milioni di litri di liquami provenienti dalla macellazione di bovini e suini che non sarebbero stati scaricati nei luoghi senza alcun trattamento preventivo.

Una situazione questa che non sarebbe stata denunciata neppure dai veterinari dell'Asp locale.

Anzi in un caso un veterinario avrebbe prodotto anche un «atto materialmente ed ideologicamente falso all'evidente scopo di mascherare le sue responsabilità omissive per i mancati interventi di sua stretta competenza, riguardo le condizioni fatiscenti e inappropriate del mattatoio di Fuscaldo».

Ora la parola passa alla difesa che avrà 20 giorni per presentare una memoria difensiva o per chiedere l’interrogatorio dei loro assistiti.

Decorsi i 20 giorni la Procura della Repubblica di Paola potrebbe chiedere il rinvio a giudizio per i cinque indagati.

Vi faremo sapere

stabilimento mattatoi

Pubblicato in Paola

cane wwfRiceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa da parte del Presidente C.E.A.M. WWF “Scogli di Isca” - Francesco Saverio Falsetti

 

Quando si vede un cane morto per strada in tanti si girano dall’altro lato schifati ed infastiditi da quella vista. Ebbene, tante volte, quell’animale è stato ucciso perché a qualcuno dava fastidio anche da vivo, magari questo “umano signore” qualche anno prima ha regalato al figlio o al nipotino una simpatica e scodinzolante bestiolina, in quel momento gli serviva per accaparrarsi le simpatie del bambino, ma poi si sa, nella vita si cambia…….. ed il più delle volte non in meglio.

E’ quello che è successo qualche giorno fa a San Pietro in Amantea, paesino collinare a ridosso di Amantea, due belle Chiese, una bellissima Piazza, qualche centinaio di residenti e tanto verde, insomma in un’oasi di tranquillità di questo tipo tra così pochi abitanti si aggira anche un povero “sciocco” che ritiene un bel gesto la sua bravata – sono stati avvelenati ben sette cagnolini e la loro mamma, sono bastati pochi bocconi avvelenati e la fame ha fatto il resto. Una strage di animali di cui abbiamo contezza solo grazie alla delicatezza di un altro Signore Carmine Artiglieri con una sensibilità – vivaddio - ben diversa, il più delle volte occultata dall'indifferenza, dall'omertà, dalla connivenza, forse anche dalla paura. L'indifferenza perché trattasi solo di animali che contano fin quando sono utili, di cui è giustificato liberarsi se non servono più.

L'omertà e la connivenza perché non ci si immischia, non ci si inimica il conoscente o comunque chi finirebbe per risalire a chi ha parlato. Poi c'è la paura di ritorsioni: che la vendetta ricada sui propri animali. Si tratta quindi di una pratica da sempre tollerata da parte della maggioranza degli abitanti – soprattutto delle campagne, in quanto ritenuta capace di difendere gli agricoltori dagli animali cosiddetti “dannosi”. Se penso a quanta premeditazione c’è in un gesto di questo tipo, si potrebbe parlare intere ore e comunque non si sarebbe detto tutto, la capacità dì preparare "cocktail” micidiali che mirano allo sconvolgimento della sintomatologia dell'animale e quindi all'impossibilità, da parte del medico veterinario, di intraprendere corrette misure terapeutiche.

Questo povero idiota non si rende conto che immettendo veleni in ambienti urbani per eliminare un cane, magari solo perché abbaia al passaggio di gatti o perché defeca in luoghi inopportuni, rischia di creare seri problemi a bambini in tenera età che giocano tranquilli nei prati, per abitudine, portano ogni cosa in bocca o solamente le mani dopo essere venuti a contatto con escrementi dell’animale avvelenato. In questo periodo girano tanti raccoglitori di funghi, che possono venire a contatto con gli escrementi inavvertitamente o possono nascerci vicino dei funghi.

Insomma chiediamo a tutti di essere più cittadini e segnalare tali abusi che denigrano il territorio, facendo scendere a terra il livello di civiltà e di evoluzione che ci differisce dalle bestie, gli  animali che hanno la sola colpa di vivere alla loro maniera, per loro l’essere umano è “solo” il loro migliore amico, tante volte bisogna dire “purtroppo”. Chiediamo agli organi preposti alla vigilanza del territorio di attenzionare qualsiasi comportamento di sopraffazione, su chiunque, fosse anche un cane!

 Presidente C.E.A.M. WWF “Scogli di Isca”

 Francesco Saverio Falsetti

Cagnolini SopravvisutoLa triste scoperta fatta da un gruppo di animalisti presenti sul territorio che da anni tentano di arginare e provvedere autonomamente al problema dei cani randagi.

 

 

Si tratta di sette piccoli cagnolini che vagavano nella zona tra tra Amantea e San Pietro, e che evidentemente creavano problemi a qualcuno. Ed ecco che dove lo Stato, in questo caso il Comune di Amantea e di San Pietro in Amantea, non riesce a trovare una soluzione  che potrebbe essere un rifugio temporaneo, magari con l'ausilio di volontari, o un canile  il più vicino  alla zona interessata, qualcuno trova soluzioni "alternative".

Soluzioni alternative che nel caso specifico non esitiamo a definire aberranti: dare in pasto alle povere bestiole indifese delle polpette avvelenate, un modo barbaro degno di persone che non hanno nessun senso civico, nessun briciolo di umanità. Una mentalità fatta di ignoranza  e retaggi mentali atavici.

Cagnolini 3

I volontari che andavano a dare loro  da mangiare  ci hanno raccontato della grande pena nel vedere i  cagnolini morti. Si prova tanta rabbia di fronte ad uno scenario così crudele che vedere un solo cagnolino   l'unico sopravvissuto alla barbarie dell'uomo è sembrato loro quasi un miracolo!

Cagnolini 1

"Adesso c'è tanta rabbia e tristezza nei nostri cuori - dice Floriano, uno degli animalisti di Amantea - qualcuno ha voluto risolvere il problema dei 7 cuccioli uccidendoli in modo brutale e barbaro, ma ringraziando il signore uno di loro è riuscito a sopravvivere ed adesso stiamo tutti cercando di trovargli una casa, una famiglia ed un posto sicuro, dove poter vivere insieme agli uomini, quegli stessi uomini capaci di dare tanto amore agli animali, ma che allo stesso modo si macchiano di gesta così brutali e crudeli, sicuri che il nostro amico a 4 zampe sarà in grado di dare solo amore e dolcezza nella vita di chi vorrà accoglierlo dargli un nome, una cuccia ed una ciotola di cibo."

Cagnolini 2

 

Cagnolini 6

Cagnolini Sopravvisuto

 

Pubblicato in Primo Piano

Parliamo del Piano strutturale associato dei comuni di Amantea, Belmonte Calabro, Aiello Calabro, Cleto, San Pietro in Amantea, Serra d’Aiello che dopo lunghi anni arriva al traguardo.

A seguito della delibera di giunta n 46 dell’11 settembre 2014 avente a testo “ Proposta di adozione piano strutturale associato completo di studio geologico, studio agronomico, rapporto ambientale e REU, ai sensi dell’art 27 e 27 bis fdella LR 19/2002 è stato convocato per ieri 27 settembre il consiglio comunale di san Pietro in Amantea per la adozione del piano strutturale associato completo di studio geologico, studio agronomico, rapporto ambientale e REU, ai sensi dell’art 27 e 27 bis della LR 19/2002 (e smi) costituito da una serie lunghissima gli elaborati che è impossibile elencare e che rimangono depositati presso l’ufficio unico di piano

Come noto l’ufficio unico è presente presso il comune di Amantea

Puntuale ieri sera il consiglio comunale presieduto dal sindaco Gioacchino Lorelli e che si è svolto con l’assistenza del segretario generale Fedele Vena

Numeroso il pubblico presente.

In consiglio presente per la stampa soltanto Ernesto pastore della Gazzetta del Sud e noi

Una lunga ed approfondita presentazione del piano accompagnata da apposite slide

Interventi composti e numerosi anche da parte del pubblico

Come dice il sindaco Lorelli il consiglio comunale di San Pietro in Amantea è come una famiglia di cui ognuno fa parte ed in conseguenza ognuno ha il diritto di parlare ma soprattutto il dovere di concorrere agli interessi della intera comunità

Alla fine il voto .

Prima della chiusura il sindaco ed il segretario hanno evidenziato che si tratta di una adozione e non di una approvazione e che pertanto chiunque può proporre modificazioni od integrazioni al piano con obbligo da parte del consiglio comunale di valutarle nella prossima riunione

Il piano è stato adottata alla unanimità ma sisono astenuti per incompatibilità tecnica la vice sindaco Daniela Ziccarelli ed il consigliere comunale Valentino Socievole.

Pubblicato in Basso Tirreno

Gli abitanti dell’area del fiume Catocastro hanno ritenuto di dire basta e si sono rivolti ad un legale per esporre, questa volta in termini di denuncia querela, una situazione che ritengono insopportabile e che dura da tempo.

 

Ecco il testo diretto alla ditta titolare dell’impianto contestato sito in Località Santa Maria Fiumara San Pietro in Amantea nonchè al

Dott. Giordano Procuratore della Repubblica PAOLA

Al NOE CALABRIA

All’ INAIL Cosenza

All’Azienda Sanitaria Servizio Igiene pubblica Amantea

Al Sindaco del Comune di Amantea

Al Sindaco del Comune di San Pietro in Amantea

Al Sindaco del Comune di Belmonte Calabro

Alla Provincia di Cosenza

All’ANAS Calabria

All’ARPACAL Calabria

 

In nome e per conto dei presenti sottoscrittori, che mi hanno conferito mandato per 1a presente e che sottoscrivono per mandato e ratifica, da me identificati per conoscenza personale e mediante i loro documenti di identità che- per buona parte si allegano in copia alla presente- con riserva di produrre quelli mancanti, tutti elettivamente domiciliati presso il mio studio sito in via Santa Caterina no 45, espongo quanto segue:

-è ormai da tempo che in località Santa Maria Fiumara del comune di San Pietro in Amantea;

sono presenti nell'aria fumi tossici, probabilmente derivanti dalla combustione di o1i caratterizzati da un forte odore acre di dubbia natura e da polveri che si depositano sulla biancheria, sulle terrazze, sui prodotti degli orti e dei giardini.

-Il suddetto fumo è facilmente visibile sin dalle prime ore del mattino,e si presentandosi come una nube che staziona a quote basse nella vallata quando la temperatura dell’aria è fredda e che tende a salire quando la temperatura inizia ad aumentare;

-Tale nube invade e raggiunge non solo il centro abitato adiacente, ma si spinge fino al centro abitato di San Pietro e della stessa Amantea, creando non pochi disagi alle persone che vi abitano, oltre a costituire atto di molestia e turbativa intollerabile, tenuto anche conto che il centro abitato è preesistente all’insediamento dell’opificio;

-La nube è così intensa e nera, soprattutto nelle prime ore del mattino, quando l’azienda concentra a la sua attività lavorativa, da rendere pericolosa la circolazione stradale sulla Sp 278Amantea -Cosenza;

- l'attività oggetto della presente denuncia, oltre a costituire molestia e turbativa, è potenzialmente gravemente dannosa per la salute dei cittadini, oltre che dei lavoratori, e per l'ambiente circostante, dal momento che provoca un evidente rilascio di polveri nell’ atmosfera e di materiale oleoso nell’alveo del Fiume Catocastro, sulle cui sponde sono depositati conglomerati bituminosi, per il cui deposito, stoccaggio e trattamento, occorrono specifiche autorizzazioni e che, se anche ci fossero, sarebbero illegittime stante la loro ubicazione in una zona di rispetto idrogeologico e a ridosso di un centro abitato.

 

Tutti gli orti realizzati nel territorio circostante sono stati distrutti perchè ricoperti da un velo oleoso nero e l’acqua del fiume Catocastro utilizzata a valle, anche nel comune di Amantea, per l’ irrigazione dei terreni in coltura, è altamente inquinata perché il fresato usato dall'azienda è depositato sull'argine del fiume ad un km circa a monte dell’impianto, è completamente incustodito e senza protezione alcuna, e sversa i propri residui oleosi, soprattutto in caso di pioggia, direttamente nel fiume.

- per tale situazione di pericolo i cittadini hanno già informato da alcune settimane gli organi preposti al controllo (PROCURA, NOE, ARPACAL, NAS) ma, ad oggi, nessun provvedimento di sorta è stato ancora adottato, nemmeno cautelativamente, dal momento che 1’immissione di fumi e di oli è continuata senza interruzione di sorta, così come sono continuati i conferimenti di cisterne di oli usati e di conglomerati bituminosi la cui provenienza e destinazione finale non è dato sapere;

Allo stato, pertanto, premesso quanto sopra e tenuto conto che è intenzione dei miei assistiti accertare la compatibilità dell'attività svolta dalla Tirreno Bitumi srl in una zona residenziale

preesistente, con le autorizzazioni detenute, ma che è altresì necessario accertare la qualità,

quantità e la soglia di tollerabilità delle immissioni ed esalazione , avuto riguardo alla salute dei cittadini, alla preservazione dell’atmosfera, dell’ ambiente circostante e delle falde acquifere, da ogni forma di inquinamento, con la presente da valere ad ogni effetto di legge quale atto formale di diffida, di denuncia e di querela.

 

SI INVITA E DIFFIDA

La Tirreno Bitumi SRL in persona del legale rappresentante pro tempore a sospendere immediatamente l’ attività molesta, con avvertenza che, in mancanza, e comunque decorsi ore 24 dal ricevimento della presente si adirà l’autorità giudiziaria competente (anche in forza della recente consolidata giurisprudenza di merito e di legittimità in materia sintetizzata nella recente sentenza della Cassazione penale , sez. III, sentenza 24.05.2012 n 19637 ) per l’affermazione delle norme di cui agli articoli 844, 868,890, 1171 C.C., dell’art.674 C.P. e delle leggi speciali in materia

 

INVITANO

Le autorità in epigrafe a compiere immediatamente quanto è in loro potere, dovere e competenza

Nel più breve tempo possibile a tutela della salute pubblica, posto che la denuncia ha ad oggetto una pluralità di fattori di grave rischio come 1a esposizione ad agenti chimici pericolosi (polveri,

vapori) o cancerogeni e di elevato impatto ambientale che questo comparto ha sul territorio.

A tal fine si chiede che, ciascuno secondo le proprie competenze.

 

VOGLIANO ORDINARE

Cautelativamente e preliminarmente ex art.844 c.c., la cessazione immediata delle predette emissioni provenienti dallo stabilimento,

 

AUTORIZZARE

La sottoscritta ed i propri assistiti alla visione ed accesso ai seguenti atti:

1) l'autorizzazione urbanistica,paesaggistica ed ambientale alla costruzione ed alla ubicazione dell'impianto nell’area oggetto di controversia, ricadente nel Comune di San Pietro in Amantea;

2) La documentazione di regolarità dei controlli periodici obbligatori e di tutta quella attestante la tipologia dell'impianto, le autorizzazioni detenute, i piani di sicurezza ambientali e aziendali. l'attività di autocontrollo di sicurezza e di manutenzione, la loro conformità ai parametri e ai valori stabiliti dal D.Lgs. 152/2006 (Testo Unico Ambientale), che prevede:

- le modalità di captazione e di convogliamento delle emissioni che risultano tecnicamente convogliabili,

- i valori limite di emissione, le prescrizioni. i metodi di campionamento e di analisi, i criteri per 1a valutazione della conformità dei valori misurati ai valori limite e la periodicità dei controlli di competenza del gestore,

- 1a quota dei punti di emissione individuata tenuto conto delle relative condizioni tecnico economiche, il minimo tecnico per gli impianti soggetti a tale condizione e le portate di progetto tali da consentire che le emissioni siano diluite solo ne11a misura inevitabile dal punto di vista tecnologico e dell'esercizio,

- l’ indicazione specifica delle sostanze a cui si applicano i valori limite di emissione.

- le prescrizioni ed i relativi controlli periodici e loro risultati;

- le prescrizioni finalizzate ad assicurare il contenimento delle emissioni diffuse.

La presente è sottoscritta dalle partii, inoltre, quale formale atto di

 

DENUNCIA QUERELA

di tutti i reati che dovessero risultare integrati nei fatti sopra esposti e nei confronti di chiunque

dovesse essere ritenuto responsabile degli stessi. con autorizzazione della sottoscritta al deposito

della stessa giusto mandato il calce alla presente.

Ci si riserva di indicare fornire mezzi di prova, di indicare testimoni, di produrre ulteriore documentazione e di costituirsi parte civile ovvero di richiedere il risarcimento dei danni subiti,

anche nei confronti delle autorità competenti che risulteranno inadempienti rispetto ai controlli e

alle verifiche che avrebbero dovuto compiere nel corso degli anni.

Si chiede, infine, di essere informati, presso il domicilio sopra indicato ai sensi dell’art 408 cv 2 c.p.p., dell’eventuale richiesta di archiviazione.

Amantea - Nocera Terinese luglio 2014

Il Tribunale di Paola, composto dal presidente Paola del Giudice e dai giudici Antonietta Dodaro e Pierpaolo Bortone, letto l’art 530 del cpp, ha mandato assolti Silvio Clemente e Vena Fedele dai reati loro ascritti “perché il fatto non sussiste”

Si chiude, così, la vicenda connessa al “Museo delle Comunicazioni con annesso laboratorio multimediale e del centro Natura e solidarietà di San Pietro in Amantea” realizzato dal frate guardiano Pio Marotti, Vicario custodiale dei Frati Minori Conventuali di Calabria e di presidente dell’associazione onluss “Oltre il tempio”

Al segretario Vena ed al geometra Clemente veniva a vario titolo contestato di aver falsamente attestato la conformità urbanistica delle opere realizzate

La impostazione della pubblica accusa veniva fondata essenzialmente sull’indagine tecnica svolta dal consulente architetto Ferruccio Lione( dirigente del settore urbanistico della regione calabria) il quale per una serie di argomentazioni giungeva a ritenere illegittimo il permesso di costruire relativo al museo del frate guardiano Pio Marotti

Le risultanze dell’istruttoria svolta, ex adverso,-si legge nella sentenza- non consentono di pervenire ad una pronunzia di responsabilità a carico degli imputati e l’impostazione accusatoria appare priva di fondamento

Sostiene il tribunale che l’originaria delibera di approvazione del progetto aveva ampiamente valutato la compatibilità dell’opera alla destinazione agricola della zona nella quale insiste.

Non solo, ma con la successiva delibera 13/2009, di approvazione del progetto in deroga, il consiglio comunale prendeva atto del fatto che con le opere realizzate e con quelle in variante non si occupavano particelle e terrenie/o maggiori rispetto a quelle della iniziale delibera 4/2004, e che non si era autorizzato maggiore volumetria ma che risultavano semplicemente modificati soltanto aspetti planovolumetrici.

Tae delibera dichiarava espressamente che le opere realizzate in difformità fossero comunque compatibili con l’assetto dei rapporti regolati dalla delibera 4/2004, assentendone la loro realizzazione per come previsto negli atti progettuali presentati

In tale contesto deliberativo correttamente, quindi, gli imputati hanno valutato la sussistenza negli atti la doppia conformità allo strumento urbanistico vigente in quanto con la delibera 13/2009 è stata ribadita la deroga ex art 14 del DPR n 380 del 2001 anche con riguardo alle opere difformi ed alle varianti assentite

In conclusione il tribunale ha in primis riconosciuto la competenza del consiglio comunale in ordine alla gestione urbanistca del proprio territorio e quindi la possibilità di attestare la rispondenza allo strumento di programmazione urbanistica di un’opera sociale quale il Museo delle Comunicazioni con annesso laboratorio multimediale e del centro Natura e solidarietà

Stabilisce infine il tribunale che la pubblica accusa nell’imnputazione ha valorizzato il dato letterale (mancanza di una espressa nuova approvazione in deroga del progetto per come in corso d’opera modificato) senza tenere conto del contenuto complessivo dell’atto e del suo significato sostanziale.

E coerentemente non sussistono né falsità ideologiche oggetto di imputazione, né abuso di ufficio, avendo i funzionari agito nel pieno rispetto della disciplina urbanstica e delle deliberazioni assunte dal consiglio comunale di san Pietro in Amantea.

Il segretario Fedele Vena è stato difeso dall’avvocato Francesco Scrivano mentre il geometra Clemente Silvio è stato difeso dall’avvocato Siberia Politano, entrambi del foro di Paola

Pubblicato in Basso Tirreno

Hanno dormito fino a tardi i rapinatori che hanno provato a rubare le pensioni del piccolissimo borgo di san Pietro in Amantea.

O forse avevano da fare altrove.

Sta di fatto che si sono presentati nell’ufficio postale solo intorno alle 12.30.

Nell’ufficio c’erano 4 utenti

Sono entrati 2 malviventi

Uno aveva il casco

L’altro si è abbassato sul viso un passamontagna

Quest’ultimo era armato di una mazza con la quale ha provato disperatamente a rompere il vetro dell’ufficio mentre il dipendente era proprio da questo vetro protetto

Intanto gli utenti hanno avuto la possibilità di allontanarsi

Alla fine i due rapinatori sono andati via a mani vuote

La struttura ha resistito ai forti colpi di mazza.

Sono intervenuti carabinieri che hanno sentito i cittadini che hanno assistito al colpo

Le indagini proseguono

Pubblicato in Basso Tirreno

No! Non si tratta di una guerra di confini, come qualcuno potrebbe istintivamente essere portato a supporre, trattandosi di comuni!.

Si tratta di soldi. Cioè del costo di un dipendente transitato dai ruoli del comune di San Pietro in quelli del comune di Amantea.

Il dipendente S.C. già dipendente del comune di San Pietro in Amantea era transitato per mobilità nell’organico del comune di Amantea.

Si trattava di un dipendente della legge 285.

Il comune di Amantea pretendeva i fondi per il suo pagamento come erogati dal ministero dell’interno.

Ma una domanda si impone: perchè mai il comune di san Pietro in Amantea avrebbe dovuto provarsi di un dipendente che non gli costava nulla? Ed a favore di un comune che acquisiva un dipendente qualificato senza pagarlo nulla? Salvo che il trasferimento per mobilità fosse un diritto del dipendente!

Amantea portava in giudizio San Pietro dinanzi al Tribunale di Paola che riteneva la competenza appartenente al tribunale amministrativo.

Ma il Tar Calabria sollevava il conflitto di giurisdizione dinanzi alla Corte di Cassazione, dinanzi alla quale si costituiva il Ministero dell’Interno chiedendo che la competenza fosse afferita al Tribunale ordinario

E la Cassazione ,infatti, ha riconosciuto la competenza del Tribunale ordinario e non di quello amministrativa.

Per questo il comune di Amantea ha riassunto presso il Tribunale di Paola la causa contro il comune di san Pietro ed il Ministero dell’Interno. A difendere il comune il noto avvocato Giacomo Carbone del foro di Catanzaro

Forse si avvia a soluzione la lunga vertenza tra i due comuni. Sembra ben corretto il tentativo del comune di Amantea di recuperare le somme che a giudizio dello stesso ente sarebbero dovute. Se il TO desse ragione al comune di Amantea quello di san Pietro si troverebbe nei guai e non solo economici. Se al contrario il TO desse torto al comune ei Amantea sarebbe questo ente a trovarsi nei guai e non solo economici.

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