Sarà un caso che il primo quotidiano regionale a parlare di mare sporco sia “Il Quotidiano”?
E sarà un diversivo il fatto che si parli dello Ionio e non del tirreno? Nientemeno che di Sellia Marina, una delle spiagge di Catanzaro, il paese del sindaco Giuseppe Amelio, uomo di centro destra, amico della attuale giunta provinciale e regionale?
E chi sarà questo uomo misterioso “appassionato di quello che dovrebbe essere una delle punte di diamante della promozione turistica sul territorio, il mare appunto, pensava di fare una salutare passeggiata sulla spiaggia di Rivachiara ed invece, si è imbattuto nella solita, insopportabile, scia di liquami che ha trasformato in pochi minuti un panorama incantevole in una raccapricciante visione” come narra la giornalista Bergamo?
Ecco è un villeggiante secondo il quale si tratta di «una situazione ormai consolidata, figlia della cattiva gestione di due canali, uno dei quali attraversa proprio il Villaggio Rivachiara, e che scarica tutto il suo disgustoso contenuto nel mare, sulla cui costa ogni anno molti villeggianti, anche a costo di grandi sacrifici, prendono in affitto le case».
L’anonimo villeggiante, evidentemente, proprietario di casa, che dichiara: «E’ vergognoso che ogni anno siamo costretti ad imbatterci in questo vero e proprio tappeto di liquami che rischiano di ridurre il nostro mare in un discarica acquatica. La stagione estiva è alle porte, possediamo delle coste dalla bellezza incomparabile che tutti ci invidiano, pensiamo davvero che questo basti? Pensiamo davvero di attirare turisti continuando a trattare il nostro Mar Jonio non come una ricchezza da valorizzare ma come una fogna in cui scaricare qualunque cosa?».
Ovviamente aspettiamo risposta dal sindaco Giuseppe Amelio e dall’assessore all’ambiente Giuseppe Mercurio, in particolare per una vicenda che durerebbe da teampo senza che nessuno faccia niente di risolutivo e poi una domanda al misterioso villeggiante: perché non vende casa e ne compra una in un posto dove il mare è pulito?
Senza soluzione il problema degli anziani non autosufficienti. Una volta c’erano gli ospedali o meglio le cliniche private che servivano come temporaneo luogo di parcheggio degli anziani non autosufficienti e che sollevavano dalla angoscia delle cure i familiari dei medesimi. Poi vennero gli istituti come il papa Giovanni che sopravvissero grazie alla”chiesa” ma che finirono per chiudere( od essere chiusi) buttando sul lastrico centinaia di anziani non autosufficienti e di dipendenti oggi cassintegrati televisivi.
Ora ci sono le case di riposo. Spesso de localizzate in campagna e non autorizzate come quella sequestrata in Melito Porto Salvo dalla Guardia di Finanza.
10 ospiti, tra cui non deambulanti e affetti da demenza senile , gestiti da una onluss e previo pagamento di una retta di 1000 euro mensili.
Ospiti gestiti da personale non infermieristico.
Ovvia la chiusura anche se non sono risultati fenomeni di violenza ai danni dei pazienti.
Ovvia la denuncia del titolare della onluss per aver gestito una struttura non autorizzata
Il problema è quello che gli anziani non sono stati affidati ad una struttura autorizzata e che appare ingestibile con 1000 euro mensili, ma ai congiunti, dove con ogni probabilità saranno gestiti da un rumeno senza nemmeno tessera sanitaria ch gli effettuerà iniezioni e somministrerà medicine senza avere nessuna conoscenza parasanitaria. Ma in famiglia non c’è bisogno di autorizzazione. Il “vecchio”,si sa è un fatto privato
Questa è l’Italia!
Ieri pomeriggio 26 aprile il Presidente della Regione Giuseppe Scopelliti ha incontrato le organizzazioni sindacali per discutere della fondazione “Campanella”.
Insieme al Governatore della Calabria c’erano gli Assessori regionali Salerno e Tallini, il Dirigente Generale del Dipartimento Presidenza Zoccali, il Sindaco di Catanzaro Abramo, e i rappresentanti sindacali Baldari, Iorno, Regina e Meliti per la Cgil, Bevacqua e Tallarico per Cisl e Caparello per la Uil.
Scopelliti ha rassicurato tutti, troppo importante la Fondazione Campanella per chiudere.
Il problema della chiusura della fondazione “Campanella” è stato superato dalla l.r. 63/2012.
Tutti hanno ribadito congiuntamente che l’attività assistenziale della fondazione “Campanella” deve proseguire.
E la Regione si è impegnata a porre in essere tutte le azioni di sua competenza a garanzia dei livelli assistenziali e dei livelli occupazionali.
Ed infatti Scopelliti e gli Assessori hanno garantito la trasmissione alle oo.ss. della bozza del verbale d’intesa per l’attuazione della l.r. 63/2012 che deve essere sottoscritta tra la Regione e l’Università.
Le oo.ss., hanno convocato per il prossimo lunedì mattina l’assemblea del personale della fondazione “Campanella”, determineranno le loro successive azioni anche alla luce della richiesta del Presidente del C.d.A. della stessa di applicazione delle leggi 223/91 e 92/2012.