COSENZA 7 gennaio 2022 - Nei giorni scorsi, privati cittadini hanno contattato la centrale operativa dei Carabinieri di Cosenza per informare di aver trovato un gatto intrappolato in un artifizio rudimentale a scatto. Per fortuna, i passanti hanno sentito il miagolio provenire da alcuni annessi agricoli ed hanno dato l'allarme. È quanto accaduto in un terreno lungo la via Ventolille di Lattarico (CS) dove solo grazie all’intervento dei militari accorsi tempestivamente per salvarlo, si è evitato che il felino rimanesse ferito. I Carabinieri di Lattarico congiuntamente ai militari dell’Arma Forestale di Montalto Uffugo, si sono infatti immediatamente diretti sul posto, fortunatamente avevano portato le tronchesi per il loro intervento e con esse sono riusciti a tagliare la trappola ed a liberare l’animale che subito dopo si è allontanato nei terreni limitrofi senza riportare per fortuna lesioni. La trappola rudimentale, era collocata in un fondo agricolo con l’intento di catturare, le prede al proprio passaggio, secondo metodiche purtroppo sempre più in uso ai bracconieri, soprattutto per quanto concerne cinghiali e caprioli ma anche piccoli mammiferi, come lepre, tasso ed istrici. E’ importante evidenziare inoltre, come tali congegni illegali spesso provochino gravi incidenti anche a malcapitati frequentatori a vario titolo di zone rurali che sovente restano vittime di tali trappole.
L’autore del vile gesto resta al momento ignoto, mentre la trappola è stata posta in sequestro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Il ritorno al trantran quotidiano, offre uno scenario pessimista per Calabria e Calabresi. Gli ultimi momenti di vacanza riproducono cruentemente il Covid e la riattivazione del flusso delle partenze verso le realtà più sviluppate: chi era rientrato per le vacanze deve rientrare al lavoro, gli studenti raggiungono i centri accademici, i piccoli centri si (ri)spopolano, le attività commerciali riprendono a rallentare. È in momenti come questi che le comunità sentono in tutto il suo dolore la profondità della maledizione dell’asservimento, del Covid e dell'emigrazione.
Le persone devono prendere atto di quanto sia grave la perdita, prima di tutto, delle migliori risorse umane, che qui, in Calabria, non riescono a trovare soddisfazioni personali e professionali. Servirebbe un vero impegno da parte di tutti. Prima di ogni cosa, smetterla di piagnucolare e concentrarsi sulla determinazione a lottare. Le condizioni sono difficili, ma chi decide di vivere qui non ha altra via d'uscita che affilare i denti e combattere.
I legami familiari sono solo una parte del contesto: tornano alla luce gli interrogativi sul futuro di una generazione che non può restare in patria perché non offre alcuna realistica speranza di sviluppo culturale, sociale ed economico. Non una brillante carriera quindi, ma il normale stile di vita.
Ciò che resta agli Amanteani è sognare seduti su di una panchina e respirare la brezza dell’eterne e sacre acque dell’Ulisse. In molti lo hanno navigato, tanti sono stati inghiottiti dalle sue acque, tutti almeno una volta sono rimasti ipnotizzati dal suono delle onde che si infrangono sulla riva, i più sensibili lo hanno cantato, alcuni lo hanno ritratto. È di questi ultimi bisogna ricordarsi.
Nel corso della sua vita avventurosa, Paul Gaguin ha fatto anche il marinaio. Per questo, se si parla di mare non si può non menzionare "l'Onda" di questo grande artista francese. Per Gauguin il mare è potente, aggressivo e vivo come una belva che non può essere addomesticata.
Gigino A Pellegrini & G elTarik dalle viscere della Terra.
Riceviamo e pubblichiamo
Si comunica quanto segue, nel rispetto dei diritti dell’indagato (da ritenersi presunto innocente in considerazione dell’attuale fase del procedimento fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile) al fine di garantire il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.
COSENZA 30 dicembre 2021 – I miliari della Stazione Carabinieri Forestale di Spezzano della Sila hanno nei giorni scorsi denunciato all’Autorità Giudiziaria due persone che dovranno rispondere del reato di furto aggravato in concorso di legname. Ciò a seguito della conclusione delle indagini, iniziate ad ottobre, e notificate agli indagati nei giorni scorsi, che hanno accertato, grazie anche all’acquisizione di alcune immagini di un sistema di videosorveglianza, debitamente occultato, come i due soggetti trafugavano sezionandole alcune piante di faggio per poi trasportarle con mezzo meccanico.
Il taglio illegale, quantificato in diciassette piante, è stato effettuato all’interno di una area del comune di Celico soggetta a vincolo idrogeologico e paesaggistico ambientale appartenente al demanio dello stato nella “Riserva naturale biogenetica Iona Serra della Guardia”. Al termine dell’attività investigativa si è quindi proceduto al deferimento dei due soggetti.