
Siamo al 97° giro d’Ital…..
Chiariamo non è il vecchio giro d’Italia, cioè quello che davvero percorreva l’intera Italia. No questo non tocca né la Sardegna, né la Sicilia e nemmeno la Calabria.
In Calabria forse per lo stato delle strade e per la difficoltà da parte di Ciucci di trovare i soldi per bitumare la SS18.
In compenso il giro d’Italia parte dall’Irlanda dove si tengono le prime tre tappe.
Poi si riparte da Giovinazzo per risalire verso il nord che come al solito fa la parte da leone.
Ecco tutte le tappe
- 1/a tappa venerdì 9 maggio: Belfast-Belfast, 21,7 km, cronometro a squadre
- 2/a tappa sabato 10 maggio: Belfast-Belfast, 218 km, pianeggiante
- 3/a tappa domenica 11 maggio: Armagh-Dublino, 187 km, pianeggiante
- lunedì 12 maggio trasferimento aereo e riposo
- 4/a tappa martedì 13 maggio: Giovinazzo-Bari, 121 km, pianeggiante
- 5/a tappa mercoledì 14 maggio: Taranto-Viggiano, 200 km, media montagna
- 6/a tappa giovedì 15 maggio: Sassano-Montecassino, 247 km, media montagna
- 7/a tappa venerdì 16 maggio: Frosinone-Foligno, 214 km, pianeggiante
- 8/a tappa sabato 17 maggio: Foligno-Montecopiolo, 174 km, media montagna
- 9/a tappa domenica 18 maggio: Lugo-Sestola, 174 km, media montagna
- lunedì 19 maggio riposo
- 10/a tappa martedì 20 maggio: Modena-Salsomaggiore Terme, 184 km, pianeggiante
- 11/a tappa mercoledì 21 maggio: Collecchio-Savona, 249 km, media montagna
- 12/a tappa giovedì 22 maggio: Barbaresco-Barolo, 46,4 km cronometro individuale
- 13/a tappa venerdì 23 maggio: Fossano-Rivarolo Canavese, 158 km, pianeggiante
- 14/a tappa sabato 24 maggio: Agliè-Oropa, 162 km, alta montagna
- 15/a tappa domenica 25 maggio: Valdengo-Montecampione, 217 km, alta montagna
- lunedì 26 maggio riposo
- 16/a tappa martedì 27 maggio: Ponte di Legno-Val Martello/Martelltal, 139 km, alta montagna
- 17/a tappa mercoledì 28 maggio: Sarnonico-Vittorio Veneto, 139 km, pianeggiante
- 18/a tappa giovedì 29 maggio: Belluno-Rif. Panarotta (Valsugana), 171 km, alta montagna
- 19/a tappa venerdì 30 maggio: Bassano del Grappa-Cima Grappa (Crespano del Grappa), 26,8 km, cronoscalata
- 20/a tappa sabato 31 maggio: Maniago-Monte Zonocolan, 167 km, alta montagna
- 21/a tappa domenica 1 giugno: Gemona del Friuli-Trieste, 169 km, pianeggiante
Nessuno ha fatto niente per portarlo in Calabria.
Sono innegabili i progressi realizzati negli ultimi anni nella lotta contro i tumori al seno.
Le nuove metodiche di imagining e la risonanza magnetica mammaria, sempre più accurate e precise, consentono di individuare un tumore mammario anche quando la lesione è di pochi millimetri e l’aggressività del tumore è ancora bassa e con rischio di metastatizzazione inesistente.
Pur tuttavia si stima che in Italia siano diagnosticati ogni anno oltre 46 mila nuovi casi di carcinoma mammario.
Statisticamente un carcinoma ogni 1304 abitanti. Ad Amantea se tale percentuale fosse rispettata avremo ogni anno 10-11 carcinomi mammari.
Il problema è che solo una diagnosi precoce è in grado di far ottenere altissimi successi nella lotta contro tumore al seno.
Una diagnosi che appare impossibile qui nel nostro poliambulatorio dove per avere una mammografia occorre un tempo inaccettabile e tale che in presenza di una lesione tumorale già presente questo ritardo significa un rischio altissimo di diffusione.
Ed allora si impone che sia ridotto a pochissimi giorni se non in tempo reale.
Continuare con tempi lunghissimi ed inaccettabili è una vera e propria lesione al diritto alla salute.
Il prof. Francesco Schittulli, senologo-chirurgo oncologo e Presidente Nazionale della Lilt (Lega Italiana per la lotta contro i tumori),nel mentre evidenzia un aumento avutosi negli ultimi sei anni di incidenza del tumore al seno del 14% ed anche delle percentuale pari al 29% del tumore del seno tra i 25 ed i 44 anni di età, sollecita l’attenzione suo fattri di rischio. E tra questi:
-la scarsa attenzione alle giovani donne rispetto alle quali oggi si ritiene che un menarca precoce esponga l’epitelio ghiandolare mammario, per un tempo più lungo dell’usuale, all’azione proliferativa degli estrogeni, aumentando il rischio di tumore.
- il fatto che non si spinge abbastanza per favorire l’allattamento al seno che è associato invece ad un rischio ridotto.
- il rapporto inversamente correlato tra l’età della prima gravidanza ed il rischio di sviluppare carcinoma mammario è
- la inosservanza della dieta mediterranea che riduce l’incidenza dei tumori, mentre, al contrario, una alimentazione ricca in grassi animali e povera di fibre vegetali si associa ad un aumentato rischio di sviluppare la neoplasia.
-i fattori di rischio familiare legati anche ai molto famosi, ultimamente, BRCA-1, localizzato sul cromosoma 17, e BRCA-2, localizzato sul cromosoma 13, portati alla fama mondiale da Angelina Jolie.
Ma forse con la Bernaudo qualcosa di nuovo sta per avverarsi.
Si tratta della solita storia di fusti piaggiati.
Ricordate quello che il mare aveva spiaggiato ad Amantea? Le foto erano comparse su tutti i siti ed i giornali.
Ora è stato trovato un fusto in un campo nei pressi di San Giuliano in Val di Susa. La notizia è stata data dalle Forze dell’ordine.
E la Repubblica la riporta, sulla pagina locale di Torino. Ne parla il giornalista Meo Ponte. Si tratta di un fusto pieno di picrato di ammonio, un pericoloso esplosivo; noto come “esplosivo D” il picrato di ammonio era molto usato durante la seconda guerra mondiale ed è considerato molto pericoloso perché è sensibile agli urti. Repubblica però evidentemente ha avuto un problema: riempire lo spazio adibito alla pubblicazione della foto. Si trattava di recarsi sul posto, fotografare il fusto in questione e inserire l’immagine. Troppa fatica, per chi di dovere. E allora perché non riciclare un’immagine del 2010 e spacciarla per attuale? Ed ecco il giochetto degli abilissimi redattori di Repubblica: hanno cercato su internet ed hanno trovato una galleria fotografica di un fusto spiaggiato ad Amantea, in provincia di Cosenza. Da lì a pensare di spacciarlo per il fusto pieno di picrato di ammonio ritrovato in Val Susa il passo è breve. Peccato che la foto pubblicata da Repubblica sia stata rubata al Comitato Civico Natale de Grazia, che evidentemente voleva denunciare l’inquinamento e lo stato di degrado delle belle spiagge calabresi. La Calabria è ben lontana dal Piemonte. Ed anche il 2010, data del ritrovamento del fusto sulla spiaggia di Amantea, è distante dal 2013. Ma Repubblica è abituata allo standard dei suoi lettori, quindi ha pensato che nessuno se ne sarebbe accorto. Peccato che persino i No Tav abbiano scoperto la gaffe.
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