Ci ritorneremo, ma in attesa che venga ad Amantea “Chi l’ha visto” per scoprire che fine ha fatto la minoranza - opposizione, dobbiamo sperare che “esterni” apparenti come Gianfranco Suriano, continuino ad alimentare, con la classica eleganza che nella fattispecie personale lo contraddistingue, il discorso politico sulle cose del paese.
Stamattina interviene su una vicenda che ha visto un battibecco tra il sindaco Monica Sabatino e l’ex amministratore Luciano Cappelli ,vicende delle quali si sa ben poco e probabilmente si saprà ben poco e forse è necessario sapere ben poco.
Invero, sembra che Gianfranco Suriano sia stato trascinato suo malgrado nella vicenda perché gli sarebbe stato chiesto da fonte qualificatissima quanto sarebbe stato il “suo” risarcimento.
Ed il “povero” Suriano che nulla ha avuto, non avendo evidentemente subito alcun danno morale dalle vicende dello scioglimento del consiglio comunale, come altri amministratori del tempo o della città, caduto dalle nuvole, ha inteso fare indirettamente chiarezza ma anche dare una lezione di etico politica e sociale .
Ed ecco cosa scrive:
“La polemica che in questi giorni si legge sui media locali e relativa alle somme spettanti a titolo di risarcimento danni per l’errato scioglimento del consiglio comunale di Amantea è assolutamente fuori luogo”.
Ma ecco meglio cosa intende:
“Penso che gli Amministratori di un Comune invece di accapigliarsi su questioni personali che nulla hanno a che vedere con l’interesse pubblico, dovrebbero impiegare ogni energia al fine di risolvere le gravi criticità che assillano la nostra comunità ad iniziare, ad esempio, dal problema del lavoro, dello sviluppo economico e della recrudescenza dei fenomeni delinquenziali e in tal senso quello che è accaduto con l’inizio dell’anno nei pressi di un noto locale tra Amantea e Campora San Giovanni è un segnale ben preciso che non va sottovalutato”.
In verità, ci sembra una pia illusione, quella di Gianfranco Suriano, dalla quale rifuggire
Se davvero l’augurio del politico amanteano per il 2015 è quello che la politica locale anziché litigare o semplicemente “paroliare” debba risolvere i problemi “del lavoro, dello sviluppo economico e della recrudescenza dei fenomeni delinquenziali”, allora siamo alla frutta.
Poi Suriano conclude evidenziando che” I tantissimi cittadini di Amantea che soffrono la mancanza di lavoro o che si sentono minacciati per le strade aspettano dai propri amministratori ben altre iniziative, risposte e prese di posizione chiare ed inequivocabili”.
E su questo è difficile non essere d’accordo.
Tre domande a chi voglia parlare di questa amara vicenda.
La prima: Ma che Stato o meglio che Giustizia sono quelle che ripagano “i danni” solo chi fa causa e non chi li subisce realmente.
La seconda. Quanto Amantea e gli amanteani stanno pagando per questa vicenda ?
Terza domanda : chi paga i danni dello stato ? Per caso il popolo e cioè anche gli amanteani.
Dal danno alla beffa, allora!