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ischiaaaL’esercito portava con sé anche una tenda funzionante da «Ufficio di Stato Civile in Guerra». Era retto da un ufficiale, per lo più un tenente, responsabile della tenuta dei registri presso il corpo che stilava i certificati di morte per inoltrarli al Ministero della Guerra presso la Direzione Generale di Leva e Truppa. Da qui venivano inviati a ciascun Sindaco competente per la relativa trascrizione nel registro del Comune con la raccomandazione: […] «Prima però di procedere alla trascrizione, la S.V. vorrà confrontare l’atto di morte con gli altri documenti di Stato Civile esistenti in ufficio e qualora le generalità del defunto risultassero errate o incomplete vorrà restituirlo con i documenti occorrenti per eseguire la rettificazione affidata a questo Ministero […]. Dell’avvenuta trascrizione vorrà a suo tempo la S.V. dar notizia a questo Ministero.»

Com’è noto, la brutalità della guerra non consentì di compilare l’atto di ciascun caduto. Molti rimasero insepolti, dispersi o senza possibilità di essere identificati; da qui la figura del Milite Ignoto di cui quest’anno ricorre il centenario della sua traslazione a Roma al Vittoriano (4.11.1921 – 4.11.2021). Poteva anche accadere che la tenda funzionante da Ufficio di Stato Civile venisse travolta dagli eventi ed in questi casi, come nei precedenti, si ricorreva alla morte presunta che doveva essere dichiarata dal tribunale competente, se reclamata, sulla base dell’ultima corrispondenza esibita dai familiari. La morte in guerra dava diritto alla pensione e perciò l’atto, al suo interno, doveva contenere la dicitura «per fatto di guerra».

Complessivamente, nel comune di Amantea, dal 1915 al 1932, giunsero 49 certificati di morte tra cui tre giunsero una seconda volta e furono ritrascritti (Mannarino Giacomo, Policicchio Domenico e Caruso Angelo).

L’anno in cui giunsero più atti fu il 1917 (venti). Nessuno nel 1915 anche se in quell’anno si ebbero caduti. Sette giunsero nel 1916, nove nel 1918, sette nel 1919, due nel 1920, uno nel 1924.

Le morti dei caduti che vengono di seguito proposte sono indicate per ordine dell’anno in cui avvennero invece che per ordine d’arrivo o alfabetico.

Le date di nascita sono state rilevate dall’Albo d’oro, opera pubblicata durante il Ventennio fascista.

Dell’atto è stato estratto il cuore, ossia la parte centrale, credendo di aver reso onore a quei caduti in occasione della ricorrenza del centenario della traslazione del Milite Ignoto a Roma.

Nella foto Enrico Furgiuele, terzo caduto in ordine di tempo. Addosso gli furono trovate 150 lire che, restituite ai familiari, i fratelli Luigi e Mario, le girarono al locale Comitato di assistenza, nato con lo scopo di dare supporto materiale e morale alle famiglie dei caduti e raccogliere fondi da devolvere alle stesse; fu una specie di mobilitazione generale a sostegno dello sforzo bellico che doveva essere integrativo ai compiti dell’Ente locale.

Enrico Furgiuele apparteneva alla famiglia il cui palazzo è sito nei pressi della stazione ferroviaria.

Nominativo Come caduto    

 

Gargano

Vincenzo

* 12.3.1896

† 5.5.1916

 

[…] L’anno millenovecento sedici ed alli 5 del mese di maggio nell’ospedale da campo n. 219 in Cormons, mancava ai vivi alle ore otto e 30’, in età di anni venti, l’aspirante Ufficiale del 27° Reggimento Fanteria VI Compagnia Gargano Sig. Vincenzo, nativo di Amantea, figlio di Pasquale e di Maione Felicia, morto in seguito a frattura gamba sinistra sfracellamento terza falange indice e seconda e terza falange media sinistra, cancrena gassosa per fatto di guerra, sepolto a Cormons (Cimitero Comunale). […]

Atto n. 4/1916 del 6.8.1916 (P. 2ª S.C.)

 

Launi

Antonio

* 21.6.1881

† 14.5.1916

[…] L’anno millenovecento sedici ed alli 14 del mese di maggio nel Monte San Martino mancava ai vivi alle ore ventidue, in età di anni trentacinque il Caporale Launi Antonio della 2ª Compagnia del 19° Fanteria al n. 9393 di matricola, nativo di Amantea, figlio di Giuseppe e di Cairo Maria, morto in seguito a scoppio di granata per fatto di guerra, sepolto a Sdraussina. […]

Atto n. 9/1917 del 10.4.1917 (P. 2ª S.C.)

 

Runco

Giuseppe

* 10.3.1892

† 18.6.1916

[…] L’anno millenovecento sedici ed alli diciotto del mese di giugno, nella Valle Lastaro mancava ai vivi in età di anni ventuno il soldato Runco Giuseppe della 1ª Compagnia del 118° Reggimento Fanteria annotato al n. 291 (37) di matricola, Distretto di Cosenza, classe 1895, 2ª categoria, nativo di Amantea, figlio di Angelo e Domenica Spinelli, morto in seguito a ferita arma da fuoco al torace per fatto di guerra, sepolto a tal posto. […]

Atto n. 5/1916 del 10.9.1916 (P. 2ª S.C.)

 

Molinari

Saverio

* 15.5.1896

† 2.7.1916

[…] Copia di tradizione ufficiale di atto compilato dal nemico:

 

Giorno mese e anno della morte: due luglio millenovecento sedici;

luogo e circondario: presso Sette Croci al Pasubio;

provincia: Rovereto Tiriolo;

grado: soldato di fanteria;

nome del defunto: Saverio Molinari: )(

luogo di nascita: Amantea, Cosenza, Italia;

anni di età: nato nel 1896;

genere di morte: caduto in combattimento

quando e dove fu sotterrato: il 7 luglio 1916, presso Sette Croci al Pasubio;

circondario: Rovereto al Pasubio […]

)( Figlio di Francesco e di Colosimi Francesca

Atto n. 8/1918 del 30.8.1918 (P. 2ª S.C.)

 

Cicero

Vincenzo

* 26.9.1887

† 12.7.1916

[…] L’anno millenovecento sedici ed alli 12 del mese di luglio, nella 25ª Sezione di Sanità in Lallio mancava ai vivi alle ore ventuno e minuti trenta, in età di anni venticinque, il soldato Cicero Vincenzo della 2ª Compagnia del 130° Reggimento Fanteria, al n. di matricola 16672, Distretto di Cosenza, nativo di Amantea, figlio di Nunzio e Vincenza Salvatore, morto in seguito a ferita da scheggia perforante in cavità addominale, sepolto a Valle di Lonchi. […]

Atto n. 6/1916 del 10.9.1916 (P. 2ª S.C.)

 

Fiore

Alessandro

* 12.4.1896

† 15.9.1916

[…] L’anno millenovecento sedici ed alli 15 del mese di settembre nella località Veliki Kribach mancava ai vivi il Caporal Maggiore Fiore Alessandro del 2° Reggimento Granatieri 7ª Compagnia, nel n. 27923 di matricola, nativo di Amantea, figlio di Luigi e di Aloisio (?) Rosa, morto in seguito a ferita grave da granata, per fatto di guerra, sepolto in Veliki Kribach. […]

Atto n. 10/1916 del 1.11.1916 (P. 2ª S.C.)

Decorato con medaglia d’argento al Valor Militare.

 

Porco

Luigi

 

† 17.9.1916

 

 

[…] L’anno millenovecento sedici ed alli 17 del mese di settembre nel Monte Selvaggio mancava ai vivi in età di anni venti il soldato Porco Luigi, del 217° Reggimento Fanteria 3ª Compagnia, al n. 175 di matricola, nativo di Amantea figlio di Antonio e di Gagliardi Domenica, morto in seguito a varie ferite di schegge di granata, sepolto a Monte Selvaggio. […]

Atto n. 11/1916 del 10.12.1916 (P. 2ª S.C.). non riportato nell’albo d’oro.

Gemello di Eugenio? (atto che segue). Insieme furono incorporati, insieme morirono.

Si differenziavano solo nella matricola.

 

Porco

Eugenio

*20.3.1896

† 17.9.1916

[…] L’anno millenovecento sedici ed alli 17 del mese di settembre nel Monte Selvaggio mancava ai vivi in età di anni venti il soldato Porco Eugenio, del 217° Reggimento Fanteria 3ª Compagnia, al n. 171 di matricola, nativo di Amantea figlio di Antonio e di Gagliardi Domenica, morto in seguito a varie ferite di schegge di granata, sepolto a Monte Selvaggio […]

Atto n. 3/1917 del 10.4.1917 (P. 2ª S.C.)

Gemello di Luigi? (atto che precede). Insieme furono incorporati, insieme morirono.

Si differenziano solo nella matricola.

Lorello

Orlando

* 19.11.889

† 12.10.1916

[…] L’anno millenovecento sedici ed alli dodici del mese di ottobre, nella località Sober, all’età di anni ventisette il Caporale Lorello Orlando della 6 Compagnia dell’8° Reggimento Fanteria n. 9847 di matricola, nativo di Amantea, figlio di Antonio e Perri Maria, morto in seguito a ferite d’arma da fuoco per fatto di guerra, sepolto a Vertoiba. […]

Atto n. 6/1917 del 10.4.1917 (P. 2ª S.C.)

 

Mannarino Michele

* 1.12.1895

† 12.12.1916

[…] L’anno millenovecento sedici ed alli dodici del mese di dicembre nell’ospedaletto da campo n. 71 in Gradisca mancava ai vivi, alle ore diciassette e trenta, in età d’anni ventuno, in Caporale Mannarino Michele del quinto Fanteria ottava Compagnia, nativo di Amantea, figlio di Vincenzo e di Veltri Maria, ammogliato con Arlia Ciommo Domenica, morto in seguito a ferite per fatto di guerra, sepolto nel cimitero militare di Gradisca. […]

Atto n.1/1917 del 10.4.1917 (P. 2ª S.C.)

 

Spinelli

Domenico

* 24.1.1882

† 28.12.1916

[…] L’anno millenovecento sedici ed alli ventotto del mese di dicembre nell’ospedaletto da campo n. 177 mancava ai vivi alle ore diciotto in età di anni trentaquattro il soldato Spinelli Domenico del 64° Fanteria 4ª Compagnia, nativo di Amantea figlio di Santo e di ignota, ammogliato con Antonia Furgiuele, morto a seguito di enterite acuta, sepolto a Florine (Macedonia) […]

Atto n. 14/1917 del 18.8.1917 (P. 2ª S.C.)

(Ferruccio Policicchio)

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re mmIn principio fu il presidenzialismo. Meloni lo proposedurante la campagna elettorale parallelamente al sindaco d’Italia di Renzi, due misure che si assomigliavano e che hanno un punto fondamentale in comune: per realizzarle si dovrebbe stravolgere l’intera Costituzione o prendere in prestito quella francese.

“La tranquillità è solo per i mediocri, la cui testa sparisce nella folla”. Louis-Ferdinand Céline.

La riforma costituzionale del governo Meloni propone un consolidamento dell’esecutivo a discapito delle prerogative di garanzia e del Capo dello Stato, il quale svolge la funzione di equilibrare l’esercizio del potere secondo le regole costituzionali. Il ruolo del Presidente della Repubblica sarebbe ridotto ad un ruolo marginale all’interno delle dinamiche consultive parlamentari. Il premierato renderebbe l’operato politico dei governi più decisionista e muscolare, fondando la sua legittimità sul voto popolare del Primo Ministro.

Il premierato, così come delineato dal disegno di legge di riforma costituzionale approvato dal Consiglio dei ministri, rappresenta il tentativo di superare definitivamente la Carta costituzionale, nata dalla Resistenza e fondata sul lavoro”. Un vero e proprio sovvertimento della Costituzione che anticipa una dittatura della maggioranza che ci farebbe assomigliare più a una democratura.

Qualorail premierato dovesse passare, il ruolo e le funzioni del presidente della Repubblica sarebbero assai ridotti, fino a diventare quasi un “passacarte”, così come il ruolo del Parlamento e gli spazi democratici e partecipativi. Ruolo e funzione del Parlamento sono già oggi assai ridotti, visto l’uso distorto e improprio di decreti legge e voto di fiducia. Con la riforma, che oltre a prevedere l’elezione diretta del premier contempla l’assegnazione del 55% dei seggi alla coalizione che ottiene più voti, il ruolo del Parlamento scompare del tutto.

Tutto sarebbe possibile grazie ai principi che regolano una moderna liberal-democrazia. Comportamenti che servono a sottolineare l’appartenenza a un contesto che lascia ai più forti un grande potere decisionale. Alla fine dei conti, si tratta di atteggiamenti che tendono a generare istituzioni corrotte. E la corruzione arriva al suo culmine quando i mediocri che la praticano non si accorgono più di esserlo.

“Se dal di dentro la stupidità non assomigliasse tanto al talento, al punto da poter essere scambiata con esso, se dall’esterno non potesse apparire come progresso, genio, speranza o miglioramento, nessuno vorrebbe essere stupido e la stupidità non esisterebbe”. Roberto Musil.

Gigino A Pellegrini & G elTarik

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bilaciaL’Associazione Ritorno alle Origini di Temesa esprime grande preoccupazione per quanto comunicato alla Città dal Sindaco in una nota stampa concordata con la minoranza di “Cambiamo Rotta” sull’esito negativo della verifica della Corte dei Conti che ha bocciato il Piano di Riequilibrio presentato dall’amministrazione comunale.

Ciò comporterà alla comunità, e specialmente a quella di Campora San Giovanni che già vive da anni una situazione di precarietà, che le misure che d’ora in poi saranno adottate dal Ministero saranno più dure e renderanno più lungo il percorso di uscita da un dissesto che sta mettendo a dura prova tutta la gestione amministrativa della città di Amantea.

Pensavamo, che l’aver trattenuto la delega al bilancio in capo al Sindaco stesso, rappresentasse elemento positivo ma che in realtà, oggi, si è trasformato in un boomerang.

Sapevamo, come sapeva il Sindaco, che la questione “Bilancio” fosse delicata per decenni di gestioni non certamente equilibrate, ma pensiamo che chiunque si assuma la responsabilità di tale importante problematica, non può usare l’alibi che essa rappresenta il frutto di un “eredità tramandata”.

Infatti, la situazione determinatasi allo stato odierno è la cartina di tornasole della capacità attuale di amministrare.

Ora aspettiamo quali azioni si intendono mettere in atto affinché si diventi una città “normale” ed intendiamo esprimere la nostra forte preoccupazione per le tante e forti difficoltà che tutti saremo costretti ad affrontare.

Siamo certi però, e lo ribadiamo, che ancora una volta la comunità camporese ne pagherà lo scotto più significativo sulla scorta di prassi ormai antiche che l’hanno vista sempre penalizzata quando si è trattato di trasferire risorse nella frazione di confine con la provincia di Catanzaro. Che cosa mai succederà ora che le risorse continueranno a essere drammaticamente inadeguate per tutto il Comune di Amantea?

Accogliamo, comunque, l’appello alla condivisione degli obiettivi a patto che siano veramente condivisi, e che essi diventino patrimonio di tutti e non solo di una parte che fino ad ora ha ritenuto di possedere il dono dell’infallibilità usandolo come una clava per zittire le voci di dissenso che si sono levate.

In ogni caso, i camporesi, in questo scenario fosco, ancora di più, devono mantenere inamovibile in agenda la richiesta di autonomia con contestuale aggregazione a Serra d’Aiello.

IL PRESIDENTE

(Antonio Gelsomino)

Campora San Giovanni, 2 novembre 2023

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