
E’ la prima volta che Campora supera le posizioni politiche e decide di fare corpo unico per proporsi come gruppo e non nelle singole individualità. Una tecnica che fa forte il gruppo. Vari gli incontri fino al punto di definire quasi tutto.
Chi sono?
Semplice: Totonno Veltri, Gianluca Cannata, Luca Ferraro, Mario Bruno, Raffaele Romano, David Viola.
Quali le esigenze?
Semplice, dicono che vogliono 3 posti da assessore
La tecnica?
Semplice. Entrare in una lista vincente. Ma occorre trovarla. Ed allora occorre incontrare i possibili candidati a sindaco cominciando da quelli che a loro appaiono vincenti ed indipendentemente da tutto.
Che significa indipendentemente da tutto?
Significa che se eletti condizioneranno qualsiasi giunta, qualsiasi sindaco.
E ieri hanno reso omaggio ai Re di Amantea.
Chi?
Semplice. Dicono Peppe e Sergio. Il ragioniere del comune ed il potente assessore al bilancio con delega perfino al PSA.
A ricevere i camporesi dicono anche GB Morelli e Viano di Puglia che però sono andati via subito
Sorpresi i camporesi per la mancanza della candidata a sindaco Monica Sabatino sostituita dal padre Peppe che avrebbe garantito per la figlia.
Ora Campora deciderà se salire o meno su questa nave.
Ma qual è il programma?
E che importa!
E quale la rotta?
E che importa!
Sembra però che ci sia un grosso problema.
Per garantire la vittoria alla lista occorre lasciare libero uno dei tre posti di assessore ad un politico camporese ancora non nominato ma capace di portare tanti voti da far vincere ( e soprattutto con il passaggio far perdere i possibili avversari!).
Se passate in questi momenti ( sono le 17.00 del 28 febbraio 2014) sotto lo studio dell’assessore Sergio Tempo troverete le auto dei camporesi che hanno deciso di costituirsi in gruppo per poter condizionare la politica amanteana.
Poco importa il nome della nave( Concordia o Discordia) , la sua portata, i posti letto.
L’importante è salire.
Non sembra essere importante nemmeno se esistano o meno le scialuppe di salvataggio da utilizzare nel caso di naufragio se alla guida dovesse capitare uno schettini di turno.
Né è importante la rotta. Sarà decisa di volta in volta.
Il programma? ( dai, non esagerate)
Ma insomma cosa è importante?
Per taluni è esserci
Per altri non restare a terra
Per altri ancora completare le cose iniziate e trarne le utilità previste
Insomma chi più chi meno la sua parte.
Vi faremo sapere
Nel bene o nel male Rocco Cima è stato un grande lavoratore.
Mi raccontava proprio ieri il figlio che una notte di Natale la nipotina aveva la febbre altissima ed aveva bisogno di un medico.
Lui lo contattò, ne ebbe assicurato l’intervento, ma quando il figlio gli chiese se lo accompagnasse rispose: “Non posso venire, ho una fogna a Coreca”
Il dovere prima di tutto. Ed anche oltre il dovere
Una persona, od una famiglia, od una zona della città era invasa dalla fogna.
Lui era stato chiamato e lui doveva intervenire.
Chi altri se no?
Dal primo marzo sarà in pensione.
È stato trattenuto , a richiesta, come altri dipendenti del comune di Amantea. Chi più chi meno e senza una vera condizione di legittimità . Ma ora basta. Non ci sono soldi per trattenerlo ancora. I suoi soldi servono per altre esigenze .
D’altro canto prima o dopo doveva pur andare via.
Per la politica, per la burocrazia, i dipendenti sono numeri non uomini.
Lavoratori impagabili e sempre disponibili come Rocco Cima alla fine diventano eguali a tutti gli altri, a meno che non siono loro a comandare il comune.
Pochi sanno di questo fatto.
Lo scopriranno domani 1 marzo quando chiameranno il suo numero e lui non potrà rispondere o risponderà ma dicendo che ormai è in pensione.
Allora chiameranno il sindaco o l’assessore alla manutenzione che non potranno essere disponibili come Rocco Cima ogni giorno dell’anno e se proprio necessario ogni ora del giorno e della notte.
Mancherà a chi era abituato ad averne le prestazioni tempestive ed efficaci.
Diventerà memoria , come quelle meteore che ogni tanto passano nel cielo e di cui si ricorda la direzione e la luminosità. Poi piano, piano sarà dimenticato.
Noi vogliamo salutarlo con queste brevi parole.
Noi che non siamo parenti o sodali, ma che amiamo dire pane al pane e vino al vino.
A lui diciamo grazie, ricordando altri che come lui hanno dato alla città con amore molto di se stessi.
Un piccolo pensiero che vuole essere un piccolo dono
Auguri Rocco. Goditi il tuo mare, tua moglie, la tua famiglia, i tuoi nipoti, ed ogni tanto fatti vedere come stamattina a Piazza Commercio per un buon caffè. Ciao.